Ringrazio i rinnegati per avermi concesso di assaporare un po' il tutto in una breve sezione di gioco, dico assaporare perché il tutto mi è parso un lavorone da parte degli autori per rendere l'esperienza più varia ed epica possibile.
La sessione è iniziata con una fase di viaggio in cui il gruppo si muove attraverso un enorme mappa fatta da esagoni contenenti lettere e numeri che fanno riferimento ad un enorme (così lo immagino) libro zeppo di eventi incontri luoghi ecc, dove il gruppo (e mi sembra di aver capito anche il master) avrà modo di prendere delle scelte personali e di gruppo per proseguire il viaggio e prepararsi verso quello che sarà il prossimo dungeon da affrontare.
Sicuramente questo aspetto è ben riuscito, molto carine le dicerie che aprono nuove opzioni e indizi al viaggio(ma essendo dicerie... temo sorprese maligne ) avrei voluto in generale capire meglio come il master andrà a modificare la mappa e i luoghi stessi, e in che modo sarà fatto poi fisicamente, ma ci sarà tempo e modo
Durante il viaggio se ho ben capito è possibile aggiungere un nuovo rinnegato tramite un incontro appositamente generato con delle piccole particolarità che scopriremo in futuro e dunque prenderà il posto di un malcapitato defunto rinnegato.
Ecco l'elfo in questione interpretato da Lleyenor si ritrova apparentemente sottotono rispetto gli altri giocatori, tuttavia aiutato con prestiti onerosi da parte della ciurma a partire verso il dungeon in modo degno e, per quel che ho visto, riuscirá lo stesso a farsi valere nel corso della partita.
Non so quanto sia pesante a livello abilità ecc di differenza di livello tra un nuovo PG creato che parte con una stats (onore? Non ricordo) a -5 e gli altri tutti verso l'8/10, un idea potrebbe essere di livellare il nuovo ingresso con il più basso in gioco, in modo tale da mantenere il party più bilanciato possibile (rimane una mia impressione non conoscendo quanto tempo e sessioni abbiano fatto gli altri giocatori ad arrivare a quel punto)
Passiamo al dungeon vero e proprio, un mix tra il citato heroquest e un GDR in salsa D&D ci accompagna nelle profondità a gestire i nostri eroi con le classiche azioni di movimento e azione o viceversa, cercare trappole, meccanismi, tesori passaggi segreti e quant'altro.
La mappa non è interamente visibile favorendo una buona esplorazione e lasciando spazio a sorprese stanza dopo stanza, fino a sbattere contro porte chiuse a chiave e... La chiave dov'è?
Mi è piaciuto che il party non conosca le stats dei nemici che andrà ad affrontare, le prove di abilità mettono a crudo la natura dei PG e delle loro statistiche, portandoli a ricorrere all'uso di gettoni fato per aggiustare tiri di dadi poco fortunati.
L'atmosfera del vecchio Dungeon Crawler si sente tutta accompagnata da spezzoni di narrazione in cui il master fa la sua parte dando vita all'immaginazione del momento e della situazione che i rinnegati affrontano..
La mia sessione da spettatore si è fermata a quella porta chiusa a chiave causa esterne di famiglia, sarei curioso di capire meglio come funziona il ruolo del master in generale in future sessioni, le sensazioni sono molto positive perché se ad oggi heroquest è resuscitato spinto da fama e nostalgia, questo potrebbe essere a tutti gli effetti una sua rivisitazione moderna che, nella sua semplicità, porta l'esperienza dei giocatori ad un livello superiore sia nel viaggio che nel dc vero e proprio, puntando all'epicitá di una storia che va vissuta, giocata, interpretata e magari perché no...anche scritta e poi raccontata.
Bravi bravi e ancora bravi avanti tutta