Sinclair
Babbano
1 anno con i Goblins!
5 anni con i Goblins!
10 anni con i Goblins!
First reaction SHOCK!
Sì, questa dell'eurogamer che ci dice "Ma allora questi benedetti wargames non sono così impossibili come sembrano! Ne hai altri da farmi provare?" è un po' il sogno proibito di molti grognards! Undaunted pare fatto apposta per questo, anche se sospetto che nei prossimi titoli acquisirà una dignità tutta sua aumentando l'aspetto simulativo.
Il bosco contro case... eh, sì, quel punto è un po' strano anche se a tutti gli effetti di per sé non cambia molto: bosco molto fitto, case solo di legno... non dico che è il massimo, ma ho visto di peggio nelle tabelle del terreno in altri giochi.
Il discorso fondamentale è che il cuore del sistema, ossia il deckbuilding e il giro delle carte/azioni/perdite, regge molto bene dal punto di vista simulativo. Se vedi, tutti i possibili fix di cui stiamo parlando sono cose minime come togliere i successi automatici o cambiare la composizione del mazzo. Queste cose, con aggiustamenti negli scenari e magari qualche unità in più, sono facilmente inseribili nei prossimi titoli senza aumentare la complessità delle regole (ma spingendo invece sulla profondità del gioco). Per questo rimango molto fiducioso sulla serie e ammiro il lavoro fatto: Normandy è un punto di partenza, non di arrivo.
Il bosco contro case... eh, sì, quel punto è un po' strano anche se a tutti gli effetti di per sé non cambia molto: bosco molto fitto, case solo di legno... non dico che è il massimo, ma ho visto di peggio nelle tabelle del terreno in altri giochi.
Il discorso fondamentale è che il cuore del sistema, ossia il deckbuilding e il giro delle carte/azioni/perdite, regge molto bene dal punto di vista simulativo. Se vedi, tutti i possibili fix di cui stiamo parlando sono cose minime come togliere i successi automatici o cambiare la composizione del mazzo. Queste cose, con aggiustamenti negli scenari e magari qualche unità in più, sono facilmente inseribili nei prossimi titoli senza aumentare la complessità delle regole (ma spingendo invece sulla profondità del gioco). Per questo rimango molto fiducioso sulla serie e ammiro il lavoro fatto: Normandy è un punto di partenza, non di arrivo.
cosarara":1qou3d3q ha scritto:Riccardo
Complimenti per l'analisi impeccabile che mi sento di condividere in pieno, la cosa che mi piace di più di UN è proprio la rappresenzazione del comando ed il suo degradarsi nel corso dell'azione. Thompson ha veramente trovato un'ottima ed elegante soluzione.
Ho trovato un po' controintuitivo il fatto che gli edifici/fattorie/villaggi diano meno copertura dei boschi e naturalmente il fatto che si possa vedere ovunque senza linea di vista (LOS) bloccata ha un po' spiezzato anche me. Per la problematica del lucky strike la penso anch'io come te: c'è di meglio da fare che sprecare una carta per cercare il colpo fortunato, vero è però che aumentando il numero di dadi (MG) si sente un filino di più. Spero ci mettano la pezza.
In conclusione un gran bel gioco da avere, giocare e far provare. Specie agli amici boardgamers che già alla prima partita ti deliziano con commenti come: "ma allora i wargames non sono così difficili" e ti chiedono di provare anche qualcosa d'altro.
Aspetto i tuoi video.