Quindici persone che potresti non volere al tavolo

Umarells

Una bella serata di gioco necessita di due elementi fondamentali: un buon titolo ed una buona compagnia. Purtroppo, a volte, si scopre che era meglio andare al cinema. Da soli.

 

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Giocatori

La differenza fra questa gente e me è che loro hanno finito l'università e io no (loro non sono stati piantati da Charlie e io sì); di conseguenza fanno dei lavori brillanti, e io ne faccio uno pidocchioso, loro sono ricchi e io sono povero, loro sono sicuri di sé e io sono insicuro, loro non fumano e io sì, loro hanno delle opinioni e io ho delle classifiche. 

(da Alta Fedeltà, di Nick Hornby)

Al grido di “giocare è bello, te lo dice Fedellow” (la W è muta), lasciamo da parte tutti i soliti approfondimenti da intellettuali snob della Tana (cit.) e distogliamo lo sguardo dal tavolo da gioco: oggi ci occupiamo invece di chi sta seduto sopra le sedie, a fianco del tavolo stesso. Dopo anni di raffinati esperimenti socio-antropologici, sono giunto a compilare questa classifica (sicuramente non esauriente) di persone che sono in grado di rovinarti la tanto agognata serata ludica, di farti odiare anche Caylus e di rimpiangere di non essere dal dentista a farti estrarre il dente del giudizio, senza anestesia ovviamente.

Iniziamo quindi questa discesa nell’inferno del giocatore, partendo dai peccatori veniali fino agli acerrimi nemici dell’umanità ludica.

L'incredibile copertina di Bus
L'incredibile copertina di Bus
15 - Quello che, appena aperta la scatola, boccia il gioco perché il tabellone è spartano, i colori sono brutti e “ti pare che sulle carte mettono le foto in bianco e nero, siamo nel 2020 e ancora fanno giochi con i segnalini di cartone?”. Mio simpatico amico, togli le tue luride manacce da Twilight Struggle che me lo sporchi, torna a giocare a Wingspan che è meglio. La tiritera, ovviamente, andrà avanti per tutta la partita. 

14 - Un vostro amico ha letto tutte le recensioni possibili, visto tutorial online, ha sposato la sua scimmia e alla fine vi presenta, tutto contento, il suo ultimo acquisto. C’è un problema: dopo averlo intavolato, il gioco non vi piace e, garbatamente, a fine partita glielo fate notare. L’amico si trasforma quindi in Fiero Proprietario dell’Agnognato Giuoco e usa su di voi l’Attacco Permaloso, illustrandovi tutti i pregi nascosti di questa perla ludica nel giro di un paio d’ore. Sfiniti, lo comprate anche voi.

13 - Prima partita con un buon titolo, magari uno di quei gestionali german che tanto vi piacciono. Eccolo là, il giocatore con la partita storta che, dopo qualche mossa poco ispirata, inizia a dire “è un gioco rotto, vedi? ho provato questa strategia, ma non funziona, il gioco è buggato”. Purtroppo, il bug è dentro di lui, ma non riesce a vederlo. 

12 - Vi sembrerà strano, ma finiscono in classifica anche gli autori di giochi. Ogni partita, anche se nata a fine ricreativo, diventa per loro una sorta di playtest: spingono il gioco al limite, usano strategie assurde, iniziano a dire “ah, è come quel gioco coreano che ho provato in un bagno di Essen nel 2009 insieme a quell'altro autore uzbeco mentre avevo un attacco di diarrea”. Ecco, torna là che ho sentito dire che adesso stanno provando ottimi giochi cingalesi.

Sì, anche Kenshiro vi odia
Sì, anche Kenshiro vi odia
11 - Ci sono quindi i giocatori che piangono tutto il tempo: non fai nemmeno in tempo a iniziare il setup, che partono con “eh, io gioco per ultimo, sono svantaggiato, ormai ho perso”. Le lamentele aumenteranno per tutta la partita fino a quando, sfruttando la Sacra Tecnica del Pianto di Nanto, si porteranno anche a casa la vittoria. Occhio che prima o poi imparo il Pugno del Pentimento di Hokuto e ve lo do in testa, eh.

10 - Quelli che arrivano in ritardo mostruoso (senza avvertire, non sia mai che nel mentre intavoliate qualcosa per ingannare l’attesa, che poi magari arrivano e devono aspettare, poveri piccini) o peggio ancora danno buca, mandando all’aria ore di studio del regolamento e di masturbazione cerebrale. Ci sono giocatori che ancora stanno cercando di riprendersi dopo partite a Twilight Imperium saltate.

9 - “Sono intorno a noi, in mezzo a noi, in molti casi siamo noi”: parlo delle persone sedute - spesso in senso orario - dopo di noi, quelle che ti accusano tutta la partita di rubare le loro mosse, che cercano di far leva sul senso di colpa cattolico, che prima o poi arrivano a minacciarti fisicamente se finisci per occupare quello spazio azione che serve loro (e se serve a te, beh, arrangiati, prendi due legni e zitto).

Il colesterolo fa male anche ai giochi da tavolo
Il colesterolo fa male anche ai giochi da tavolo
8 - Ecco quindi gli attentatori alla salute fisica dei nostri figli in scatola. I più temibili sono quelli che devono mangiare e bere a tutti i costi, più la roba è unta e più sentono il bisogno impellente di averla tra le mani; sono seguiti a ruota da quelle persone cha hanno imparato a giocare a briscola al Bar dello Sport e che, se giocano una carta senza piegarla e farla schioccare sul tavolo, non sono soddisfatti. Chiudono la schiera i “teorici del gioco giocato”, quelli che ti fanno notare che i giochi sono belli solo se vengono consumati e non devi star là a fare scenate se qualcosa si rovina o se una pinta di birra cade sopra alle carte (la copia tanto non è loro, non hanno manco mezzo gioco!): la risposta è sempre quella, giocassero sì, ma a casa loro.

7 - Arriviamo ai traditori della patria: quelli che barano. Ne esistono due razze, entrambe vergognose: quelli che lo fanno pensando di essere simpatici (magari nei party game, facendo l’occhiolino all’amico compiacente) e quelli che barano per riuscire a portare a casa un piazzamento. Riguardo come comportarsi nei riguardi di questi meschini, cito l’ammonimento nel regolamento di Love Letter: “vi suggeriamo di non giocare insieme a chi bara in divertenti giochi di carte”.

*immaginate quella musichina ipnotica*
*immaginate quella musichina ipnotica*
INTERVALLO: citiamo qua una categoria di persone che, effettivamente, non siedono al tavolo ma, al tempo stesso, riescono ad infastidire chi sta giocando: parlo dei tremendi Suggeritori. Si appollaiano alle tue spalle ed ogni tot fanno "eh, potevi fare l'altra azione, ti avrebbe dato tre punti in più" o ancora "sei sicuro?", fino a limitarsi a ridacchiare o fare grugniti di disprezzo. Li puoi invitare a prendere il tuo posto ma no, a loro quel gioco non piace. E allora perché diamine vuoi farlo odiare anche a me?

6 - Poche cose complicano la vita come l’amore: purtroppo per noi, a volte succede anche nel nostro ambito giocoso. Pensiamo al nostro partner che si arrabbia se viene attaccato e ai mugugni dei due giorni successivi, o alle coppie rodate che non si danno un minimo di fastidio per tutta la partita. Attenzione: cedere a certi comportamenti apre le porte ai giochi cooperativi, una blasfemia purtroppo già troppo accettata al giorno d’oggi.

- L’umanità sta covando una serpe in grembo, ovvero la tecnologia. In attesa di venire sterminati dai robot, per ora siamo infastiditi dall’onnipresenza dei cellulari. Abbiamo quindi quello che sta tutto il tempo al telefono, cui dovremo fare riassunti tra un turno e l’altro, e la sua digievoluzione, ovvero quello che sta sempre al telefono perché aspetta La Chiamata (quella che tira più di un carro di buoi, insomma) e che metterà un’ansia incredibile al tavolo perché, prima o poi, potrebbe scappar via. O almeno vorrebbe. 

Previously, on Lost
Previously, on Lost
4 - Cosa c’è di peggio che spiegare un gioco a una platea disattenta? Poche cose, forse solo il finale di Lost. Abbiamo quindi in questa posizione: quello che, a un certo punto della partita, ti accusa esclamando “ah! questo non lo avevi spiegato!”, quando invece lo avevi detto e ripetuto; quello impaziente che, mentre provi a dare un filo logico a quel regolamento scritto coi piedi, prova insistentemente a fermarti con vari “dai, facciamo un turno e poi vediamo”. Ultimi, proprio perché i peggiori, sono quelli che fanno battute durante la spiegazione, facendo perdere a tutti la concentrazione e meritando una tragica e violenta morte a opera del Fumo Nero.

3 - Ci sta che una volta si giochi male, che il gioco non piaccia, che la fortuna sia girata dall’altra parte e che al lavoro sia stata una giornataccia. A volte capita anche anche tutto insieme, ma niente può giustificare il ragequit! Irrispettosi dei miei stivali, piuttosto che alzarvi stizziti e fuggendo via, al più date buca che finite in un girone migliore.

Pedro: per lui era la cipolla
Pedro: per lui era la cipolla
2 - Quando ci si trova a giocare con sconosciuti (a fiere, cene con amici e amici di amici, ville di scambisti, altri eventi divulgativi e simili) può capitare una loschissima tipologia di individuo al tavolo: Pedro de L’Eredità. Gioca senza impegno (“per me è la cipolla”), se ne frega delle regole (“passaparola”), ti fa notare che si sente fico perché gioca solo per via della morosa e a lui in realtà di queste cose da bambini non interessa un fico secco. Che peste lo colga!

1 e ½ - Signore e signori, abbiamo già parlato degli autori al tavolo (posizione 12), ma questo autore in particolare merita una menzione a parte. Ebbene, una persona da non voler al tavolo è Mac Gerdts! E perché mai, mi direte? È presto detto: arriva a casa tua senza far tanti complimenti, ti batte personalmente (ai suoi giochi, graziearcà) o ti fa battere dal figlio (perculandoti allegramente in tedesco), beve tutta la tua aranciata e poi ti devasta il bagno. Che potrebbe fare di più? Che so... sbagliare tutte le dediche sugli autografi? Fa anche quello!

Giocatori in attesa del prossimo turno
Giocatori in attesa del prossimo turno
1 - Chiude la classifica il giocatore peggiore esistente al mondo, l’ebola miscelato alla lebbra del gioco da tavolo, la mia nemesi ludica: il Pensatore Seriale. Il Pensatore Seriale è un giocatore devoto alla Paralisi da Analisi, di cui custodisce una piccola statua che prega ogni giorno per trenta secondi (dopo aver passato le tre ore precedenti a scegliere la preghiera adatta all'occasione). È inutile controllare la durata indicativa di un gioco sulla confezione dello stesso: con un vil marrano pensatore al tavolo, la durata minima è sempre di tre ore. Puerto Rico? Tre ore. Coloretto? Tre ore. Fantascatti? Tre or… no, purtroppo il Pensatore Seriale ai giochi di destrezza e abilità è velocissimo e va pure a vincere. DISGUSTORAMA!

Dopo questa carrellata di peccati e peccatori, l’invito che faccio a tutti è solo uno: siate i giocatori che vi meritate e pledgiate a modino! Ah no, quella è un'altra rubrica!

Commenti

Non c'è il pulsante like per gli articoli?? Va be' , te lo metto a parole

Ci voleva un po' di buonumore in questo periodo! Bravo

Povero Mac! Dopotutto non era stato un così malvagio ospite come gli annali raccontano... 

Di Fanta però ne beve troppa, quello sì.

io trovo tutti questi 15 (e più) giocatori anche quando faccio partite in solo ...

Articolo molto divertente e scritto molto bene! Mi pareva di essere seduto al tavolo col soggetto descritto!!! ?????

Una classifica che non avrebbe assolutamente sfigurato nel libro di Hornby.. complimenti! (anche se per un certo verso mi ha ricordato le classifiche di Gip ai tempi di MTV Mad, ma gli anni sono quelli) Attenzione però, nessuna colonna sonora è ammessa mentre gioca Mac!  :P

Io tutto posso sopportare, davvero (finanche quelli che piegano le carte - al quindicesimo "Non piegare le carte!" capiscono pure); ma zio povero i pensatori no. Più volte ho quasi pensato di ragequittare io a causa loro, ma non lo faccio. Insopportabili alle Con, insopportabili su BoardGameArena, insopportabili sempre.

Davvero, non scherzo. Se siete pensatori, pensateci.

M.E.R.A.V.I.G.L.I.A.

Ho riso dall'inizio alla fine, grandissimo!

Che mito Mac Gerdts... XD

C'è una sottorazza di pensatori... Quelli che, nonostante siano indietro di n-mila punti e oramai fuori dai giochi, pensano 15 minuti alla mossa da fare per racimolare mezzo punto (inutile) in più... che odio

Quando gioco a casa d'altri mi piace mangiare il cous cous.
Bel pezzo.

A parte che libro (e film) sono magnifici, ma oltre a questo io adoro le classifiche di per sé.

Bellissimo articolo.

Manca la categoria di quelli che partecipano alla campagna di un legacy (anzi, ti chiedono loro di iniziarla) per poi trovare scuse assurde pur di non presentarsi dopo un paio di partite, costringendo il gruppo a giocare ad altro ed infine abbandonare la campagna. Uno scherzo che gli riuscirà una volta sola dato che verranno bannati definitivamente da qualsiasi legacy, ma tanto ormai il danno è fatto.

I peggiori sono i pensatori che accusano gli altri di essere pensatori. E io a volte rientro nella categoria, lo ammetto :D

io aggiungo:

-  i supereroi: quelli che mentre spieghi le regole sentono un bisongo assurdo di aiutarti nella spiegazione, perchè tu sicuramente qualcosa ti dimenticherai e quindi devono tentare in tutti i modi di salvare la situazione. Mentre stai parlando ti interrompono, spiegando una sottoregoletta, che tu avresti spiegato più avanti perchè in quella fase delle spiegazione è ancora troppo presto per farla capire agli altri, ma loro la devono dire adesso!

- i Beautiful Mind: quelli che a fine partita contano i punti ad alta voce, ARGHHHHH!!!!!!!!

Io sono un pensatore seriale... uno da paralisi d'analisi e con orgoglio... vinco a Fantascatti!!! ah, ah, ah

Articolo fantastico ahhaha io odio quelli che chiedono delucidazioni su quasi ogni tua mossa (solitamente da metà partita in poi, quando magari stai facendo più punti di loro) con tono piccato e saccente, in totale assenza di fiducia come se per loro avessi barato nell'eseguirla..... "Aaaaargh brutto bagarozzo!!!!"

Un paio di volte ho dovuto riprendere giocatori di tipo 8, ora ci scherzano ma non lo fanno più, non a casa mia, non con i miei giochi.

E' una cosa che detesto a livello quasi irrazionale, oltre che sudicio, mi sembra una tale mancanza di rispetto...

Temo di entrare in più categorie :(

Non in quella al primo posto, tuttavia. 

Però bell'articolo, sicuramente riconoscersi in alcune cose è il primo passo per cercare di limitare i propri difetti. Che poi rimarranno, ma magari ci si pensa e ci si limita...

Dai, non potete trattar male Mac e Mini Mac (e Peter e resto della combricola), è solo che non avete lo spirito d'ospitalità romagnolo...

themanwhosoldth...

Nella mia personale classifica i peggiori sono:

11

7

8

Che a confronto Mac è la sua voglia di Fanta è una corbelleria

Letto proprio di gusto, grazie per le grasse risate ^_^

Signor_Darcy scrive:

 Se siete pensatori, pensateci.

Per scoprire se sei un pensatore, pensa se sei un pensatore. Se dopo due ore sei ancora là, sei un pensatore.

Top! ;D

Personalmente sono un mix tra 13 e 14 :)

Ellallà, grazie a tutti per i complimenti! Spero davvero di aver strappato qualche sorriso in questi giorni surreali. Ho scritto questo articolo sotto le feste di Natale, con tutto un altro clima e sensazione addosso; da amante dei german light, ora come ora giocherei ad Arkham Horror con tutte le espansioni col mio peggior nemico al tavolo, abbracciandolo dopo ogni mossa fatta a cazzo di cane dopo mezz'ora di ragionamento, bevendo e spargendo unto su tabellone e plance.

Un abbraccio a tutti, da lontano come d'uopo.

Complimeti per l'articolo.

Qualcosa mi ricorda anche i miei compagni di gioco (e un po' mi riconosco pure io)

In alcuni momenti sono affetto da PA, ma non sempre neh e sto cercando di curarmi.

Conosco gente che si lamenta dopo la pesca casuale dell'ordine di turno  - 11 - (storia vera... ad Heaven & Ale) e anche qualcuno che si irrita continuamente delle azioni rubate - 9 -  (ah, no... è la stessa persona, chiaramente non ama nemmeno l'interazione diretta... quando non è a suo favore).

Ci sono anche quelli che non solo sono disattenti durante le regole - 4 - ma disturbano proprio e voglio sempre giocare a quello che già conoscono (poi scoprono quacosa che incontra i loro gusti e si deve mettere solo quello sul tavolo).

Non mancano nemmeno quelli che bocciano un gioco dopo una sola partita, ma ca...spiterina, si può anche provarli un paio di volte prima di abbandonarli sullo scaffale.

Danebed scrive:

 

Signor_Darcy scrive:

 

 Se siete pensatori, pensateci.

 

 

Per scoprire se sei un pensatore, pensa se sei un pensatore. Se dopo due ore sei ancora là, sei un pensatore.

O sei un filosofo

 

Mauro12345 scrive:

io aggiungo:

-  i supereroi: quelli che mentre spieghi le regole sentono un bisongo assurdo di aiutarti nella spiegazione, perchè tu sicuramente qualcosa ti dimenticherai e quindi devono tentare in tutti i modi di salvare la situazione. Mentre stai parlando ti interrompono, spiegando una sottoregoletta, che tu avresti spiegato più avanti perchè in quella fase delle spiegazione è ancora troppo presto per farla capire agli altri, ma loro la devono dire adesso!

- i Beautiful Mind: quelli che a fine partita contano i punti ad alta voce, ARGHHHHH!!!!!!!!

Caz**** mi hai beccato, tutte e due , mi ero salvato dai 15 sopra, .....dai non sono così grave 

Poi ci sono anche le combo: pensatori distratti che non decidono la loro mossa nelle turno degli altri e che si lamentano di essere gli ultimi.

Alla fine tutto si risolverebbe cercando di capire il "mood" della partita! 

È davvero complimenti l'articolo! 

Bellissimo articolo, l'ho letto in un soffio!!!

I giocatori che non vogliono spiegazione e preferiscono partire subito col gioco perche' tanto imparano durante la partita (che tradotto significa che li devo pamperare per i primi turni) ce li ho anch'io. Ormai mi sono adattata. Come mi sono adattata ai ritardi nell'inizio della partita.Per cui su 4 regolamenti da me letti in settimana giochiamo solo 2 giochi.

Grazie mille per l'articolo.

Articolo stupendo e che fa fare qualche risate, complimenti :D

Una curiosità su i pensatori seriali.. non ne conosco molti, ma sono uno di loro xD però nel mio caso lo faccio quando non conosco un gioco e quindi nelle prime partite ne testo meccaniche e varie combinazioni, ma non penso siano tutti così.. qualche "simpatico" aneddoto? ?

Non riesco a riconoscermi in nessuno di questi... E' un bene xD

Grande Fede

AHAHAHA bellissima classifica! Ovviamente incompleta, io ne individuo almeno altri due personalmente testati al tavolo:

1. L'ottimizzatore seriale: colui che non si accontenta di giocare il proprio turno, no, deve giocare anche quello degli altri! Dando consigli a chi sta giocando in quel momento sulla mossa migliore da fare, a scapito degli altri giocatori se era corretta, del povero malcapitato se era sbagliata. Ovviamente offendendosi e schernendoti se poi non fai la sua mossa e mandando in vacca l'intera partita comunque.

2. L'autore che ci tiene alla propria immagine: quello che prima ti chiede se vuoi provare il suo ultimo prototipo per poi toglierti i pezzi dalle mani e resettando il tabellone a metà del tuo turno "perchè è arrivato il suo amico e ora gioca lui" o altre scuse simili, per poi allontanarti dal tavolo senza tante cerimonie. Se ve lo state domandando, SI, mi è capitato ben due volte con lo stesso autore, personaggio molto blasonato e apprezzato nell'ambiente di cui, ovviamente, ho svenduto tutte le copie che avevo (alcune autografate) pur di non sentirmelo più tra i piedi.

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