I Fantastici 10... Underdogs

Dov'erano finiti tutti quei giochi di nicchia che un gamer dovrebbe provare? Eccoli...

Approfondimenti
Giochi

Quarto articolo della serie Fantastici 10, per cui mi pare giusto fare un recap di cosa abbiamo visto prima: 

  • I Fantastici 10: dieci titoli alla base dei gestionali moderni, tutti caratterizzati da un regolamento approcciabile dai più, ma al contempo profondi e soddisfacenti per i gamers incalliti. Sono le colonne portanti del nostro hobby.
  • I Fantastici 10... 10 anni dopo: altri dieci giochi gestionali con cui proseguire, usciti nell'ultimo decennio, per continuare nella scia di giochi apprezzati dal grande pubblico di gamers, ma anche validi tecnicamente.
  • I Fantastici 10... Level-Up!: dieci giochi gestionali che possono far fare un passo in più verso la complessità e l'impegno, scelti tra i migliori usciti di sempre.

E arriviamo a questi Fantastici 10 Underdogs, ovvero giochi gestionali per lo più conosciuti solo dagli appassionati, da cerchie specifiche, da estimatori del genere. 
Sono quelli a cui si arriva per ultimi, ma anche quelli che regalano più soddisfazione, se si passa sopra a produzioni meno luccicanti e orientate alla massa
Ma se siete arrivati fin qui, ormai dovreste essere corazzati e pronti per proseguire il vostro cammino.

Come nei precedenti articoli, oltre a un breve commento, ogni gioco è corredato dalle seguenti voci: 

  • Meccaniche: vengono menzionate solo le principali, quelle che caratterizzano fortemente il gioco, in modo che possiate capire già se il gameplay vi attira o meno.
  • Difficoltà di apprendimento: questa voce si riferisce alla complicazione del gioco, quindi quanto è ostico il regolamento, quante eccezioni presenta, quanto ci metterete ad entrare nel meccanismo. La voce è espressa in una scala relativa all'interno dei 10 giochi considerati, non in senso assoluto. È espressa con una semplice scala di tre voci (bassa, media, alta), così come per tutte le altre voci a seguire che utilizzano questa comparazione.
  • Complessità di gioco: questa voce si riferisce alla complessità del gameplay, quindi quanto è difficile imparare a giocare bene, relativamente alla curva di apprendimento.
  • Tattica e Strategia: questa barra si sposta da sinistra a destra a seconda che prevalga l'una o l'altra caratteristica.
  • Interazione: il livello di interazione tra giocatori, che sia diretta o indiretta.
  • Durata: anche in questo caso la valutazione è relativa ai dieci giochi della lista, non assoluta.
  • Numero ideale di giocatori: in quanti dovreste giocarlo per apprezzarlo a pieno, posto che il gioco funziona anche con le altre configurazioni. In poche parole la scalabilità.
  • Alternative: qualche titolo da provare se vi piace già quello in questione.
  • > Link: un link alle recensioni o agli articoli principali sul gioco 

Container
Container Jumbo Edition
Container Jumbo Edition

Ristampato nel 2018 tramite Kickstarter con una nuova edizione Jumbo Edition, che inserisce anche una nuova meccanica – la banca – che rende più fluido il gioco.
Container è fondamentalmente un gioco che simula un mercato di domanda e offerta in continuo aggiustamento e adattamento agli scopi finali dei giocatori, per i quali le stesse merci hanno differente valore.

Non ha un costo indifferente, coma la maggior parte i giochi di questo elenco, anche perché la prima versione è introvabile e la seconda è andata presto esaurita. 

Essendo parecchio dipendente dai giocatori al tavolo e dalle loro capacità di valutazione, non lo consiglio a tutti, ma solo agli amanti degli azionari e dei giochi di speculazione economica.

Meccaniche: punti azione, speculazione, azionariato
Difficoltà di apprendimento: bassa
Complessità di gioco: alta
Tattica e Strategia: |-------|---| 
Interazione: alta
Durata: 90 minuti circa
Numero ideale di giocatori: 4-5
Alternative: Greed Incorporated, Hab&Gut, 1830, Indonesia
> Recensione di Agzaroth
> Recensione della Jumbo Edition
> L'ultimo scaffale in alto a sinistra: Container 

Spyrium 

Di sicuro, se volete spendere poco in mezzo a questo elenco, Spyrium è il primo titolo che potete cercare. 
In un articolo ho tentato di spiegare il perché del suo poco successo commerciale, fatto sta che Spyrium ha dalla sua forse proprio gli aspetti che lo hanno penalizzato col grande pubblico: un flusso di gioco non lineare, alta interazione, difficoltà di gestione e infine un comparto estetico sicuramente penalizzante.

Questo lo rende un gioco di nicchia, ma se state leggendo questo articolo, lo sapete già. Fatto sta che pochi altri giochi offrono nello stesso lasso di tempo altrettanta profondità di scelte. 
Spyrium è un vero capolavoro non riconosciuto.

Meccaniche: asta olandese
Difficoltà di apprendimento: bassa
Complessità di gioco: alta
Tattica e Strategia: |-----|-----| 
Interazione: alta
Durata: 60 minuti circa
Numero ideale di giocatori: 4-5
Alternative: Heaven & Ale
> Recensione 
> La mia meccanica preferita: Spyrium e il timing di gioco
> Spyrium: le ragioni di un insuccesso 
> Guida strategica 

Tramways

Forse il titolo più noto di questa decina, pur rimanendo un prodotto di nicchia e poco conosciuto tra i giocatori occasionali. 

Il designer, Alban Viard, ha disegnato diverse espansioni per Age of Steam e in Tramways fa sua tutta l'esperienza in questo campo, costruendo un gioco di logistica che prevede un deck-building punitivo, un'asta tra le più feroci mai viste in giro e un sistema di costruzione rete e pick-up&deliver tematicamente e meccanicamente collegati.

Come sempre, materiali ed estetica possono non essere all'altezza, ma si scelgono i giochi di questa lista per ben altri motivi.

Meccaniche: costruzione rete, deck-building, pick-up&deliver
Difficoltà di apprendimento: media
Complessità di gioco: alta
Tattica e Strategia: |------|----| 
Interazione: alta
Durata: 120 minuti circa
Numero ideale di giocatori: 3-4
Alternative: Brass Lancashire/Birmingham
> Recensione 
> Intervista ad Alban Viard per il Goblin Magnifico 2017 
> Tutti contro Tutti Magnifico 2017
> Diari d'autore: Tramways 

 

Living Planet
Living Planet: copertina
Living Planet

Probabilmente uno dei più ostici della decina. Non per il prezzo, dato che la scatola base (che è ciò che vi serve) è facilmente recuperabile. Ma proprio per lo stile di gioco, che lo rende inviso a chi cerca troppo controllo e ugualmente ostico a chi predilige l'ambientazione. 
È un ibrido, Living Planet, ma diversamente da altri che allargano la loro fetta di pubblico da una parte e dall'altra, lui percorre come un funambolo una sottile lama di rasoio. 

Potreste però essere il pubblico adatto a Living Planet: nel qual caso, lo adorerete, apprezzandone le idee innovative e il gameplay inusuale.

Meccaniche: gestione mano, speculazione
Difficoltà di apprendimento: media
Complessità di gioco: alta
Tattica e Strategia: |-------|---| 
Interazione: alta
Durata: 150-180 minuti
Numero ideale di giocatori: 3-4
Alternative: Archipelago
> Recensione 
> I tre migliori giochi da tavolo di... Christophe Boelinger 
> La mia meccanica preferita: i dadi che non sono dadi 

Bus

Da qui in giù si parte con la Splotter Spellen. Non ho inserito nessuno dei loro giochi nelle liste precedenti perché in quelle tenevo conto anche dell'aspetto commerciale (Food Chain Magnate a parte). Qui però posso agire indisturbato e allora è chiaro che se si parla di giochi gestionali di nicchia per gamer, la casa editrice olandese non ha rivali.

In Bus, ripubblicato recentemente dalla Capstone, troviamo gli albori del piazzamento lavoratori, ma soprattutto altre piccole sottomeccaniche che rendono questo gioco estremamente attuale e diverso da tutto ciò che c'è sul mercato, pur essendo il più vecchio dell'elenco (1999). 

Sono proprio le idee uniche ed incisive a caratterizzare il game design del duo olandese composto da Jeroen Doumen e Joris Wiersinga, oltre ai playtest certosini e alla profondità del gameplay.

Meccaniche: piazzamento lavoratori, costruzione rete, pick-up&deliver
Difficoltà di apprendimento: bassa
Complessità di gioco: alta
Tattica e Strategia: |----|------| 
Interazione: alta
Durata: 90 minuti circa
Numero ideale di giocatori: 4-5
Alternative: Tramways
> Recensione di Agzaroth
> Recensione di Sargon
> La mia meccanica preferita: Bus e i lavoratori contati 
> Bus: l'alba del piazzamento lavoratori 
> I tre migliori giochi da tavolo di... Joris Wiersinga e Jeroen Doumen 

Indonesia

Probabilmente uno dei giochi più amati da chi apprezza la Splotter Spellen, è però anche uno dei più ostici dal punti di vista ergonomico ed estetico, contendendosi lo scettro con Antiquity. 

Indonesia è un gioco ostico in cui occorre fare le giuste valutazioni economiche e di sviluppo industriale per prevalere. Si basa tutto sul controllo dei soldi, dalla spesa e del guadagno, con la chicca di poter soffiare le compagnie agli avversari, al prezzo però di dar loro del contante.
E dato che la partita si vince solo ed esclusivamente con i contanti, ecco che cosa comprare, quando e a quanto non è un aspetto secondario.

Meccaniche: speculazione, asta, pick-up&deliver
Difficoltà di apprendimento: media
Complessità di gioco: alta
Tattica e Strategia: |------|----| 
Interazione: alta
Durata: 180 minuti circa
Numero ideale di giocatori: 4-5
Alternative: 18XX
> Recensione di Agzaroth
> Recensione di Sargon
> I tre migliori giochi da tavolo di... Joris Wiersinga e Jeroen Doumen 

Antiquity
Copertina di Antiquity
Copertina di Antiquity

Probabilmente il più impegnativo tra i proposti in termini di tempo e uno dei più costosi, data la scarsa reperibilità. Sicuramente il più ostico e punitivo, alla prime partita, come gameplay.

In Antiquity si ha l'illusione di partire lenti e distanti, col tempo e la tranquillità per scegliere una strategia (ci sono cinque diversi modi per vincere) e si finisce ingolfati con i compagni di gioco, a rosicchiare ogni centimetro di plancia disponibile, presi a schiaffi dal gioco stesso oltre che dagli avversari.

È però un gioco profondissimo, con un alto livello strategico, che sa regalare grande soddisfazione a chi supera la sua estetica da scuola primaria (o a chi si rassegna a pimparlo, come ho fatto io).

Meccaniche: piazzamento lavoratori, piazzamento tessere, poteri variabili
Difficoltà di apprendimento: media
Complessità di gioco: alta
Tattica e Strategia: |--------|--| 
Interazione: alta
Durata: 60 minuti a giocatore
Numero ideale di giocatori: 2-3
Alternative: In the Year of the Dragon
> Recensione di Agzaroth
> Recensione di Sargon
> I tre migliori giochi da tavolo di... Joris Wiersinga e Jeroen Doumen 
> Pimp my Antiquity 

The Great Zimbabwe

Qui arriviamo al capolavoro della Splotter Spellen. Non che gli altri non lo siano, ma in The Great Zimbabwe trovate la summa del loro game design, con il vantaggio di un'estetica chiara e funzionale, un'ottima scalabilità e un tempo di gioco molto contenuto.

Le idee geniali ci sono tutte: un'asta unica e particolare, poteri speciali che cambiano completamente la partita e le strategie, mosse pesanti come macigni, una topologia protagonista.
Come tutti gli altri loro giochi, anche The Great Zimbabwe non perdona gli errori commessi.

Meccaniche: asta redistributiva, costruzione rete, poteri variabili, pick-up&deliver
Difficoltà di apprendimento: media
Complessità di gioco: alta 
Tattica e Strategia: |------|----| 
Interazione: alta
Durata: 90 minuti circa
Numero ideale di giocatori: 3-5
Alternative: Food Chain Magnate, Founders of Gloomhaven
> Recensione
> I tre migliori giochi da tavolo di... Joris Wiersinga e Jeroen Doumen
> Guida strategica 
> La mia meccanica preferita: l'asta redistributiva di The Great Zimbabwe  

Tyrants of the Underdark
Tyrants of the Underdark: copertina
Tyrants of the Underdark

Da poco si ha la notizia di una sua riedizione in italiano, finalmente. 
Tyrants of the Underdark propone un deck-building che va di pari importanza col controllo territorio, in uno scontro diretto tra giocatori e un twist di gioco per quel che riguarda il punteggio fornito dalle carte stesse. 

Come tutti i giochi di scontro e maggioranze, risplende nel numero massimo di partecipanti, ma, grazie alla modulazione della mappa, è abbordabile anche in meno giocatori. 

In ogni partita si mescolano solo due dei quattro mazzi forniti nella scatola (+ 2 eventuali dell'espansione), in modo da avere partite sempre diverse. 
Per gli amanti del deck-building è un gioiellino da non perdere. 

L'ho inserito qui nonostante non sia certo un gestionale puro, quanto piuttosto un ibrido, data la sua forte interazione diretta.

Meccaniche: deck-building, controllo territorio, gestione mano
Difficoltà di apprendimento: media
Complessità di gioco: media
Tattica e Strategia: |---|-------| 
Interazione: alta
Durata: bassa
Numero ideale di giocatori: 4
Alternative: Dominion
> Recensione 
> La mia meccanica preferita: Dominion e Tyrants of the Underdark - i punti e le carte

Founders of Gloomhaven
Founders of Gloomhaven: Copertina
Founders of Gloomhaven: Copertina

Probabilmente il più inaspettato del lotto. Founders of Gloomhaven ha sofferto di alcune criticità dovute al legame con Gloomhaven, ad alcune scelte di produzione poco felici.
Peccato, perché Founders è uno dei giochi più originali e tosti degli ultimi anni e ha un flusso di gioco veramente unico, che partendo al rallentatore, accelera notevolmente nella seconda fase, sbattendo in faccia al giocatore tutte le conseguenze delle sue scelte (e dei suoi errori) dei round precedenti.

È denso di meccaniche, a strati che si sovrappongono, ha un'ergonomia non da Kickstarter, ma rimane uno dei prodotti più sottovalutati degli ultimi anni.

Meccaniche: costruzione rete, pick-up&deliver, hand-building, gestione mano
Difficoltà di apprendimento: alta
Complessità di gioco: alta
Tattica e Strategia: |-------|---| 
Interazione: alta
Durata: 120 minuti circa
Numero ideale di giocatori: 3-4
Alternative: The Great Zimbabwe
> Recensione

Commenti

Mettilo uno splotter, mi raccomando. 

Aveva da compensare il Lacerda dell'altro articolo

Ah dici che 3 splotter valgono 1 lacerda? 

Normale che la metà non hanno alternative / riferimenti a giochi simili? 

"Mettilo uno splotter, mi raccomando" 

Stavo per scrivere la stessa cosa 😅

Battute a parte: articolo atteso fin da quando è stato annunciato.. Mi ha fatto venire voglia di provare a recuperare Tramways

dextyle scrive:

Normale che la metà non hanno alternative / riferimenti a giochi simili? 

macché no, me le ero scordate anche perché molti sono davvero "unici", per cui le alternative rimangono parecchio forzate. Ora qualcosa ho messo.

Secondo me, avere il 40% del gruppo composto da giochi della Splotter mi sembra eccessivo.

Praticamente dei padreterni...

Possibile che non ci siano a livello mondiale altri giochi da sostituirne almeno due della Splotter?

 

Cristiano scrive:

Secondo me, avere il 40% del gruppo composto da giochi della Splotter mi sembra eccessivo.

Praticamente dei padreterni...

Possibile che non ci siano a livello mondiale altri giochi da sostituirne almeno due della Splotter?

Tra gli underdog di questo livello, direi di no. Anzi ho faticato a riempire la lista. Non potevo inserire questi Splotter nelle precedenti top-10 perché rimangono giochi di nicchia per tanti motivi. Ma come qualità di gioco, direi che non c'erano alternative più valide.

Al netto di non aver ancora avuto modo di provarlo e della uscita relativamente recente rispetto alla media dei titoli, mi aspettavo forse una citazione per The Cost, per quanto ne ho letto fino ad ora

Di questa lista ne ho provati meno della metà, a conferma che son davvero "underdog" anche per me :)

Da una parte comprendo la presenza degli Splotter Spellen, The Great Zimbabwe e Antiquity (Indonesia non l'ho mai avuto l'occasione di giocarlo) meriterebbero come minimo la top-20 di BGG e invece sono fuori dai 100. Però devo dire anche che con le riedizioni questi giochi hanno acquisito consensi (lo stesso Bus, il quale a mio parere è ben lontano dal livello di altri SS, si è sorprendentemente sollevato), non sono più così poco considerati, forse esistono underdog che sono ben più dispersi nella classifica di BGG.

D'accordissimo su Spyrium. Tramways sono sempre stato tentato di comprarlo, ma mi preoccupa l'asta così feroce. Founders, Container e Living Planet sarei curioso di provarli.

Dillo che ti pagano alla Splotter Spellen ..sei a libro paga ;-)

Scherzi a parte se son quà qualche domanda andrebbe fatta...scelta commerciale? soldi risparmiati nei grafici o nella pubblicità? corposità e complessità solo per pochi? poche tirature? Ergonomia questa sconosciuta ( antiquity su tutti) ?

;-)

Mamma mia. 3 dei giochi che più mi hanno deluso (FoundersOG, Container e Tyrant) +1 che mi ha lasciato freddino (TG Zimbabwe, che tra l'altro mi pare abbia forti similitudini con Founders) nella stessa lista...

Mi spiace debbano condividerla con Tramways e Antiquities che invece ho apprezzato veramente parecchio. 

Cristiano scrive:

Secondo me, avere il 40% del gruppo composto da giochi della Splotter mi sembra eccessivo.

Praticamente dei padreterni...

Possibile che non ci siano a livello mondiale altri giochi da sostituirne almeno due della Splotter?

 

Sì, possibile. I giochi Splotter hanno meccaniche da paura.

Se a qualcuno interessa, ho appena messo in vendita Founders of Gloomhaven a un prezzo davvero concorrenziale!

Sul resto sono abbastanza d'accordo con Linx, ma è più perchè non sono un fan dell'interazione altissima degli Splotter.

mah all'appello me ne mancano solamente 3 da giocare e di tutti gli altri sinceramente non ci rigiocherei. C'è ben di meglio in giro

Se con le altre selezioni ero essenzialmente d'accordo, qui lo sono un po' meno, ma forse perché subentrano i gusti personali. :)

Io avrei citato quanto segue (oltre alla Splotter Spellen, che ci sta senza alcun ombra di dubbio, anzi):

- un titolo della casa editrice tedesca Spielworxx;

- un titolo della scuola portoghese, magari del duo Nuno Bizarro Sentieiro e Paolo Soledade;

- un titolo dell'ambiente francofono, come ad esempio Myrmes oppure Vanuatu;

- un titolo dall'ambiente italofono, come ad esempio De Vulgari Eloquentia oppure Wendake.

... non ne conosco manco uno... è grave?

Come mai dai  Heaven & ale come possibile alternativa di Spyrium?

Meccaniche simili? Ho giocato un paio di partite a H&A ( e mi è parecchio piaciuto) ma mai a Spyrium. 

computer82 scrive:

... non ne conosco manco uno... è grave?

No, sono underdogs 😅

Provato Living Planet, Founders of Gloomhaven, The Great Zimbabwe e Tramways. L'unico che mi sia piaciuto è Tramways.

Personalmente non mi piace l'impostazione degli Splotter (ho cmq provato solo TGZ e FCM) di lasciare subito ventagli di scelte enormi e farti sbagliare drasticamente magari ad inizio partita per poi rovinarti completamente l'esperienza di gioco. 

Elijah scrive:

Se con le altre selezioni ero essenzialmente d'accordo, qui lo sono un po' meno, ma forse perché subentrano i gusti personali. :)

Io avrei citato quanto segue (oltre alla Splotter Spellen, che ci sta senza alcun ombra di dubbio, anzi):

- un titolo della casa editrice tedesca Spielworxx;

- un titolo della scuola portoghese, magari del duo Nuno Bizarro Sentieiro e Paolo Soledade;

- un titolo dell'ambiente francofono, come ad esempio Myrmes oppure Vanuatu;

- un titolo dall'ambiente italofono, come ad esempio De Vulgari Eloquentia oppure Wendake.

Nemmeno a farlo apposta, io ho scritto qui (https://www.goblins.net/forum/threads/la-vostra-top-ten-dei-giochi-sotto...) i miei 10 underdogs... e immagino tu possa essere, almeno parzialmente, in accordo con la mia lista:

  • Myrmes (335 strategy BGG)
  • Panamax (370)
  • De Vulgari Eloquentia (644, prima edizione)
  • Haspelknecht (646)
  • Inca Empire (852)
  • The Capitals (1062)
  • Kohle & Kolonie (1107)
  • Solarius Mission (1217)
  • Upon a Salty Ocean (1494)
  • The Grand Trunk Journey: (4180 overall BGG, non è nemmeno nella strategy)

 

computer82 scrive:

... non ne conosco manco uno... è grave?

 

Sì. Sei troppo distratto dai film.

Avrei, seppur fuori produzione, inserito A Handful of Stars al posto di Tyrants of the Underdark

Qualcuno su BGG ha espresso un:

A Handful of Stars > Path of Light and Shadow > Eschaton > Tyrants of the Underdark

Nella lista ci avrei visto bene anche Hyperborea e Eminent Domain

 

kemical79 scrive:

Avrei, seppur fuori produzione, inserito A Handful of Stars al posto di Tyrants of the Underdark

Qualcuno su BGG ha espresso un:

A Handful of Stars > Path of Light and Shadow > Eschaton > Tyrants of the Underdark

Nella lista ci avrei visto bene anche Hyperborea e Eminent Domain

 

Sai che all'inizio c'era, proprio al posto di Tyrants? Non conosco Eschaton, ma per me quei > sono esattamente al contrario :D

praticamente sono quasi i soli giochi che giocherei fosse per me. manca R&B ma agzaroth se non ricordo male lo ritiene troppo uno splotter troppo "grezzo" ed ergonomicamente insopportabile (e poi non poteva mettere tutti splotter), ma andrebbe riscoperto. merita. sugli altri, tutte chicche che, forse con l'eccezione di container che può non piacere a tutti (a me piace), dovrebbero far parte di ogni tedescopolo che si rispetti. FoG l'ho provato una volta sola e vorrei ritentare, lo ricordo molto lungo e tortuoso. 

i miei underdogs (se escludiamo gli splotter spellen) sono solo uno

Pax emancipation

unico e solo, reietto pazzo, assurdamente eccitante

Scorrendo l'articolo non ho potuto fare a meno di pensare che chi sviluppa e vende questi giochi non fa davvero nulla per renderli più appetibili e aiutarli ad uscire, almeno un po', dalla nicchia. Il comparto grafico può essere "minimal" ( ci sono esempi virtuosi di tale stile), senza per forza essere orrendo. E poi la cosa più facile da curare, anche per il più piccolo editore, LE COPERTINE. A parte quella stupenda di living planet , fanno tutte oggettivamente schifo. Quella di trains avrebbe più senso per un gioco ambientato ad Arkham. Quella di Zimbabwe neanche si capisce cosa raffigura. Ma ci vuole tanto? Poi si capisce che un giochetto abbastanza insulso come dice forge vende bene perché ha una copertina magnifica e illustrazioni cartoonose, mentre queste perle cadono nell'oblio. 

Antiquity dai video tutorial mi è sembrato con troppa poca interazione, e con bassa variabilità, a occhio facile preda di strategie dominanti.

Oh quindi c'è qualcunaltro che esce dal coro e non apprezza quella cacchina di the great zimbabwe 😂

Sweetol scrive:

Antiquity dai video tutorial mi è sembrato con troppa poca interazione, e con bassa variabilità, a occhio facile preda di strategie dominanti.

Oh quindi c'è qualcunaltro che esce dal coro e non apprezza quella cacchina di the great zimbabwe 😂

Antiquity poca interazione? MUAHAHAHAHAHAH

Elijah scrive:

- un titolo dall'ambiente italofono, come ad esempio De Vulgari Eloquentia oppure Wendake.

Alma Mater

Ero curiosissimo di leggere i commenti a questo articolo. Mi pare che nessuno abbia criticato Bus. Quindi, posso coltivare la scimmia? 

Una lista di giochi fantastici che però ho fatto sempre fatica ad intavolare perché mi è sempre mancato un gruppo che volesse impegnarcisi un po'.

Della lista mi mancano solo Living Planet e Antiquity, mentre l'unico che mi ha lasciato perplesso, nonostante la mia venerazione per Isacco Cildressi, è stato FoG: sarà che ergonomicamente è pessimo, ma non mi è sembrato un gioco particolarmente interessante. Devo riprovarlo per vedere se le prime impressioni sono state fuorvianti.

TGZ e Tramways per me sono due giochi eccezionali per design, ma anche per la cattiveria con cui si interagisce. 

Spyrium me lo sono spolpato ed è veramente un crimine vederlo svenduto a 10 Euro in ogni dove. (Perlomeno in passato).

Leggendo questi articoli mi viene sempre da chiedermi perché io debba continuare a comprare giochi nuovi, quando con una trentina di questi gioielli potrei stare bene a vita...  

(rispondo anche all'altro utente, antiquity è uno dei giochi tedeschi con maggiore interazione cui abbia giocato, non farti trarre in inganno dal fatto che ognuno debba "costruire" la propria civiltà singolarmente. in mappa, gradatamente, si ha la stessa sensazione di restrizione di spazio che potrebbero avere i players chiusi in una stanza piccola che si riempie pian piano d'acqua fino al soffitto). bus è un bel gioco, divertente, molto semplice nelle regole e con una vastità così grande che risulta quasi impossibile (diciamo molto difficile) poterlo "domare" nelle scelte di ogni singolo turno. occorrerebbe sempre fare molti calcoli per cui, se giocato in maniera eccessivamente deterministica può apparire incontrollabile. Giocato con un pelo più di spensieratezza regala grandi soddisfazioni. in più è uno dei primi piazzamenti lavoratori se non il primo in assoluto.

Devo dire che mi trovo d'accordo al 90%, non possiedo Tramways e Founders l'ho rivenduto subito mi è apparso troppo complesso e grezzo (però non posso vantare un giudizio approfondito ma una impressione).

Splotter a parte che li trovo giustamente in classifica anche se avrei sacrificato Indonesia per tenere Container, apprezzo molto la scelta di Tyrants perché è davvero il miglior deckbuilding con plancia, non avrei messo dominion come alternativa ma piuttosto un Dune Imperium (anche se forzato per alcuni aspetti).

Per me grande assente è LORD OF THE ICE GARDEN, mi pareva che Agz lo avesse apprezzato a suo tempo tra l'altro, Inoltre almeno un PAX lo avrei messo, ma Elklud è veramente un mondo a parte, la nicchia della nicchia.

Si l'assenza di Pax Renaissance mi stupisce. Pensa che io lo considero nei "mainstream" :D

Ne conosco 9....e già è grave....ma quel che è peggio è che ne possiedo 8 su 10....devo farmi curare..

Non credo che gli Splotter possano essere considerati “underdogs”, cioè per definizione quel tipo di giochi che non hanno avuto fortuna nell’essere notati dal grande pubblico pur essendo degli ottimi giochi. Sono piuttosto titoli di nicchia, con caratteristiche peculiari proprie come quelli degli Eklund o di Lacerda. E nonostante ciò mi sembra che, oltre al noto (e notevole) successo di Food chain magnate, ormai molti siano stati sdoganati: sui tavoli dell’associazione della mia città Bus è spesso presente; Zimbabwe negli ultimi anni ha avuto una serie di ristampe andate esaurite e dovrebbe uscirne a breve un’altra se non mi sbaglio; e vengono giocati anche i più ostici, solo che non sempre vengono apprezzati: una volta parlavo di giochi Splotter con un giocatore euro di cose di peso e riguardo a Indonesia mi dice “piuttosto che giocarlo di nuovo vado a lavorare in ufficio” ed è ingegnere, tanto per dire..

Inoltre, stilare il catalogo di un autore (coppia di, va bene) anziché una classifica universale riferita ad una certa categoria, non mi è sembrata un’idea felice.

son divertenti questi giochini classificosi, personalmente avrei spostato uno o due splotter nella lista precedente ed avrei tenuto qua solo Antiquity, che è effettivamente piu oscuro (e semi ingiocabile asd) degli altri

sicuramente ci avrei messo Arkwright (!!) e Lignum

Poi avrei provato a scavare nella mente per roba ancora più esotica o antica, tipo un "Die Macher", un "Pret A Porter" o un "Goa" per i vecchiotti e per le robe esotiche ad esempio "An infamous traffic" oppure un "Dr.Congo" o un "Bruxelles 1893" o un "Sidereal Confluence"

Fatta cosi è una buona lista ma un pò safe (immagino poi che hai lasciato volutamente fuori tutti i titoli Eklundiani perchè non li ritieni gestionali?)

Killa_Priest scrive:

Fatta cosi è una buona lista ma un pò safe (immagino poi che hai lasciato volutamente fuori tutti i titoli Eklundiani perchè non li ritieni gestionali?)

Sì, sono un po' troppo lontani dai gestionali. Volevo mantenere un folo conduttore con i primi due articoli e mettere giochi più difficili che potessero però essere più facilmente apprezzati da chi era passato dai precedenti 20 giochi

Sweetol scrive:

Antiquity dai video tutorial mi è sembrato con troppa poca interazione, e con bassa variabilità, a occhio facile preda di strategie dominanti.

Oh quindi c'è qualcunaltro che esce dal coro e non apprezza quella cacchina di the great zimbabwe 😂

E la seconda guerra mondiale è stata troppo pacifica.

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