Play Modena e la non necessità di giocare

Ghost e Tania

Una toccata e fuga a Modena, dove sedersi per giocare è stata la parte marginale della giornata.

Articoli
Play - La CON

Dopo un anno e mezzo di reclusione, dove le occasioni per giocare dal vivo sono state piuttosto rare e la tecnologia è stata la nostra unica ancora di salvezza per poter intavolare, almeno virtualmente, qualcosa insieme agli amici, sembra assurdo andare a un evento come Play e non sentire il bisogno di occupare qualsiasi tavolo libero si incontri.

Ma andiamo con ordine.

Dopo un anno e mezzo, dicevamo, c'era quella voglia di rivivere un grande evento, quel bisogno di aggregazione e di fare quella zingarata che nelle edizioni precedenti avevamo sempre fatto.
Sentire la sveglia suonare alle tre di notte e percorrere l'autostrada per quattro ore non sono stati assolutamente un peso (e i complimenti vanno a chi si è fatto carico della guida senza mai chiedere il cambio), perché il pensiero di rimettere piede in quei padiglioni così colorati era lo stimolo più forte, quello che ti fa scalare le montagne a mani nude.
In un venerdì di settembre, giorno lavorativo di un mese in cui la maggior parte delle persone ha già usufruito di tutte le ferie estive, i corridoi della fiera sono piuttosto liberi, le code all'entrata sono pressoché inesistenti e di spazio vivibile ce n'è a volontà.
Lo scenario perfetto per sedersi e giocare praticamente a tutto ciò che si vuole.

Eppure... appena messo piede all'interno della fiera, le mie esigenze sono cambiate: vedere tante persone dai volti felici e rilassati ha scatenato in me quella voglia di socialità ormai sopita a causa degli ultimi nefasti eventi; il gioco fine a se stesso è passato in secondo piano e così, appena passate le dieci del mattino, mentre i miei amici si accomodavano al tavolo di Beyond the Sun, io approfittavo per far squillare il telefono di Agzaroth, colui grazie al (o per colpa del, se preferite) quale sono entrato a far parte della redazione della Tana dei Goblin.
Un incontro rapido e piacevole, quattro chiacchiere scambiate come due vecchi amici ed è stato divertente scoprire che la sua memoria funziona solo a breve termine. 
Accanto a lui c'era anche Tania, la mia salvatrice, colei che mette sempre una toppa laddove le mie scarse competenze informatiche non mi permettono di arrivare. Ci tenevo a ringraziarla dal vivo per il suo aiuto.

Da lì in poi è stata un'escalation: tra un gioco e l'altro (e tra una tigella e l'altra, aggiungerei), la parte che più mi ha trasmesso emozioni è stata proprio quella d'incontrare e salutare tante persone che vedi una sola volta l'anno: fare un gesto di approvazione a TeOoh di Recensioni minute mentre prova The Thing rinchiuso in acquario, far attendere una persona al telefono perché sono tre volte che incroci Andrea "Sgananzium" e ci tieni a salutarlo come ogni anno, scambiare due parole con Canopus di Gioconauta come fosse uno che frequenti quotidianamente, ma soprattutto incontrare e trascorrere del tempo con un amico della tua stessa città che (e qui siamo ai limiti dell'assurdo) incontri praticamente solo a Modena perché per tutto il resto dell'anno c'è sempre qualcosa che vi impedisce di vedervi pur vivendo a venti minuti di distanza l'uno dall'altro... sono tutte cose che non hanno prezzo.

Play è tutto questo: incontri, emozioni, sorrisi, sensazioni. Andare a Modena significa anche incontrare finalmente uno di quei sei pazzi a cui hai promesso un report che non hai ancora scritto [mannaggia a te, NdR] e dal quale acquisti un gioco e saluti in due minuti perché sia tu che lui avete altre mille cose da fare.

Bentornata Play, ci sei mancata!

In tutto questo turbinìo di emozioni e convivialità non sono ovviamente mancate le occasioni per provare qualche titolo come Ensemble, divertente party game che ci ha particolarmente sorpreso e che con tutta probabilità entrerà presto nella collezione di qualcuno del gruppo; o Praga Caput Regni che seguivamo da tanto e non avevamo mai avuto il coraggio di approcciare, ma che, scoprendone un'inattesa semplicità, abbiamo acquistato d'impulso.
A fine giornata, durante il viaggio di ritorno, eravamo stanchi ma felici ed è solo lì che mi sono reso conto di aver provato soltanto quattro giochi mentre, quest'anno come noi mai, avrei avuto la possibilità di provarne anche il triplo.
Eppure non mi pento della mia giornata: aver rivissuto un qualcosa che mancava da così tanto tempo era tutto ciò che chiedevo a questo pazzo venerdì.
E non vedo l'ora di iniziare a pianificare il viaggio per Play 2022.

Commenti

Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale :)

Cmq io aspetto sempre la gricia!!!

Bel report!

Mio dio ma parla di me

Premetto che ho apprezzato lo sforzo di tutti coloro che hanno reso possibile questa edizione di Modena Play (organizzatori e non solo) e colgo l'occasione per complimentarmi anche qui con tutti.

Mi aspettavo di giocare meno degli anni scorsi, e alla fine non ho giocato per niente... ma amen, ci sta! :D

Comunque, parlando con amici, ho avuto l'impressione che l'organizzazione - gioco forza - si sia rivelata carente in qualche aspetto.

Per dirne uno, in ambito rpg: le doppie prenotazioni del sabato allo stesso tavolo/orario (nonostante l'impegno profuso da coloro che si sono prodigati alla "segreteria RPG", ai quali - personalmente - consiglio solo nei prossimi anni di gestire le registrazioni in tempi molto più rapidi) dovute al fatto che, probabilmente, "non hanno ricevuto piena collaborazione / non erano allineati" con i diversi master/rappresentanti delle varie associazioni ai tavoli.

P.S.: bel report, complimenti! ;)

Per scrivere un commento devi avere un account. Clicca qui per iscriverti o accedere al sito

Accedi al sito per commentare