Manuale di sopravvivenza dell’aspirante appassionato di giochi da tavolo

Editoriale
Giocatori

Ciao avventuriero del gioco da tavolo,

Tu che per qualche motivo nella tua vita hai deciso che è divertente muovere tesserine, pezzi di plastica e legno su piani di cartone pieni di colore e ora sei qui e a chiederti che cosa fare.

Questa è una veloce guida per la sopravvivenza tua e per quella del tuo portafoglio. Perché sappi che là fuori è un mondo pericoloso, tra Kickstarter, offerte, innumerevoli negozi online, recensioni e videorecensioni che pompano l’hype a manetta, lasciarci un rene e riempirsi la casa di scatole che non aprirai mai è un attimo. Non voglio dirti che non devi spendere, anzi, spendi e spandi quanto vuoi, ma devo darti qualche amichevole consiglio, affinché la spesa sia un investimento per il tuo divertimento e non dilapidazione insensata.

Il mondo dei giochi da tavolo è immenso ed estremamente variegato. Potrai lottare contro epidemie zombi, guidare sottomarini, gestire alberghi di lusso, imbarcarti all’esplorazione di continenti magici e lontani. Talmente vasto da essere spiazzante: farai fatica a trovare qualcuno che ti spieghi come orientarti, mentre verrai circondato da orde di dannati pronti a trascinarti nella loro perdizione. Allora forse, prima che parlare dei giochi, è il caso di parlare un attimo dei giocatori, così almeno sai chi ti troverai di fronte.

Non c’è archivio più bellow della collezione di Fedellow.
Non c’è archivio più bellow della collezione di Fedellow.
I giocatori, appunto, che non sono solo giocatori, ma talvolta anche collezionisti. Persone con la passione per il bello e per il tanto che amano accumulare miniature meravigliose in scatole enormi e con esse riempire scaffali su scaffali. Talvolta, cedendo a un po’ di perdonabile narcisismo, adorano mostrare la loro collezione all’interno delle community a cui partecipano, che così si popolano di foto di intere librerie o addirittura stanze zeppe di giochi. In questo voglio offrire una voce di conforto: per essere un appassionato giocatore non serve avere collezioni appariscenti. Anzi, dato che sono pochi i giochi a cui giocare da soli, è forse più furbo appoggiarsi alle collezioni altrui: il divertimento è lo stesso, la spesa molto meno.

Questo è già un primo indizio che ti dovrebbe indurre a non fidarti immediatamente di chiunque potresti trovare. Come non tutti gli appassionati di calcio sono esperti allenatori, non tutti quelli che partecipano a una community sul gioco da tavolo sono esperti di giochi da tavolo. Perciò, non tutti i consigli che vengono dati valgono allo stesso modo. Ti capiterà di trovare chi suggerisce elenchi del telefono di giochi da acquistare abbastanza a caso, o risponde con giudizi totalmente arbitrari e discutibili a richieste di opinioni.

Tipico elenco del telefono in cui trovi di tutto mescolato a casaccio, dal gioco per babbani al mostro friggimenti.
Quando un utente chiede consiglio su che giochi potrebbe comprare, riceve sempre risposta. Alcune risposte sono assennate, altre sono liste asettiche che affastellano titoli senza alcun criterio, come in questo esempio.

Il trucco, ma questo vale un po’ per tutto, è fidarti di chi non dà giudizi assoluti (tipo: questo gioco è un’assoluta figata/una schifezza fotonica), ma di chi soppesa mettendo in fila pregi e difetti (tipo: l’ambientazione non si sente tantissimo, ma è un gioco che offre una profondità eccezionale) e spiega il motivo di quello che dice. Considera anche che non tutti hanno i tuoi gusti, quindi cerca di ascoltare maggiormente chi ti descrive com'è fatto un certo gioco e che sensazioni trasmette, in modo che tu possa capire se corrisponde a quello che piace a te.

Mi chiederai ora se non è meglio affidarsi a siti specializzati. Sicuramente si rischiano meno risposte insensate, ma bisogna prestare comunque attenzione. Guarda un po’ di video dei vlogger sui giochi da tavolo, apri un po’ di siti dedicati: ti accorgerai che alla fine si parla bene di quasi ogni gioco. Questo vuol dire che i giochi sono tutti belli o che vengono recensiti solo quelli belli? No, affatto. Semplicemente non tutti gli articoli/video vogliono essere discussioni critiche, alcune sono semplici presentazioni da appassionato ad appassionato. Il trucco per riconoscere quelle più critiche è sempre quello di prima: guarda chi soppesa e discute. Non farai fatica a trovare le opinioni che ti servono: il mercato dei giochi da tavolo è cresciuto enormemente in questi ultimi anni. Ci sono più editori, più opinionisti e i due certe volte sono anche collegati perché capita che i primi finanzino i secondi per mettere più in evidenza il proprio prodotto. Tutto alla luce del sole, come avviene ormai in ogni settore, ma è giusto che tu lo tenga presente.

Ora basta parlare di giocatori, è tempo di venire ai giochi. Possiamo dire che si possono suddividere in uno schema a piramide; una piramide che però ha molte punte ognuna corrispondente alle nicchie che si sono create.

Sotto alla base troviamo dei giochi che in realtà potrei definire come dei “non-giochi” e che probabilmente ti saranno molto familiari. Si tratta dei vari Monopoly, Cluedo, Risiko! e in generale la quasi totalità dei titoli che si trovano nel supermercato: sono giochi ormai obsoleti, che possiedono gravi difetti che il design del gioco da tavolo ha ormai superato da decenni. Con questo non vuol dire che non ci si possa divertire, perché con la compagnia giusta si riesce a divertirsi anche a Rubamazzo; solo che in giro si può trovare molto di meglio allo stesso prezzo.

Componenti del gioco Dixit Odyssey presentato a Norimberga
La base sono i giochi destinati al grande pubblico, tipicamente i “party game” (ad esempio Bang!, Nome in codice, Dixit, Dobble, The Resistance e pure il gioco di carte con i gatti che esplodono) che servono per divertirsi in maniera allegra e spensierata con gli amici. Questi giochi puntano a creare divertimento sociale e per riuscirci devono essere immediati per coinvolgere anche grandi gruppi da sei a più giocatori.

Salendo ulteriormente la piramide è il caso di accennare alla distinzione tra le due grandi categorie in cui si può classificare molto di ciò che si trova da qui in su, cioè i giochi “German/Euro” e gli “American”. I German sono giochi che sfidano i giocatori a trovare la strada migliore per arrivare alla vittoria attraverso il loro sistema di regole; tipicamente hanno bassa influenza della fortuna, regolamenti snelli, poca attenzione alle ambientazioni. Gli American sono giochi che immergono i giocatori in un universo parallelo facendo loro provare tensioni, emozioni, adrenalina, tutto ciò che in inglese va sotto il termine di Drama; qui l’ambientazione è preponderante, spesso c’è molta influenza della casualità e un ricorso molto maggiore a miniature e materiali a effetto. In realtà, specie nell’ultimo decennio, queste scuole di pensiero si sono molto ibridate tra di loro, tanto che non è raro trovare giochi che presentano caratteristiche di entrambe, ma è comunque bene tenerle presente.

Leggermente discostata da tedeschi e americani c’è poi la categoria degli “astratti”, ancora minoritaria, ma che sta riscuotendo sempre più successo. Gli astratti sono giochi in tutto e per tutto minimalisti. Cade completamente l’ambientazione, le regole sono poche e semplici, ma tanto basta per creare dei titoli con un’eleganza e una complessità strabiliante. Il titolo più famoso della categoria sono gli Scacchi, ma ce ne sono anche molti altri. Tipicamente, i materiali degli astratti sono estremamente curati, alcuni persino al livello di produzione di falegnameria artigianale.
I primi giochi che si incontrano salendo oltre i party game sono quelli per le famiglie (ad esempio Ticket to Ride, Scotland Yard, Carcassonne), che possono essere abbordati da chiunque inclusa la nonna con la cataratta. Sono giochi basati su poche e semplici meccaniche, di durata non superiore ai trenta o sessanta minuti, in modo che chiunque possa divertirsi senza troppo sforzo per apprendere le regole.
Ticket to ride - Partita
La parola “meccanica” riferita a un gioco da tavolo potrebbe suonare nuova; posso dirti che una meccanica è un'unità fondamentale del sistema di gioco; per fare un esempio il combattimento basato su tiri di dadi è una meccanica di Risiko!. In ogni caso, questo gradino della piramide è il terreno abitato dai casual gamer, ovvero da quei giocatori che amano sì sedersi attorno al tavolo, ma saltuariamente e senza troppo impegno. Molti giochi in questa categoria si ritrovano anche l’etichetta di “filler”, cioè riempitivo, ma questa è una definizione più trasversale perché si riferisce solo alla durata e non alla difficoltà intrinseca del gioco; ad esempio, The King is Dead è un filler per giocatori esperti.

Al di sopra dei giochi per famiglie stanno i cosiddetti pesi medi”, titoli della durata massima di novanta minuti con regole più complesse da affrontare. Nota che la durata non è tanto diversa rispetto ai giochi family, perché in effetti la differenza principale è più nell’attenzione che bisogna dedicare alle proprie mosse e alla comprensione del regolamento.

La fine di Dantooine.
Ancora più sù ci sono i giochi per esperti/giocatori assidui. La durata è spesso di oltre due ore, senza particolari limiti anche se difficilmente si va oltre le quattro o cinque. Ancora, non è solo la durata a fare un passo in avanti, ma anche la complessità da gestire. I giochi per esperti presentano spesso diverse meccaniche incastrate tra di loro, tanto da necessitare più di qualche partita per essere compresi. Capire le interazioni tra le diverse meccaniche può essere complicato e frustrante per il neofita ed è per questo che sarebbe meglio avere un po’ di esperienza con giochi più semplici prima di approcciarli: avendo familiarità con le singole meccaniche, anche se sfruttate in altri contesti, è più agevole arrivarne a fondo.

Oltre ai giochi per esperti troviamo tante e diverse nicchie con giochi ancora più lunghi e complicati. Ne cito due: i wargames, che simulano sia battaglie o campagne militari che periodi storici di confronto tra le nazioni, e i ferroviari, che con un approccio misto logistico/economico mettono i giocatori nei panni di azionisti di società appunto ferroviarie del millennio passato (riconoscibili spesso perché il nome del gioco è un anno del XIX secolo).

Questa non è una classificazione omnicomprensiva, infatti non tiene conto dei giochi di carte collezionabili, dei giochi di guerra con miniature, dei giochi di carte classici, ma è quanto basta all’aspirante appassionato.

Superata la descrizione della flora (i giochi) e della fauna (i giocatori) dell’universo da tavolo, è ora di passare alle indicazioni pratiche. Sarebbe a dire: come muoverti in questo universo, senza finire a riempirti la casa di ciofeche orripilanti o giochi che proprio non fanno per te?

Ogni anno escono una marea di titoli - la stragrande maggioranza dei quali assolutamente dimenticabili - e inseguire la novità sebbene allettante è un’operazione ad alto rischio anche economico. Meglio allora indagare i propri gusti o quelli del proprio gruppo con qualche caposaldo di sicura qualità in modo che, se non dovesse piacere, è perché il genere non fa per voi e non perché il gioco è fatto male.

Ci sono molte classifiche e top 10-50-100 dei migliori giochi da tavolo, ma fai attenzione perché spesso sono un calderone unico che mette assieme indiscriminatamente tutte le categorie che ho citato sopra. Non comprare un gioco solo perché è in alto in una classifica: rischieresti di trovarti in casa un Gloomhaven o un Through the Ages che sono tutt’altro che abbordabili, inducendo alla fuga immediata molti dei tuoi compagni di gioco.

La più rinomata e discussa classifica di giochi da tavolo. Di questa top 10, solo un gioco è adatto a neofiti (Pandemic Legacy), mentre almeno 5 sono dei cinghialoni obesissimi che potrebbero farti impazzire solo leggendo il regolamento (neanche fosse il Necronomicon).
PS: “cinghiale” in gergo è un gioco lungo e complesso.

Parti magari leggendo alcuni dei molti articoli che si trovano in internet sui giochi per iniziare. Volutamente non ho ripetuto qui una di queste liste, perché il mio scopo è provare a spiegare come scegliere i giochi, piuttosto che quali scegliere. Seleziona da questi articoli non più di quattro o cinque titoli che ti ispirano: troverai alcuni giochi vecchi anche di dieci o vent'anni, ma non è un problema, sono ugualmente validi. Dico “non più di cinque” perché da questi primi giochi potrai già capire dove ti spingono i tuoi gusti. In questo modo, se dopo i primi acquisti volessi dirigerti verso altri lidi ,potrai farlo senza trovarti la libreria già oberata di scatole che mai aprirai. Nello scegliere i titoli, leggi le recensioni e... affidati all’istinto. Presta solo un po’ di attenzione al numero di giocatori e non fidarti di ciò che viene dichiarato perché non tutti i giochi scalano allo stesso modo: conviene controllare su Boardgamegeek.com il numero cui il gioco rende meglio, quello indicato come “Best”. Non dovresti comprare un gioco se non potrai giocarlo nella configurazione migliore.

È il caso di dirti due parole anche sui negozi dove trovarli, i giochi. Sui negozi fisici c’è poco da dire: ce ne sono sempre troppo pochi e sono gestiti da appassionati che potranno consigliarti efficacemente su come iniziare (senza rischio di elenchi del telefono a caso). Di contro, la loro disponibilità di titoli non è molto ampia, anche se i titoli per neofiti sono più diffusi dei giochi di nicchia quindi è facile che ci troverai comunque quello che cerchi. Gli sconti, in questo tipo di negozi, raramente ci sono.
I negozi in rete si dividono in due categorie: quello enorme e pervasivo che vende qualsiasi cosa, dall’abaco alla zuppiera, e tutti gli altri. Il primo ha un assortimento volubile: a volte si trovano delle chicche, a volte è difficile trovare pure il gioco da supermercato. Gli sconti sono sfuggevoli, ma sono i migliori che si possono trovare, inoltre basta poco per evitare le spese di spedizione. Oltre a questo grande negozio, ce ne sono decine di altri più piccoli e più specializzati, con filosofie diverse sugli sconti e sulle spese di spedizione. Personalmente, quando cerco un gioco sono solito confrontare i prezzi tra molti negozi diversi, decidendo poi come agire. Specie nel caso dei negozi specializzati, fai attenzione agli sconti strabilianti: sono quasi sempre terribili rimanenze di magazzino che non prenderei nemmeno gratis, pur di non doverci rimettere spazio.

Anche se tu non lo sai, queste sono una ruspa (a sinistra) e una betoniera (a destra). Per la verità non lo sanno nemmeno loro, pensano di essere veicoli dell’Impero Galattico. Grazie Kickstarter per queste mostruosità.

Altra fonte ormai rilevante di giochi è Kickstarter, per gli amici KS. Una volta il sito serviva a far pubblicare giochi che senza sostegno popolare non avrebbero mai visto la luce, oggi sempre più spesso capita che sia una prevendita. Per stimolare la partecipazione, i progetti KS spesso hanno più livelli di partecipazione: dal semplice gioco base alla versione con espansioni/componentistica esclusiva. Ci sono sempre degli “stretch goal”, cioè aggiunte o componenti speciali che verranno prodotte solo al raggiungimento di una certa quota di finanziamento. Partecipare a un KS vuol dire pagare subito per avere un gioco tra minimo sei o dodici mesi. Di come funziona il gioco si sa poco o niente, mentre ciò di cui si ha la certezza sono i materiali. Infatti i materiali hanno un’importanza fondamentale durante le campagne KS, e questo spesso conduce a produzioni ipertrofiche e spettacolari che galvanizzino il bambino che è in noi. Alcuni giochi che escono dai KS sono delle vere opere d’arte, altri sono carrozzoni ipertrofici sotto steroidi (di cui si poteva fare anche a meno). Attenzione, però, all'aspetto spesso trascurato da chi usa Kickstarter: non si compra un "prodotto", ma lo si finanzia e, come ogni forma d'investimento, si è soggetti al rischio di impresa, persino il rischio truffa nel peggiore dei casi. 

Dopo che hai provato i primi giochi, puoi già farti un’idea di dove conviene investire. Se vuoi una sfida intellettuale in cui prevalga solo chi ha le capacità migliori, punta sugli Eurogame. Se vuoi sfide tese e appassionanti con emozioni e colpi di scena, vai sugli American competitivi. Se ti stufano giochi più lunghi di un’ora, scorrazza tra i pesi medi. Se più che prevalere sui tuoi compagni preferisci impegnarti assieme per un obiettivo comune vai sui collaborativi. Meglio muoversi a passi progressivi, così sarà semplice creare una collezione che non sia solo bella da vedere, ma anche e soprattutto divertente da giocare.

Buon divertimento!

Commenti

"Questi giochi puntano a creare divertimento sociale e per riuscirci devono essere immediati per coinvolgere anche grandi gruppi da sei a più giocatori."

Che cosa intendi per divertimento sociale? 

Che cosa significa che il gioco per essere divertente deve essere immediato? 

Nei party game c'è immedesimazione? (si, no, può essere...) 

Per capire, sono serio, le gare di rutti possono essere considerate un party game? 

 

 

 

Locompetitivo scrive:

"Questi giochi puntano a creare divertimento sociale e per riuscirci devono essere immediati per coinvolgere anche grandi gruppi da sei a più giocatori."

Che cosa intendi per divertimento sociale? 

Che cosa significa che il gioco per essere divertente deve essere immediato? 

Nei party game c'è immedesimazione? (si, no, può essere...) 

Per capire, sono serio, le gare di rutti possono essere considerate un party game? 

 

 

 

puoi farla anche in due soli giocatori quindi no, direi che la gara di rutti è piu un dexterity 

Ottimo distillato di saggezza!
Sul tema "dove acquistare", potrebbe essere il caso di aggiungere una riga sui mercatini dell'usato (della Tana, su FB, eccetera)? Offrono molte occasioni, proprio perché molti giocatori accumulano collezioni ingombranti, seguendo hype o curiosità. Per questi giochi, esiste una classificazione standardizzata e, naturalmente, serve un po' di fiducia nel prossimo, ma la comunità è largamente affidabile ^___^.

Bell'articolo e ottima carrellata. 

Complimenti all'autore! Ottima guida!

Mi permetto di fare due riflessioni: 

La prima è personalmente ritengo più dannoso per il movimento chi compra giochi mediocri seppur dal buon design rispetto a chi gioca solo a Risiko/Monopoly. Molto spesso ci si focalizza troppo su questi due "Capri espiatori", quando il vero pericolo è il consumo acritico dettato da hype e pubblicità. 

La seconda è che preferisco avere in collezione un bel gioco che non giocherò mai piuttosto che un brutto gioco che giocherei spesso. Sono l'unico a pensarla così? 😅

Preciso e completo, come si direbbe in gergo "adatto al target". Quando qualche neofita chiede consiglio, da oggi in poi bisognerebbe passargli in link questo articolo.

Complimenti

 

diesel scrive:
preferisco avere in collezione un bel gioco che non giocherò mai piuttosto che un brutto gioco che giocherei spesso. Sono l'unico a pensarla così? 😅

Perché? Per collezionismo? Non è come comprare la Recherche per addobbare la libreria?
Inoltre, un gioco che giochi spesso dovrebbe essere un gioco che  (a meno di masochismi) ti piace giocare, no?

Capisco semmai, prendere un gioco che vorrei giocare, non ho occasione di farlo a breve e/o temo esca dal mercato, ho trovato un'ottima occasione o simili.

 

Ottima guida, mi sono da poco riavvicinato al mondo dei giochi da tavolo e mi sono trovato spiazzato....soprattutto con il mondo di kickstarter di cui francamente non sapevo nulla

Bell'articolo, forse mi avrebbe fatto risparmiare qualche euro fosse uscito un po' di anni fa..

I miei acquisti sono decisamente dettati dai vari gruppi di gioco. Ci sono giochi che mi hanno invogliato all'acquisto e intrigato tantissimo (vedi alla voce King 's Dilemma) ma che temo non riuscirò ad intavolare prima di qualche anno. Io, per lavoro negli ultimi anni mi son dovuto trasferire in Olanda, Svezia e Svizzera, per cui altro parametro decisamente importante per me é l indipendenza dalla lingua (per capirci in olandese ho solo Spicy). Se un titolo viene intavolato spesso non capisco come possa esser definito brutto dal proprietario (a meno che giocarlo non faccia parte di un masochismo intellettuale e per carità il mondo é bello perché é vario).

Capitolo gara di rutti. Dico la mia: se, con la potenza del rutto, devi far cadere i bicchieri di carta, il party game diventa dexterity, se bisogna pronunciare parole particolari (es. Wyoming (cit)) e gli altri devono interpretarle diventa deduttivo, se il giocatore ha mangiato pesante allora é Escape Room.

@siras: effettivamente i mercatini li ho trascurati, ma potrebbe essere il caso di farci almeno una menzione

@diesel: non vedo risiko e monopoli come a prescindere pericolosi per il movimento a prescindere, tanti si sono avvicinati al mondo GdT anche grazie a loro, ma hanno dei difetti che ad alcuni giocatori sono proprio insopportabili...quindi se ti porti al tavolo la persona sbagliata la fai scappare irrimediabilmente! Poi vero che una volta che ci si è introdotti all'hobby, hype e consumo acritico ne fanno tanti di danni, anche se sono dell'avviso che a un certo punto ogni appassionato decida da che parte stare. Se c'è chi vuole acquistare compulsivamente ed è felice così..buon per lui, ma difficilmente si mescolerà con una community di giocatori incalliti nel senso di quelli che comprano moderatamente ma giocano tanto quello che comprano. Per il secondo commento, io non ho nulla contro il collezionismo, ma la chiave di lettura di questo articolo voleva essere più il "giocare".

@Khenneth: l'idea era infatti anche quella, di lasciare un riferimento da sfruttare per i futuri nuovi appassionati!

@locompetitivo: vedo che ti hanno già risposto quasi completamente prima di me. Per l'immediatezza, in un party game è fondamentale: per far caciara (vernacolare per "divertimento sociale" servono poche e semplici regole da spiegare in 2 minuti e che poi si parta a giocare senza interruzioni fino alla fine. Se fosse uno spettacolo o un film si chiamerebbe "mantenere il ritmo". Spiegazioni troppo lunghe, fermarsi a rileggere spesso il regolamento per cose che non si capiscono, interrompono il ritmo della partita, come se in mezzo a una puntata di Sanremo un cantante provasse per 5 minuti ad accendere il microfono.

Bell'articolo, ho apprezzato molto il fatto di fare affidamento allo spirito critico personale per orientarsi nella ormai intricatissima giungla dei titoli/ vlogger/blogger. Ottimo consiglio quello di focalizzarsi all'inizio su massimo 5 titoli (validi).

Bell'articolo, Danebed!

Per me fondamentale il tenere conto della collezione degli amici: se ti piace un gioco di un amico, evita di acquistarlo a tua volta soprattutto se comunque ci giocheresti sempre con quella persona! Ovviamente se lo brami particolarmente, prendilo pure 😉

Personalmente ho evitato di comprare Through the Ages perchè l'hanno già 3 miei amici: lo comprerei solo per dare soldi al buon Vlaada.

Riprovevole mancanza non raccomandare di rivolgersi alle affiliate della Tana! 🙄 (anche se comprensibile, visto il periodo)

Ottimo articolo, ma su una frase in particolare non mi trovi d'accordo:

"Non dovresti comprare un gioco se non potrai giocarlo nella configurazione migliore".

Partiamo da una premessa: i giochi sono sempre progettati e testati a partire da un preciso numero di giocatori, e poi vengono adattati in modo tale da ospitare un pool maggiore di possibilità. Non sono un game designer, ma direi che è abbastanza evidente (se non sbaglio si parlava di questa cosa in un podcast o in un Goblin Show, a proposito di Brass, ma non ricordo quale). Detto questo, NON SIGNIFICA ASSOLUTAMENTE che ampliare o diminuire il numero di giocatori siano solo cose messe per vendere di più e che il gioco non possa rendere bene anche in altri modi. Paradossalmente troverei sprecato un Terra Mystica esclusivamente per 4 giocatori.

Ora, tu dai come riferimento il best di BGG, ma per quanto mi riguarda è un dato che ha la stessa affidabilità del voto di BGG o della posizione in classifica. Anzitutto è un dato costruito a partire dalle votazioni degli utenti, e qui la prima perplessità: quanti dei votanti hanno giocato il gioco in tutte le sue configurazioni prima di esprimere un giudizio? 

E' vero, ci sono alcuni giochi che in meno giocatori perdono alcune caratteristiche se non alcune meccaniche: il mercato nero in Architetti del R. O., il mercato e la cementificazione in Brass, i cultisti in Terra Mystica, Dixit in tre giocatori è una barzelletta, o l'importanza dell'ordine di turno in moltissimi giochi. In certi casi queste cose sono mancanze notevoli, sono d'accordo. Allo stesso tempo, siamo davvero convinti che, per fare un esempio, la conformazione migliore per Orleans sia in 4 giocatori? Io l'ho trovato solo più prolisso, l'aumento di interazione non sta al passo con l'aumento esponenziale della durata della partita, lo trovo un gioco molto più snello e dinamico in 2-3 giocatori. Personalmente ho perso il conto delle partite fatte in due giocatori a Terra Mystica (che paradossalmente in 4-5 giocatori incontra problemi di sbilanciamento nel sistema di ordine di turno che ha reso obbligatoria una "patch" al regolamento, un po' macchinosa), ho perso il conto di quelle fatte a Marco Polo in due, o a Scythe in due, così come moltissimi altri giochi che tecnicamente hanno il loro best in altre formazioni. Anzi, spesso al cambiare del numero di giocatori, cambia anche l'anima del gioco! Più giocatori significa anche una maggior imprevedibilità, quindi alcuni giochi giocati in due restano molto più tesi e strategici. Personalmente io sono estremamente competitivo quando gioco in due, mentre mi godo molto di più l'esperienza di gioco in relax in 3-4 giocatori.

Punto secondo: vorrei porre l'accento sul gioco in due giocatori, soprattutto di questi tempi è sicuramente la modalità più diffusa. Per una coppia che vuole giocare, escludendo casi in cui è proprio in due la conformazione consigliata (i primi a mente libera: Sagrada, Spirit Island, Trismegistus, Carcassonne), secondo me è sbagliato dire che bisognerebbe giocare a giochi per due. Il gioco per due è quasi un mondo a parte, spesso difficilmente confrontabile con altre cose, fatto in stragrande maggioranza da astratti o giochi filler (ovviamente con le dovute eccezioni, Fields of Arle, Rebellion, ovviamente i wargame...). Pensare che se gioco quasi sempre in due, debba puntare sempre su giochi o solo per due, o tra i best per due, è estremamente limitante, perchè automaticamente mi precludo la possibilità di poter provare praticamente tutto. Non esistono german/euro per due o altamente consigliati per due giocatori, o comunque sono pochissimi.

Dovrei precludermi dal giocare un Agricola solo perchè non ho un gruppo di gioco stabile da 3-4 giocatori? 

Il discorso vale sicuramente per te che sei un giocatore esperto. Io però ho scritto quella frase collocandomi nella prospettiva di chi ha appena iniziato e che non ha idea di cosa voglia vedere "scalabilità" e che rischia seriamente di comprarsi giochi che in alcune configurazioni di giocatori rischiano di essere assolutamente tirate. L'idea di fondo che suggerisco è di partire da pochi titoli da godere pienamente e partire da quelli per capire come orientarsi. Gli esempi che porti sono tutti validissimi, ma introducono una serie di distinguo che chi è appena arrivato non sa come affrontare. Allora ho preferito tagliare la testa al toro, e poi ci sarà tempo e modo per rendersi conto che c'è differenza tra giochi che rendono bene/male/perfettamente/pessimamente in 2-3-4-5...perché in alcuni casi se "sbagli" ti va bene, in altri ti trovi giochi di maggioranze/aste che vengono completamente snaturati. Senza parlare dei giochi che scalano cambiando il tipo di esperienza di gioco. Il discorso è che se sei appena arrivato da Ticket to Ride, non hai idea se potresti preferire un agricola o un dead of winter, prima capiamo quell e poi lavoriamo di fino.

Tutto giusto tutto molto saggio ma dopo avere sviscerato i tuoi gusti , analizzato classifiche e video, acquisito informazioni, eseguite attente analisi di mercato scandagliando le offerte, arriverai sempre a questo punto, e allora applica sempre la regola aurea del vero collezionista:

Nel dubbio tra due giochi, comprali tutti e due. E' fondamentale per non rimpiangere le occasioni perdute.

Io trovo l'articolo fantastico.
E trovo che sarà l'articolo che girerò a tutti coloro che mi chiedono consigli su questo mondo.

Grazie di averlo scritto, con assennatezza e moderazione divulgativa :)

Gran bell'articolo, un'ottima introduzione per qualsiasi neofita. 

E poi :

 "verrai circondato da orde di dannati pronti a trascinarti nella loro perdizione" hai dipinto la realtà in un modo che  😂😂😂 mi ha fatto piegare dalle risate.

Complimenti.

 

basiliobis scrive:

Ottima guida, mi sono da poco riavvicinato al mondo dei giochi da tavolo e mi sono trovato spiazzato....soprattutto con il mondo di kickstarter di cui francamente non sapevo nulla


per questo eri felice XD
 

Scavatori e betoniere saranno mostruosità... ma Barrage è il mio il gioco preferito!! <3  

"Non dovresti comprare un gioco se non potrai giocarlo nella configurazione migliore"

Questa frase dovrebbero diventare legge assoluta tra i giocatori, pena la fustigazione. Ci sono troppi giochi belli per sprecare tempo con il player count sbagliato; quelli che propongono El Grande in tre o Alta Tensione in due andrebbero fucilati per dire. Mi è capitato di giocare giochi di amici evidentemente problematici salvo poi scoprire di averli giocati nella configurazione sbagliata, cosa odiosissima

Articolo molto bello ed esaustivo. Solo un appunto: con l'ultima frase "Se vuoi una sfida intellettuale in cui prevalga solo chi ha le capacità migliori, punta sugli Eurogame. Se vuoi sfide tese e appassionanti con emozioni e colpi di scena, vai sugli American competitivi." vedo difficile che qualche neofita possa scegliere gli eurogame (spaventato dalle parole intellettuale e solo... lo dico per esperienza), tagliando via buona parte di tutto l'articolo

Izio scrive:

Articolo molto bello ed esaustivo. Solo un appunto: con l'ultima frase "Se vuoi una sfida intellettuale in cui prevalga solo chi ha le capacità migliori, punta sugli Eurogame. Se vuoi sfide tese e appassionanti con emozioni e colpi di scena, vai sugli American competitivi." vedo difficile che qualche neofita possa scegliere gli eurogame (spaventato dalle parole intellettuale e solo... lo dico per esperienza), tagliando via buona parte di tutto l'articolo

Capisco l'obiezione...ma in fondo è l'essenza del german. Anche in un banale Stone Age vince chi riesce a farsi strada meglio attraverso le opzioni di gioco, nonostante i dadi. Il problema sta nelle diverse accezioni dell'aggettivo intellettuale, che ho usato con significato neutrale di "attinente l'intelletto" (escludendo quindi destrezza e casualtà), ma che può ricollegarsi anche alle nozioni di "noioso"/"non avvincente" quando non addirittura "snob". A ripensarci anche questa accezione però ha un suo senso, se parliamo di german puri è palese che sono meno avvincenti di un american chiassoso. Ma qui il punto è un altro, e ora sposto l'attenzione sull'aspirante giocatore, il quale forse non si rende conto che anche un'attività intellettuale può essere divertente e finisce per spaventarsi più del dovuto.

Un bellissimo articolo che cerca di far comprendere il mondo che sta dietro i GdT (fauna & flora) 😁 Approfondirò il tema dei giochi astratti, ero ancora fermo al gradino dei wargame.

Aggiungerei anche una cosa scontata per i più esperti: "Non farti guidare soltanto dalle copertine, dal nome o dalla descrizione sul retro!"
Ho proposto ad un amico un GdT che ha il titolo del suo videogioco preferito...all'inizio è impazzito dalla voglia di provarlo, ma appena ha visto il prezzo e un videotutorial (da me inviato) ha frenato subito l'istinto.
Capita...

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