Un Eurogamer, i wargame e l'Hex & counter

"Niente paura, sono solo wargame": questo lo slogan di Riccardo Masini, uno dei maggiori esperti e appassionati italiani in ambito wargame e autore del canale YouTube WLOG. Ed ha ragione, ma talvolta, l'eurogamer è colto da atavica paura. Come i bambini al buio... e una piccola luce risulta di immenso aiuto & counter

Prime Impressioni

È vero, non bisogna avere paura dei wargame, soprattutto con le nuove ibridazioni, i nuovi sistemi di gioco e il sempre crescente interesse verso questo tipo di titoli e il gioco di simulazione in generale, motivo per il quale aumentano anche i contenuti e il supporto disponibili. Ma che succede quando ti avvicini (forse incautamente) a un vecchio gioco? Ecco, vi racconto l'incontro tra un giocatore di boardgame e il suo primo ufficiale Hex and Counter.

Da quando mi sono avvicinato al wargame leggendo post, articoli e guardando video ho iniziato inevitabilmente a immaginarmi il wargamer come di uno strano essere sociale. Ho dovuto informarmi, ho letto tanto (libri come Le guerre di carta 2.0, di Sergio e Riccardo Masini e, ancora di più, la storia di Giangeco raccontata in La mia vita con un Geek, di Maria Benedetta Errigo) e mi sono fatto l’idea che, in effetti, il wargamer sia di per sé un po’ strano, più del comune boardgamer 😊, e particolarmente buono e paziente (tonerò su questa mia impressione più avanti).

Prima di inziare serve una doverosa premessa, e questo soprattutto per i grognard old school, per presentare le mie referenze, il mio CV, così che non si possa dire che sono un novellino o che (come talvolta accade in questa simpatica e “giocosa” guerra civile interna) sono tra quelli che non vogliono impegnarsi.

Diverse edizioni di Dungeons & Dragons
Gioco a Dungeons & Dragons da più di 30 anni, prima con la scatola rossa, poi con l'edizione 3.5, poi ancora con Pathfinder. Insomma, parliamo di 12/15 manuali di regole di 300 pagine ciascuno. Ok, magari non si leggono proprio tutte, ma chi li conosce sa di cosa parliamo.

Sono un grandissimo estimatore di Mage Knight (personalmente nella top 3 dei giochi mai creati, e lo conferma una folta schiera di giocatori in solitario), che è notoriamente complesso e complicato con n-mila regolette ed eccezioni. Sono un assiduo giocatore di War of the Ring , Through the Ages (non credo si debba aggiungere altro qui), Twilight Struggle e vari Pax. E poi Spirit Island e i giochi di Lacerda, autore notoriamente complicato che crea n-mila regolette barocche e superflue, non me ne voglia Lorenzo 😊 (Board game Physicist).

Ho giocato Fields of Fire 2, giusto per venire un po’ nel campo di pertinenza dei wargame, che è notoriamente tra i più ostici. E qui apro una piccola parentesi: è durante lo studio di quest'utlimo gioco che ho avuto la prima idea del wargamer “buono” e presto capirete il perchè. Avendo letto i vari articoli in tana, i consigli dei vari S83m, Ren, ecc. me ne tenevo a distanza, proprio per la rinomata complessità (e le notevoli carenze del regolamento).

Mi pare di ricordare sia stato un video su YouTube di Chris Hobbs a consigliare vivamente a chi non fosse un giocatore di ruolo di tenersene a distanza e, visto il mio passato di cui sopra, questo suonava come una sfida che ho prontamente accettato. Cosi ho iniziato a “studiare” articoli, forum, video di Chris appunto, Blue Tweezers e via dicendo (suggerimento: non iniziate senza la serie di video youtube di Francesco Baroncini, o non andrete da nessuna parte). 

Ora, noi boardgamer ce la prendiamo per una traduzione sbagliata su una carta o un piccolo errore di stampa in un angolo nascosto del tabellone e, da bravi consumatori, gridiamo con rabbia i nostri diritti chiedendo che la casa editrice ponga immediatamente rimedio.

Ecco, i nostri cugini hanno i counter sbagliati (i counter! La manna del wargamer, l’elemento centrale dell’Hex & Counter appunto, la sua colonna portante), traduzioni nemmeno a parlarne, regole non chiare lasciate alla libera interpretazione… Sì, succede che anche loro si alterino un poco, “però poi escono quelli correttivi sul prossimo numero di C3i”, “dai, ci sono le FAQ”, “comunque su BGG l’autore ha dato chiarimenti” e via dicendo, e in questo modo il problema è (spesso) superato.

Funziona così e fino a che la casa editrice non sbaglia il colore dell’uniforme del soldato in riserva della quarta divisione, nessuno si allarma troppo. Ma se per caso ci si sbaglia a riportare che il primo battaglione di Tank era equipaggiato con 40 x M4A2, beh, allora sono guai seri! E per fortuna non ho visto (ancora) le reazioni dei wargamer a questo dramma.

Scusate per l’ulteriore parentesi, ma devo raccontarvi di una particolarità di questo tipo di gioco che capita raramente negli euorgame, ma che ritroverete dopo in merito all’Hex & Counter.
Manuale delle regole, paragrafo forse 5.1.3.6.a ecc., in sintesi la sottosezione per i cecchini, gli sniper. Nella descrizione inziale (quella che, per intenderci, i giocatori german saltano per arrivare al cuore delle regole che verranno chiaramente spiegate), all’interno di una frase, tra due virgole, è indicata una caratteristica fondamentale relativa al comportamento di questa unità. E noi, giocatori giocondi, che invece ci aspettavamo un meraviglioso elenco bullet point, con in più nota a margine per richiamare l’importanza dell’eccezione!

Torniamo al nostro curricola che, oltre a giustificare parzialmente il mio disastroso approccio al gioco di cui vi parlerò (prometto che lo farò!), forse spiega meglio la visione del wargame da un diverso punto di vista.

Ho giocato a Fire in the Lake, che io ho trovato meno complicato dei precedenti, forse complici i video e gli articoli di supporto (consiglio personale: leggete assolutamente e seguite i consigli di Agzaroth qui sulla tana a riguardo). Io ho seguito tutti questi consigli, ma forse non assiduamente😊 (ma avrete capito che mi piace passare la stessa trafila infernale dei miei predecessori).

Eppure c'è da dire che Fire in the Lake, con mia grande sorpresa, nel gruppo dei solo giocatori (in maggioranza americani) viene definito ostico, anzi è nella top 5 con il già citato Mage Knight. Ora sta perdendo posizioni perché sono subentrati Mr. President (che ho già temerariaremente ordinato in P500, perché dopo il post di un certo Nando Ferrari non si poteva fare altrimenti) ed Europa Universalis: the Price of Power. Beh, questo sì che deve spaventare.

Ecco, Europa Unversalis, a metà tra un eurogame e un wargame, dopo aver letto recensioni e visto vari video (Ario su tutti. Noi per i cinghialoni e i giochi impossibili abbiamo sempre il buon Ario, ma voi wargamer non disperate, in giro c’è sempre qualcosa e se proprio non lo trovate da nessuna parte su Youtube c’è Calendale), sono confidente che si possa affrontare con il dovuto impegno.

Ho giocato anche ad Atlantic Chase che, apparentemente semplice, è in verità un gioco complesso e con tante eccezioni, ma ha uno dei migliori manuali di regole mai fatto, accompagnato da un tutorial che dovrebbe fare scuola.

E, finalmente, veniamo a noi: Pavia: Climax of the Italian Wars, un vecchio classico Hex & Counter della SPI ripreso dalla Decision Game.

L'esperienza di Pavia

Il gioco fa parte della serie Pike & Shot (che in verità, a oggi, consta di soli due titoli usciti: Pavia, appunto, e Breitenfield), i cosidetti foglio game, portatili e con poche paginette.

Mi preparo, che vuol dire studio la situazione storica, e sono pronto (e con questo intendo preparato come lo può essere un giocatore di Puerto Rico). Non chiedetemi di divise e armi. Ecco, se si fosse trattato della battaglia di Hasting sarei stato molto più preparato, grazie ai mitici speciali de La Repubblica, ma comunque lontano dal più impreparato dei wargamer.

Pavia viene considerato un wargame leggero, leggerissimo, un introduttivo (attenzione alle parole, che Riccardo Masini ci osserva!) agli Hex & Counter classici, più precisamente introduttivo agli Hex & Counter per il periodo del XVII secolo. In effetti parliamo di poche paginette, una decina al massimo, comprese tabelle e note del designer, più il foglio aggiuntivo dello scenario di riferimento.

Insomma, di che stiamo a discutere?
E, in effetti, alla fine si tratta di un flusso semplicissimo: muovo io, muovi tu, attacco io, attacchi tu, fine round.

Ok, c’è la tabella con i terreni che comporta qualche eccezione, ma esiste appunto la tabella che ti aiuta e che, al momento opportuno, andrà consultata.

Ok, le unità possono reagire, ma tutto lineare: muovo io - reazione, muovi tu - reazione, attacco io - reazione, attacchi tu - reazione, fine round.

Anche il combattimento è veramente facile: tabella semplice e chiara, segui la linea opportuna indicata nel dettaglio delle unità e il gioco è fatto. Risultato immediato: unità sana/unità disorganizzata (disbanded) o in rotta.

Il combattimento può essere melee oppure fire (cioè corpo a corpo o spari a distanza).

Ma niente di cui spaventarsi! Se poi sei stato, come me, un vecchio stregone di ottavo livello di Dungeons & Dragons, non stai vedendo niente di nuovo anzi, melee/range attack/spells/interruption… qui siamo veramente all’ABC.

Quindi: muovo io – reazione melee/fire, muovi tu – reazione melee/fire, attacco io melee/fire – reazione melee/fire, attacchi tu melee/fire – reazione melee/fire, fine round.

Poi ci sono le diverse unità, ma ognuna è spiegata nel dettaglio all'interno delle regole e ognuna ha la sua specificità, ma questo serve solo laddove ci si discosti dalle regole base, altrimenti vale quanto letto prima (più o meno). Vi ricordate la regoletta fondamentale abbandonata li, tra due virgole, nell'introduzione di un sotto paragrafo di una sezione delle regole? Ecco, pensate a tutte queste informazioni concentrate in solo 4 pagine di regolette, e forse capirete perchè io le abbia lette almeno quattro volte (roba che Knizia ha ancora gli incubi la sera). 

Ah! Ecco! Ora noto che alcune unità interagiscono in maniera diversa con altre unità. Dai, alla fine si tratta solo di valuatare nn interazioni tra le diverse unità per le diverse situazioni di gioco. Ma io, quasi quasi, mi faccio una tabella da bravo gamer… ed è qui che ho pensato che, forse, ero effettivamente un po’ strano. Ho subito ripensato al libro di Giangeco (Santa “Maria Benedetto Errigo”… lei ne ha viste di cose che noi umani possiamo solo immaginare).

E poi abbiamo la fantastica risorsa BGG, con i suoi forum!

Pavia: Climax of the Italian Wars
Vado a controllare. In verità si trova poca roba, questa volta, ma qualcuno aveva sollevato i miei stessi dubbi e qualcuno aveva addirittura fatto una tabella (udite, udite! Proprio come la mia! Migliore in verità). Eppure la tabella fan-made fa sorgere ulteriori dubbi, perché rappresenta l’interpretazione di qualcuno a quella particolare regola.

Andiamo avanti, non ci scoraggiamo per cosi poco, intavoliamo il gioco e vediamo che succede.

"Strano", penso, "questo esagono porta due tipi diversi di terreno, sicuramente una scelta stilistica per dare un po’ di realismo alla mappa senza un brusco cambio, ma allora quale terreno faccio valere?" Quando si cavalcava per il regno di Mystara, con la mitica scatola blu (D&D expert rule), anche un piccolo accenno di terreno particolare rendeva quell’esagono non Clear (cioè non semplice terreno vuoto). Ok vale la stessa regola allora (il mio passato da giocatore di ruolo viene in soccorso).

Arrivo quindi al primo combattimento: attacco, adesso vedo le limitazioni del terreno, consulto la mia bella tabella per capire la reazione dell’avversario e ok, tutto chiato. Si tira il dado per colpire, si consulta la tabella sulle regole (la mitica CRT): due risultati!

Interessante… però tra i due risulati c’è l’amata barra, la famosissima “/”, e questa è presente in tutti i giochi di piazzamento lavoratori, selezione azioni... siamo veramente alle basi. Significa o/o (insomma una scelta tra le due). D’altronde il risultato si riferisce sempre all’attaccante oppure al difensore.

Però non sono mica del tutto convinto. In fondo non ti sembra cosi strano (essendoti preparato almeno un po') che sia l’attaccante stesso a beccarsi un risultato negativo. E poi, da quanto hai visto nella recensione dell’Omnigamer (Marco Arnaudo su You Tube), sembrerebbe proprio che valgano entrambi i risultati.

Ti fermi un attimo e torni a BGG. Ecco, c’è anche una FAQ che non avevi notato. Fantastico!

E così scopri, nelle FAQ, delle domande incredibili. Ma come ci hanno pensato? La mia affermazione non è per nulla ironica. A leggerle ti sembrano assolutamente opportune, precise. Questi giocatori sanno assolutamente il fatto loro. Tu non ci avresti mai pensato a certe domande.

La carica di cavalleria, per esempio. Tolti gli esagoni proibiti (in cui alle unità è vietato entrare) puoi veramente caricare attraverso tutti i terreni? Eh no che non puoi, ci mancherebbe! Se cosi fosse, io stesso che ora lo leggo ne rimarrei alquanto deluso. E in effetti cosi non è: la cavalleria può caricare solo attraverso tre diversi tipi di terreno.

Quante situazioni incredibili vengono fuori da queste FAQ e, ribadisco, si tratta di domande lontane dalla mia più fervida immaginazione. Io devo ancora capire durante la fase attacco/reazione chi è considerato attaccante e chi difensore e quale risultato devo applicare, figuriamoci!

Prendi atto che questo, forse (ma in fondo già lo sapevi), è un wargame più di nicchia. Alla fine la regoletta della cavalleria era stata omessa, ma "facciamo che la definiamo ora" (parafrasando, ma non così tanto, la risposta dell’autore nella FAQ). Perché, alla fine, siamo tra amici e poi, come sempre, l’importante è essere d’accordo al tavolo e che la regola valga per tutti (e questo alla fine si applica anche agli eurogame, solo che capita 1 volta su 100 giochi).

La mia esperienza di giocatore di ruolo viene nuovamente in soccorso. Vi ricordate? Finché si giocava con la scatola rossa (la primissima edizione), molto era lasciato all’immaginazione dei giocatori e soprattutto il DM (il Master, il narratore) valutava, caso per caso, la situazione e poi emetteva il verdetto sulla regola (non senza un dibattito, più o meno acceso a seconda dei casi, con i giocatori). La WoC (casa editrice di D&D) era poi intervenuta: aveva lanciato sul mercato la mitica edizione 3.5, la soluzione a tutti i problemi. Tutto più chiaro, tutto dettagliato, tutto più specifico: ti spiegava gli effetti e i modificatori anche se il personaggio voleva “fare la pipi contro vento”.

Eppure, anche con un bagaglio di regole cosi dettagliato e preciso, venivano fuori situazioni non chiare, di dubbia interpretazione. Anzi, le nuove edizioni hanno introdotto il Grab the Troll che ogni buon giocatore di D&D conosce: un continuo sfogliare di regole per chiarire la liceità di una azione (Grab the Troll è una espressione che in verità fa riferimento a situazioni comiche e al limite del reale, che si ottengono seguendo le regole alla lettera, con conseguente consultazione frenetica del manuale e dibattito sulla corretta interpretazione).

L’Hex & Counter è un enorme Grab the Troll.

Ma, alla fine, pensi che, in fondo, si tratta solo di essere un po’ elastici, mettersi d’accordo e applicare la regola come ti sembra più sensata. Ahimè, questo è un altro scoglio difficile per l’eurogamer: per essere sensata devi avere una base di conoscenza che, al momento, io personalmente non ho (e per questo stesso motivo non avrei potuto sollevare i dubbi e le domande che ho letto nelle citate FAQ).

Arrivo alle conclusioni

Nel caso specifico, personalmente, credo si tratti solo di un regolamento non scritto nella maniera migliore, con notevoli omissioni. E qui, per fortuna, il noto e preparatissimo recensore (Marco Omnigamer citato prima ) conferma la mia impressione. Ma il recensore lo presenta anche come un wargame semplice e leggero, un ottimo primo passo nel mondo del wargame Hex & Counter. E qui mi sembra di cogliere una differenza fondamentale tra i nostri due mondi: mi sembra un primo passo per chi già ha una base solida di partenza. Ho notato che, spesso, le regole, almeno quelle dei giochi meno recenti, parlano direttamente al wargamer, quasi fosse una discussione al tavolo tra amici. Si fa spesso riferimento a termini, situazioni, meccaniche, con la sottintesa premessa che chi sta leggendo sappia già di cosa si sta parlando (qui però alzo le mani, perché la mia conoscenza dei wargame è molto limitata in relazione al numero di autori e tipologie).

Dunque l’Hex & Counter è semplice? Probabilmente si, anzi Pavia sicuramente lo è. Ma l’impatto inziale è di quelli che, sono certo, spaventa e allontana tanti “volenterosi” giocatori.

Io ritengo, personalmente, che questa tipologia di giochi necessiti di una guida.

Per gli eurogame:

  • se il gioco è valido, stai certo che al 90% trovi informazioni in Tana, o un video tutorial o qualcosa su BGG. E noi italiani poi siamo fortunati, perché al limite abbiamo il Cercatore :-)
  • se non è valido, non ha senso perderci tempo.

Ma il wargame è di nicchia e potresti facilmente non trovare nulla (come in questo caso).

Hex & Counter bocciato? Assolutamente no, già pronto il prossimo in lista: Radetzky's March: The Hundred Hours Campaign (ma qui il manuale è ottimo e c’è materiale in abbondanza) e poi Empire of the Sun… che però è card driven e sono praticamente a casa mia.

Commenti

Bellissimo articolo!

Bell'articolo, grazie! 

Ma adesso Agzaroth parla anche di Wargame!??!? 😂

Bellissimo resoconto, articolo, racconto ... sembro io alle prese con Navajo Wars dieci anni addietro, con meno della metà della metà della tua preparazione. Non ho fatto molta più strada da quel giorno 😅

Marhault scrive:

Ma adesso Agzaroth parla anche di Wargame!??!? 😂

Bellissimo resoconto, articolo, racconto ... sembro io alle prese con Navajo Wars dieci anni addietro, con meno della metà della metà della tua preparazione. Non ho fatto molta più strada da quel giorno 😅

Manon è mio l'articolo 😅

Bellissimo articolo. 

Da vecchio Grognard non posso che essere d'accordo con te. Molte meccaniche, situazioni, citazioni sono parte del DNA del wargamer e per un boardgamer può essere spiazzante trovarcisi in mezzo. 
 

Pavia è sicuramente un Hex&Counter semplice ma un pessimo introduttivo a mio avviso, proprio per le ragioni da te citate nell'articolo. Radetzky's March è più lineare, e poi il buon Sergio Schiavi è facilmente reperibile per ogni dubbio. 

 

P.S. Con Mr. President hai preso un giocone. Se dovessi avere dubbi quando lo intavoli fatti sentire. 

Stoppardi scrive:

Bellissimo articolo. 

Da vecchio Grognard non posso che essere d'accordo con te. Molte meccaniche, situazioni, citazioni sono parte del DNA del wargamer e per un boardgamer può essere spiazzante trovarcisi in mezzo. 

 

Pavia è sicuramente un Hex&Counter semplice ma un pessimo introduttivo a mio avviso, proprio per le ragioni da te citate nell'articolo. Radetzky's March è più lineare, e poi il buon Sergio Schiavi è facilmente reperibile per ogni dubbio. 

 

P.S. Con Mr. President hai preso un giocone. Se dovessi avere dubbi quando lo intavolo fatti sentire. 

Onorato!

Si ho realizzato che era semplice, ma non il passo migliore da fare. L'idea originale era di passare prima attraverso un Napoleon Last Battle, o Battle for Germany che sono in whislist da quando li ho visti su WLOG... ma non li ho ancora recuperati.

Btw... Il tuo articolo sui COIN e' fantastico. E' stato fondamentale insieme con la guida di Agz per affrontare FiTL.

Si Mr President sara' una bella sfida.... ma da bravo temerario per ora studio Empire of The Sun ("facciamoci del male" avrebbe detto il grande Checco). Gia' aver visto un difficolta' 7, dopo che FitL e FoF2 sono indicati 5, mi ha messo l'ansia ;-D

Che bello il mondo dei wargame!

Concordo siano spesso ingiustamente bistrattati, anche perchè ormai stanno diventando sempre più accessibili.

Ahab scrive:

Che bello il mondo dei wargame!

Concordo siano spesso ingiustamente bistrattati, anche perchè ormai stanno diventando sempre più accessibili.

Si accessibili come Europa Universalis ah ah ah.

Io ero gia convinto...ma dopo il tuo intervento... e' diventato "prendi i miei soldi"!!! Almeno so dove andare a chiedere lumi, quando sara' il momento ;-)

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