Essen 2019: il report di pennuto 77 - mercoledì

Nusa Rasa partita
pennuto77

Primo giorno di Spiel per il veterano dei nostri inviati.

Report
Giochi

Come ogni anno ci troviamo nuovamente insieme su queste pagine per il resoconto di quella che per me è ormai la dodicesima fiera consecutiva ad Essen.

La formula ormai collaudatissima prevede l’arrivo in aereo, l’affitto di macchina e appartamento fuori Essen e i soliti compagni di viaggio: Fabrizio (Etrigan), Alessandro (Jelerak) e Marco (Zerro73). Con loro ci si ritrova in terra crucca il martedì, per poi andare fin dalla mattina alla fiera di mercoledì, giorno in cui gli stand sono in allestimento. A noi si uniranno i soliti, carissimi amici, come Michele (GrandeMu), che è uno degli irriducibili che non manca mai anche il mercoledì mattina. Si tratta di un giorno di preparativi, per cui è difficile riuscire a provare qualche titolo; ma è sempre bello salutare gli amici al lavoro: dopo tanti anni sono infatti diverse le amicizie tra gli autori, gli editori e i dimostratori. Ci sono persino dimostratori stranieri che ormai ci riconoscono e salutano sempre con calore e cortesia, ricordandosi di noi per le partite fatte e spiegate negli anni passati.

Trovo sempre bello vedere la fiera che prende forma, che cresce ora dopo ora in una moltitudine di tavoli, banner, stand sempre più lussuosi e scenografici. Anche quest’anno, come ogni anno, la fiera è più grande, più ricca e più accogliente. Questa volta i padiglioni sono sei e completamente pieni. Si è aggiunta un’entrata e alcune vecchie conoscenze hanno cambiato posto (ad esempio la Cranio Creations non è più accanto all’entrata del padiglione uno). Insomma, le cose cambiano e restano le stesse.

Grazie a spiegatori orientali sempre disponibili e a qualche amico italiano, quest’anno riesco a provare quattro giochi, tutti presenti nella mia lista degli osservati speciali. Lo ripeto tutti gli anni, lo ribadisco anche questa volta: si tratta di una prima partita, in molti casi (dove non specifico diversamente) neppure completa. Pertanto occorre sempre prendere queste mie prime impressioni con il beneficio del dubbio. Al più sono aiuti per orientarsi all’acquisto o alla prova, soprattutto per chi - conoscendo i miei gusti - può capire un minimo se sono titoli nelle sue corde. Non pretendo di poter dare giudizi definitivi e particolarmente affidabili su titoli di cui ho sentito la spiegazione in inglese e di cui ho fatto solo qualche turno; tuttavia in una fiera, dove escono più di mille titoli ogni anno, anche solo un
parere come il mio dopo qualche turno rimane un valido aiuto per non comprare al buio scatole che ormai raramente stanno sotto ai cinquanta euro di spesa.

Eccovi i titoli provati oggi.

Nusa Rasa

Nusa Rasa
Si tratta di un gioco indonesiano che sarà presto su Kickstarter e non è attualmente in vendita in fiera. Ci sediamo la mattina perché è uno dei pochissimi già intavolati e i cui dimostratori sono già disponibili a spiegarlo; è un titolo in cui si gestisce un ristorante durante quattro round di gioco. I round sono suddivisi in quattro turni in cui i giocatori piazzano i loro tre lavoratori, per poi servire ai tavoli le pietanze preparate, soddisfacendo le richieste dei vari avventori ai tavoli.

Piazzando i tre lavoratori a disposizione, si possono svolgere diverse azioni che sono: prendere le materie prime per i piatti, migliorare la propria cucina, prendere le ricette per i piatti da servire, fare soldi, vendere o comprare altre materie prime al mercato, diventare primi al turno successivo e altre cose simili. Nella fase finale del round, invece, si dovranno pagare i salari al personale (due soldi ogni lavoratore), servire i piatti e preparare il round successivo.

Non c’è nulla di particolarmente originale, se non il fatto che il titolo è estremamente punitivo, facendo perdere punti ad ogni cosa che non si riesce a fare (piatti presi ma non preparati, salari non pagati, eccetera). Esiste, oltre alla modalità provata da noi, anche una versione più semplice per famiglie. Quello che realmente manca, oltre che qualche spunto originale, è la possibilità di mettere in piedi un motore di gioco, che invece si ripete ogni round praticamente uguale a quelli precedenti. Calcolando che abbiamo fatto solo due dei quattro round e che quindi non posso che darne un giudizio approssimativo, il gioco si fa apprezzare per la cattiveria nel caso di errori, ma non brilla per particolari trovate.

Carino, ma non eccellente.

Voto per tipo di gioco: 6,5
Voto personale: 6

Florenza Dice Game

Florenza Dice Game
Questo roll-and-write della Placentia Games riesce a liofilizzare l’esperienza di gioco di Florenza in poco più di un’ora, senza snaturare il gioco cui si ispira. Con l’utilizzo di sei dadi e i classici fogli dove
segnare quanto si ottiene, questo titolo restituisce ottime possibilità strategiche e tattiche, risultando un titolo molto più impegnativo e profondo degli altri roll-and-write che ho provato.

La gestione dei dadi è molto manipolabile tramite la costruzione di parecchi edifici; la tensione è costante per cercare di raggiungere gli obiettivi di gioco prima degli altri. Con un meccanismo per cui chi è di turno lancia i sei dadi e ne utilizza tre, lasciando agli altri la scelta di un dado tra i tre rimasti, tutti sono sempre in gioco e i quattro turni sono pieni di scelte complesse con pianificazione a medio termine.

Si devono costruire edifici - più di venti, tutti diversi - del tutto simili al gioco da tavolo, compresi i diversi quartieri (chiesa, palazzo e rione), che, se completati, danno un ulteriore bonusMolte le cose da tenere d’occhio e tanti i poteri e le caratteristiche diverse sbloccate alla costruzione degli edifici.

Un acquisto quasi obbligato per quanti amano questa tipologia di giochi e ne hanno sempre sofferte l’eccessiva semplicità. Questo titolo, infatti, per peso e scelte da fare in partita, è decisamente profondo e assimilabile ad un gioco da tavolo classico. Promosso a pieni voti anche per la scatola, piccola come il prezzo di vendita. Ci facciamo una partita completa con buona soddisfazione di tutti al tavolo.

Bello.

Voto per tipo di gioco: 7,5
Voto personale: 8

Masters of Renaissance

Gioco di circa un’ora di durata edito dalla Cranio Creations che prende l’ambientazione da Lorenzo il Magnifico, ma vi inserisce un intrigante sistema di raccolta e immagazzinamento delle risorse. Sul titolo potete leggere la nostra anteprima.

Ogni turno si può scegliere tra comprare una carta, attivare tutte le carte possedute o raccogliere risorse tramite una griglia, su cui si inseriscono palline che rappresentano le risorse del gioco. La particolarità è tutta nella fase di raccolta risorse, le quali si prendono su una griglia tre-per-quattro in cui si attiva una riga o una colonna; ma le risorse in essa contenute vanno immagazzinate in un sistema limitato, in cui si possono tenere solo una risorsa di un tipo, due di un altro e tre di un altro ancora. Se si prendono risorse che non si possono tenere, per ogni risorsa scartata gli altri giocatori ottengono un avanzamento gratuito sul tracciato della religione. Questa è un tracciato in cui arrivare alla fine è uno dei due modi per far finire il gioco; chi rimane troppo indietro perde la possibilità di fare fino a nove punti vittoria.

Altra cosa interessante è la possibilità di attivare le carte possedute, che hanno tutte la possibilità di convertire risorse in modo sempre più vantaggioso al salire di livello delle carte prese. In compenso le risorse ottenute con queste conversioni vanno a finire in una riserva che non ha limiti e può essere mantenuta senza problemi, al contrario dei magazzini utilizzati con le risorse prese sulla griglia.

Le carte sono di quattro macro-tipologie e di tre livelli; prendere una carta di secondo o terzo livello vuol dire coprire le carte del livello precedente e si può fare solo se si possiedono i livelli precedenti da ricoprire. Comprare sette carte è la seconda possibile condizione di fine partita. I punti si fanno sul tracciato della religione e con le carte.

Elektropolis
Il gioco è interessante, profondo e con una durata limitata. I materiali sono buoni e abbondanti e il feeling ottimo durante la partita. Peccato il prezzo non sia bassissimo, attestandosi intorno ai quaranta euro in fiera. Siamo riusciti a fare una partita intera e dire che si tratta di un titolo consigliato agli amanti di giochi di breve durata.

Voto per tipo di gioco: 7,5
Voto personale: 7

Electropolis

Titolo taiwanese che ci mette nei panni di costruttori di città. Durante ognuno degli otto turni di gioco si devono svolgere due fasi; durante la prima, uno alla volta, i giocatori devono decidere quante tessere
adiacenti andranno a prelevare dal cerchio di quelle disponibili, considerando che più tessere si prenderanno e più tardi si finirà nell’ordine di turno delle fasi successive. Nella seconda parte del round si
prenderanno le tessere ed una carta che stabilisce alcuni premi immediati o a fine partita, oltreché la zona della propria griglia della città dove si dovranno posizionare le tessere prese.

Le tessere rappresentano diversi edifici che vanno da case (che fanno salire la soddisfazione della popolazione), a industrie ecologiche (che non inquinano), a industrie a carbone, energia elettrica o nucleare (che generano inquinamento). Oltre agli edifici si possono prendere le fonti energetiche di suddette industrie, che sono le uniche a non dover essere posizionate sulla griglia cittadina. A fine partita si vede quanta energia si produce (punti vittoria) considerando solo le centrali che si riesce ad alimentare. Ai punti fatti in partita e con la produzione di fine gioco si dovrà sottrare il quadrato dalla differenza tra il proprio inquinamento e la felicità popolare.

Il gioco è interessante e molto scorrevole, ma non mi ha soddisfatto in pieno risultando un pochino ripetitivo. Però siamo riusciti a fare solo metà partita, per cui è difficile dare un giudizio poco più che approssimativo.

Voto per tipo di gioco: 6,5
Voto personale: 6

***

Da Essen per oggi è tutto, ci risentiamo domani, al termine della prima giornata di fiera vera e propria.

Buonanotte.

Commenti

io ho ancora fiducia in Elektropolis, secondo me regala forti emozioni :)
 

Grazie mille per le anteprime. Questi non erano nel mio radar ma fa sempre piacere leggere commenti. I giochi delle case asiatiche mi attirano sempre da tanti punti di vista; poi, costantemente, mi deludono. Per cui ora ne sto alla larga.

Grazie per lo sforzo ludico ed un po'...(un po'???? ma no tanto) ti invidio...e pensare che sarei vicina e non ce la faccio mai..

Sono in ginocchio: un'occhiatina a Trismegistus.....attendo con ansia. 

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