I difetti dei giochi da tavolo: #8 – Bookkeeping

cacarchia: Buer

"Io sono convinto che se molti membri del Congresso si compilassero i moduli delle tasse da soli, ci sarebbe stata da tempo una riforma fiscale."

Approfondimenti
Giochi

DEFINIZIONE: registrazione manuale di dati e processi di gioco potenzialmente automatici o semi-automatici

Specifiche del difetto

I “processi automatici” a cui la definizione si riferisce sono procedure di gioco in cui l'esecutore non ha scelta effettiva, ma deve solamente registrare una serie di dati o aggiornare statistiche secondo un processo prestabilito. Oppure le scelte in questo caso sono talmente poche e blande (semi-automatici), da non far comunque percepire al giocatore la fase come realmente “attiva”, o quantomeno interessante (cfr. meaningful play).

In sostanza è una fase che non viene percepita solo come una perdita di tempo ai fini del gioco, ma anche una perdita di tempo faticosa, perché impone un lavoro poco gratificante. Quanto più lungo è l'impegno richiesto e quanto più gravoso, tanto maggiore sarà il difetto di bookkeeping.

Esempi

Il tipico esempio di bookkeeping è quello che si ha nelle cosiddette fasi di cleanup di gioco, ovvero il ripristino dei numerosi elementi tra un round e l'altro.

Questa cosa può essere a carico del singolo giocatore o collettiva.
Ad esempio, in Through the Ages il giocatore deve eseguire diversi passaggi a fine turno, aggiornando le proprie risorse e pagando il dovuto al proprio sviluppo di civiltà. 
Ancora più significativa e lunga è la fase di conti in Space Empires 4X, che prevede tutta una serie di calcoli e spese che il giocatore esegue in segreto.

Un gioco noto per avere una fase di ripristino lunga e noiosa è Bora Bora, in cui alla fine di ciascuno dei sei round, tutte le tessere del tabellone sono tolte per essere interamente rimpiazzate. Idealmente è responsabilità di tutti rimpinguare il tabellone, ma in realtà la cosa è sensibilmente prolissa. 
Pure in Agricola e Le Havre le fasi di bookkeeping possono essere lunghe: anche per questo l'autore ha adottato in alcuni suoi giochi successivi una soluzione più rapida: la rotella delle risorse (es: Ora et Labora, Glass Road).

Anche quando queste fasi di bookkeeping finali sono parzialmente attive, la cosa spesso non migliora, se le procedure sono lunghe e complesse. 
In Wir Sind Das Volk c'è una lunga procedura da seguire a ogni round per confrontare molti aspetti di progressione delle due fazioni rivali e questa fase costituisce forse lo scoglio maggiore del gioco.

Ci sono poi esempi in cui il bookkeeping è presente non a fine turno/round, ma nel corso della fase attiva di gioco stessa.
Specie Dominanti sottopone i giocatori a un continuo conteggio delle dominanze sugli esagoni, che possono cambiare spesso e rapidamente. Alcuni utilizzano dei piccoli dadi per avere sempre sott'occhio il risultato, ma il calcolo va comunque fatto e aggiornato ogni volta.

Sword & Sorcery ha una fase di attivazione dei mostri frequente e piuttosto macchinosa, in cui occorre scorrere un diagramma di flusso per verificare le varie possibilità e poi applicare le abilità speciali ottenute con i dadi.
Medioevo Universale ha tutta una parte di calcolo delle rotte commerciali e dei loro prezzi che è decisamente prona al bookkeeping.

Anche contare i punti tra un turno/round e l'altro può essere seccante, specie se il calcolo non è immediato. Idealmente ciascuno può agire da solo, ma spesso si preferisce verificare cosa stiano facendo gli altri. Nei 18XX, ogni giocatore deve calcolare i propri introiti e la cosa è fondamentale, dato che i soldi sono motore e punti del gioco.

Il lato positivo del bookkeeping

Ci sono tre possibili, seppur piccoli, lati positivi nel fare un po' di bookkeeping in un gioco.

Dal punto di vista del game designer, può stimolarlo a lavorare meglio, a cercare soluzioni alternative, a scremare le parti inutili del suo lavoro, quando elabora un prototipo. In questo caso, quindi, non è tanto il bookkeeping di per sé ad essere utile, ma una sua eccessiva presenza a dover suonare come un campanello d'allarme.

Il giocatore può allenarsi a fare conti, cosa che può tornargli utile anche in altri giochi, ma soprattutto la fase di mantenimento lo può aiutare a comprendere meglio le meccaniche di gioco, a entrare nei dettagli, a giocare meglio, in definitiva.

Può avere anche l'effetto collaterale di aiutarlo ad arginare il downtime, ma solo quando il bookkeping ha degli elementi attivi, delle scelte da fare. Altrimenti, se è del tutto o per lo più passivo e soggetto a conti e calcoli, lo aggrava e basta, risultando ancora più indigesto.

Come evitare il bookkeeping

Essendo processi automatici, quello che più efficacemente può risolverli senza gravare sul giocatore, è un'app. E l'uso delle app è sempre più diffuso nei giochi da tavolo, non solo per evitare il bookkeeping, ma certamente per questo difetto è la soluzione più efficace. 
I pericoli insiti in questa soluzione sono due: demandare troppo alla app, alterando i processi di comprensione e decodifica del gioco in tutte le sue parti; trasformare in un qualcosa di troppo simile a un videogioco un oggetto analogico come il gioco da tavolo, costringendo i partecipanti a seguire più quello che accade sullo schermo che non a interagire tra loro e partecipare a quel che accade sul tavolo.

Ci sono poi casi in cui gli autori riescono a inventare soluzioni semplici e geniali per ovviare a problemi comuni. Nei giochi di civilizzazione il bookkeeping è frequente, specie a fine round, ma in The Golden Ages ogni risorsa raccolta sul tabellone converte immediatamente il suo valore in oro, in modo tale da avere subito il conto della moneta spendibile e non accumulare troppi calcoli per fine turno.

In rari giochi il bookkeeping è usato come parte integrante delle meccaniche. In Space Alert i giocatori programmano le rispettive azioni cercando di coordinarsi al meglio con gli altri, poi la risoluzione della missione è una grossa fase di bookkeping in cui semplicemente si verifica se calcoli e mosse fatte sono stati adeguati a vincere.

Conclusione

Il tridoppiuto bookkeeping ci ha condotto dritti da un altro nemico strisciante, annidato nelle pieghe dei giochi, a volte poco visibile, a volte nascosto così bene da farsi passare per altro: la fiddliness.

Si ringrazia tutto il gruppo del Goblin Magnifico per la consulenza e in particolare Matteo "Iugal" Franceschet per la revisione.

Commenti

Grazie per l'articolo!! Pensa che ero convinto che il bookeeping fosse il ricorso continuo al regolamento per l'eccessivo numero di regole e sottoregole del gioco. 

..... che pensandoci bene è correlato al bookeeping ma è più una conseguenza del bookeeping che il bookeeping stesso.

in through the ages però sei talmente preso di vedere cosa ti succede e di incamerare risorse che non pesa la fase di fine turno, anzi è proprio una parte che io considero divertente; per cui non lo accosterei al bookkeeping: certo, fai alcuni conti, ma comunque la cosa non è tale da sfociare appunto nel bookk.

esempio invece dove il difetto è palese mi sembra zombicide, dove alla fine del turno (o round non ricordo bene) devi muovere sto traffico di zombi che sembra più una simulazione di vigile urbano.

Un gioco che mi viene in mente è stronghold, dove devi avere sempre presente il valore di attacco e difesa dei vari punti della fortezza. Nelle precedenti edizioni, i giocatori utilizza(va)no dei d6 per avere sempre sott'occhio il valore aggiornato. In quella in cui pochi mesi fa si è concluso il KS (Undead) era stato previsto uno stretch goal con appositi marcatori, non raggiunto per un soffio. E qui colgo l'occasione per sottolineare la tristezza che, a stretch goal quasi raggiunto (peraltro, secondo me, uno SG utile, contrariamente a tanti altri proposti e sbloccati), a fine campagna decidi di non includerlo. Ma va beh questo è un altro discorso..

Ho citato stronghold perché non l'ho mai giocato e volevo un parere se questo conto delle forze può sfociare in bookkeeping!

Sì i conti di Stronghold così come quelli per le dominanze in Specie Dominanti sono sicuramente bookkeeping.

KDM, il re del bookkeeping ?

Che bello essere citato come esempio di buon game design! Grazie della stima, Agzaroth!

Ottimo articolo.

Segnalo solo che nei 18xx il giocatore non calcola solo i "propri" introiti, ma anche quelli di tutti gli azionisti della società. Quindi sì, è DECISAMENTE bookkeeping (e anche dei più noiosi), ma almeno solitamente riguarda più soggetti.

Gli altri giochi non lo so, ma in Space Empire 4x il tempo per i calcoli è talmente breve (van fatte 4 somme) che è praticamente inesistente...

Demo scrive:

Gli altri giochi non lo so, ma in Space Empire 4x il tempo per i calcoli è talmente breve (van fatte 4 somme) che è praticamente inesistente...

Strano, è una delle maggiori lamentele rivolte a quel gioco e uno degli esempi costanti quando si cita il bookkeeping.

Effettivamente il bookkeeping puo' essere estremamnete noioso e spezzare il flusso di gioco, pero' riesco a sopportarlo bene se il gioco mi piace, diciamo che non e' fra gli aspetti peggiori che posso trovare in un gioco, ovviamente opinione del tutto personale.

Agzaroth scrive:

 

Demo scrive:

 

Gli altri giochi non lo so, ma in Space Empire 4x il tempo per i calcoli è talmente breve (van fatte 4 somme) che è praticamente inesistente...

 

Strano, è una delle maggiori lamentele rivolte a quel gioco e uno degli esempi costanti quando si cita il bookkeeping.

 

 

In effetti è strano: sommi le entrate delle colonie e decrementi le spese per mantenere e costruire astronavi e tecnologie...è come Peloponnesian War che alla fine del turno sommi e sottrai battaglie e assedi vinti e persi o come la somma dei punti tra una missione e l'altra di Fields of Fire...in SE4X ci vedo più il downtime allora vsto che devi scegliere tra una marea di tecnologie ed astronavi

Delia scrive:

Effettivamente il bookkeeping puo' essere estremamnete noioso e spezzare il flusso di gioco, pero' riesco a sopportarlo bene se il gioco mi piace, diciamo che non e' fra gli aspetti peggiori che posso trovare in un gioco, ovviamente opinione del tutto personale.

 

Credo che tu abbia centrato il punto

ogni cosa, soggettivamente ha un peso diverso. Tuttavia il difetto va a definire operazioni che un semplice pc farebbe al posto tuo, operazioni che non aggiungono gioco significativo, ma appunto solo mantenimento dello status quo. Sono una parte superflua, indipendentemente dalle sensazioni personali. 
Faccio un esempio su un gioco che amo: in The Great Zimbabwe, nelle fasi finali devi spesso calcoare a mente le strade più economiche per alzare un monumento, sommando costi e percorsi. Se un qualche programma ti permettesse di, cliccando su pertenza e dstinazione) avere il costo finale, risparmieresti calcoli e tempo. Quello è bookkeeping. Adoro comunque TGZ, ma il bookkeeping c'è, che io apprezzi il gioco o meno.

Demo scrive:

In effetti è strano: sommi le entrate delle colonie e decrementi le spese per mantenere e costruire astronavi e tecnologie...è come Peloponnesian War che alla fine del turno sommi e sottrai battaglie e assedi vinti e persi o come la somma dei punti tra una missione e l'altra di Fields of Fire...in SE4X ci vedo più il downtime allora vsto che devi scegliere tra una marea di tecnologie ed astronavi

è infatti esattamente bookkeeping + downtime, in questo caso.

Agzaroth scrive:

ogni cosa, soggettivamente ha un peso diverso. Tuttavia il difetto va a definire operazioni che un semplice pc farebbe al posto tuo, operazioni che non aggiungono gioco significativo, ma appunto solo mantenimento dello status quo. Sono una parte superflua, indipendentemente dalle sensazioni personali. 

Faccio un esempio su un gioco che amo: in The Great Zimbabwe, nelle fasi finali devi spesso calcoare a mente le strade più economiche per alzare un monumento, sommando costi e percorsi. Se un qualche programma ti permettesse di, cliccando su pertenza e dstinazione) avere il costo finale, risparmieresti calcoli e tempo. Quello è bookkeeping. Adoro comunque TGZ, ma il bookkeeping c'è, che io apprezzi il gioco o meno.

Pian pianino ci arrivo anche io :)

Mi ero fissato che il bookkeeping fosse legato a perdere molto tempo, invece ora ho finalmente capito che è legato a processi che potrebbero essere automatizzati...la clausura forzata mi fa perdere colpi.

Non ricordo bene, ma il calcolare il numero di carrarmati di risiko in base ai territori puo' essere un bookkeeping minimo? (Non ricordo nemmeno se questa cosa esiste in risiko)

BitmaniaK scrive:

Non ricordo bene, ma il calcolare il numero di carrarmati di risiko in base ai territori puo' essere un bookkeeping minimo? (Non ricordo nemmeno se questa cosa esiste in risiko)

minimo, ma sì.

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