Anche The Estates ha un sistema di asta a economia chiusa. I soldi vengono distribuiti equamente ai giocatori all'inizio, e son solo quelli che girano dall'inizio alla fine. Gran gioco.
Comincia una serie di approfondimenti sulle meccaniche delle aste, cominciando da quella 'a economia chiusa'.
Da questo mercoledì Agzaroth ci conduce in un percorso di approfondimenti, con cadenza quindicinale, per conoscere meglio le meccaniche dei giochi da tavolo.
Si comincia, seguendo l'ordine della Goblinpedia alla voce 'Meccaniche', con le Aste.
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ASTA A ECONOMICA CHIUSA (Goblinpedia)
Questo è un meta-meccanismo che può essere associato a qualsiasi tipo di asta.
Tutto il denaro speso in un'asta viene dato ai partecipanti dell'asta stessa. Non cambia mai la quantità di denaro globale coinvolta nel gioco.
Meta-meccanismo significa che questa meccanica può andare a integrare altre meccaniche dello stesso tipo, di fatto aggiungendo un elemento in più, senza però modificare il funzionamento della meccanica base.
In questo specifico caso, l'economia chiusa viene aggiunta a un qualsiasi tipo di asta. Significa semplicemente che il denaro speso da un giocatore viene guadagnato da un altro, senza così far uscire o entrare soldi dal sistema.
In realtà, nella maggior parte dei giochi in cui si trova, i soldi poi entrano nel sistema in altro modo e non necessariamente con l'asta. Così come possono esistere giochi ad economia chiusa, in cui il flusso di denaro non viene regolato con l'asta.
Quindi la definizione in alto vale solo per la fase d'asta e non per il resto del gioco.
Se infatti, in un'asta normale, si spendono soldi per avere qualche vantaggio, qui si spendono soldi per un vantaggio, ma l'avversario ne guadagna, potendo così successivamente rivalersi su di noi, in una nuova occasione.
Inoltre va considerato che ogni moneta spesa, per l'altro è una moneta guadagnata; quindi, se normalmente spendendo 10 ci troviamo a -10 monete rispetto all'avversario, in questo caso noi spendiamo 10 e lui guadagna 10, con un delta di 20 monete.
In Modern Art un giocatore mette all'asta uno dei suoi quadri.
Anche lui può partecipare all'asta (ci sono aste di vari tipi) e i soldi pagati dal vincitore vanno al giocatore che aveva messo all'asta il quadro.
L'esempio non è comunque perfetto perché, nel caso sia il giocatore che ha messo in palio il quadro a vincere l'asta, i suoi soldi vanno alla banca, quindi escono dal sistema.
I giocatori puntano tessere numerate per aggiudicarsi set di tessere che fanno punteggio in varie combinazioni.
Chi si aggiudica l'asta, deve piazzare la tessera utilizzata al centro del tavolo e prendere quella che era già lì (ovvero la vincente dell'asta precedente).
I giocatori puntano denaro (sono zebù, nel gioco) per aggiudicarsi l'ordine di turno.
Lo fanno posizionando il denaro su placche disposte su una fila, appartenenti ai giocatori stessi, una moneta alla volta, partendo dall'ultima posizionata. In questo modo il denaro impiegato nell'asta viene poi ripreso dai giocatori e chi ha puntato più soldi avrà dato più monete agli altri partecipanti, riprendendone egli stesso una parte.
L'esempio non è perfetto ma fa capire bene come l'economia dell'asta possa aiutare o danneggiare il sistema, a seconda di come viene gestita dalle regole (meccaniche) e dai giocatori (dinamiche).
Quando un giocatore mette all'asta un lotto di container, tutti possono offrire, incluso lui stesso. Se un avversario si aggiudica l'asta, il giocatore guadagna il denaro offerto, più lo stesso quantitativo dalla banca, immettendo così denaro nel sistema e facendo progredire la partita. Se invece è lui stesso a comprare il lotto, dovrà pagare la cifra puntata alla banca, sottraendo denaro dal sistema e portando il gioco più vicino alla paralisi.
Forse l'esempio migliore e più calzante: i giocatori possono mettere all'asta due compagnie, che verranno fuse assieme. Possono partecipare tutti i giocatori che hanno slot liberi per le compagnie e naturalmente i due possessori delle compagnie messe all'asta. Chi si aggiudica l'asta, prende possesso della nuova compagnia, pagando i precedenti possessori in base al valore relativo (non è esattamente così, ma il concetto è quello) che le compagnie avevano prima della fusione.
Inoltre, visto che nel gioco i soldi sono anche i punti vittoria, in questo caso aste del genere assumono particolare importanza proprio perché i soldi spesi nell'acquisto devono valere l'investimento, ovvero la nuova compagnia deve recuperare il suo valore e andare in attivo, nel tempo restante di gioco, altrimenti si sarà rivelata solo un acquisto in perdita.
Il gioco da provare per comprenderla: Container
Anche The Estates ha un sistema di asta a economia chiusa. I soldi vengono distribuiti equamente ai giocatori all'inizio, e son solo quelli che girano dall'inizio alla fine. Gran gioco.
Aggiungerei il buon Dream Factory (Traumfabrik) di Knizia, in cui il sistema chiuso di aste crea dinamiche divertenti
Sfilza di capolavori.
Ra in particolare lo trovo il grado zero dell'economia chiusa, nella sua semplicità, nonché la via più efficace per capirne le dinamiche.
Geniale l'asta di Ra. Bellissima anche quella di Indonesia.
Ad asta chiusa tra i filler è da citare No thanks: si punta per non prendere una carta (il valore sulla carta determina una sottrazione di pv) e chi prende la carta raccoglie anche i gettoni puntati fino a quel momento dai giocatori. A fine partita i gettoni/denaro valgono con PV.
Ottima rubrica!
L' asta, nelle sue molteplici derivazioni, è una meccanica che non mi ha mai fatto impazzire..... Sarà che non amo l'azzardo, l'imprevisto, non riesco proprio a digerirla.... Va bene se ha una parte di contorno all'interno di un gioco (tipo x determinare l'ordine di turno), ma come meccanica principale proprio no ...
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