Ma c'è Spartacus ? ;-)
Alan D'Amico scolpisce e crea le miniature per il gioco di Aldo, Fabio e Giada Ghetti, edito da Sir Chester Cobblepot, a novembre su Kickstarter. Si parla di antica Roma ed in particolare di gladiatori, con un solido comparti grafico e miniaturistico, che include anche belve come leoni e pantere.
Per 2-4 giocatori (ma si arriva a sei con l'espansione), durata 30 minuti circa, consigliato a un pubblico abituale (12+), Arena Colossei si basa su poteri variabili, movimento su griglia, carta-forbice-sasso, scelte simultanee, tiro dadi.
Come si gioca ad Arena Colossei
Altra cosa notevole è che ogni tipo di combattente è “storico”, ovvero viene riprodotto equipaggiamento e modo di combattere di una reale tipologia di gladiatore romano.
Non solo: con l'aumentare dell'esperienza, il vostro combattente “passa di livello” e questo non solo è rappresentato da nuove carte Azione specifiche che si aggiungono al vostro mazzo, ma anche da ben tre nuove miniature, che trasformeranno l'aspetto estetico del gladiatore facendolo diventare sempre più cazzuto.
I giocatori hanno livelli di vita e di capacità (ovvero di fatica, che fornisce anche tot punti azione spendibili per le carte in ogni round). Ciascuno seleziona segretamente le carte che vorrà giocare nel round in corso, facendo attenzione a non oltrepassare il proprio limite di capacità, poi se ne gioca una alla volta in contemporanea con gli altri nell'arena.
Lo scontro avviene con un meccanismo di carta-forbice-sasso tra attacchi e difese. Naturalmente potrà attaccare solo chi è stato ingaggiato sull'arco di visuale o ha superato l'apposito test per reagire, se preso alle spalle. Alla forza della tessera scelta, che indica un bersaglio tra testa, corpo e gambe dell'avversario, va sommato un dado, al quale il difensore risponde con un altro tiro di dado sommato alla sua difesa nella zona interessata.
Il sistema tiene infatti conto di tre diverse corazze: testa, tronco e gambe. A seconda del combattente scelto e del suo armamentario, queste tre zone saranno protette in modo diverso, per cui non c'è mai completa casualità nella scelta, ma la lettura delle intenzioni avversarie sarà fondamentale per capire dove indirizzerà il suo colpo (e per capire dove indirizzare il proprio).
La partita dura quindici round, al termine dei quali vince chi ha ottenuto più favore del pubblico (che si prende portando colpi a segno o parandoli). Ovviamente è possibile finire prima uccidendo l'avversario o portando il cursore del favore del pubblico in fondo alla propria parte del tracciato.
Sono incluse le regole per giocare in più giocatori a squadre o tutti contro tutti e utilizzare le bestie feroci.
Prime impressioni
Arena Colossei ha dalla sue almeno tre-quattro caratteristiche che lo rendono un prodotto accattivante e trasversale per una grossa fetta di pubblico:
- le miniature sono fantastiche e soprattutto sono storiche, almeno quelle base, poi diventano piacevolmente più “fantasy” nella versione via via più potenziata;
- il modo di combattere dei vari gladiatori è davvero diverso e anche qui accuratamente riprodotto su quelle che sono le fonti dell'antichità. E naturalmente non vedo l'ora di portare in battaglia il mio Retiarius con basetta nera (che poi è ovviamente il più figo del lotto);
- il motore di gioco ha un buon margine di scelta, ma al contempo è semplice da imparare, consentendo a un vasto pubblico di imparare a giocare fin da subito. Anche se la scelta delle carte da usare avviene a priori, l'ordine di utilizzo è estemporaneo, per cui c'è un bel mix di strategia e tattica;
- il tempo di gioco è ridotto e la scalabilità ampia, anche qui favorendo sfida anche in gruppi numerosi e con poco tempo a disposizione.
Il peso della fortuna è certamente invasivo, non solo insito nella meccanica dello scontro, tra carta-forbice-sasso e tiro di dado, ma soprattutto nella pesca dei danni, che avviene da un sacchetto e che può condizionare pesantemente lo scontro, almeno per quel che avevo visto.
Insomma, non siamo di fronte a un gioco estremamente tecnico (come poteva essere il Gladiatori di Quondam), bensì a una piacevole ricostruzione storica piena di colpi di scena e basata su intuito e fortuna. Dopotutto, audentes fortuna iuvat.