
30 anni... Disintossicato 20 anni fa, resta il più bel gioco creato dall'Uomo.
E poi, all'improvviso, compare (semi-cit)
Magic è un gioco dai concetti di base abbastanza semplici: usa le terre per generare mana, usa il mana per lanciare le magie ed evocare le creature, che serviranno per attaccare e sconfiggere l’altro giocatore. La complessità nasce dall’applicazione di queste regole alle abilità di migliaia di carte stampate nel tempo, che porta allo sviluppo di numerose possibilità strategiche.
Nei suoi 30 anni di vita il gioco ha saputo rinnovarsi continuamente, riuscendo ad attrarre sempre nuovi giocatori e, secondo le parole di Mark Rosewater, capo del R&D della Wizards of the Coast, “la popolarità del gioco è da attribuire alla sua varietà intrinseca e alla possibilità dei giocatori di personalizzare i propri mazzi. Se lo paragoni a qualcosa come Monopoly, tutte le volte che giochi hai un’esperienza simile. Ma quello che c’è di eccezionale in Magic è che il gioco continua a cambiare e lo devi esplorare e riscoprire costantemente”.
E il rinnovo continuo passa anche per l’espansione della lore ad altri universi, con la linea Universes Beyond, che facilita la scoperta del gioco da parte di nuovi utenti: la possibilità di accedere all’immaginario di Dungeons & Dragons, Il Signore degli Anelli, Doctor Who, Jurassic Park, Transformers, Fallout e altri ancora porta in continuazione nuovi appassionati al gioco.
Come ho già scritto sopra, Magic è stato la tempesta perfetta nel mondo dei giochi da tavolo. Alla base troviamo un gioco dai grandissimi pregi e ottimo gameplay che ha saputo attirare vari tipi di utenza: i giocatori competitivi attratti dai tornei e dal miraggio di vincite di denaro, i collezionisti ai quali poco importa del gioco ma amano possedere e commerciare carte di valore, i giocatori amatoriali che se ne infischiano di formati, rarità e quant’altro e si godono il loro ritrovo settimanale tra amici giocando il loro mazzo da più di cento carte, gli speculatori in costante ricerca di acquisti o scambi vantaggiosi, gli amanti delle belle illustrazioni o di un singolo illustratore. Insomma, Magic offre a chiunque un metagioco che risulta essere importante quanto il gioco stesso.
La Wizards ha saputo sfruttare il successo del gioco portandolo in digitale, prima con Magic Online e poi con Magic Arena, quest’ultimo pensato appositamente per essere usato come piattaforma per gli e-sport.
Magic naturalmente non è esente da difetti, basti pensare al mana/color screw, al power creep delle carte, all’alta influenza dell’alea e all’elevata richiesta di tempo necessaria per stare dietro all’evoluzione dei vari formati. Difetti questi difficilmente risolvibili visto che sono l’ossatura stessa del gioco, ma che ormai i giocatori ritengono delle funzionalità, non dei bug. Il regolamento mastodontico e cavilloso non aiuta l’ingresso dei nuovi giocatori, ma Magic, come i grandi poemi dell’antichità, viene tramandato oralmente dal vecchio al nuovo giocatore.
In chiusura vi lascio un accenno al volume di affari di Magic, per meglio rendersi conto dei numeri di un successo. Nel 2023 il brand Magic ha fatturato più di un miliardo di dollari (dei cinque che fattura la Hasbro): per mettere tutto in prospettiva, ricordo che il gioco che ha raccolto più fondi su Kickstarter è Frosthaven con “solo” tredici milioni di dollari, oppure che Ticket to Ride, con i dieci milioni di copie vendute (dati del 2022) nell’arco della sua vita, non è arrivato a fatturare quello che la Wizards fa in un anno.
Dopo trent'anni Magic è più in salute che mai e punta a restare sul mercato per molti altri anni ancora.
30 anni... Disintossicato 20 anni fa, resta il più bel gioco creato dall'Uomo.
c'è poco da dire: Magic non poteva mancare, in questo elenco.
Io l'ho scoperto tardi e parzialmente controvoglia, non volendo finire coinvolto un una spirale di spesa. Ora ho otto mazzi commander e una qurantina di mazzi che potremmo definire in formato "cheap", ovvero da una dozzina di euro l'uno, ma che coprono tantissime meccaniche e strategie. Mi diverto a giocare con quelli ma, per ogni nuova espansione che sce e sche sbircio, mi verrebbe da assemblarne almeno un altro paio nuovi...
Miglior gioco di carte di sempre. Non ci gioco da anni perché fagocitante. Per chi fosse interessato io ho sempre giocato proxando le carte e ricreando mazzi già creati da altri autori spendendo solamente qualche foglio di inchiostro e il tempo per ritagliare. In questo modo non si spendono i milioni richiesti
Faccio un po'di fatica a considerare un parametro di rigiocabilità il fatto di essere continuamente espanso, anzi, mi dà la sensazione opposta.
In realtà è più una frenesia insita nel gioco di voler sempre provare cose nuove. Si potrebbe tranquillamente giocare con qualche mazzo per giorni e giorni divertendosi sempre un mondo
Faccio un po'di fatica a considerare un parametro di rigiocabilità il fatto di essere continuamente espanso, anzi, mi dà la sensazione opposta.
Ottima osservazione.
Quanti ricordi! (cit.)
Il più bel gioco mai creato di tutti gli universi conosciuti e sconosciuti.
Anche io disintossicato 20 anni fa, ma per questione di costi, non certo per mancanza di interesse. Un po' mi manca, ma devo dire che i formati di oggi non sono gli stessi di un tempo, il Commander è un moneygrabbing atroce, come tutto il sistema del resto, e poi cmq richiede tempo, tanto tempo...
Never ending story...
Iniziato "per gioco" con la prima edizione italiana ma poi abbandonato; ripreso 10 anni dopo prima per merito/colpa di un amico poi per aver gestito un negozietto di gdt/collezionabili/wargames; dopo aver costruito, proxato, comprato e venduto carte e mazzi, ho abbandonato a causa del tritacarne psichico e commerciale (rimanere aggiornato ogni nuova espansione richiede la stessa dedizione di una stagione al fantacalcio...senza parlare dell'esborso necessario per le carte più performanti).
Finché non ho scoperto il formato pauper (che ha ridato al gioco il gusto delle origini) ed il commander...
Insomma, un piacevole tunnel senza fine...
Ps: ribadisco quanto detto nell'articolo. Il successo è dovuto principalmente alla sensazione dei giocatori poter incidere in maniera determinante sul gioco attraverso la costruzione del mazzo, unita al fatto che ciascuno può sperare nell'avere un mazzo vincente nel giusto meta, data l'immensa variabilità delle carte (anche per me fattore di longevità, visto che le espansioni fanno parte del gioco stesso, cioè sono pensate come "core" e non come semplici aggiunte necessarie).
30 anni... Disintossicato 20 anni fa, resta il più bel gioco creato dall'Uomo.
Disintossicato 12 anni fa ed è uno dei più bei giochi creati dall'Uomo, sicuramente il N°1 dei Card Game.
Conservo ancora le carte uscite nel lontano 1993 che, oltre ad avere un certo valore pecuniaro, hanno un ben maggiore valore affettivo.
Mai capito cosa porti la gente a svenarsi per questo gioco...e le mie tasche ringraziano. Da ragazzino però mi dicertivo parecchio con Yu gi oh
io ho sempre giocato proxando le carte e ricreando mazzi già creati da altri autori spendendo solamente qualche foglio di inchiostro e il tempo per ritagliare. In questo modo non si spendono i milioni richiesti
Mi sono sempre chiesto se è una cosa permessa. Immagino di no nei tornei "ufficiali", ma se vai in un negozio a giocare con giocatori che trovi lì e tu hai una carta stampata da te la cosa è comunque vista di buon occhio e normale?
Ho sempre giocato in famiglia e con amici. Ai negozi solo qualche pre release. Penso che siano odiate perché infrangono la possibilità che tu sia costretto a spendere tanto.
FedeMezzo scrive:
io ho sempre giocato proxando le carte e ricreando mazzi già creati da altri autori spendendo solamente qualche foglio di inchiostro e il tempo per ritagliare. In questo modo non si spendono i milioni richiesti
Mi sono sempre chiesto se è una cosa permessa. Immagino di no nei tornei "ufficiali", ma se vai in un negozio a giocare con giocatori che trovi lì e tu hai una carta stampata da te la cosa è comunque vista di buon occhio e normale?
Per scrivere un commento devi avere un account. Clicca qui per iscriverti o accedere al sito
Accedi al sito per commentare© 2004 - 2023 Associazione Culturale - "TdG" La Tana dei Goblin
C.F./P.IVA: 12082231007 - P.le Clodio 8, 00195 Roma
Regolamento del sito | Archivio | Informativa privacy e cookie | Contatti
La Tana dei Goblin protegge e condivide i contenuti del sito in base alla seguente licenza Creative Commons: Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo, v.4.0. Leggi il testo sintetico, oppure il testo legale della licenza.