Terraforming Mars: The Dice Game - Marte Iacta Est

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Recensione del terzo capitolo, a sé stante, del fortunatissimo mondo di Terraforming Mars.

Voto recensore:
7,7

È il 2016, un semisconosciuto autore pubblica un gioco con un mazzo di duecento carte uniche, cubetti effetto metallico che si scoloriscono a guardarli e plance personali dello spessore della carta velina. Non proprio delle premesse esaltanti, no? Eppure quell'autore è Jacob Fryxelius e il gioco era Terraforming Mars, un gioco capace di imporsi nei cuori di molti appassionati capace dopo quasi dieci anni dalla propria uscita di rimanere saldamente nei primi dieci giochi della classifica di BGG, sintomo se non di qualità del gioco, quantomeno di popolarità.

partita in corso
Partita in corso
E chiaramente, non pago del suo successo, si è immediatamente messo a lavorare su altri progetti, giusto? Ma neanche per idea, Terraforming Mars è una vacca da latte che il buon Jacob si guarda bene dallo smettere di mungere, tant'è che solo lo scorso anno sono arrivate altre cinque espansioni (delle quali magari parlerò in seguito), ma pubblica anche due giochi che si propongono come versioni più leggere del gioco originale: Terraforming Mars: Ares Expedition (2021) e Terraforming Mars: The Dice Game (2023).

Purtroppo la versione Ares non mi ha convinto, più simile a Race for the Galaxy che a Terraforming Mars, e non così breve da poter essere un'alternativa snella al predecessore, mentre in questa sede andremo a vedere l'ultimo della cucciolata.

Terraforming Mars: The Dice Game è un gioco di Jacob Fryxelius per 1-4 giocatori della durata di circa 45 minuti a partita, edito da FryxGames e portato – come tutto il materiale TM – nel nostro paese da Ghenos Games. Mentre scrivo ho sulla scrivania la copia italiana del gioco.

Ambientazione

Marte è il pianeta più famoso del sistema solare. Perfino Saturno, nonostante la bellezza unica dei suoi anelli, non è altrettanto popolare.
Andrea Bernagozzi

L'idea di fondo è sempre la stessa: guidando delle mega-corporazioni futuristiche dovremo rendere Marte un pianeta abitabile adattandolo alle nostre necessità, portando acqua, ossigeno nell'atmosfera e rendendo la temperatura adatta alla nostra sopravvivenza.

Il gioco in breve

La fortuna ama le persone non troppo sensate; ama gli audaci e quelli che non hanno paura di dire “Il dado è tratto”.
Erasmo da Rotterdam

Aprendo la scatola del gioco troviamo un tabellone di gioco a doppia faccia, un po' di segnalini esagonali (foreste, città, oceani e siti speciali) un mazzo di carte e soprattutto un sacco di dadi personalizzati, che attirano l'occhio.

Una partita a Terraforming Mars: The Dice Game ha un numero di turni variabile, la partita termina nel momento in cui due dei tre indicatori di terraformazione – ossigeno, temperatura e oceani – sono stati portati al massimo.

Al proprio turno un giocatore potrà scegliere se eseguire un turno di produzione o un turno delle azioni.
Un turno delle azioni prevede un'azione ausiliaria e un'azione principale, mentre nel turno di produzione si pescherà fino ad avere cinque carte in mano e si lanceranno tutti i dadi che la nostra corporazione è in grado di produrre.

dadi
Dadi
I dadi sono le risorse del gioco, sono in cinque colori, e ognuno di essi ha un simbolo comune, presente su tre facce su sei, uno non comune e uno raro, rispettivamente due facce e una faccia. Essi permetteranno di giocare carte o fare direttamente azioni, come piazzare piante, città o oceani nella mappa comune, questi piazzamenti forniranno benefici come altri dadi, possibilità di manipolare i dadi o punti vittoria.

Ogni volta che si contribuisce alla terraformazione di Marte si ottengono due punti vittoria, e al raggiungimento di cinque e dodici punti si otterranno delle carte bonus che forniranno benefici vari, da giocare immediatamente un secondo turno, ad un aumento di produzione o la possibilità di piazzare un nuovo elemento in mappa.

Ad inizio partita saranno estratti casualmente tre milestone casuali che saranno assegnate direttamente al primo giocatore a raggiungere le condizioni richieste. Come detto la partita terminerà nel momento in cui due dei tre indicatori saranno portati al massimo, si giocherà un ultimo turno, e ai punti vittoria guadagnati nel corso del gioco ne verranno assegnati quattro per ogni milestone reclamata e si verificheranno le maggioranze di tre simboli – estratti anch'essi casualmente ad inizio partita – sulle carte giocate, fornendo così cinque punti a chi ne ha di più e tre al secondo, a questi si aggiungeranno eventuali punti sulle carte giocate.

Esiste anche la possibilità di giocare in solitario, modalità che non ho giocato ma riporto per amor di completezza, dove il giocatore dispone di cinquanta turni per completare la terraformazione innalzando tutti e tre i parametri.

Considerazioni

Sii sempre la versione migliore di te stesso e non la brutta copia di qualcun altro.
Judy Garland

Il gioco di dadi di Terraforming Mars è un gioco che mi ha saputo sorprendere, ma andiamo con ordine.

I materiali sono di buona qualità: come già detto i dadi personalizzati fanno la parte del leone, ma anche il restante materiale è più che sufficiente.

Il gioco riesce ad essere quello che promette, un gioco relativamente semplice che anche con il massimo numero di giocatori si conclude in poco meno di un'ora.

I dadi hanno il loro elemento di casualità, il peso della fortuna c'è, nonostante una delle tre azioni ausiliarie previste sia scartare un dado per girarne un altro sulla faccia desiderata si capisce che dei tiri ottimali saranno sempre preferibili al dover manipolare i dadi, manipolazione ottenibile, oltre che con l'azione ausiliaria, con i bonus di piazzamento in mappa e come effetto di alcune carte blu.

Carte
Carte
Anche sulle carte il controllo è relativo, visto che vengono pescate automaticamente nella fase produzione, e ovviamente ci saranno carte più funzionali a quello che vogliamo fare, ma la casualità della pesca è mitigata dal fatto che ogni volta che si produce si reintegra la mano fino a cinque carte, oltre ad un'azione ausiliaria che permette di scartare un dado per pescare due carte. Questo porta a pescare molto nel corso della partita andando a livellare la fortuna della pescata.

Le milestone sono degli obbiettivi che è importante perseguire e possono dare un indirizzo alla partita nelle fasi iniziali, perché è bene non dimenticarsi di quei punti, che alle volte si rivelano significativi.

Meno riusciti sono i riconoscimenti che premiano la maggioranza di determinati simboli sulle carte, ma qui, nuovamente torniamo ad avere a che fare con la fortuna della pesca, con simboli che semplicemente non peschiamo.

Il conseguimento dei punti vittoria è molto interessante, perché nelle prime fasi della partita risulta essere decisamente utile realizzare i primi dodici punti vittoria il prima possibile, così da avere il diritto di scelta sulle carte bonus più utili a quello che stiamo facendo.

Il tabellone è sfruttato come fonte di bonus al piazzamento delle tessere oceano, piantagione e città, anche se alcune – molto poche in realtà – carte hanno un'interazione diretta con la situazione sul tabellone.

Nonostante la rapidità del gioco alle volte il downtime si può avvertire a pieno numero di giocatori, perché svolgerete dei turni velocissimi, spesso acquisendo due nuovi dadi o scartandone due per manipolarne altri due, per poi aspettare i turni dei vostri tre avversari.

Cosa resta di Terraforming Mars

Continua a piantare i tuoi semi, perché non saprai mai quali cresceranno, forse lo faranno tutti.
Albert Einstein
.

tabellone di gioco
Tabellone di gioco
Spero che dalla volutamente breve spiegazione del gioco al lettore non sia sfuggita la sostanziale differenza tra il gioco di dadi e il titolo principale a cui si riferisce.

Le differenze sono tali, per complessità, target, durata e meccaniche che non è praticamente possibile fare un confronto tra i due titoli, nonostante ciò ho pensato di dedicare qualche riga per rivolgermi ai giocatori di Terraforming Mars e vedere insieme quali elementi del gioco potranno ritrovare in questa versione di dadi (al netto di quanto detto qui sopra).

Oltre alla terminologia – milestone, riconoscimenti ecc. - e all'utilizzo di nomi uguali per carte e corporazioni, si ritroveranno qui vecchi amici come Thorgate e Helion, che altro non sono che simpatiche strizzate d'occhio data poi la natura decisamente diversa.
Ma quello che accomuna i due titoli sono le sensazioni che il gioco suscita, soprattutto nella gestione del tempo. Infatti, anche qui ci ritroveremo a dover capire la tempistica giusta con cui fare le azioni: chiamo la milestone o gioco prima questa carta che mi impenna la produzione? Alzo adesso il calore o aspetto che lo faccia tizio e provo a prendere il doppio bonus? Ovviamente il tutto condensato in un titolo più rapido, tattico e fortunoso.

Pro:
  • Condensato
  • Tattico
  • Ottimi materiali
Contro:
  • Fortunoso
  • Alle volte si avverte il downtime

Nasco come giocatore di ruolo per poi passare al Larp, laureato in storia militare, appassionato di fantasy, arrivo nel tunnel del gioco moderno con Last Night on Earth scoperto per caso grazie alla passione per i B movie e gli zombie, il background del perfetto giocatore American, ma poi ho scoperto Feld.
Sono un giocatore onnivoro, ma la preferenza va agli euro di medio peso, l'eleganza è uno degli aspetti che mi colpisce di più in un gioco, cosa che mi porta a diffidare dei titoli eccessivamente barocchi, soprattutto quando le sovrastrutture sono complicazioni inutili.
Per i giochi tematici invece la narrativa emergente è tutto, esigo che le meccaniche e le dinamiche raccontino una storia.

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Commenti

Provato una sola volta, l'ho trovato anche io superiore ad Ares. Bella rece

@Rosengald

di Ares ho odiato il fatto che sia un multi-solitario e dopo 2 turni già non capisci più (ed è ininfluente) cosa stanno facendo gli avversari: in The Dice Game hai le stesse sensazioni?

 

GThreepwood scrive:

@Rosengald

di Ares ho odiato il fatto che sia un multi-solitario e dopo 2 turni già non capisci più (ed è ininfluente) cosa stanno facendo gli avversari: in The Dice Game hai le stesse sensazioni?

 

No, anzi è necessario tenere d'occhio cosa fanno gli altri visto che milestone e riconoscimenti sono fondamentalmente una corsa

Ottimo surrogato del fratello maggiore. La sensazione di terraformare Marte rimane, nella metà del tempo di gioco. La fortuna c'è, ma cambiare il valore dei dadi rimane abbastanza semplice. Forse si sente di più sulla pesca delle carte, ma anche qui se ne pescano abbastanza e qualcosa di utile si trova sempre. Promosso anche per me

Bella recensione per un gioco cui non avevo dato una lira e che, invece, ha piacevolmente sorpreso anche me.

Inizialmente lo avevo trovato anch'io superiore ad Ares Expedition, anche solo per la questione durata, ma dopo 3-4 partite devo dire che il peso della fortuna tra dadi e carte ha iniziato a sentirsi e nel giudizio generale la cosa incide abbastanza. Insomma per target e durata c'è di meglio in giro, questo mi porta a dire che sia The Dice Game che Ares Expedition - per altri motivi - sono 2 esperimenti non solo poco riusciti, ma anche poco necessari. D'altronde è pratica abbastanza diffusa quella di mungere i le vacche... ehm, volevo dire i giocatori, il più possibile (prendete le innumerevoli espansioni uscite per ogni capitolo della serie).

Terraofrming Mars ha una delle più belle immagini di copertina che conosca....questo invece sembra fatto con paint.

Nell'immagine di copertina dell'articolo, invece, Marte sembra avere una faccia che esprime tutta la sofferenza  nel ricevere i dadi-meteore nel c....ratere. :) 

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