Stella: il Dixit per pigri – Recensione del gioco da tavolo

Un altro figlio di Dixit, stavolta legittimo.

Giochi collegati: 
Stella: Dixit Universe
Voto recensore:
8,0

Lo abbiamo detto già in altre occasioni: Dixit è un capolavoro non solo per l'idea e la realizzazione, ma anche per l'influenza che ha avuto sui party game per famiglie degli ultimi anni.
Ovvero tutti quei giochi basati sulle immagini, varie, fantasiose e splendidamente illustrate, in cui i giocatori sono chiamati in qualche modo a fare associazioni, analogie, a lavorare di fantasia, insomma.

Stella nasce esplicitamente come espansione del mondo di Dixit, nel senso che, oltre a condividere l'autore (Jean-Louis Roubira, stavolta affiancato da Gérald Cattiaux) e l'editore, usa un intero mazzo di carte con formato e retro identici a Dixit. Questo significa poter giocare a Stella con tutti i mazzi di Dixit che eventualmente avete accumulato, ma anche che potete fare una nuova partita a Dixit col mazzo di Stella.

Party game competitivo per 3-6 giocatori, della durata di circa 20 minuti a partita, si basa su scelte simultanee e deduzione.

Come si gioca a Stella

Si crea una griglia di 5x3 carte. Ciascuno riceve una cartella riscrivibile e un pennarello cancellabile. Nella cartella è riprodotta una griglia che rispecchia la disposizione delle carte.
Ci sono quattro round. In ciascuno viene sorteggiata una parola chiave estratta da un mazzo di carte con stampate deine di parole differenti. Ad esempio: “Inverno”. Ora ciascuno segna segretamente, sulla propria griglia, le carte che secondo lui hanno a che fare con la parola chiave.
Quando tutti hanno fatto, a partire dal primo giocatore, ciascuno indica una delle carte che ha segnato.
Se l'hanno segnata 3 o più persone, ciascuna ottiene due punti.
Se l'hanno segnata solo in 2, tre punti a testa.
Se l'ha segnata solo il giocatore che la chiama, quel giocatore “cade” e da quel momento non potrà più segnarsi alcun punto (ma condividerà comunque le scelte che ha fatto, potendo così dare punti agli altri).

Beh, basta allora segnare tante carte, per avere tante possibilità, giusto? Non esattamente, perché prima di iniziare a chiamare le varie carte, ciascuno dichiara quante ne ha segnate e i vari numeri si marcano su un percorso. Se c'è un giocatore più avanti di tutti sul percorso (non a pari merito quindi), questi gira il suo marcatore sul retro e, se cade nel corso del round, segnerà poi un punto in meno per ogni singola carta da cui aveva ottenuto punti in precedenza.

A ogni round si cambia una delle tre file di carte e la partita procede per quattro round, alla fine dei quali chi ha più punti è il vincitore.

Devil lies in details

Partiamo dai materiali. Che dire delle carte? Bellissime, come al solito. L'artista è Jérôme Pélissier, che abbiamo già ammirato nei mazzi di Dixit Memories e Dixit Anniversary.
Anche le plance riscrivibili, di solito il mio maggior cruccio, sono belle robuste e si puliscono bene, grazie anche ai pannetti forniti (sì, stavolta ci sono anche loro, oltre ai pennarelli).
Il tutto perfettamente alloggiato in un bel divisorio interno (no: purtroppo le carte imbustate non ci stanno).

Meccanicamente, le regole sono tre in croce e il gioco è davvero approcciabile da chiunque. La cosa meno chiara è di solito la perdita di stelle quando sei quello che ha segnato più carte, ma basta un round per rendere tutto più chiaro.
Tra l'altro è una piccola ma indispensabile regola per evitare appunto strategie basate sul segnare tutto il segnabile, per raccattare più punti possibili.

Ricordate inoltre che il momento migliore per osare, ovvero per scegliere molte carte e tentare un recupero (se siete indietro) o un allungo (se siete avanti), è quando siete ultimi di turno a chiamare le carte (quindi a destra di chi inizia), perché avete meno probabilità di cadere subito, prima di raccogliere un po' di punti vittoria.

Dal punto di vista delle dinamiche, si cerca sempre e comunque di entrare nella testa degli altri, non solo per la scelta delle carte da smarcare, ma anche per l'ordine in cui si chiamano: si deve prima andare sulle più ovvie, o almeno quelle che speri siano le più ovvie per tutti, per non cadere troppo presto indicando una carta scelta solo da te.

Insomma, non parliamo di chissà quali meccaniche, ma tutto in Stella funziona egregiamente ed è ben rifinito.

Dixit VS Stella

Il maggior scoglio di Dixit è la fantasia.
Ovvero trovare al tavolo quella persona che si blocca, che si sente inadeguata, che non sa spiccicare una parola, che non sa fare un'associazione mentale e finisce o per far aspettare gli altri dieci minuti perché non trova nemmeno mezza idea buona, o spara velocemente una cosa talmente scontata che la indovinano tutti.
In genere poco male, ma se avete abitualmente attorno a voi persone così, Stella viene in vostro aiuto: la pappa è tutta fatta, la parola la dice il gioco al volo, al massimo lo svogliato segnerà poche carte perché ha poca fantasia e non riesce a fare associazioni. Ma in ogni caso il ritmo della partita sarà salvo, perché tutto procede spedito.

Altro problema imputabile a Dixit sono i cosiddetti “fidanzatini”, o “amichetti”. Quelli cioè che danno una definizione con un riferimento che solo loro possono cogliere, escludendo di fatto tutti gli altri. Sebbene in genere tali personaggi vengano sbeffeggiati da tutto il tavolo, a volte sono inevitabili. In questo caso, Stella evita in parte il problema: la definizione la dà lui, poi magari un'associazione per una determinata carta può venire in mente solo a due persone, ma in ogni caso il fenomeno è decisamente più raro e meno sentito.

Dove invece Stella perde punti rispetto al predecessore è nell'estro della fantasia e, di conseguenza, nell'ilarità.
La intendo in due sensi: tante volte non c'è cosa più divertente di sentire le definizioni improbabili e strampalate date al tavolo, cercare di entrare nella testa degli altri, pian piano comprendere chi ha più fantasia, chi è più lineare, chi cerca di fare il colto, chi l'originale a tutti i costi, anche perdendo punti, che sono l'aspetto meno importante, in un party game.
E, naturalmente, fino a che non pubblicheranno un'espansione XXX di Stella, Dixit manterrà anche questo grande vantaggio.

Conclusione

Con mia figlia, ad esempio, ha funzionato meglio Stella. Per il semplice fatto che spesso gioca con me, con la nonna, con le amichette, i loro genitori, insomma, sono diverse generazioni a confronto e il Dixit normale gioca su piani troppo distanti per rendere compatibili tali realtà. Stella è invece molto più lineare e mette un po' tutti sullo stesso piano.
Quindi direi che se vi trovate spesso a giocare con gruppi eterogenei, è da prediligere Stella. Altrimenti, con un gruppo adulto e affiatato, Dixit rimane imbattibile.

Check: Party Game Stats (* = sufficiente, ** = buono, *** = ottimo)

Una famiglia non giocante può capirlo da sola? **
È facile da spiegare al neofita che sbuffa dopo le prime due regole e dice “non ci ho capito nulla”? **
Tiene al tavolo una compagnia anche numerosa? **
Se rimanete in pochi funziona lo stesso bene? **
È sufficientemente rapido da giocare o è eterno come Trivial Pursuit? ***
È nozionistico come Trivial Pursuit o stimola il giocatore a trovare soluzioni creative? **
Riesce a non frustrare troppo chi sta perdendo? ***
Riesce ad adattarsi a gruppi misti, con persone di diverse età e bambini? ***
È rapido nel suo svolgimento e ritmo o rischia di arenarsi a causa di qualche giocatore poco adatto ***
Diverte, nel senso puro del termine, come dovrebbero fare tutti i party game? **
Ha materiali ed estetica accattivanti? **
Ha elementi di game design che lo rendono fresco e moderno? ***

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Commenti

Parliamo di Party Game (No giochi da tavolo)...

Comunque Stella Non regge il confronto con Dixit!

Stella leva quella fantasia che era l'unica cosa che reggeva in piedi Dixit...

computer82 scrive:

Parliamo di Party Game (No giochi da tavolo)...

In che senso? 🤔

Non ho capito un passaggio: in che senso viene sorteggiata una parola? 

Jul1us scrive:

Non ho capito un passaggio: in che senso viene sorteggiata una parola? 

c'è il classico mazzetto di carte con stampate centinaia di parole, lo specifico meglio

Così a naso mi sento di dire che il classico Dixit resta imbattibile. Il bello di Dixit era proprio la possibilità di dare un titolo di fantasia e la cosa ancora più bella era che, non di rado, risultava più attinente col titolo la carta giocata dall'avversario, che non quella del narratore.

berqumea scrive:

Così a naso mi sento di dire che il classico Dixit resta imbattibile. Il bello di Dixit era proprio la possibilità di dare un titolo di fantasia e la cosa ancora più bella era che, non di rado, risultava più attinente col titolo la carta giocata dall'avversario, che non quella del narratore.

a gusto personale concordo, ma questo ha l'indubbio vantaggio di funizonare immediatamente e con chiunque.

All'inizio anche io ero scettica su questo titolo, ma provandolo è stato invece un successo. Non fatevi ingannare dal fatto che non ci sia la frase creata dai giocatori, la parte davvero divertente è vedere come siano diversi i ragionamenti fatti da ciascuno e i collegamenti mentali nelle associazioni (che mai magari voi avreste fatto). Viene insomma esasperata questa parte che invece in dixit era lasciata più privatamente al giocatore stesso tra le carte che ha in mano e basta. Senza contare inoltre quanto sia importante questa associazione ai fini del gioco, perché se inizi scegliendo la carta che nessun'altra ha inserito non farai altri punti in quel turno XD e mi è successo anche con la prima carta per dire che mi sembrava la più ovvia da collegare alla parole. 
 

In generale comunque condivido con le riflessioni di Marco nella recensione, ma apprezzo in egual misura entrambi i giochi =) 

Recensione utilissima, grazie!
Da estimatore dell'originale ero freddino su questo titolo.. leggendo invece mi sono reso conto che potrebbe essere perfetto da giocare con un gruppo misto di amici e bambini.

Avendo Dixit a casa (ed espansioni ) , questo con un piccolo adattamento è perfetto da proporre online dato che le informazioni sono a gestione comune...è cascato a fagiolo!

stasera lo provo con 12 persone online ;-)

Dixit senza la fantasia...mi ispira pochissimo

Amando giochi un po' spin off di Dixit (Mysterium, Detective club...) mi ha subito incuriosito il titolo, tuttavia mi sembra meno divertente dal sentire uno che si inventa il collegamento logico o da uno che dice "dai è ovvio" o "solo tu"... uhm chissà... vedremo... Secondo me venderà più come espansione di dixit che come gioco stella

Non concordo sul fatto che Stella tolga la componente fantasia e neanche sul fatto che si perdano i commenti al tavolo che sono stati nell'ultima partita giocata proprio una delle componenti piu divertenti perchè lo abbiamo giocato facendo in modo che ad ogni turno ognuno commentasse e  giustificasse la propria scelta
Trovo Dixit stella un superamento del dixit classico perchè impone qualche regoletta in piu per non renderlo solo un meta gioco ed è al tempo stesso accessibilissimo per tutte le fasce d'età e probabilmente più eterogeneo
Ha divertito la mia famiglia in una serata composta da persone over 50, e sono certo nn avrebbe avuto lo stesso risultato il Dixit classico che semmai continua a funzionare quando il gruppo è affiatato ma funziona molto molto meno se non c'è

Non ho scritto nessuna di queste cose, infatti.

Agz ha dato 8....Cadranno le stelle xD

Comunque mi fido e lo proverò il prima possibile, perchè qui dixit è sempre piaciuto e credo di aver fatto comprare il gioco ad almeno 10/15 famiglie (Più espansioni). Potrebbe essere un buon sostituto/complemento per chi si fida poco di prendere novità.

Noi Dixit lo giochiamo anche tra persone di età molto eterogenee e per far sì che tutti siano in gioco, ci imponiamo come regola base di non far riferimenti esterni alla carta (es. film, canzoni, libri, ecc..): devo dire che funziona alla grande anche perchè si ammazza l'aspetto "fidanzatini/amichetti" citato da Agzaroth...sotto questi aspetti Stella dovrebbe aver apportato le dovute correzioni seppur eliminando l'aspetto più puramente creativo del suo "genitore"...mi piacerebbe comprarlo ma trattandosi di un gioco a vocazione party trovo molto limitante che il numero massimo di giocatori sia 6....rifletterò bene se prenderlo...per ora con buona pace del mio portafogli....

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