
Bellissima recensione, complimenti. Chiara, esaustiva e con impressioni finali dettagliate e argomentate. Grazie
Tra Al Capone e Eliot Ness, facciamo un salto nella Chicago di un secolo fa
La Chicago del 1920 non doveva essere un bel posto dove far crescere i propri figli. Assassini, truffatori e delinquenti di ogni genere popolavano le strade di una città famosa per i gangster, le macchine e l’inquinamento.
Il 1920 fu un anno destinato a entrare nei libri di storia: su pressione di diverse parti sociali, il congresso Americano decretò il proibizionismo, ossia il divieto di vendita di tutte le sostanze alcoliche, cosa che si rivelò un'enorme fonte di guadagno per la malavita.
Ambientato in questo periodo, Scarface 1920 è il frutto di un kickstarter di successo dalla RedZen Game, neonata società creata appositamente per il progetto, e, dopo un periodo stranamente contenuto, il gioco è finalmente sui nostri tavoli per una prova completa.
Scarface 1920 è un progetto ambizioso e un gioco particolare che mischia tanti elementi differenti tra di loro.
La plancia si divide in più aree di gioco: avremo la mappa di Chicago, suddivisa in quartieri, la zona delle autorità e l’"Underworld".
Sotto la mappa disporrete le carte dei loschi figuri che potrete reclutare, a destra troverete il tracciato "Raid", ovverosia la polizia che viene a intralciare i vostri affari, e sopra ci sarà il tracciato della durata di gioco.
Oltre all’area generale, ogni giocatore avrà una plancia chiamata "Thug Board", divisa in tre aree, dai bassifondi al quartier generale, dove far avanzare i propri scagnozzi, preparandoli fino a quando potranno essere mandati sul campo.
Scarface 1920 ci propone tre tipi di risorse: i soldi, obiettivo finale del gioco, le botti di alcol e le armi.
Ogni giocatore inizia con un mazzetto di cinque carte, uguali per tutti, più la carta boss, questa è unica e dotata di poteri differenti a seconda della gang scelta. Oltre a queste vi sono le carte “Job”, che permetteranno di fare alcuni azioni particolari o attivare un bonus permanente e possono essere utilizzate solo se se ne soddisfano i prerequisiti.
Scelte le carte, le porrete davanti a voi come se fosse il vostro “Piano d’azione”, sommerete le icone e potrete, nell’ordine che preferite:
Nel caso in cui abbiate giocato la carta del vostro boss, potrete compiere una serie di azioni uniche, che variano a seconda della fazione scelta.
Gli ordini che possiamo dare sono davvero tanti e variegati, ben tematizzati con il mondo di gioco e si dividono in tre macro-categorie:
Il principio generale è quello che più icone spendete nel piano più è potente l’azione, venderete più alcol e armi tra le strade o preparerete più scagnozzi.
Lo stesso principio funziona mandando uno scagnozzo tra le autorità, dove potrete vendere i vostri prodotti ai colletti bianchi, abbassare il vostro livello criminale, aprire nuove attività o far uscire i vostri uomini dal carcere. Oltre a tutto questo avrete la possibilità di aprire nuove attività nei vostri quartieri oppure chiedere che la polizia faccia una bella retata per liberare un'area dalla presenza dei vostri avversari.
I vostri poco onesti lavoratori potranno essere mandati anche sulle carte dei vostri “dealer”, dove potranno produrre tutte le risorse.
In ultimo, ma non meno importante, dovrete anche spendere soldi per far salire di livello le statistiche del vostro boss, cosa che vi darà importanti bonus.
Giocando le vostre carte vi capiterà di salire più o meno velocemente sul tracciato del crimine fino ad arrivare in cima, cosa che farà innescare un Raid, ovverosia un evento che colpirà tutti i giocatori, andando a punirli a seconda di quanto sono stati capaci o meno di tenere un basso profilo.
I giocatori a turno svolgeranno le loro azioni; quando uno finisce le carte esegue un turno di Riorganizzazione dove si fanno soldi vendendo risorse, si fanno ritornare gli scagnozzi dalla prigione, dalle autorità e dai dealer e, soprattutto, si manda avanti il turno di gioco.
Ogni tre, quattro o cinque Riorganizzazioni, a seconda del numero di giocatori presenti, si innescherà un evento che andrà a modificare alcuni aspetti del gioco; dopo il terzo evento il gioco finisce.
Un elemento per cui va veramente fatto un plauso alla Redzen è la componentistica: la qualità delle plance e delle miniature è notevole, lo stesso si può dire per la grafica delle carte e in generale del tabellone. Ogni gang ha il suo boss e le miniature della gang hanno tre pose differenti e uniche. Scarface 1920 è davvero bello da vedere. Il gioco una volta apparecchiato richiede una buona quantità di spazio, la plancia, sia quella generale sia quella dei giocatori, è grande, frutto anche di una volontà di rendere tutto il più chiaro possibile, ricordando con icone e brevi descrizioni come si attivano le varie fasi e azioni.
A una prima occhiata il gioco potrebbe sembrare simile a The Godfather: Corleone's Empire di Lang, quando invece non c’è niente di più distante.
Il combattimento è deterministico e lineare, si sommano le forze di entrambi più eventuali bonus e chi ha il numero maggiore vince. Il gioco ci tiene a non risultare troppo statico e lo fa anche tramite i Raid, elemento che, una volta attivato, colpisce tutti in funzione di quanto sono alti sul relativo tracciato, risultando punitivo, ma non così tanto da cambiare l’andamento della partita. Quando si giocano le carte del proprio turno si dice “esporre il piano” e il termine è perfetto perché, conoscendole, è possibile fare veramente tantissime cose: si sposteranno gangster, si faranno sparatorie nei quartieri e si riscuoteranno pizzi e tangenti, tutto in un solo turno.
Scarface 1920 è molto più un gioco di combo e gestionale che un dudes on map di guerra, la vostra concentrazione sarà rivolta soprattutto a creare un motore che vi faccia fare più denaro possibile con i dealer e la vendita delle merci. A livello di varietà è un gioco che ha molto da offrire poiché, a seconda della fazione scelta tra le quattro disponibili, cambierete completamente lo stile di gioco; inoltre, ci sono numerose strategie che si possono provare per vincere la partita. Utilizzare i boss è bello perché si sente la loro rilevanza sul gioco e le varie carte che si possono comprare hanno effetti molto diversi, permettendo di creare un mazzo e un'esperienza ogni volta differente.
Il gioco è uscito in inglese e spagnolo, ma, se avete un po’ di pazienza, è facilmente italianizzabile con la traduzione di tutte le carte presente su BGG.
Ogni recensione è un'esperienza molto personale e in questa più che mai ci tengo a precisare come alcune delle cose che a me non sono piaciute sono caratteristiche intrinseche del gioco e non errori di design.
Scarface 1920 ha ottimi componenti, un regolamento studiato e solido, si vede che dietro c’è un'idea chiara, molto lavoro e fatto anche bene, però è davvero troppo lungo soprattutto nelle parti finali, in cui non sembra riuscire a dare una conclusione soddisfacente. Nonostante la scatola indichi 90-150 minuti, sono tempi del tutto irrealistici e vanno almeno raddoppiati.
Non è un gioco per principianti, ma allo stesso tempo non è complicato. L’ambientazione si sente davvero e la miriade di ordini diversi, quindici in totale, permettono di entrare appieno nel tema. Il rovescio della medaglia è che dovrete conoscerlo tutti bene per far durare la partita un tempo accettabile. A meno di non essere molto veloci e con tutti al tavolo perfettamente rodati sul regolamento, dovete contare un'ora a giocatore, sempre considerando che le prime partite potranno essere ancora più lunghe perché, tra leggere e capire l’effetto delle carte e degli ordini, ci vuole un po’ per capire cosa si sta facendo. Nel mio gruppo di gioco non siamo particolarmente veloci, ce la prendiamo con calma, ma senza stare a pensare troppo, e le partite a tre giocatori si sono sempre avvicinate alle quattro ore di gioco effettivo.
Ogni turno si fanno le azioni indicate sulle carte, se disponibili si fanno i Job, poi si eseguono gli ordini e, quando si attiva il boss, si fanno tre azioni extra. Il gioco offre la possibilità di fare incredibili combo ma per fare tutto questo ci vuole tempo, sia a pensarle che a realizzarle; il downtime di Scarface 1920 è notevole e per me è stato un problema. La scelta delle carte e la miriade di azioni possibili potrebbero mandare in crisi i forti pensatori, fate attenzione con chi lo giocate. Se giocate 1vs1 tutto scorre senza troppi problemi, ma una partita a quattro dove caso vuole che due giocatori attivino il loro boss nello stesso turno avrete tempo di mangiarvi una pizza mentre aspettate.
A differenza di altri giochi, però, quello che fanno gli altri non sempre vi interesserà più di tanto, Scarface 1920 ha aspetti da solitario multigiocatore, cosa che a qualcuno potrebbe piacere, ma che personalmente in questo caso ho trovato pesante. L’interazione è sorprendentemente minima e per la maggior parte delle volte affidata ai Job, cosa che mi è sembrata strana in un gioco del genere: ovviamente questo non è propriamente un difetto, però, personalmente, l’ho vissuta come una nota stonata.
L’idea di creare un gioco controllabile anche nel combattimento è per me sempre apprezzabile, i dubbi nascono perché è molto facile crearsi roccaforti semi inespugnabili e l’attacco molto raramente sarà una opzione che prenderete in considerazione.
Un altro aspetto che non mi ha convinto troppo è la fine della partita. Patisco i titoli dove le cose possono essere trascinate per le lunghe e Scarface 1920 ci rientra completamente. Il gioco ha un ritmo strano, all’inizio scorre bene, si giocano le carte, si fanno delle azioni, tutto in tempi ragionevoli, si arriva alla fine seconda fase dove si è costruito un impero e fondamentalmente i giochi sono chiusi: a quel punto inizia la terza fase lunghissima e dove succede poco. Il token del turno avanza quando i giocatori finiscono le carte nelle loro mani, ma verso la fine partita avrete la possibilità di avere più carte in mano e più potenti, cosa che vi permetterà di giocarne solo una per giro. Nelle varie partite fatte, la terza fase si è rivelata durare quasi di più rispetto a quella iniziale, con un gameplay statico dove tutti producevano e vendevano risorse per fare più soldi possibili con poco interesse a cosa succedeva fuori dal loro quartiere.
A me piacciono molto i giochi lunghi, Twilight Imperium è in cima alla mia classifica dei giochi preferiti, non è un problema un'ora a giocatore e, giocandolo in sei, si attende almeno un quarto d’ora tra una mossa e la successiva. Però in quel tempo si leggono le tecnologie, si pianifica una strategia, si attivano attività secondarie, si è parte attiva del gioco. In Scarface 1920 si aspetta perché non ci sono grandi counter alle azioni altrui e, soprattutto, a meno di pochi potentissimi Job, vi interesserà poco cosa sta succedendo.
Nonostante questo è innegabile che ho apprezzato tutte le partite fatte, mi sono divertito, ho sentito il tema e sono contento del tempo speso al tavolo. Il gioco è bello ma richiede davvero tanto, troppo tempo.
Scarface 1920 è un gioco potenzialmente molto bello, ha componenti di pregio, una forte attinenza al tema e una idea chiara dietro, è innegabile il lavoro incredibile svolto, ma allo stesso tempo i creatori non sono riusciti a concretizzare tutto in un flusso di gioco dinamico e funzionante fino alla fine della partita. Il gioco è vittima della sua stessa ambizione, ci sono tantissimi elementi e non tutti sono sviluppati come avrebbero meritato.
Scarface 1920 non è perfetto ma è un buon gioco che merita almeno una prova, un giorno in cui avete abbastanza tempo da dedicargli
Se vi piacciono i giochi molto lunghi e non vi preoccupa un downtime importante, allora aggiungete pure un punto in più.
Bellissima recensione, complimenti. Chiara, esaustiva e con impressioni finali dettagliate e argomentate. Grazie
Senza cercare polemica, ma solo per ragionare insieme: quello scritto in recensione è corretto,ma mancano dei dettagli importanti ed il voto mi sembra bassino. Il count player migliore è 3 giocatori.
Nella recensione non mi sembra si faccia riferimento ad un aspetto fondamentale il deck building e le capacità dei boss, poi, giocandolo un po' di volte, emerge anche la possibilità di cercare di accelerare tanto la partita, svuotando la propria mano in due turni e così accelerando sul timing. Infine nulla si dice sulla modalità solitario, ben fatta e sfidante.
Certo che ci sono difetti per esempio proprio le capacità dei Boss devono essere ben capite per sfruttarle al meglio e quindi, se le vuoi sfruttare cercherai di massimizzare il loro effetto, questo determina che ogni Boss ha una strategia di lungo periodo, mentro per ogni partita a seconda delle carte disponibili ci saranno tattiche diverse per i turni.
Non so quante partite hai giocato, ma forse al tuo gruppo è sfuggita la possibilità nelle Autorità di togliere il controllo di un un quartiere con 5 punti influenza, e se sai che un giocatore è senza carte in mano è evidente che il turno DEVE fare la riorganizzazione e vendere, per cui se gli levi il controllo farà la riorganizzazione senza vendere da quel quartiere....
Non so, non leggere del ruolo dei boss che quando giocati oltre ai poteri fanno 3 azioni gratis , non leggere del deckbulding, non vedere consigliato il counter corretto, non leggere del solo, mi lascia perplesso
Grazie per la recensione e per avermi tolto la scimmia, che non avrei potuto soddisfare. Così, con downtime pesante, e gioco praticamente multisolitario, posso dormire serenamente, non mi perderò un capolavoro.
Rimetti in pista la scimmia!, hahaha . Si tratta della miglior produzione del 2023 per Tom Vasel e l'ambientazione è perfetta. Il gioco in 3 è lungo, ma divertente.
Non è un multisolitario, siamo abiituati a giudicare troppo in fretta i giochi.
Essendoci circa 15 azioni sul tabellone più gli incroci con il decbuilding, le skill dei boss,della gang ed i jobs, nelle prime partite si deve imparare a gestire la propria mano e la gang e in queste prime partite si guarda di più il proprio orticello e si pensa a difendersi, ma basta usare un boss (Stephanie St Clair) o certi personaggi per incidere direttamente sugli avversari e dopo che si è imparato a giocare, allora si cerca di espandersi e danneggiare gli altri.
Del gioco so niente, quindi mi astengo su tutto, però la plancia visivamente è decisamente spartana e brutta.
Non sono ancora riuscito a intavolarlo ma, pur conscio di certi suoi difetti, confido e spero di poter apprezzare questo gioco fino in fondo.
Credo che il nodo principale che ingolfa e rallenta un pò il gameplay siano le carte, tutte splendidamente raffigurate e ambientate ma ognuna con il proprio testo specifico. In questo tipo di giochi si passa tanto tempo a leggere per capire come incastrare gli effetti tra di loro che rimane meno tempo per concentrarsi su quello che fanno gli altri. Magari migliora con il tempo.
P.s. Vedo con piacere che la mia traduzione delle carte sia stata utile a qualcuno!
Bella recensione.
Tesla sei Decadenz su Bgg? ! Grazie per le traduzioni FANTASTICHE !
Non è che qualcuno è dentro in Gamefounds dell'espansione vorrrei solo il Nigth Deck
Ieri sera sono riuscito a giocarlo (non previsto), solo che si è iniziato tardi e quindi abbiamo giocato solo meno di 1/3 del gioco, fino al primo evento, che però abbiamo volutamente accelerato per provarlo (ad uno dei 3 serviva per obblighi provare il gioco).
Opinioni:
- bello, devo dire
- sovraprodotto (le mini fanno presenza ma non servono a nulla, il tabellone è enorme e chiaro ma non serve a nulla così grande)
- effettivamente le carte richiedono molto tempo tra lettura e analisi delle possibilità, il downtime si sente e abbastanza (ma la partita è stata interrotta, temo che poi peggiori andando avanti quando hai da incastrare le abilità secondarie degli assistenti tra loro...)
- il gioco varrebbe anche l'acquisto, ma costa troppo per quello che è, e non solo perché i costi di questo periodo sono lievitati, qua si è volutamente pompato il tutto per Kickstarter e si vede e si sente
Il mio voto quindi è affine al recensore, alla luce anche di questi difetti. Forse mezzo punto in più, ma vorrei aver finito la partita per dirlo. E provare il solitario. In caso lo chiedo in prestito al mio amico 😜
Ieri sera sono riuscito a giocarlo (non previsto), solo che si è iniziato tardi e quindi abbiamo giocato solo meno di 1/3 del gioco, fino al primo evento, che però abbiamo volutamente accelerato per provarlo (ad uno dei 3 serviva per obblighi provare il gioco).
Opinioni:
- bello, devo dire
- sovraprodotto (le mini fanno presenza ma non servono a nulla, il tabellone è enorme e chiaro ma non serve a nulla così grande)
- effettivamente le carte richiedono molto tempo tra lettura e analisi delle possibilità, il downtime si sente e abbastanza (ma la partita è stata interrotta, temo che poi peggiori andando avanti quando hai da incastrare le abilità secondarie degli assistenti tra loro...)
- il gioco varrebbe anche l'acquisto, ma costa troppo per quello che è, e non solo perché i costi di questo periodo sono lievitati, qua si è volutamente pompato il tutto per Kickstarter e si vede e si sente
Il mio voto quindi è affine al recensore, alla luce anche di questi difetti. Forse mezzo punto in più, ma vorrei aver finito la partita per dirlo. E provare il solitario. In caso lo chiedo in prestito al mio amico 😜
Siate riusciti a sbloccare la Mano Destra o un'altra carta della gang?, questo sblocco permette di migliorare molto il deck buildig e di far, con un personaggio, giocare un piano in cui si possono usare sia forza che influenza.
Buon gioco
E' un gioco lungo? Si, ci sono 15 azioni da metabolizzare e nelle prime partite c'è anche l'ostacolo di leggere le capacità delle carte dei personaggi che potete aggiungere al vostro deck (stesso concetto de Il Padrino ma qui ce n'è qualcuna in più).
Quanto tempo ci vuole per spiegarlo? 1 ora (è un dato che ho verificato su diverse partite).
C'è paralisi da analisi? Potenzialmente si, ma dipende dai giocatori seduti al tavolo (il mio consiglio per le prime partite è quello di non pensare troppo alla costruzione del deck ma di assimilare le dinamiche e trarre delle conclusioni sulle scelte fatte a fine partita...dopo 4-5 partite ti riesci a fare una idea sulle combo utili).
Quanto ci vuole per fare una partita? Non meno di 3 ore (di nuovo un valore frutto di statistica sulle partite effettuate). Potrebbe scendere quando tutti i giocatori seduti al tavolo conoscono il proprio personaggio (ricordo che il gioco è asimmetrico) e hanno qualche partita alle spalle.
Regolamento chiaro? Si, va detto che però ci sono talvolta alcune carte associato la cui interpretazione richiede un approfondimento e un giro sulle Q&A di bgg.
C'è interazione? Si, ma non come a Il Padrino in cui ci si mena sempre.. qui menarsi è dispendioso e va fatto con parsimonia :-)... Nella espansione che arriverà in primavera 2025 e d cui ho letto il regolamento e ne sono entusiasta, aumenta "la cattiveria", sarà ancora più forte l'effetto delle forze dell'ordine sui clan e si introduce tra le varie cose un motore economico che differenzia la scelta se costruire bordelli, locali dove sbronzarsi o casinò (nel gioco base secondo me si avverte che manca una vera e propria strategia nel costruire un tipo di edificio piuttosto che un altro: infatti solo nei job da risolvere vi è la necessità di possedere un certo tipo di locale).
Non mi soffermo su produzione ed ambientazione perchè concordo sul fatto che parliamo di una eccellenza.
Dal punto di vista delle dinamiche per chi conosce Il Padrino, troverà certamente delle similitudini: Jobs da risolvere, carte associato per variare la composizione della propria gang, controllo territorio, maggioranze ma qui per me parliamo di un vero e proprio german dove hai 15 azioni da valutare!
Ci sono molte dinamiche di gioco legate alla asimmetricità delle gang, alla possibilità di modificare il proprio deck, al numero di azioni, carte evento, raid della polizia con conseguenze funeste in base al proprio crime rate, jobs da risolvere, controllo territori e tanto ancora... la particolarità è che nessuna di queste si sente troppo, c'è un bel bilanciamento.
L'ho trovato molto appagante, non entro nel merito del voto della recensione perchè tutto è soggettivo e funzione dei paramentri e dei pesi adottati per il giudizio.
Buon gioco!!
Non è affatto un multisolitario. Non sono d'accordo con il recensore, qui l'interazione c'è, ed è fortissima. Ci sono decine e decine di combinazioni da poter fare per danneggiare gli altri: rubare risorse, uccidere, conquistare i quartieri, usare i jobs... è vero che è lungo e che tutti devono conscerlo allo stesso livello, ma non si va oltre l'ora a giocatore. Personalmente il mio gioco preferito. E tra poco arriverà l'espansione!
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