Animali antropomorfi: escamotage o paraculage?

Pixabay

Una riflessione sull'invasione di animali antropomorfi nei giochi da tavolo.

Editoriale
Tana dei Goblin

DISCLAIMER: quest’articolo riflette il mio personale parere e vuole in primis essere uno spunto di riflessione.

Rieccoci qua. Quest’anno non sono riuscito ad andare a Essen, ma prima della fiera mi sono ritrovato di nuovo a spulciare la lista su BoardGameGeek dei titoli da attenzionare con cura.

Di sicuro un mio difetto, non sono immune al fascino delle copertine accativanti. A colpirmi quest’anno in particolare sono però la mole di titoli con animali antropomorfi. Quei maledetti animali antropomorfi. Fit to Print, FLOE, Flock Together, Freelancers (tutti titoli con la F ma non di Friese), e poi Everdell FarshoreMLEM : Space Agency, Boundless Stride. Potrei continuare ben a lungo. Da cosa deriva la mia antipatia?

Antropomorfizzare significa conferire aspetto e/o caratteristiche umane a ciò che umano non è. In questo caso animali. Non è certo una novità. Senza scomodare antropomorfizzazioni di animali nella mitologia (greca ed egizia, volte talvolta a rendere l’animale persino divino) o mostri sacri della cultura odierna, quali l’universo creato da Walt Disney o "Alice nel paese delle meraviglie", vi porto due esempi particolari dove una raffigurazione dell’uomo in quanto animale sia stata intelligente.

Era il 1945 quando uno scrittore inglese di nome George Orwell pubblicava Animal Farm («La fattoria degli animali»). Nel libro, degli animali antropomorfi, guidati dal maiale di nome Napoleon, si ribellavano al potere stabilito, incarnato dal fattore, un essere umano. Il romanzo è considerato una chiara allegoria agli eventi che hanno portato alla Rivoluzione Russa del 1917 e l’utilizzo di animali antropomorfi è un chiaro escamotage letterario.

Art Spiegelmann, figlio di un reduce dei campi di concentramento di Majdanek e Auschwitz, pubblica a puntate Maus. La particolarità dell’opera a fumetti risiede nel fatto che i personaggi sono rappresentati in forma animale, secondo un’allegorica impersonificazione delle peculiarità delle specie. I protagonisti sono gli ebrei perseguitati, rappresentati da dei topi (« Maus » significa topo in tedesco) e sono contrapposti ai gatti nazisti. Gli altri popoli sono rappresentati da altri tipi di animali (americani sono cani, francesi rane, polacchi maiali, etc...).     

Recentemente, il fenomeno dell’antropomorfizzazione è talmente diffuso nella cultura pop tra videogiochi, film e giochi da tavolo che è stato coniato il termine «anthro». Secondo BoardGameGeek vi sono, ad oggi, 394 titoli «anthro» (https://boardgamegeek.com/boardgamefamily/65774/theme-anthropomorphic-animals), ovvero che hanno animali antropomorfi come protagonisti. E la lista è in continua crescita.

L’animale umanizzato come simbolo o metafora è un esempio di antropomorfizzazione ragionata. A mio personalissimo avviso, vi è però una antropomorfizzazione INGIUSTIFICATA dei personaggi nei giochi da tavolo odierni. Tolte eccezioni legate ad una rappresentazione tematica più o meno strutturata che giustifica asimmetrie nel design (es. Root), mi sembra chiaro come autori, ma più probabilmente gli editori, evitino temi controversi, potenzialmente scottanti, ripiegando su topi che interpretano nostromi, rane investigatrici e tassi che stampano giornali. Persino i draghi sono commercianti e artigiani. Tutto questo per evitare di sollevare un polverone legato alla scelta dei personaggi da raffigurare. Ci sono abbastanza donne rispetto alla quota d’uomini raffigurati? Ci sono abbastanza etnie diverse? Per inciso, la risposta è la maggior parte delle volte: non abbastanza. Vuoi però mettere quanto sia più facile evitare queste polemiche sterili e rappresentare tutti come dei belli animaletti del bosco? E allora via con reboot di classici come Libertalia con l’abbandono di pirati umani per raffigurare pirati animali, Quo Vadis? diventa Zoo Vadis, Air Land and Sea diventa Animali in guerra (Critters at war). E via discorrendo.

L’antropomorfizzazione, sta perdendo, a mio personalissimo parere, la valenza culturale ovvero la sua componente metaforico-allegorica.  Mi sembra oramai una scelta più che altro dettata dalla convenienza. Tema puccioso + animali antropomorfi = vendita assicurata. Paradigma relativamente nuovo, ma ormai stra-abusato. Il rischio che sento è quello di un appiattimento dei contenuti, per evitare il confronto. La paura del review bombing e del flame che possono generare i contenuti potenzialmente controversi è ai massimi storici. 

Nessuno si lamenterà di non aver rispettato le quote rosa, perché nessuno andrà a rovistare tra i genitali al coccodrillo protagonista, soprattutto se lo vesti come un rappresentante dell’alta borghesia con tanto di tuba. Personaggi che sono mero involucro, svuotati della loro essenza, del loro spessore, della loro unicità. Sacrificati sull’altare del quieto vivere.

Il mio punto di vista è semplice. Se un tempo la rappresentazione degli animali antropomorfi era usata come escamotage per sviscerare temi controversi, ora il paradigma è esattamente l’opposto. Si fa di tutto per evitarli. Siamo d’accordo, parliamo di giochi. Di svago. Ma, come ribadisco nei miei precedenti articoli, il gioco resta una cosa seria. Specie il gioco da tavolo, dove le possibilità tematiche e potenzialmente didattiche sono sconfinate.

Commenti

Grazie per aver portato all'attenzione di tutti questo tema, che almeno a me era passato del tutto inosservato (forse perché poco interessato ai nuovi titoli di gdt).

Effettivamente il tuo ragionamento non fa una grinza ed è pienamente condivisibile. Viviamo in un'epoca assurda e quello che hai citato è uno degli effetti causati dal terrorismo psicologico nascosto dietro al politicamente corretto.

Da parte mia ...mi tengo stretta la copia di Puerto Rico anniversario con dei bellissimi lavoratori di colore bruno.

Concordo sulla paraculaggine, ma capisco anche chi di lavoro crea e vende giochi e semplicemente vuole avere meno rotture di palle possibile... La community internazionale mi pare sia diventata particolarmente tossica a riguardo, incapace di adattarsi ai contesti e non deve essere facile averci a che fare.

 

 

Ni. Vi ricordo che in everdell han dovuto creare il pack famiglia arcobaleno perché nel gioco base sono topa e topo.

quindi chi deve rompere il cazzo lo fa a prescindere.

sicuramente gli animaletti riducono il problema ma non lo eliminano.

 

L'articolo è meraviglioso dal titolo all'ultima riga, vorrei averlo scritto io. Sempre di giochi si sta parlando, ma inevitabilmente il pensiero si allarga al più complessivo e profondo declino della cultura occidentale in atto.

 

Ottimo articolo, sono concorde al 100%

Questi giochi con gli animaletti non li sopporto e li evito come la peste

Riassumo: è un paraculage, perché la cultura woke ha sfracellato i maroni e se provi a fare qualcosa fuori dagli schemi, offendi sicuro qualcuno e di seguito arriva l'orda di barbari nazi-woke che prova a cancellarti.

Concordo su tutto sull'articolo.

A parte Everdell, che si cala in un contesto paragonabile ai famosi libri di Richard Scarry e Tony Wolf, tutti gli altri sono ovviamente una forma di autodifesa degli autori o editori da boicottaggi o polemiche pretestuose.

Ricordo ancora il massacro social che ha ricevuto il gioco ALMA MATER (su BGG), per il solo fatto che in un contesto di università rinascimentale europea, non avevano inserito studenti di colore, ispanici, arabi, orientali, ecc..ma solo "bianchi occidentali".

Gli autori sono stati letteralmente ricoperti di letame, con pazzi scatenati con la bava alla bocca che andavano a cercare dei dipinti coevi per dimostrare che esisteva gente di colore che girava per le strade delle città medievali europee.....siamo al delirio.

Se l'unica maniera per sopravvivere ai sempre più frequenti shitstorm social su quegli argomenti è antropomorfizzare un rinoceronte, non biasimo chi lo fa.

Bell'articolo. Oltre al problemi legati a inclusivita e shitstorm che portano a queste scelte estetiche, considera comunque che a tanti gli amaletti pucciosi piacciono. Ho alcuni amici che comprano praticamente solo in base a quello.

De gustibus, per me francamente possono metterci coniglietti carini, alieni o umani di qualsiasi etnia e genere e la sostanza non mi cambia 

Bell'articolo, diverso da quello che aveva scritto Faidutti qualche mese fa sull'argomento.

Diciamo che si trova un doppio trend: quello dei gdt a tema natura (Trailblazer, Meadow, Wingspan, ma anche i Bios di Eklund), e i gdt con antropomorfismo appiccicato. Entrambi vendono bene il prodotto. Finché il trend tira, ne troveremo a manciate sugli scaffali. 

Ottima riflessione. "La fattoria degli animali" e "maus" sono due capolavori che vanno letti più e più volte. E' vero quello che dici, spesso sono messi per evitare temi che possano suscitare discriminazioni e di fatto sono schiavi del buonismo di questi tempi (Siamo nell'epoca de "Il potere dei più buoni" come cantava il grande  Giorgio Gaber). Però, anche se l'intento è diverso finiscono (per fortuna) inevitabilmente con l'essere allegorici e a dare un senso di fiaba e di metafora abbellendo di fatto il gioco. Io sono molto attratto dai giochi con questa estetica proprio perchè mi permettono di vivere un'esperienza di bellezza come se stessi partecipando ad un cartone disney  (non degli ultimi anni ovviamente...). Ad esempio Everdell non avrebbe lo stesso impatto estetico se al posto degli animali ci fossero dei semplici lavoratori umani. Infine preferisco vedere tipologie di animali  antropomorfi diversi in un contesto fantasy che categorie storiche non veritiere (come ad esempio in GWT le donne costruttori e gli ingegneri afro americani con tuba. Che invece di includere a mio avviso escludono, in quanto cancellano la discriminazione passata con una spugna. Ma senza storia non c'è comprensione.)

mah, gli animali antropomorfi ci sono da mo', siamo cresciuti con cartoni animati dove abbondavano (dal Robin Hood della Disney allo Sherlock Holmes di Miyazaki).

Ciò non toglie nulla alla bontà della riflessione sul loro utilizzo per dribblare tutte le possibili polemiche legate a quella montagna di m***a che considero cancel colture, istanze woke, tematiche gender e politically correct in generale.

A volte capita di rivedere vecchi telefilm o prendere in mano vecchi fumetti e capisci come la società di non molti anni fa era una società magari più grezza, magari brutale e talvolta ignorante, ma dove forse era più facile orientarsi e dove un capolavoro come Biancaneve e i sette nani poteva essere serenamente realizzato, senza temere di "offendere" le persone di bassa statura o di essere stigmatizzato per non aver inserito nel cast la dovuto pluralità di etnie e orientamenti sessuali...

Capisco perfettamente il tuo punto di vista, ma non lo condivido assolutamente:

1- un gioco è un gioco, l essere campioni di brass, ad esempio, non significa che, nel quotidiano, si sarebbe ottimi magnati dell industria qualora se ne avesse la possibilità

2- gli animali antropomorfi avvicinano a questo mondo tante più persone di quante ne allontanino, un po' per il feeling, un po' perché mediamente l estetica di questi giochi è indiscutibilmente più curata, ieri ho fatto una partita a Mosaic, mi ya divertito proprio molto però, graficamente, mi puzzava veramente di antidiluviano nonostante sia un gioco uscito quest anno

3-personalmente trovo l estetica e l ambientazione secondi alle meccaniche come importanza in un gioco, tuttavia hanno il loro peso, specialmente considerato quanto costino questi giochi, e, si ritorna li, questi giochi sono più curati sotto questo aspetto

In definitiva credo che, nonostante tutte le riflessioni che si possano fare sul tema, si tratti come sempre di gusti estetici personali, per tornare al primo esempio, se vi fossero in commercio 2 versioni di brass, quella attuale ed un altra con animali antropomorfi, sicuramente avrei acquistato la versione con gli animali antropomorfi, poi chissà, sarà che un po' mi sono stancato degli esseri umani, della loro rappresentazione grafica spesso bruttarella (salvo quelle fatte a mo' di caricatura), ma per me se questa invasione continua e magari si estende a giochi un po' più impegnativi è soltanto un bene :) 

Patchwork scrive:

Capisco perfettamente il tuo punto di vista, ma non lo condivido assolutamente:

1- un gioco è un gioco, l essere campioni di brass, ad esempio, non significa che, nel quotidiano, si sarebbe ottimi magnati dell industria qualora se ne avesse la possibilità

2- gli animali antropomorfi avvicinano a questo mondo tante più persone di quante ne allontanino, un po' per il feeling, un po' perché mediamente l estetica di questi giochi è indiscutibilmente più curata, ieri ho fatto una partita a Mosaic, mi ya divertito proprio molto però, graficamente, mi puzzava veramente di antidiluviano nonostante sia un gioco uscito quest anno

3-personalmente trovo l estetica e l ambientazione secondi alle meccaniche come importanza in un gioco, tuttavia hanno il loro peso, specialmente considerato quanto costino questi giochi, e, si ritorna li, questi giochi sono più curati sotto questo aspetto

In definitiva credo che, nonostante tutte le riflessioni che si possano fare sul tema, si tratti come sempre di gusti estetici personali, per tornare al primo esempio, se vi fossero in commercio 2 versioni di brass, quella attuale ed un altra con animali antropomorfi, sicuramente avrei acquistato la versione con gli animali antropomorfi, poi chissà, sarà che un po' mi sono stancato degli esseri umani, della loro rappresentazione grafica spesso bruttarella (salvo quelle fatte a mo' di caricatura), ma per me se questa invasione continua e magari si estende a giochi un po' più impegnativi è soltanto un bene :) 

uhm.

interessante il tuo discorso, che fai su base puramente estetica.

parlando di gusti, quindi, devo dire che io aborro animaletti e superdeformed, ne sono respinto e non attratto. Tu dici che attraggono più persone di quelle che ne respingono, sarebbe interessante vederne il dato statistico.

inoltre, beh, a me le persone tendenzialmente piacciono. Nella storia dell'arte la rilevanza dell'anatomia umana e il realismo è enorme, nello specifico amo gli stili rappresentativi realistici e, anche qui, sarei curioso di vedere quanto è comune questo tipo di sensibilità estetica, non credo sia proprio una cosa inusuale.

Io penso che se usato per evitare le critiche di razzismo (non quelle legate al genere perché anche gli animali o le creature fantastiche di norma sono maschili o femminili), il tema dei personaggi antropomorfi sia in realtà un'arma a doppio taglio dal punto di vista del marketing: attirerà sicuramente chi ama il genere, ma allontanerà irrimediabilmente chi ne è allergico.
Per fare un esempio, anche se ammetto che Root non mi è dispiaciuto, dando una veloce occhiata alla mia collezione non c'è traccia di roba puccioso-animalesca. E immagino che sia così anche per molti altri giocatori. 

Non capisco cosa ci faccia un post di "questioni filosofiche" o "sproloqui" in home page. Faidutti, come fatto notare, aveva già trattato esaustivamente il tema che qui viene ridotto a questione politica. Vengono vomitati centinaia di titoli l'anno, se in mezzo ai soliti fantasy, fantascientifici, storici etc si aggiunge questo, un trend con diversi estimatori, che male c'è? Ma capisco anche che le maggiori obiezioni antiwoke nascono dal voler diminuire le scelte, che poi è il senso di tutto il post. I media sono pieni da sempre di animali antropomorfi (disney, Warner bros, muppet, marvel etc etc, con profondità variabile ma spesso destinati al puro intrattenimento) è un fenomeno nuovo giusto nel gioco da tavolo.

Vradeen scrive:

Non capisco cosa ci faccia un post di "questioni filosofiche" o "sproloqui" in home page. Faidutti, come fatto notare, aveva già trattato esaustivamente il tema che qui viene ridotto a questione politica. Vengono vomitati centinaia di titoli l'anno, se in mezzo ai soliti fantasy, fantascientifici, storici etc si aggiunge questo, un trend con diversi estimatori, che male c'è? Ma capisco anche che le maggiori obiezioni antiwoke nascono dal voler diminuire le scelte, che poi è il senso di tutto il post. I media sono pieni da sempre di animali antropomorfi (disney, Warner bros, muppet, marvel etc etc, con profondità variabile ma spesso destinati al puro intrattenimento) è un fenomeno nuovo giusto nel gioco da tavolo.

Direi che lo spunto, come chiaramente espresso nell'articolo, non è il se vengono utilizzati,  ma il perché,  con un ribaltamento rispetto alle precedenti motivazioni. 

vghetta scrive:

quella montagna di m***a che considero cancel colture, istanze woke, tematiche gender e politically correct in generale.

una cosa del genere non si può leggere nemmeno su 4chan

Il mio articolo è in parte provocatorio ma vuole essere in primis uno spunto di riflessione. Sapevo sarebbe risultato divisivo fin dall'inizio. Però leggetelo prima di criticarlo o giudicarlo per quello che non è. Nell'articolo dico chiaramente che non è un fenomeno nuovo, quello che cambia è la mole esponenziale di contenuto di questo tipo. Non ne faccio nemmeno una questione di estetica. Trovo meravigliose alcune grafiche. Capisco l'interesse commerciale, soprattutto degli editori, di proporre gli animali antropomorfi. Luigi XIV veniva criticato da La Fontaine attraverso animali antropomorfi. Noi abbiamo completamente svuotato il concetto allegorici dietro. Temo l'appiattimento tematico e l'impovrrimento che ne deriva.

Post errato

Vradeen scrive:

Chiaramente perché è un trend proficuo, come scrive, stizzito ed in breve, lo stesso autore del post. Le polemiche su inclusività e politicamente corretto possono essere rilevanti giusto per le compagnie più grandi come Hasbro o ravensburger.

Oddio, negli ultimi anni le abbiamo viste ben rilevanti e accese anche per editori molto più piccoli o di nicchia.

Dottor Vendemmia scrive:

Il mio articolo è in parte provocatorio ma vuole essere in primis uno spunto di riflessione. Sapevo sarebbe risultato divisivo fin dall'inizio. Però leggetelo prima di criticarlo o giudicarlo per quello che non è. Nell'articolo dico chiaramente che non è un fenomeno nuovo, quello che cambia è la mole esponenziale di contenuto di questo tipo. Non ne faccio nemmeno una questione di estetica. Trovo meravigliose alcune grafiche. Capisco l'interesse commerciale, soprattutto degli editori, di proporre gli animali antropomorfi. Luigi XIV veniva criticato da La Fontaine attraverso animali antropomorfi. Noi abbiamo completamente svuotato il concetto allegorico dietro. Temo l'appiattimento tematico e l'impovrrimento che ne deriva.

Thegoodson scrive:

uhm.

interessante il tuo discorso, che fai su base puramente estetica.

parlando di gusti, quindi, devo dire che io aborro animaletti e superdeformed, ne sono respinto e non attratto. Tu dici che attraggono più persone di quelle che ne respingono, sarebbe interessante vederne il dato statistico.

inoltre, beh, a me le persone tendenzialmente piacciono. Nella storia dell'arte la rilevanza dell'anatomia umana e il realismo è enorme, nello specifico amo gli stili rappresentativi realistici e, anche qui, sarei curioso di vedere quanto è comune questo tipo di sensibilità estetica, non credo sia proprio una cosa inusuale.

Concordo sull'articolo, e anche su questo commento in particolare.

Le polemiche quando si realizza un opera sono inevitabili, considerate anche le richieste irrazionali di diversi idioti. Ma il problema si può risolvere anche con il fantasy o fantascienza, non per forza ricorrendo ad animali antropomorfi (che non mi piacciono per niente, per inciso), quando le meccaniche sono il fulcro del gioco e non l'ambientazione.

Vradeen scrive:

Le polemiche quando si realizza un opera sono inevitabili, considerate anche le richieste irrazionali di diversi idioti. Ma il problema si può risolvere anche con il fantasy o fantascienza, non per forza ricorrendo ad animali antropomorfi (che non mi piacciono per niente, per inciso), quando le meccaniche sono il fulcro del gioco e non l'ambientazione.

Magari, ma purtroppo non è così.

Quando fai un gioco di fantascienza o fantasy ti ritrovi nuovamente nello stesso problema: equivalenza rappresentativa di maschi, femmine, ispanici, afro.

La Hasbro con Hero quest ha fatto nani maschili e femminili, versione maschile e femminile degli elfi, i nani (per essere rappresentativi e inclusivi) sono afro, per non avere problemi ed essere inclusiva ha messo una druida "palesemente sovrappeso", e via andare.

A meno che non usi personaggi alieni di fantasia oppure animali antropomorfi....

Qui è tutto un camminare sulle uova, se sei un editore/autore che ambisce a vendere all'estero...soprattutto in USA.

Cristiano scrive:

 

Vradeen scrive:

 

Le polemiche quando si realizza un opera sono inevitabili, considerate anche le richieste irrazionali di diversi idioti. Ma il problema si può risolvere anche con il fantasy o fantascienza, non per forza ricorrendo ad animali antropomorfi (che non mi piacciono per niente, per inciso), quando le meccaniche sono il fulcro del gioco e non l'ambientazione.

 

 

Magari, ma purtroppo non è così.

Quando fai un gioco di fantascienza o fantasy ti ritrovi nuovamente nello stesso problema: equivalenza rappresentativa di maschi, femmine, ispanici, afro.

La Hasbro con Hero quest ha fatto nani maschili e femminili, versione maschile e femminile degli elfi, i nani (per essere rappresentativi e inclusivi) sono afro, per non avere problemi ed essere inclusiva ha messo una druida "palesemente sovrappeso", e via andare.

A meno che non usi personaggi alieni di fantasia oppure animali antropomorfi....

Qui è tutto un camminare sulle uova, se sei un editore/autore che ambisce a vendere all'estero...soprattutto in USA.

sinceramente non ho capito il problema in hero quest. Una grande azienda per evitare polemiche rivede alcuni personaggi di un gioco vecchio. Ha scontentato la fan base? è stato eliminato qualche personaggio iconico? Mai giocato a hero quest.

@vradeen non ho capito il senso del tuo commento...che diavolo sarebbe 4chan?

Vradeen scrive:

 

Cristiano scrive:

 

 

Vradeen scrive:

 

Le polemiche quando si realizza un opera sono inevitabili, considerate anche le richieste irrazionali di diversi idioti. Ma il problema si può risolvere anche con il fantasy o fantascienza, non per forza ricorrendo ad animali antropomorfi (che non mi piacciono per niente, per inciso), quando le meccaniche sono il fulcro del gioco e non l'ambientazione.

 

 

Magari, ma purtroppo non è così.

Quando fai un gioco di fantascienza o fantasy ti ritrovi nuovamente nello stesso problema: equivalenza rappresentativa di maschi, femmine, ispanici, afro.

La Hasbro con Hero quest ha fatto nani maschili e femminili, versione maschile e femminile degli elfi, i nani (per essere rappresentativi e inclusivi) sono afro, per non avere problemi ed essere inclusiva ha messo una druida "palesemente sovrappeso", e via andare.

A meno che non usi personaggi alieni di fantasia oppure animali antropomorfi....

Qui è tutto un camminare sulle uova, se sei un editore/autore che ambisce a vendere all'estero...soprattutto in USA.

 

sinceramente non ho capito il problema in hero quest. Una grande azienda per evitare polemiche rivede alcuni personaggi di un gioco vecchio. Ha scontentato la fan base? è stato eliminato qualche personaggio iconico? Mai giocato a hero quest.

 

Credo che il problema l'abbia definito lo stesso autore in un commento successivo, con un tono per nulla stizzito e in breve, scrivendo che teme "lo svuotamento del concetto allegorico dietro ( e io aggiungo anche del potenziale narrativo di una veste tematica autentica), l'appiattimento tematico e l'impoverimento che ne deriva".

Poi in soldoni siamo tutti d'accordo con te che alla fine "una grande azienda per evitare polemiche rivede alcuni personaggi di un gioco vecchio", ma non credi che se metti giù così la questione stai già facendo già un'azione di impoverimento concettuale?

Dottor Vendemmia scrive:

 Luigi XIV veniva criticato da La Fontaine attraverso animali antropomorfi

Che poi lo stesso gioco Louis XIV di Dorn è stato trasformato nell'antropomorfizzato Mafiozoo. Una citazione involontaria di La Fontaine😅?

Thegoodson scrive:

 

Vradeen scrive:

 

 

Cristiano scrive:

 

 

Vradeen scrive:

 

Le polemiche quando si realizza un opera sono inevitabili, considerate anche le richieste irrazionali di diversi idioti. Ma il problema si può risolvere anche con il fantasy o fantascienza, non per forza ricorrendo ad animali antropomorfi (che non mi piacciono per niente, per inciso), quando le meccaniche sono il fulcro del gioco e non l'ambientazione.

 

 

Magari, ma purtroppo non è così.

Quando fai un gioco di fantascienza o fantasy ti ritrovi nuovamente nello stesso problema: equivalenza rappresentativa di maschi, femmine, ispanici, afro.

La Hasbro con Hero quest ha fatto nani maschili e femminili, versione maschile e femminile degli elfi, i nani (per essere rappresentativi e inclusivi) sono afro, per non avere problemi ed essere inclusiva ha messo una druida "palesemente sovrappeso", e via andare.

A meno che non usi personaggi alieni di fantasia oppure animali antropomorfi....

Qui è tutto un camminare sulle uova, se sei un editore/autore che ambisce a vendere all'estero...soprattutto in USA.

 

sinceramente non ho capito il problema in hero quest. Una grande azienda per evitare polemiche rivede alcuni personaggi di un gioco vecchio. Ha scontentato la fan base? è stato eliminato qualche personaggio iconico? Mai giocato a hero quest.

 

 

 

Credo che il problema l'abbia definito lo stesso autore in un commento successivo, con un tono per nulla stizzito e in breve, scrivendo che teme "lo svuotamento del concetto allegorico dietro ( e io aggiungo anche del potenziale narrativo di una veste tematica autentica), l'appiattimento tematico e l'impoverimento che ne deriva".

Poi in soldoni siamo tutti d'accordo con te che alla fine "una grande azienda per evitare polemiche rivede alcuni personaggi di un gioco vecchio", ma non credi che se metti giù così la questione stai già facendo già un'azione di impoverimento concettuale?

Perchè parti dal presupposto che prima fosse meglio. Evitare le polemiche può voler anche dire attualizzare una visione che può essere obsoleta ( non mi riferisco in particolare ad hero quest, sia chiaro), figlia di un periodo in cui semplicemente le mode erano altre. 

vghetta scrive:

@vradeen non ho capito il senso del tuo commento...che diavolo sarebbe 4chan?

Spiegarlo è contro le regole #1 e #2 di Internet. 

Credo tu ti possa rispondere da solo guardando il successo di "animali in guerra", rivisitazione di "air, land and sea", che, nella sua nuova veste grafica, ha venduto molto più del precedessore, del quale è solo una palese reskin

Patchwork scrive:

guardando il successo di "animali in guerra", rivisitazione di "air, land and sea", che, nella sua nuova veste grafica, ha venduto molto più del precedessore, del quale è solo una palese reskin

Un wargame con gli animaletti che cavalcano le bombe... A me sembra che, mercato o non mercato, vendite o non vendite, siamo in piena regressione mentale e culturale. 

Dovete perdonarmi. Ho letto due volte l'articolo, e una terza volta "alla rovescia". Ma ho come l'impressione che tutto il discorso possa essere ridotto al solito Politically correct visto come Satana asceso in terra. O meglio: alcuni (se non addirittura tutti) gli archetipi con i quali siamo cresciuti stanno scomparendo; sarei in malafede se lo negassi (Il villain Disney classico, non ci sarà più. Rassegnamoci...).

Ma io penso che stiamo semplicemente vivendo una fase di transizione. Un nuovo media da saper padroneggiare: la seconda edizione di Summoner Wars (semisconosciuta qui in Italia. Alla faccia della propaganda woke...) e, per uscire dal tema dei giochi da tavolo, lavori come il She-ra della Netflix o Kipo (sempre della Netflix), Imho sono la prova che si può creare qualcosa di anche solo esteticamente (e narrativamente, nel caso degli altri due) bello nonostante i "compromessi" in atto.

Detto questo, non vedo in che modo possa reggere l'abuso degli animali come atto paraculo: come ha già scritto un altro utente sopra, chi vuole rompere le palle, lo farà comunque ("Ah, ma con il fatto che il coccodrillo è borghese che vorreste dire?! Che sono tutti rettiliani?!"); sia da una parte che nell'altra (A detta di certi tizi, Strange World doveva essere praticamente un porno gay. Volete sapere il minutaggio complessivo in cui i personaggi omosessuali si guardano\abbracciano\menzionano il loro orientamento? Li ho contati: TRENTA secondi. Su due ore di film...)

Patchwork scrive:

Credo tu ti possa rispondere da solo guardando il successo di "animali in guerra", rivisitazione di "air, land and sea", che, nella sua nuova veste grafica, ha venduto molto più del precedessore, del quale è solo una palese reskin

Non sono sicuro sia un esempio particolarmente rivelativo, problema mio che purtroppo ignoro l'esistenza di entrambi questi titoli.

Però apprezzo molto Twilight Struggle e beh, almeno per i miei gusti, lo troverei grottesco e respingente ritrovarmelo farcito di coniglietti Sylvanian, ecco.

L'idea di usare animali per evitare polemiche è geniale.

Meglio avere un gioco pubblicato con animali che uno non pubblicato per timore di ripercussioni sull'azienda.

mi sembrate tutti matti  (mi rivolgo a chi si fà queste seghe mentali sul perbenismo politico... IO semplicemente dico ma che cavolo me ne frega!)...

 

questa gente che cerca sempre di trovare formi gravi di razzismo (di qualsiasi campo) stà veramente male... cavoli loro!

 

 

https://www.youtube.com/watch?v=fm-rLk7PLTA

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