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The Republic of Rome: voti, classifiche e statistiche Indice ↑

Persone con il gioco su BGG:
6306
Voti su BGG:
4203
Posizione in classifica BGG:
701
Media voti su BGG:
7,53
Media bayesiana voti su BGG:
6,80

Voti e commenti per The Republic of Rome

8

un solo termine: epico

9

Indubbiamente un gioco di altri tempi, di quelli che non torneranno più e in questi ultimi anni se ne sente la mancanza in mezzo al mare di strategici/gestionali puliti e solidi nelle meccaniche ma insapori e di fatto complici di aver livellato il mercato.
Per fortuna editori come Valley Games (ma anche FFG con la Games Workshop) stanno rimettendo in circolo con veste aggiornata tra grafica e regolamenti in modo pregevole questi capisaldi che non dico immancabili in ogni ludoteca, ma almeno una volta DEVONO essere provati solo per cultura personale. La leggenda di RoR che si porta avanti da un ventennio è nota: lungo, prolisso, complesso ma dannatamente appagante. E divertente. Con qualche riserva e riflessione. In RoR è importante che il gruppo di gioco abbia nei singoli una forte capacità diplomatica e siano inclini all'interazione, se possibile in grado di capire equilibri nelle proposte per tutelare i propri interessi ma al tempo stesso ordire trame con (e contro) i propri avversari. In pratica ci deve essere un minimo di interpretazione e coinvolgimento, bastano un paio di giocatori disinteressati e siete fritti. Accettare una forte componente random che rende il quadro imprevedibile ma conoscendolo risulta abbastanza gestibile. Il gamesystem tende a portare alla distruzione di Roma con conseguente debacle per tutti, quindi c'è una necessaria componente cooperativa oltre alle ambizioni personali, perfettamente incastrato nel quadro generale. Mi raccomando prima di cominciare rendete noti questi accorgimenti o vi si rovina tutto RoR. Piuttosto non giocatelo, dico seriamente.
Nota a merito sui tre possibili scenari di gioco (e ulteriori mix) che allargano l'orizzonte della rigiocabilità come pochi titoli possono vantare rendono RoR semplicemente un capolavoro, di nicchia, non adatto al pubblico di massa perchè tosto e molto lungo e richiede dedizione e una certa predisposizione. Ma voi potrete sempre dire "Meglio vivere osando che non conoscere ne vittoria né sconfitta".

7

Gioco difficile da interpretare. Innanzitutto occorre affrontare la partita con un certo spirito ovvero amare l'ambientazione e vivere le ore di gioco solo come un'esperienza delle vicende storiche romane e della sua vita politica. Senza queste premesse, la partita rischia di divenire un calvario frustrante. E' necessario inoltre conoscere il gioco (non immediato data la mole di regole) per capine lo spirito e le sfaccettature sottili e raffinate. All'inizio alcune meccaniche sono laboriose, ma si tratta solo di prendere dimestichezza, la presenza del fato è presente ma in realtà rispecchia le intenzioni degli autori che rendono la partita dinamica e ammette la possibilità di recuperare per chi è in svantaggio. Questo per gli amanti dei German sarà intollerabile ma in realtà è ciò che rende vivace il gioco in quanto altrimenti rischierebbe di instaurare ditatture immortali. Altra peculiarità è la fase senato: è sicuramente necessario stabilire delle regole anticipatamente e mettere un limite alle discussioni altrimenti la partita diventa infinita ed in realtà anche stancante. E' bene inoltre giocare con tutte persone che si siano calate nel gioco, che ne accettino la sua strutturazione altrimenti loro si annoieranno e renderanno scialba la partita. Difetti di strutturazione non ne ce ne sono, ma le premesse se non superate sono difetti insormontabili; percui il gioco vale 5 per chi non supera questi ostacoli, altrimenti appassionerà moltissimo e può valere un 8 o 9 a seconda del grado di coinvolgimento. Il voto è una media.

5

Commento basato su meno di cinque partite.

Forse il limite è mio, ma questo gioco non mi convince. L'idea di base è eccellente, ma alla fine la sensazione è che manchi qualcosa, o peggio, che ci sia qualcosa di troppo. Da un lato è fortemente basato sull'iterazione dei giocatori, l'abilità di convincere gli altri e le capacità dei singoli partecipanti. Dall'altro un sigolo tiro di dadi e la pesca delle carte possono condizionare la partita in maniera pesante. In più è lunghissimo e macchinoso, che di per sè non sarebbe un problema, ma nel contesto risulta pesante.
Un consiglio, non giocate con gente polemica o poco elastica, vi passa la voglia e il divertimento.

9

Non ho mai giocato ad un gioco da tavolo coinvolgente come questo!
Bellissima ambientazione, dinamiche di gioco varie e divertenti (soprattutto la fase del senato, in cui puntualmente ci ritroviamo ad architettare le più disparate alleanze tra famiglie senatorie per l'acquisizione delle più importanti cariche della Repubblica), induce inoltre una collaborazione tra i giocatori nei momenti di maggiore crisi per Roma, ma non esclude la lotta senza esclusione di colpi (come per convicere membri di altre famiglie a passare dalla tua o arrivare persino all'assasinio politico!). Ricrea molto bene le fasi storiche dell'epoca repubblicana con tanto di personaggi storici da gestire. Una chicca!

Devo ammettere che inoltre stimola una certa competizione a primeggiare... tutti vogliono il migliore dei propri senatori eletto console a vita!

Dopo quasi 3 mesi di partite settimanali non ci siamo ancora stancati e credo che proseguiremo ancora a lungo...

Decreto un 9, ma solo perchè il mio preferito resta Civilizzation, altrimenti avrei dato il massimo.

10

In assoluto uno dei migliori boardgame di sempre.
Il gioco è complesso, richiede una preparazione ed assimilazione delle regole, ma è molto gratificante. Rivoluzionario il rapporto cooperativo-competitivo tra i giocatori, in riferimento al periodo della pubblicazione della prima versione da parte di Avalon Hill.

Avendo acquistato ed a lungo giocato la primissima versione, sono stato sorpreso dall'evoluzione grafica di questo titolo. Ho acquistato di recente l'edizione di Valley Games e pur riconoscendo l'alta qualità dei materiali sono rimasto deluso dalle soluzioni grafiche addottate. La sobrietà e romanità della edizione originale è andata completamente persa: questa coloratissima ultima versione sembra più una raffigurazione della dei fasti di Roma antica degna di Las Vegas o di Disneyland.

10

Nessun commento

8

Nessun commento

9

Parlare di Republic non è semplice ... ho giocato almeno una decina di partite molti anni fa ... quando uscì. Non fu facile trovare un gruppo di gioco ... questo capolavoro è molto complicato da imparare ... il manuale era di incredibile lunghezza. Una volta però preso contatto e impadroniti dei meccanismi base non si riesce a smettere di cercarsi per rivivere l'ambientazione straordinaria... quasi come un gioco di ruolo. Certo è che dopo un pò non sono più riuscito a giocarci ... era una impresa trovare volontari che avessero la disponibilità di tempo per le 5-6 ore necessarie a terminare il gioco. E' sicuramente un gioco di un'altra epoca ... sarei curioso di sapere se la nuova versione si discosta dalla vecchia. I limiti della versione AH erano che le alleanze tra giocatori potevano costringere una parte del gruppo a fare da meri spettatori... di lì il gioco per questi perdeva senso. Lo strumento dell'assassinio era un meccanismo che veniva quindi utilizzato per "vendicarsi" dell'esilio ma poteva avere effetti devastanti. D'altra parte la lotta tutti contro tutti portava alla fine per tutti del gioco. Alla fine non ci abbiamo giocato più anche se tra i vecchi giocatori è rimasto il mito: "Ti ricordi le serate a Republic ?"
Il mio voto va all'esperienza di gioco che esprime unica e irripetuta ... non si può confrontare ai giochi di nuova generazione e ai meccanismi più matematici di molti di questi. D'altra parte penso sia un gioco che nella sua unicità debba essere presente nell'esperienza ludica di ogni appassionato oltre che essere presente nella ludoteca ideale.

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