Unico nel suo genere. Più scacchi che Warhammer, più Von Moltke che Rommel.
Astrattone 1v1 molto strategico, dove un giocatore controlla gli elfi silvani/indiani d'america, l'altro gli uomini bianchi colonialisti. Più che la simulazione di una battaglia campale tattica, siamo di fronte a un'intera campagna militare, dove interi corpi d'armata manovrano all'interno di una regione. Siamo dei maghi che lanciano ordini dalla torre dello stato maggiore alle proprie armate, sperando che i subordinati ubbidiscano bene. Dovremo incanalare i nostri poteri magici centellinando ogni singolo segnalino energia, ma anche suddividere le unità disponibili tra le diverse armate, per poi sostenerle nelle violente battaglie lanciando incantesimi d'evocazione di creature elementali e bonus temporanei.
Bello il sistema di movimento, brillante la nebbia di guerra, peccato per la mancanza della psicologia. Nonostante la mancanza di ulteriori espansioni (per il fallimento della Nexus) e i materiali non sempre sul pezzo non lo rendano troppo appetitoso rispetto alla concorrenza, il titolo comunque rasenta la perfezione nel suo campo, grazie alla possiblità di svolgere scelte strategiche intelligenti e al divertimento dato dalla competizione bilanciata e sempre tesa, il tutto incorniciato comunque da una discreta ambientazione e gradevoli illustrazioni.