Carolus Magnus è un astratto molto profondo, dove bisogna pianificare attentamente le scelte relative alle priorità di inizio turno e posizionamento dei paladini per ottenere la maggioranza nelle regioni (veramente geniale resta la regola dell'unione delle regioni adiacenti se controllate da uno stesso giocatore). Sostanzialmente si tratta di un quasi ottimo gioco di controllo del territorio, con le relative influenze: senz'altro la perla attuale di Colovini (sono indeciso tra The Bridges of Shangri-La e questo, ma forse il primo è il meno "ludico-popolare" dei due, nel senso che TBoSL difficilmente si confà a giocatori non abituali").
Ci sono dei pareri discordanti relativi al fattore aleatorio introdotto dal lancio dei dadi a fine turno che determina il ripristino della scorta dei paladini: per alcuni rende più "pepato" il gioco - costringendo i giocatori a dover rivedere la propria tattica diverse volte - , per altri rappresenta un fattore snervante e svilente nei confronti del giudizio complessivo del titolo. Io sono tra questi ultimi.
Per ovviare un po' al problema, sono disponibili alcune varianti (non ufficiali)che pero' non eliminano il fattore fortuna del tutto:
1)ogni giocatore lancia i dadi ALL'INIZIO del proprio turno, determinando cosi' il colore dei paladini (utilizzabili pero' SOLO nel prossimo turno) che andrà a rinforzare la scorta complessiva alla fine del turno (variante introdotta da B. Faidutti)
2)Ciascun giocatore alla fine del proprio turno, senza alcun obbligo, dopo aver lanciato i dadi, sceglie quali risultati accettare, avendo la possibilità di rilanciare gli altri dadi che non lo soddisfino: il secondo lancio sarà pero' quello definitivo: un po' come il cambio delle carte a Poker.
Bisognerebbe chiedere un parere e consiglio a Colovini stesso!!!! E visto che e' di Venezia come me, chissà che non ci si possa trovare ;-)