Qwein
Veterano







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Mi sono accorto da molti topic sulla Tana che abbiamo anche se divisi in gruppi di simil pensiero idee diverse sul gioco di ruolo. Premetto che questa discussione va riferita a chi masterizza o ha masterizzato. Ovviamente diversi tipi di gioco possono comportare diversi approcci allo stesso gdr, ma rintego che alla fine vi sia un unico metodo. Ma questo forse e vero solo per me, dai topic emersi non traspare vi sia un uniformità.
I punti sono stati spesso sollevati in diverse discussioni, molte e in modo palloso... pro o contro D&D4, ma cio che ne emerge e uno spaccato dei metodi diametralmente diversi dell'essere master oggi.
Magari questo dipende dal fatto che io di giochi ne ho visti e masterizzati parecchi, e mi chiedevo perchè negli anni ho sviluppato una totale avversione contro il d20 mentre per altri pare la manna sulla terra.
Obbiettivamente le idee sentite fino qui hanno tutte un fondamento.
Ma cio che io personalmente noto e che e cambiato completamente l'approccio al gioco. Un poco come chi sceglie i personaggi di Wharhammer non si scelgono più perchè piacciono o ci si sente più vicini a una particolare razza, ma guardiamo al più forte. E questo traspare anche dai commenti dei giocatori di ruolo, che vedono nell'ultimo modulo, nell'ultima uscita, bramandola allo spasmo la soluzione per tutto. E poco importa se alla fine storcono il naso.. e l'ultima e questa li appaga.
Ecco io come Master scelgo un gioco perchè lo sento mio, mi piace l'ambientazione e le regole debbono essere fluide.
Oggi chi fa il Master ha un nuovo atteggiamento verso i gdr, cambia lo stile di gioco, diventa meno gdr più portato al combattimento. Ci può pure stare, ma si sta pedendo di vista quello che a un vecchietto come me forse piaceva, il creare un'avventura dal nulla, con pochi mezzi, solo un poco di fantasia. Oggi questo forse non e più possibile, i giocatori pretendono altro e i Master debbono cambiare completamente per adeguarsi. Aumentano il parco d'armi, di mostri e ne consegue più una parte combattiva che gdrristica intesa come ruolo.
Segno dei tempi, avanti le nuove generazioni, ma cio che mi chiedo e... le nuove generazioni hanno mai provato a fare i Master in un concetto più narrativo dove l'uso dei dadi e del combact viene non accentuato ma limitato all'indispensabile? Dove la soluzione di un evento avviene tramite un reale impegno della logica in prima persona e non ad uso e consumo di dadi e tabelle.
E dunque cosi cambiata in una generazione lo stile dei giochi di ruolo?
Non ci vedo nulla di male, anzi, solo penso che non potrei mai adeguarmici, eppure ho 41 anni... che sia già un età di non ritorno? Magari tra poco sgrido i bambini che corrono al parco o la vicina di casa perchè ha lo stereo troppo alto? Non so mi spaventa ^^
I punti sono stati spesso sollevati in diverse discussioni, molte e in modo palloso... pro o contro D&D4, ma cio che ne emerge e uno spaccato dei metodi diametralmente diversi dell'essere master oggi.
Magari questo dipende dal fatto che io di giochi ne ho visti e masterizzati parecchi, e mi chiedevo perchè negli anni ho sviluppato una totale avversione contro il d20 mentre per altri pare la manna sulla terra.
Obbiettivamente le idee sentite fino qui hanno tutte un fondamento.
Ma cio che io personalmente noto e che e cambiato completamente l'approccio al gioco. Un poco come chi sceglie i personaggi di Wharhammer non si scelgono più perchè piacciono o ci si sente più vicini a una particolare razza, ma guardiamo al più forte. E questo traspare anche dai commenti dei giocatori di ruolo, che vedono nell'ultimo modulo, nell'ultima uscita, bramandola allo spasmo la soluzione per tutto. E poco importa se alla fine storcono il naso.. e l'ultima e questa li appaga.
Ecco io come Master scelgo un gioco perchè lo sento mio, mi piace l'ambientazione e le regole debbono essere fluide.
Oggi chi fa il Master ha un nuovo atteggiamento verso i gdr, cambia lo stile di gioco, diventa meno gdr più portato al combattimento. Ci può pure stare, ma si sta pedendo di vista quello che a un vecchietto come me forse piaceva, il creare un'avventura dal nulla, con pochi mezzi, solo un poco di fantasia. Oggi questo forse non e più possibile, i giocatori pretendono altro e i Master debbono cambiare completamente per adeguarsi. Aumentano il parco d'armi, di mostri e ne consegue più una parte combattiva che gdrristica intesa come ruolo.
Segno dei tempi, avanti le nuove generazioni, ma cio che mi chiedo e... le nuove generazioni hanno mai provato a fare i Master in un concetto più narrativo dove l'uso dei dadi e del combact viene non accentuato ma limitato all'indispensabile? Dove la soluzione di un evento avviene tramite un reale impegno della logica in prima persona e non ad uso e consumo di dadi e tabelle.
E dunque cosi cambiata in una generazione lo stile dei giochi di ruolo?
Non ci vedo nulla di male, anzi, solo penso che non potrei mai adeguarmici, eppure ho 41 anni... che sia già un età di non ritorno? Magari tra poco sgrido i bambini che corrono al parco o la vicina di casa perchè ha lo stereo troppo alto? Non so mi spaventa ^^