Pensavo ieri sera che la classifica di BGG è molto american come idea, basata su quanto ci si è divertiti con un gioco e con quanta voglia c'ha lasciato di rigiocarlo, e lì sì che ci possono stare votoni così come votacci, che probabilmente poco hanno a vedere con la "bontà" del gioco. Un mio amico autore ebbe a discutere con un tizio su bgg che aveva messo 1 al suo gioco durante la campagna kickstarter, il tizio commentò serafico che "è un deckbuilding, a me fanno schifo e non ci giocherò mai".
Il giudizio della Tana è invece molto german: si va a scomporre il gioco, si va a vedere come funziona, da dove è ripresa una meccanica, le varie caratteristiche del titolo, dove si inserisce nel settore e via dicendo, in una maniera che tendenzialmente cerca di essere più asettica possibile e usando la valutazione in maniera meritocratica, andando dal gioco da caminetto fino al Prescelto.
Insomma, mi pare si vada in una visione quasi diametralmente opposta tra estetiche da un lato e meccaniche/dinamiche dall'altro. A me per dire piace mediare le due cose, e così si va a mettere per forza di cose assieme soggettività e oggettività. Trovo sia veramente impossibile dare una valutazione a una qualunque opera d'ingegno che sia scevra dalla propria identità e pensiero, così come in certi casi - per assurdo - mi trovo a fidarmi più del giudizio di una persona con meno esperienza rispetto a quella di un guru.
Leggere questa discussione mi sta facendo fare un grosso salto nel tempo, fino ai tempi della scuola, con i compagni di classe che andavano alla cattedra a sindacare sul perché Tizio avesse preso 8 mentre Caio 6 e mezzo e il testo era lo stesso. Il giudizio può sicuramente incorrere in errori, ma ci son così tanti fattori e così tanto diversi da persona a persona che è impossibile mettere tutti d'accordo. Qua la professoressa la troviamo nella sezione commenti o nel forum, credo.
Continuo a non capire perché leggere recensioni cattive dia soddisfazione, probabilmente è il gusto che si prova nel vedere qualcuno che cade malamente e si ride, pensando che c'è andata bene che sia toccata a lui e non a noi.
Aggiungo una nota personale. A me piace scrivere, mi piace parlare di giochi perché sono una mia passione e mi piace parlare di quello che mi piace, solo che col passare del tempo trovo sempre più difficoltà nel farlo. Gioco tanti eurogame, per dire, ma raramente mi arrischio a tirar fuori una parola perché magari non approfondisco troppo il titolo, non ho giocato a tutti i giochi da cui riprende alcune meccaniche o il mio giudizio è viziato dal mio modo di giocare - gioco perché mi piace, ci metto tutto il mio impegno ma vincere non è l'obiettivo, mi piace molto l'esperienza al tavolo anche quando il gioco è calcoloso, per dire. Mi piacerebbe parlare dei giochetti che vedono spesso il mio tavolo e mi divertono tanto, ma se poi metto un voto più alto di 6 e mezzo o 7 poi non va bene, perché certa roba manco è degna di chiamarsi gioco. Sì, mi rendo conto che è una roba tutta mia e sticazzi se Fedellow non scrive recensioni, alla fine, stiamo tutti bene lo stesso.
Chiudo con un commento che ho trovato sotto una recensione, 4 anni dopo la sua pubblicazione, con cui mi trovo discretamente d'accordo:
Proprio vero che gli utenti di questo sito sono dei rompicazzo.
Gioco molto bello, grafica ok.
(hai visto
@kopalecor che una parolaccia alla fine c'è, ma neanche è la mia?)