Generale Tornerà di moda la rigiocabilità?

lushipur

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infatti lui intendeva che per finire un Legacy in genere ci metti almeno 10 partite quindi lo hai approfondito molto di più di un titolo medio che vede il tavolo 1-2 volte.
Il suo intervento era per evidenziare la contraddizione che spesso un gioco finito dalla longevità limitata vede più volte il tavolo di uno dalla elevata longevità creando così un paradosso.
This.

E senza scomodare i legacy, lo stesso fenomeno si ha con i giochi a campagna “oneshot”.
 

MMGrizzly

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Non c'è neanche la riusabilità degli oggetti quotidiani figurati dei giochi.
Viviamo la massima era del consumismo. Rigiocabilità vuol dire vendere poco. E vendere poco non piace a nessuno.
Continueranno a stampare giochi che diventeranno obsoleti all'uscita di quelli nuovi.
Quiz: quanti di voi mi sanno dire un uscita di Essen 2021? :D
 

madagelo

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Non c'è neanche la riusabilità degli oggetti quotidiani figurati dei giochi.
Viviamo la massima era del consumismo. Rigiocabilità vuol dire vendere poco. E vendere poco non piace a nessuno.
Continueranno a stampare giochi che diventeranno obsoleti all'uscita di quelli nuovi.
Quiz: quanti di voi mi sanno dire un uscita di Essen 2021? :D
Beh per me è facile perché il 2021 mi aveva creato molte aspettative a livello di annata. Però effettivamente a memoria mi vengono in mente solo 4-5 titoli (che poi in realtà non è esattamente la loro data di uscita ma mi ricordo che erano stati provati in fiera).
Poi sai che ho pensato alla stessa cosa riferita al 2022 e....non mi viene in mente nulla di nulla. Se ripenso ai video finali della fiera non mi ricordo quasi nulla.
Sforzandomi molto mi viene in mente giusto woodcraft e pochissimi altri titoli che tutto sommato non ho intenzione di avere al momento e nemmeno molto di provare sinceramente. Penso che i giochi che più abbiano segnato questo 2022 siano invece passati su kickstarter e sono per me Aeon tresspass odissey, oathsworn e la possibilità di recuperare euthia. Dei 3 non ne ho preso nessuno ma sicuramente sono quelli che ho seguito di più forse perché erano tra i più discussi in tana.
Poi mi sono fatto pure la stessa domanda per il 2020 e indovina un po'...il nulla completo. Metto un forse everdell è uscito quell'anno retail da noi? micro macro? ma davvero il nulla totale...sarà che non compro quasi mai novità e sono abituato a prendere sempre i giochi con almeno il 30% di sconto (anche se ora generalmente aspetto il 40% e oltre avendo trovato il modo di farlo anche con quasi tutto il catalogo dei prodotti retail italiani) e che quindi non bramo un prodotto all'uscita immediata.
 

MMGrizzly

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Beh per me è facile perché il 2021 mi aveva creato molte aspettative a livello di annata. Però effettivamente a memoria mi vengono in mente solo 4-5 titoli (che poi in realtà non è esattamente la loro data di uscita ma mi ricordo che erano stati provati in fiera).
Poi sai che ho pensato alla stessa cosa riferita al 2022 e....non mi viene in mente nulla di nulla. Se ripenso ai video finali della fiera non mi ricordo quasi nulla.
Sforzandomi molto mi viene in mente giusto woodcraft e pochissimi altri titoli che tutto sommato non ho intenzione di avere al momento e nemmeno molto di provare sinceramente. Penso che i giochi che più abbiano segnato questo 2022 siano invece passati su kickstarter e sono per me Aeon tresspass odissey, oathsworn e la possibilità di recuperare euthia. Dei 3 non ne ho preso nessuno ma sicuramente sono quelli che ho seguito di più forse perché erano tra i più discussi in tana.
Poi mi sono fatto pure la stessa domanda per il 2020 e indovina un po'...il nulla completo. Metto un forse everdell è uscito quell'anno retail da noi? micro macro? ma davvero il nulla totale...sarà che non compro quasi mai novità e sono abituato a prendere sempre i giochi con almeno il 30% di sconto (anche se ora generalmente aspetto il 40% e oltre avendo trovato il modo di farlo anche con quasi tutto il catalogo dei prodotti retail italiani) e che quindi non bramo un prodotto all'uscita immediata.
Eppure io ricordo benissimo quando usci puerto rico :D
Troppi giochi, troppo volatili e troppo poco "unici" per essere ricordati. Soprattutto in campo german
 

TeresaStrauss

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Eh, ma tu c'eri quando è uscito Puerto Rico. Hai potuto vivere l'evoluzione dei giochi da tavolo.
Chi si affaccia adesso a questo meraviglioso mondo ha tutt'altro scenario: a prescindere da questo però penso che chi ha voglia di orientarsi e approfondire continuerà a farlo.
 

Thegoodson

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Un’altra “anomalia” di questo specifico Mercato, oltre al fatto suddetto positivo di poter giocare (se si vuole) aggratis serenamente, è quella (stavolta negativa) del concetto di spendere centinaia di euro per un oggetto che ti arriverà tra un anno, anzi forse manco t’arriva, anzi forse è pure un gioco brutto o rotto. Per me è palese come il sistema kickstarter sia l’apogeo del consumismo: è talmente consumismo che fa il giro e ti fa consumare i tuoi soldi per il puro desiderio di consumare in assenza dell’oggetto del consumo. Di fronte a questo fenomeno il tema dell’assenza di riutilizzo del gioco impallidisce fino a svanire.
 
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madagelo

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Ma ragazzi secondo me il discorso non sta in piedi perché i giocatori cambiano. Io sono cambiato tantissimo nella fruizione del gioco da tavolo e sono in continua evoluzione. Di giocatori che sono uguali a 10 anni fa non ne conosco. I gusti cambiano col tempo. Il problema principale è che un giocatore si adatta meno al cambiamento rispetto a come evolve il mondo . È un discorso che può essere fatto in ogni campo della vita infatti sfido chiunque a non aver sentito qualcuno dirgli frasi del tipo "Ai miei tempi si stava meglio" o "si stava meglio quando si stava peggio". Ecco noi un po' lo siamo allo stesso modo con i giochi da tavolo.Se ti ricordi quando è uscito Puerto Rico vuol dire che anche tu hai visto passare parecchi anni e che quindi hai accumulato esperienza. È ovvio che sarà più difficile provare ancora quel senso di wow che invece un neofita può ancora trovare anche nel mercato di oggi perché i suoi occhi sono come quelli di un bambino che si affaccia alla scoperta del mondo. Inoltre non si può paragonare un mondo dove uscivano 800 giochi l'anno contro l'attuale dove si superano i 3000...è ovvio che tutto sembri più fumoso. Ma se prendi un gioco come barrage ad esempio e fosse uscito che so nel 2012 con materiali più spartani probabilmente avrebbe avuto più successo di quello che ha ricevuto. Viceversa un gioco come Puerto Rico uscito oggi avrebbe trovato secondo me meno successo e anche alcune critiche in più in fase di recensione ma molto probabilmente sarebbe più alto nella classifica di bgg.
 

Lorenzo7

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La maggior parte dei commenti (mi scuso con chi la pensa diversamente) sembrano concordare sul fatto che la rigiocabilità non sia più una caratteristica importante per il cliente medio attuale

non che i giochi non siano rigiocabili di per sè, ma che i clienti non diano importanza alla cosa


pare che il mondo sia cambiato, e che i vecchi come me riescano sì a cambiare, ma molto più lentamente della velocità enorme con cui il mondo cambia

a livello puramente concettuale, non è impossibile che le persone prima o poi si stufino di pagare cifre alte per fare poche partite, o che banalmente finiscano i soldi necessari per farlo. a livello teorico/concettuale non sarebbe impossibile, ma che poi accada davvero nella pratica è tutta un'altra storia, e lì entrano in gioco altri fattori: il collezionismo, l'attrattiva dei brand (che inducono all'acquisto anche se il gioco in sè non è un gran che), il concetto di intrattenimento in generale che è sempre in trasformazione, e mille altri fattori che è difficile calcolare

credo si possa dire, almeno in riferimento all'utenza media attuale, che

VIVIAMO NELLA ONE PLAY ERA
 

madagelo

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La maggior parte dei commenti (mi scuso con chi la pensa diversamente) sembrano concordare sul fatto che la rigiocabilità non sia più una caratteristica importante per il cliente medio attuale

non che i giochi non siano rigiocabili di per sè, ma che i clienti non diano importanza alla cosa


pare che il mondo sia cambiato, e che i vecchi come me riescano sì a cambiare, ma molto più lentamente della velocità enorme con cui il mondo cambia

a livello puramente concettuale, non è impossibile che le persone prima o poi si stufino di pagare cifre alte per fare poche partite, o che banalmente finiscano i soldi necessari per farlo. a livello teorico/concettuale non sarebbe impossibile, ma che poi accada davvero nella pratica è tutta un'altra storia, e lì entrano in gioco altri fattori: il collezionismo, l'attrattiva dei brand (che inducono all'acquisto anche se il gioco in sè non è un gran che), il concetto di intrattenimento in generale che è sempre in trasformazione, e mille altri fattori che è difficile calcolare

credo si possa dire, almeno in riferimento all'utenza media attuale, che

VIVIAMO NELLA ONE PLAY ERA
sicuramente viviamo nella One play era e concordo sulle motivazioni. I giochi non mancano di rigiocabilità a mio avviso o almeno non tutti. Sono i giocatori che sono attratti dal mercato più grande e che quindi finiscono per provare molti più titoli alla ricerca di un gioco sempre più bello nella vana illusione che il prossimo sarà il gioco perfetto.
 

v.cecca85

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La cosa difficile è: come far pensare il nostro compagno di giochi che è più bello passare un pomeriggio/sera a oliare meccaniche di un gioco che abbiamo già fatto più volte?
 

Pigoz

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Ma ragazzi secondo me il discorso non sta in piedi perché i giocatori cambiano. Io sono cambiato tantissimo nella fruizione del gioco da tavolo e sono in continua evoluzione. Di giocatori che sono uguali a 10 anni fa non ne conosco. I gusti cambiano col tempo. Il problema principale è che un giocatore si adatta meno al cambiamento rispetto a come evolve il mondo . È un discorso che può essere fatto in ogni campo della vita infatti sfido chiunque a non aver sentito qualcuno dirgli frasi del tipo "Ai miei tempi si stava meglio" o "si stava meglio quando si stava peggio". Ecco noi un po' lo siamo allo stesso modo con i giochi da tavolo.Se ti ricordi quando è uscito Puerto Rico vuol dire che anche tu hai visto passare parecchi anni e che quindi hai accumulato esperienza. È ovvio che sarà più difficile provare ancora quel senso di wow che invece un neofita può ancora trovare anche nel mercato di oggi perché i suoi occhi sono come quelli di un bambino che si affaccia alla scoperta del mondo. Inoltre non si può paragonare un mondo dove uscivano 800 giochi l'anno contro l'attuale dove si superano i 3000...è ovvio che tutto sembri più fumoso. Ma se prendi un gioco come barrage ad esempio e fosse uscito che so nel 2012 con materiali più spartani probabilmente avrebbe avuto più successo di quello che ha ricevuto. Viceversa un gioco come Puerto Rico uscito oggi avrebbe trovato secondo me meno successo e anche alcune critiche in più in fase di recensione ma molto probabilmente sarebbe più alto nella classifica di bgg.
Condivido e aggiungo: erroneamente si può portare a pensare che il mondo dei giocatori si divida i due categorie: chi scrive sul forum e i babbani che giocano a Risiko e monopoli. Il realtà il mondo dei giocatori è molto più ampio e variegato e pesare che noi attivi sul forum rappresentiamo la maggioranza è molto probabilmente non corretto. Se guardo la mia esperienza ho preso parte nei miei dieci anni a tre gruppi di gioco per un totale di circa quindici persone. Di queste quindici solo io scrivo sul forum, tre di loro hanno più di dieci giochi, tutti gli altri avranno un paio di giochi massimo. E parliamo di gente con cui ho giocato a Antike, Imperial, Cyclades, Quartermaster General, Golden Age, e kickstarter recenti come Northgard o Sons of Faeriell. Quindi possiamo dire che per gli utenti attivi sul forum la rigiocabilità ha perso di importanza (e anche qui comunque ho i miei dubbi) ma arrivare a dire che è così per tutti i giocatori mi sembra perlomeno azzardato.
 
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aldamar

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aldamaro
Alcuni giochi sono per loro natura più portati ad essere rigiocati di altri.. giochi narrativi come Tainted grail ad esempio, non potranno avere la stessa rigiocabilità di uno Spirit Island. Ma questo mi pare scontato, visto che anche per una sola campagna a TG servono se non erro sulle 40-50 ore, per una partita a SI parliamo di 1 o 2 ore (anche meno se si è scarsi come me 😅 )

Quindi la rigiocabilità non è un valore assoluto, ma lo per alcune categorie di gioco. Nei legacy ha un valore zero, nei giochi a campagna (dove ben pochi rigiocano la stessa più di una volta) diamo un valore 1, in altre tipologie di gioco invece diventa fondamentale (che senso avrebbe il citato Spirit Island se non potessi rigiocare lo stesso spirito, con modifiche sia lato giocatore che lato game?)

Nella mia piccola raccolta ho sempre privilegiato giochi ad alta rigiocabilità, ma non l'ho mai vissuta come un vincolo assoluto (altrimenti non avrei acquistato gloomhaven o tainted grail). L'importante è, in fase di acquisto, capire se il gioco può regalarmi il divertimento che cerco.. se poi me le dona giocando una lunga storia una sola volta o facendomi fare decine di partite per farmi acquisire esperienza ed abilità, mi cambia poco. Basta esserne consapevoli.
 

Lorenzo7

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Scrivo una cosa del tutto privata e personale, nessuno si senta forzato a pensarla come me

a me piace approfondire un gioco, anche a discapito di provarne altri

quando prendo un gioco, mi piace scoprirlo per bene: farci tante partite, provare tutto ciò che si può fare, provare a giocarlo in modi diversi, cercare strategie diverse, sperimentare azioni o risorse o altro che avevo usato poco nelle partite precedenti, e sì: anche la sensazione di diventarci bravo, la sensazione di crescita mia personale perchè, di partita in partita, gioco sempre meglio

se facessi un'unica partita (massimo 2) a ogni gioco mi sentirei "vuoto", mi sembrerebbe che ogni partita che faccio sia senza importanza, e che ogni gioco che provo sia senza importanza

fare un'unica partita ad un gioco mi può servire a capire se me lo voglio comprare oppure no
e se compro un gioco, lo faccio con la speranza di farci come minimo 30-40 partite
e se, dopo aver comprato un gioco, scopro che non mi piace e non lo voglio più vedere, comunque mi sforzo di farci 7 o 8 partite per provare tutte le strategie, e poi lo vendo come usato

ovvio che, facendo così, ci saranno 100 giochi belli a cui non avrò giocato. ma non mi importa: se faccio decine di partite a giochi che mi piacciono sono contento. ogni tanto ne provo qualcuno a cui non avevo ancora mai giocato, con il quale faccio ciò che ho scritto 2 righe sopra

e pazienza per i giudizi delle persone, che mi considerano poco esperto perchè gioco a 30 giochi all'anno, mentre loro a 100 (e fanno un'unica partita a ciascuno) e si considerano "espertoni" e poi non si ricordano le regole del 90% dei giochi a cui hanno giocato

un'ultima cosa, ma molto importante: ovvio che, per fare come faccio io, bisogna scegliere molto bene quali giochi provare/comprare, bisogna fare prove/acquisti mirati bene. e per questo è importantissima la Tana dei Goblin, una vera e propria miniera di divulgazione, informazioni, competenza, disponibilità, opinioni
grazie alla Tana ho dato una chance a Barrage, Marco Polo, Nell'anno del drago, Notre Dame, The Great Zimbabwe, Bus, e tanti altri che non sto ad elencare e si sono rivelati capolavori
 
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oracolodidelfi

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È chiaro che tu puoi approcciarti ai gdt come preferisci. E mi pare pure che il tuo approccio sia apprezzabile.
Ma le persone sono varie, come i gusti e gli impegni della vita. Ad esempio, io e il mio gruppo giochiamo poco, molto meno del desiderato, a causa di figli, ospiti e impegni e doveri mondani e familiari. Abbiamo qualche decina di giochi (una quarantina) adatti a tutte le situazioni. Per scelta giochiamo giochi sempre diversi, e uno quindi potrebbe essere rigiocato nel giro di uno o anche due anni.
Vogliamo non essere esperti e fenomeni dei giochi, perché vogliamo che siano per noi sempre freschi; che i neofiti del gioco non sentano troppo la ns esperienza (vogliamo tenere a proprio agio tutti. Pure troppo perchéspesso ci asfaltano); che non si inizi ad approcciarsi con quel meta dove c'è la gara ad essere il più esperto.

Purtroppo io e un altro del gruppo siamo competitivi e da quando siamo piccolissimi siamo stati abituati a misurarci a carte con i "grandi" e i vecchi del paese. Litigi, carte buttate all'aria e bestemmie erano all'ordine del giorno. Qualche amicizia è saltata.
Simile l'esperienza con i videogiochi, per cui 1vs1 era la prassi, ma ci si massacrava.
Abbiamo deciso quindi che si gioca per star insieme, non conta essere dei rompitori di giochi (per dirla alla Mario Rossi), chissene chi vince, si cerca di infilare tutti, anche figlioli o tipi scemi (se hanno voglia) e non si guarda se tocca fare roba che non ci piace.

È chiaro che ogni tanto la scintilla scocca e allora ci fomentiamo su qualcosa. Ma è raro
 

Lorenzo7

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È chiaro che tu puoi approcciarti ai gdt come preferisci. E mi pare pure che il tuo approccio sia apprezzabile.
Ma le persone sono varie, come i gusti e gli impegni della vita. Ad esempio, io e il mio gruppo giochiamo poco, molto meno del desiderato, a causa di figli, ospiti e impegni e doveri mondani e familiari. Abbiamo qualche decina di giochi (una quarantina) adatti a tutte le situazioni. Per scelta giochiamo giochi sempre diversi, e uno quindi potrebbe essere rigiocato nel giro di uno o anche due anni.
Vogliamo non essere esperti e fenomeni dei giochi, perché vogliamo che siano per noi sempre freschi; che i neofiti del gioco non sentano troppo la ns esperienza (vogliamo tenere a proprio agio tutti. Pure troppo perchéspesso ci asfaltano); che non si inizi ad approcciarsi con quel meta dove c'è la gara ad essere il più esperto.

Purtroppo io e un altro del gruppo siamo competitivi e da quando siamo piccolissimi siamo stati abituati a misurarci a carte con i "grandi" e i vecchi del paese. Litigi, carte buttate all'aria e bestemmie erano all'ordine del giorno. Qualche amicizia è saltata.
Simile l'esperienza con i videogiochi, per cui 1vs1 era la prassi, ma ci si massacrava.
Abbiamo deciso quindi che si gioca per star insieme, non conta essere dei rompitori di giochi (per dirla alla Mario Rossi), chissene chi vince, si cerca di infilare tutti, anche figlioli o tipi scemi (se hanno voglia) e non si guarda se tocca fare roba che non ci piace.

È chiaro che ogni tanto la scintilla scocca e allora ci fomentiamo su qualcosa. Ma è raro

scusa, ma credo che tu abbia davvero interpretato il mio post nella peggior maniera possibile
un'interpretazione, beninteso, tutta tua

ho detto che mi piace fare tante partite allo stesso gioco 1) perchè mi piace il gioco in sè 2) per il fascino della scoperta nello sperimentare le varie possibilità che il gioco offre 3) per crescere in esperienza personale

non ho mai detto 1) che i neofiti debbano essere messi a disagio 2) che non si debba cercare di includere tutti nelle proprie partite 3) che l'esperienza sia una cosa negativa 4) che si debba giocare solo e unicamente a titoli che piacciono personalmente 5) che lo scopo di giocare non sia quello di stare insieme 6) che essere il vincitore della partita sia di fondamentale importanza
non ho mai detto nessuna di queste cose
 

oracolodidelfi

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scusa, ma credo che tu abbia davvero interpretato il mio post nella peggior maniera possibile
un'interpretazione, beninteso, tutta tua

ho detto che mi piace fare tante partite allo stesso gioco 1) perchè mi piace il gioco in sè 2) per il fascino della scoperta nello sperimentare le varie possibilità che il gioco offre 3) per crescere in esperienza personale

non ho mai detto 1) che i neofiti debbano essere messi a disagio 2) che non si debba cercare di includere tutti nelle proprie partite 3) che l'esperienza sia una cosa negativa 4) che si debba giocare solo e unicamente a titoli che piacciono personalmente 5) che lo scopo di giocare non sia quello di stare insieme 6) che essere il vincitore della partita sia di fondamentale importanza
non ho mai detto nessuna di queste cose
Hai capito male te. Scusami ma rileggi meglio l'incipit e capirai.
Quello che ho scritto riguarda la MIA esperienza, e non in risposta o contestazione a te.
Per chiarire. Le vie del Signore sono infinite come i modi condurre le vite e approcciarsi ai gdt.
Io e il mio socio abbiamo deciso di impostare il tutto con molta calma perché NOI siamo competitivi ed abbiamo vissuto 15 anni di guerre ludiche e non vogliamo far pesare la cosa ad amici e familiari, per cui giochiamo con molta calma e volutamente non approfondiamo i giochi per rientrare nel loop dell'approfondimento estremo, che mal si confà alle nostre situazioni familiari e allo stare bene insieme con chi è del nostro gruppo attuale.

Volevo portare una testimonianza diversa, di un modo particolare di approcciare i giochi e la longevità. Puerto Rico, Concordia, Tzolkin li abbiamo giocati più di 20 volte, ma ci risultano sempre freschi e nuovi.
Giocando poco e ruotando molto, questo può accadere.
Per converso è difficile introdurre roba nuova, non sembra conveniente, perché allunga rotazioni. Non l'ho detto nel precedente post, ma per noi la longevità "assoluta" ha quindi poco senso, poiché il gioco ci risulta sempre come nuovo, ma con il vantaggio di sapere bene il regolamento (oddio, al 90%), per averci giocato prima.

Quello che hai desunto non so da dove l'hai tirato fuori, ma non è un problema per me chiarire il mio contributo precedente.

Edit: piccole correzioni
 
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Hai capito male te. Scusami ma rileggi meglio l'incipit e capirai.
Quello che ho scritto riguarda la MIA esperienza, e non in risposta o contestazione a te.
Per chiarire. Le vie del Signore sono infinite come i modi condurre le vite e approcciarsi ai gdt.
Io e il mio socio abbiamo deciso di impostare il tutto con molta calma perché NOI siamo competitivi ed abbiamo vissuto 15 anni di guerre ludiche e non vogliamo far pesare la cosa ad amici e familiari, per cui giochiamo con molta calma e volutamente non approfondiamo i giochi per rientrare nel loop dell'approfondimento estremo, che mal si confà alle nostre situazioni familiari e allo stare bene insieme con chi è del nostro gruppo attuale.

Volevo portare una testimonianza diversa, di un modo particolare di approcciare i giochi e la longevità. Puerto Rico, Concordia, Tzolkin li abbiamo giocati più di 20 volte, ma ci risultano sempre freschi e nuovi.
Giocando poco e ruotando molto, questo può accadere.
Per converso è difficile introdurre roba nuova, non sembra conveniente, perché allunga rotazioni. Non ho detto nel precedente post, che per noi la longevità "assoluta" ha quinfi poco senso, poiché il gioco ci risulta sempre nuovo, ma con il vantaggio di sapere bene il regolamento (oddio, al 90%).

Quello che hai desunto non so da dove l'hai tirato fuori, ma non è un problema per me chiarire il mio contributo precedente.

ok grazie ora ho capito meglio quello che volevi dire
 

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Hai capito male te. Scusami ma rileggi meglio l'incipit e capirai.
Quello che ho scritto riguarda la MIA esperienza, e non in risposta o contestazione a te.
Per chiarire. Le vie del Signore sono infinite come i modi condurre le vite e approcciarsi ai gdt.
Io e il mio socio abbiamo deciso di impostare il tutto con molta calma perché NOI siamo competitivi ed abbiamo vissuto 15 anni di guerre ludiche e non vogliamo far pesare la cosa ad amici e familiari, per cui giochiamo con molta calma e volutamente non approfondiamo i giochi per rientrare nel loop dell'approfondimento estremo, che mal si confà alle nostre situazioni familiari e allo stare bene insieme con chi è del nostro gruppo attuale.

Volevo portare una testimonianza diversa, di un modo particolare di approcciare i giochi e la longevità. Puerto Rico, Concordia, Tzolkin li abbiamo giocati più di 20 volte, ma ci risultano sempre freschi e nuovi.
Giocando poco e ruotando molto, questo può accadere.
Per converso è difficile introdurre roba nuova, non sembra conveniente, perché allunga rotazioni. Non ho detto nel precedente post, che per noi la longevità "assoluta" ha quinfi poco senso, poiché il gioco ci risulta sempre nuovo, ma con il vantaggio di sapere bene il regolamento (oddio, al 90%).

Quello che hai desunto non so da dove l'hai tirato fuori, ma non è un problema per me chiarire il mio contributo precedente.
Brevissimo OT per dirti che la tua situazione non è unica, anche io ho un amico d'infanzia con cui ci siamo sfidati su tutto, videogiochi, magic, gdr, giochi da tavolo. Quando ci troviamo allo stesso tavolo immediatamente scatta qualcosa e diventiamo ultracompetitivi, tanto che molti amici ridendo ci hanno fatto notare che quando siamo allo stesso tavolo improvvisamente ci trasformiamo in due alpha, mentre normalmente siamo due persone meno competitive (io in particolare non lo sono per niente).
 
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odlos

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Scrivo una cosa del tutto privata e personale, nessuno si senta forzato a pensarla come me

a me piace approfondire un gioco, anche a discapito di provarne altri

quando prendo un gioco, mi piace scoprirlo per bene: farci tante partite, provare tutto ciò che si può fare, provare a giocarlo in modi diversi, cercare strategie diverse, sperimentare azioni o risorse o altro che avevo usato poco nelle partite precedenti, e sì: anche la sensazione di diventarci bravo, la sensazione di crescita mia personale perchè, di partita in partita, gioco sempre meglio

se facessi un'unica partita (massimo 2) a ogni gioco mi sentirei "vuoto", mi sembrerebbe che ogni partita che faccio sia senza importanza, e che ogni gioco che provo sia senza importanza

fare un'unica partita ad un gioco mi può servire a capire se me lo voglio comprare oppure no
e se compro un gioco, lo faccio con la speranza di farci come minimo 30-40 partite
e se, dopo aver comprato un gioco, scopro che non mi piace e non lo voglio più vedere, comunque mi sforzo di farci 7 o 8 partite per provare tutte le strategie, e poi lo vendo come usato

ovvio che, facendo così, ci saranno 100 giochi belli a cui non avrò giocato. ma non mi importa: se faccio decine di partite a giochi che mi piacciono sono contento. ogni tanto ne provo qualcuno a cui non avevo ancora mai giocato, con il quale faccio ciò che ho scritto 2 righe sopra

e pazienza per i giudizi delle persone, che mi considerano poco esperto perchè gioco a 30 giochi all'anno, mentre loro a 100 (e fanno un'unica partita a ciascuno) e si considerano "espertoni" e poi non si ricordano le regole del 90% dei giochi a cui hanno giocato

un'ultima cosa, ma molto importante: ovvio che, per fare come faccio io, bisogna scegliere molto bene quali giochi provare/comprare, bisogna fare prove/acquisti mirati bene. e per questo è importantissima la Tana dei Goblin, una vera e propria miniera di divulgazione, informazioni, competenza, disponibilità, opinioni
grazie alla Tana ho dato una chance a Barrage, Marco Polo, Nell'anno del drago, Notre Dame, The Great Zimbabwe, Bus, e tanti altri che non sto ad elencare e si sono rivelati capolavori
Il tuo modo d'intendere i giochi da tavolo è apprezzabile, ma considera che, al di là del discorso fatto nel mio precedente intervento sul piacere della scoperta, non tutti hanno i presupposti per poter applicare questo metodo.
Se giocassi sempre 1vs1 con lo stesso compagno/a probablimente arriverei al numero di partite citato da te. 15 anni fa quando iniziai ad interessarmi ai GdT eravamo in 3 con gli stessi gusti ed era la prassi proporre un gioco 10, 20, 50 o anche 200 volte (Agricola) in rapida successione.
Oggi con un gruppo di 6/7 persone mi devo confrontare con i gusti di tutti (e per fortuna comunque sia tutti tendenti ai german di difficoltà medio-alta) e se anche si riesce a fare subito 5 partite in pochi mesi al momento dell'acquisto, poi per arrivare alle 10 bisogna trovare le giuste serate con le sole persone interessate e non è evidente accada prima di 1 o 2 anni.
Se poi immagini che qualcuno magari vive situazioni ancora diverse, come le partite in Associazione, e deve confrontarsi con le proposte di un gruppo ancora più ampio... beh, capirai che sviscerare un gioco come fai tu appare impossibile, e non sempre si tratta di mancanza di volontà.
Tra l'altro, tornando al tuo intervento precedente, io se dopo un paio di partite (massimo 3) non sono rimasto convinto, passo oltre, non mi va di perdere tempo dietro al gioco sbagliato. Poi per carità, ci sono delle eccezioni, ma come minimo devo aver percepito un potenziale inespresso per perseverare con un titolo non appagante.
Inoltre, non ci vedo niente di male sfruttare "poco" un gioco - per i tuoi standard s'intende -, diciamo 10 partite, e rivenderlo perché non ha più nulla da offrirmi. Non essendo un vero collezionista, non comprendo il senso di tenere una scatola quando non ha modo di vedere il tavolo o quando ruberebbe occasioni per proporre qualcosa di migliore, però ciò non sta a significare che non mi sia goduto l'esperienza di giocarlo anche solo 5 o 10 volte.
 
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Lorenzo7

Grande Saggio
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Il tuo modo d'intendere i giochi da tavolo è apprezzabile, ma considera che, al di là del discorso fatto nel mio precedente intervento sul piacere della scoperta, non tutti hanno i presupposti per poter applicare questo metodo.
Se giocassi sempre 1vs1 con lo stesso compagno/a probablimente arriverei al numero di partite citato da te. 15 anni fa quando iniziai ad interessarmi ai GdT eravamo in 3 con gli stessi gusti ed era la prassi proporre un gioco 10, 20, 50 o anche 200 volte (Agricola) in rapida successione.
Oggi con un gruppo di 6/7 persone mi devo confrontare con i gusti di tutti (e per fortuna comunque sia tutti tendenti ai german di difficoltà medio-alta) e se anche si riesce a fare subito 5 partite in pochi mesi al momento dell'acquisto, poi per arrivare alle 10 bisogna trovare le giuste serate con le sole persone interessate e non è evidente accada prima di 1 o 2 anni.
Se poi immagini che qualcuno magari vive sitazioni ancora diverse, come le partite in Associazione, e deve confrontarsi con le proposte di un gruppo ancora più ampio... beh, capirai che sviscerare un gioco come fai tu appare impossibile, e non sempre si tratta di mancanza di volontà.
Tra l'altro, tornando al tuo intervento precedente, io se dopo un paio di partite (massimo 3) non sono rimasto convinto, passo oltre, non mi va di perdere tempo dietro al gioco sbagliato. Poi per carità, ci sono delle eccezioni, ma come minimo devo aver percepito un potenziale inespresso per perseverare con un titolo non appagante.
Inoltre, non ci vedo niente di male sfruttare "poco" un gioco - per i tuoi standard s'intende -, diciamo 10 partite, e rivenderlo perché non ha più nulla da offrirmi. Non essendo un vero collezionista, non comprendo il senso di tenere una scatola quando non ha modo di vedere il tavolo o quando ruberebbe occasioni per proporre qualcosa di migliore, però ciò non sta a significare che non mi sia goduto l'esperienza di giocarlo anche solo 5 o 10 volte.

Sì sì avevo scritto, infatti, che stavo descrivendo una cosa del tutto privata e personale, e che nessuno deve sentirsi forzato a pensarla come me

Grazie per il tuo intervento
 
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