Generale Tornerà di moda la rigiocabilità?

aleaiacta

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Discussione interessante.
Io credo che la longevità, quella autentica, quella che dipende dagli schemi tattici e strategici che i giocatori scelgono di volta in volta, sia una componente fondamentale di ogni buon gioco; se manca, c’è una lacuna a livello progettuale, dal mio punto di vista (parlo di giochi fissi, non legacy, chiaramente).
Non penso, dunque, che questo aspetto possa essere influenzato dalla congiuntura economica; probabilmente lo sono molto di più quello delle produzioni di lusso e della miriade di espansioni superflue, che peraltro stanno già vivendo un’inversione di tendenza, con l’abbandono progressivo delle piattaforme di finanziamento da parte di molti giocatori.
Rispetto alla quantità spropositata di giochi immessi sul mercato ogni anno, mi domando, invece, se il trend rimarrà quello ancora per molto, perché mi è sembrato di notare che l’interesse generale per il gioco da tavolo (fatta eccezione per lo zoccolo duro dei giocatori per passione e non per svago) stia lentamente scemando. Magari mi sbaglio, vedremo come evolverà il mercato nei prossimi anni.
 

Lorenzo7

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Faccio un passaggio ulteriore.

Finora mi sono posto questo interrogativo: da ora in poi gli acquirenti daranno più importanza alla rigiocabilità (di quanta ne abbiano data negli ultimi anni) come parametro per decidere se acquistare un gioco o non acquistarlo?

Ora vorrei fare un passaggio ulteriore nel filo del ragionamento, eccolo:

Forse gli acquirenti di cui sopra dovrebbero essere maggiormente aiutati dalla community degli esperti.
Forse chi è già esperto dovrebbe aiutare l'acquirente medio o occasionale a conoscere buoni criteri con cui scegliere cosa comprare


Faccio un esempio

Il signor Antonio Baccini (nome inventato) si trova le bollette rincarate del 30-40%, la benzina del 25% e la spesa alimentare del 30%, quindi gli rimangono pochi soldi in tasca.
Ha la fortuna di avere un figlio e qualche amico, e decide nonostante tutto di fare uno sforzo e acquistare qualche gioco da tavolo.
Spende 90 euro per un gioco basandosi unicamente sul fatto che sulla scatola c'è scritto il titolo di una serie televisiva famosa. Il gioco punta molto sull'effetto "Wow" iniziale e sul brand, ma quelli si esauriscono presto. Ci fa una, forse due, partite.
Poi spende altri 80 euro e compra un gioco basandosi sul fatto che sulla copertina c'è il titolo di un film famoso. Il gioco punta molto sull'effetto "Wow" iniziale e sul brand, ma quelli si esauriscono presto. Ci fa una sola partita.
Fa questa stessa cosa altre due volte.
Ora il signor Antonio Baccini si è convinto che spendere soldi (di cui già scarseggia) per giochi da tavolo non vale la pena, e si allontana dall'hobby ludico per sempre.

Faccio un altro esempio

Il signor Antonio Baccini (nome inventato) si trova le bollette rincarate del 30-40%, la benzina del 25% e la spesa alimentare del 30%, quindi gli rimangono pochi soldi in tasca.
Ha la fortuna di avere un figlio e qualche amico, e decide nonostante tutto di fare uno sforzo e acquistare qualche gioco da tavolo.
Spende 40 euro per Ethnos, e con sua grande sorpresa ogni partita ha qualcosa di nuovo da scoprire e provare. Ci fa 10 partite (e per un gioco come Ethnos sono anche pochine, per la rigiocabilità enorme che ha)
Poi spende 50 euro per El Dorado. Qui le carte sono le stesse in ogni partita, prova tutte le mappe presenti nel regolamento (che sono 6 o 7). Prova le mappe difficili un paio di volte ciascuna. Totale 8 o 9 partite (e anche qui se ne potrebbero fare anche un po' di più)
Poi spende 20 euro per Patchwork, coinvolge il figlio e la moglie, e un 10-12 partite vengono fuori (come minimo)
Ora, è vero che il signor Baccini ha speso meno e in un arco di tempo più lungo (quindi in sostanza facendo guadagnare di meno gli editori), ma questo è un cliente guadagnato. Ora egli è convinto che i giochi da tavolo siano qualcosa su cui vale la pena puntare e proseguirà nella scoperta dell'hobby ludico.

Qual è la differenza tra l'esempio 1 e l'esempio 2?
La community è riuscita a raggiungere l'utente e gli ha consigliato buoni criteri con cui scegliere cosa acquistare
 
P

Pallazzo

Guest
Faccio un passaggio ulteriore.

Finora mi sono posto questo interrogativo: da ora in poi gli acquirenti daranno più importanza alla rigiocabilità (di quanta ne abbiano data negli ultimi anni) come parametro per decidere se acquistare un gioco o non acquistarlo?

Ora vorrei fare un passaggio ulteriore nel filo del ragionamento, eccolo:

Forse gli acquirenti di cui sopra dovrebbero essere maggiormente aiutati dalla community degli esperti.
Forse chi è già esperto dovrebbe aiutare l'acquirente medio o occasionale a conoscere buoni criteri con cui scegliere cosa comprare


Faccio un esempio

Il signor Antonio Baccini (nome inventato) si trova le bollette rincarate del 30-40%, la benzina del 25% e la spesa alimentare del 30%, quindi gli rimangono pochi soldi in tasca.
Ha la fortuna di avere un figlio e qualche amico, e decide nonostante tutto di fare uno sforzo e acquistare qualche gioco da tavolo.
Spende 90 euro per un gioco basandosi unicamente sul fatto che sulla scatola c'è scritto il titolo di una serie televisiva famosa. Il gioco punta molto sull'effetto "Wow" iniziale e sul brand, ma quelli si esauriscono presto. Ci fa una, forse due, partite.
Poi spende altri 80 euro e compra un gioco basandosi sul fatto che sulla copertina c'è il titolo di un film famoso. Il gioco punta molto sull'effetto "Wow" iniziale e sul brand, ma quelli si esauriscono presto. Ci fa una sola partita.
Fa questa stessa cosa altre due volte.
Ora il signor Antonio Baccini si è convinto che spendere soldi (di cui già scarseggia) per giochi da tavolo non vale la pena, e si allontana dall'hobby ludico per sempre.

Faccio un altro esempio

Il signor Antonio Baccini (nome inventato) si trova le bollette rincarate del 30-40%, la benzina del 25% e la spesa alimentare del 30%, quindi gli rimangono pochi soldi in tasca.
Ha la fortuna di avere un figlio e qualche amico, e decide nonostante tutto di fare uno sforzo e acquistare qualche gioco da tavolo.
Spende 40 euro per Ethnos, e con sua grande sorpresa ogni partita ha qualcosa di nuovo da scoprire e provare. Ci fa 10 partite (e per un gioco come Ethnos sono anche pochine, per la rigiocabilità enorme che ha)
Poi spende 50 euro per El Dorado. Qui le carte sono le stesse in ogni partita, prova tutte le mappe presenti nel regolamento (che sono 6 o 7). Prova le mappe difficili un paio di volte ciascuna. Totale 8 o 9 partite (e anche qui se ne potrebbero fare anche un po' di più)
Poi spende 20 euro per Patchwork, coinvolge il figlio e la moglie, e un 10-12 partite vengono fuori (come minimo)
Ora, è vero che il signor Baccini ha speso meno e in un arco di tempo più lungo (quindi in sostanza facendo guadagnare di meno gli editori), ma questo è un cliente guadagnato. Ora egli è convinto che i giochi da tavolo siano qualcosa su cui vale la pena puntare e proseguirà nella scoperta dell'hobby ludico.

Qual è la differenza tra l'esempio 1 e l'esempio 2?
La community è riuscita a raggiungere l'utente e gli ha consigliato buoni criteri con cui scegliere cosa acquistare
Io quando ho ripreso a interessarmi ai Giochi da tavolo come prima regola mi sono auto imposto di prendere un gioco che non costasse una follia. Premetto che dalle mie parti non ci sono ludoteche e associazioni ludiche, quindi è impossibile provare un gioco senza comprarlo.
Ho fatto ricerche e in base anche ai miei gusti e a ciò che in quel momento poteva interessarmi alla fine la scelta è ricaduta in Lettere da Withechapel. Tuttavia il prezzo ancora era alto per acquistarlo così a scatola chiusa, quindi ho virato verso il fratellino Whitehall, meno costoso e anche meno corposo. Acquisto soddisfacente sotto tutti i punti di vista: prezzo, gameplay e giocato una marea di volte.
Morale della favola: è giusto che la community senta una certa responsabilità per indirizzare i neofiti verso prodotti più meritevoli di attenzioni, ma fino a un certo punto, dai.
Mi piace pensare che manca ancora un bel pò prima di finire come in Idiocracy. 😀
 
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Simo4399

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Qual è la differenza tra l'esempio 1 e l'esempio 2?
La community è riuscita a raggiungere l'utente e gli ha consigliato buoni criteri con cui scegliere cosa acquistare

Bello ma impossibile.

Come ha fatto la community a sapere che il signor Baccini stava muovendo i primi passi nell'hobby?

Più probabile che il tuo signor Baccini abbia guardato qualche video a caso su YouTube e abbia trovato qualche influencer interessante o divertente. Così ha deciso di guardarne anche altri video, magari qualcuno con consigli assortiti per gli acquisti.

Oppure semplicemente il signor Baccini si è imbattuto in qualche buon negoziante che lo ha saputo ben indirizzare (che poi basta ticket to rider o qualche altro classico entry level per saper ben consigliare un neofita assoluto).

Solo in una fase successiva, quando il tuo signor Baccini si sarà appassionato, entrerà forse in contatto con la community.

Improvvisare, adattarsi, raggiungere lo scopo
 

computer82

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Bello ma impossibile.

Come ha fatto la community a sapere che il signor Baccini stava muovendo i primi passi nell'hobby?

Più probabile che il tuo signor Baccini abbia guardato qualche video a caso su YouTube e abbia trovato qualche influencer interessante o divertente. Così ha deciso di guardarne anche altri video, magari qualcuno con consigli assortiti per gli acquisti.

Oppure semplicemente il signor Baccini si è imbattuto in qualche buon negoziante che lo ha saputo ben indirizzare (che poi basta ticket to rider o qualche altro classico entry level per saper ben consigliare un neofita assoluto).

Solo in una fase successiva, quando il tuo signor Baccini si sarà appassionato, entrerà forse in contatto con la community.

Improvvisare, adattarsi, raggiungere lo scopo
Faccio un passaggio ulteriore.

Finora mi sono posto questo interrogativo: da ora in poi gli acquirenti daranno più importanza alla rigiocabilità (di quanta ne abbiano data negli ultimi anni) come parametro per decidere se acquistare un gioco o non acquistarlo?

Ora vorrei fare un passaggio ulteriore nel filo del ragionamento, eccolo:

Forse gli acquirenti di cui sopra dovrebbero essere maggiormente aiutati dalla community degli esperti.
Forse chi è già esperto dovrebbe aiutare l'acquirente medio o occasionale a conoscere buoni criteri con cui scegliere cosa comprare


Faccio un esempio

Il signor Antonio Baccini (nome inventato) si trova le bollette rincarate del 30-40%, la benzina del 25% e la spesa alimentare del 30%, quindi gli rimangono pochi soldi in tasca.
Ha la fortuna di avere un figlio e qualche amico, e decide nonostante tutto di fare uno sforzo e acquistare qualche gioco da tavolo.
Spende 90 euro per un gioco basandosi unicamente sul fatto che sulla scatola c'è scritto il titolo di una serie televisiva famosa. Il gioco punta molto sull'effetto "Wow" iniziale e sul brand, ma quelli si esauriscono presto. Ci fa una, forse due, partite.
Poi spende altri 80 euro e compra un gioco basandosi sul fatto che sulla copertina c'è il titolo di un film famoso. Il gioco punta molto sull'effetto "Wow" iniziale e sul brand, ma quelli si esauriscono presto. Ci fa una sola partita.
Fa questa stessa cosa altre due volte.
Ora il signor Antonio Baccini si è convinto che spendere soldi (di cui già scarseggia) per giochi da tavolo non vale la pena, e si allontana dall'hobby ludico per sempre.

Faccio un altro esempio

Il signor Antonio Baccini (nome inventato) si trova le bollette rincarate del 30-40%, la benzina del 25% e la spesa alimentare del 30%, quindi gli rimangono pochi soldi in tasca.
Ha la fortuna di avere un figlio e qualche amico, e decide nonostante tutto di fare uno sforzo e acquistare qualche gioco da tavolo.
Spende 40 euro per Ethnos, e con sua grande sorpresa ogni partita ha qualcosa di nuovo da scoprire e provare. Ci fa 10 partite (e per un gioco come Ethnos sono anche pochine, per la rigiocabilità enorme che ha)
Poi spende 50 euro per El Dorado. Qui le carte sono le stesse in ogni partita, prova tutte le mappe presenti nel regolamento (che sono 6 o 7). Prova le mappe difficili un paio di volte ciascuna. Totale 8 o 9 partite (e anche qui se ne potrebbero fare anche un po' di più)
Poi spende 20 euro per Patchwork, coinvolge il figlio e la moglie, e un 10-12 partite vengono fuori (come minimo)
Ora, è vero che il signor Baccini ha speso meno e in un arco di tempo più lungo (quindi in sostanza facendo guadagnare di meno gli editori), ma questo è un cliente guadagnato. Ora egli è convinto che i giochi da tavolo siano qualcosa su cui vale la pena puntare e proseguirà nella scoperta dell'hobby ludico.

Qual è la differenza tra l'esempio 1 e l'esempio 2?
La community è riuscita a raggiungere l'utente e gli ha consigliato buoni criteri con cui scegliere cosa acquistare
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Thegoodson

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Secondo me collegare il presunto “disinteresse alla longevità” e il (abbastanza indiscutibile) rincaro di prezzi in realtà non è corretto.
Per un semplice motivo, molto contestuale all hobby dei Gdt (e che invece non è per tanti altri hobby): sono giochi di società, e ci sono sempre più ludoteche con un sacco di quelle stesse persone che descrivi (che comprano 8 giochi al mese, magari pure che hanno scalabilità dai 4 giocatori in su), e che a momenti rapiscono persone per strada per insegnare loro i loro giochi e poterci giocare insieme aggratis. Conosco diverse persone che frequentano con una certa regolarità ludoteche e si saranno comprati non più di 5 giochi nella loro vita (sotto certi punti di vista, beati loro). Questo fenomeno è abbastanza un unicum del nostro hobby, in effetti…
 

Lorenzo7

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Secondo me collegare il presunto “disinteresse alla longevità” e il (abbastanza indiscutibile) rincaro di prezzi in realtà non è corretto.
Per un semplice motivo, molto contestuale all hobby dei Gdt (e che invece non è per tanti altri hobby): sono giochi di società, e ci sono sempre più ludoteche con un sacco di quelle stesse persone che descrivi (che comprano 8 giochi al mese, magari pure che hanno scalabilità dai 4 giocatori in su), e che a momenti rapiscono persone per strada per insegnare loro i loro giochi e poterci giocare insieme aggratis. Conosco diverse persone che frequentano con una certa regolarità ludoteche e si saranno comprati non più di 5 giochi nella loro vita (sotto certi punti di vista, beati loro). Questo fenomeno è abbastanza un unicum del nostro hobby, in effetti…

non è che io non ti creda sulla parola eh...
diciamo che se lo avessi mai visto coi miei occhi ti crederei un po' di più
anzi, mettiamola così: quando vedrò accadere questa mirabolante cosa di cui parli, comincerò a crederti
 

Thegoodson

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non è che io non ti creda sulla parola eh...
diciamo che se lo avessi mai visto coi miei occhi ti crederei un po' di più
anzi, mettiamola così: quando vedrò accadere questa mirabolante cosa di cui parli, comincerò a crederti
Concesso. Non che abbia particolari motivi di mentire, scrivo semplicemente quello che vedo;)
 
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Pallazzo

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Più probabile che il tuo signor Baccini abbia guardato qualche video a caso su YouTube e abbia trovato qualche influencer interessante o divertente. Così ha deciso di guardarne anche altri video, magari qualcuno con consigli assortiti per gli acquisti.
Oltre a YouTube bisogna menzionare anche gli ottimi siti e blog disseminati in rete, a titolo di esempio i vari Balena Ludens, Giochi sul nostro tavolo e compagnia..
 

madagelo

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Finora mi sono posto questo interrogativo: da ora in poi gli acquirenti daranno più importanza alla rigiocabilità (di quanta ne abbiano data negli ultimi anni) come parametro per decidere se acquistare un gioco o non acquistarlo?

Ora vorrei fare un passaggio ulteriore nel filo del ragionamento, eccolo:

Forse gli acquirenti di cui sopra dovrebbero essere maggiormente aiutati dalla community degli esperti.
Forse chi è già esperto dovrebbe aiutare l'acquirente medio o occasionale a conoscere buoni criteri con cui scegliere cosa comprare


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Il signor Antonio Baccini (nome inventato) si trova le bollette rincarate del 30-40%, la benzina del 25% e la spesa alimentare del 30%, quindi gli rimangono pochi soldi in tasca.
Ha la fortuna di avere un figlio e qualche amico, e decide nonostante tutto di fare uno sforzo e acquistare qualche gioco da tavolo.
Spende 90 euro per un gioco basandosi unicamente sul fatto che sulla scatola c'è scritto il titolo di una serie televisiva famosa. Il gioco punta molto sull'effetto "Wow" iniziale e sul brand, ma quelli si esauriscono presto. Ci fa una, forse due, partite.
Poi spende altri 80 euro e compra un gioco basandosi sul fatto che sulla copertina c'è il titolo di un film famoso. Il gioco punta molto sull'effetto "Wow" iniziale e sul brand, ma quelli si esauriscono presto. Ci fa una sola partita.
Fa questa stessa cosa altre due volte.
Ora il signor Antonio Baccini si è convinto che spendere soldi (di cui già scarseggia) per giochi da tavolo non vale la pena, e si allontana dall'hobby ludico per sempre.

Faccio un altro esempio

Il signor Antonio Baccini (nome inventato) si trova le bollette rincarate del 30-40%, la benzina del 25% e la spesa alimentare del 30%, quindi gli rimangono pochi soldi in tasca.
Ha la fortuna di avere un figlio e qualche amico, e decide nonostante tutto di fare uno sforzo e acquistare qualche gioco da tavolo.
Spende 40 euro per Ethnos, e con sua grande sorpresa ogni partita ha qualcosa di nuovo da scoprire e provare. Ci fa 10 partite (e per un gioco come Ethnos sono anche pochine, per la rigiocabilità enorme che ha)
Poi spende 50 euro per El Dorado. Qui le carte sono le stesse in ogni partita, prova tutte le mappe presenti nel regolamento (che sono 6 o 7). Prova le mappe difficili un paio di volte ciascuna. Totale 8 o 9 partite (e anche qui se ne potrebbero fare anche un po' di più)
Poi spende 20 euro per Patchwork, coinvolge il figlio e la moglie, e un 10-12 partite vengono fuori (come minimo)
Ora, è vero che il signor Baccini ha speso meno e in un arco di tempo più lungo (quindi in sostanza facendo guadagnare di meno gli editori), ma questo è un cliente guadagnato. Ora egli è convinto che i giochi da tavolo siano qualcosa su cui vale la pena puntare e proseguirà nella scoperta dell'hobby ludico.

Qual è la differenza tra l'esempio 1 e l'esempio 2?
La community è riuscita a raggiungere l'utente e gli ha consigliato buoni criteri con cui scegliere cosa acquistare
A mio avviso questo esempio non funziona in nessuna delle sue parti. Le reazioni che vengono date dal giocatore fittizio sono i tuoi pensieri da giocatore di lunga data all'interno di un neofita che coglie un gioco come lo coglieresti tu. Il signore citato molto probabilmente non coglierebbe carenza di design all'interno del gioco pagato 80 euro con effetto wow. Pensa ad un gioco come la tombola o Monopoly che esistono da tantissimo tempo , vengono giocati e vendono tantissimo ancora. Non vi è nessun mostro di game design dietro ad essi ma vengono molto apprezzati . Io stesso iniziando l'hobby ho giocato a giochi con un design davvero imbarazzante superando in alcuni casi le 200 partite. Perché il gioco è tante cose e tra queste tante cose c'è anche l'esperienza al tavolo. Mi sembra più uno spunto di discussione dovuto all'auspicarsi di un cambio di tendenza di un giocatore di lungo corso (e lo capisco perché per molto tempo ho avuto gli stessi tuoi pensieri) ma devo dire che ultimamente capisco che anche altri giocatori possano avere esigenze ludiche diverse. Ora come ora ad esempio vedo che il mondo dei boss battler è quello che probabilmente sta conoscendo il suo momento d'oro perché c'è ancora tanto da esplorare ed è quello che più di tutti sta portando un po' di novità nel gioco. E novità non inteso dell'ultima moda da seguire ma bensì di esperienza al tavolo da gioco.
 
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LorenZo-M

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Credo che per molti ormai la cosa più interessante nei giochi é arrivare prima degli altri nell'acquisto, improvvisare un bel videotutorial, poi collezionare il titolo seguente. ;)
 

lushipur

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Credo che per molti ormai la cosa più interessante nei giochi é arrivare prima degli altri nell'acquisto, improvvisare un bel videotutorial, poi collezionare il titolo seguente. ;)
This.
 

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Credo che per molti ormai la cosa più interessante nei giochi é arrivare prima degli altri nell'acquisto, improvvisare un bel videotutorial, poi collezionare il titolo seguente. ;)

Purtroppo questo è molto vero
 

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I titolo comprati oggi che siano o non siano, alla fine son tutti LEGACY perchè praticamente nessuno viene approfondito
 

Elijah

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Voi cosa ne pensate?

È un periodo in cui sto leggendo alcuni libri sulla decrescita (Pallante, Bonaiuti, ecc.), per capire cosa ci aspetterà nei prossimi decenni secondo questa scuola di pensiero (altro esempio: 2052): trovo il tutto particolarmente stuzzicante e stimolante.

L'idea di una crescita esponenziale infinita in un mondo con risorse limitate e uno spazio finito, beh, ha un non so che di bizzarro, in effetti. Come anche il lasciare fare tutto al libero mercato (sperando che tutto vada bene) o la fede cieca nel progresso tecnologico come ancora di salvezza.

Tale assurdità, dei consumi sfrenati delle merci e degli sprechi abnormi, la si può notare anche nel mondo dei giochi da tavolo. Al posto di goderci gli ormai tantissimi giochi che sono stati prodotti fino a qui, continuiamo ad anelare il nuovo, perdendo sempre più la capacità di goderci ciò che già abbiamo.

Più leggo sul tema della decrescita, più divento consapevole che la crescita non potrà continuare in eterno. Prima o poi il giocattolo si romperà (la società dei consumi) e in seguito staremo a vedere.



In medio stat virtus.
 

aleaiacta

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Prima o poi il giocattolo si romperà (la società dei consumi) e in seguito staremo a vedere.
Si è già rotto. Mi sembra che la crisi climatica e quella sociale siano sotto gli occhi di tutti: al "trickle-down" turboliberista di reganiana e thatcheriana memoria non crede più nessuno. Nei paesi produttori che si sono arricchiti, insieme al benessere si sono prodotte paradossalmente enormi disuguaglianze sociali.
In questi giorni a New York ci sono bufere di neve artiche e temperature che hanno raggiunto i - 57 gradi, paralizzando interi stati dove si contano i morti oltre ai danni, mentre qui in Italia, in Sardegna e in Calabria a Natale facevano il bagno in mare...tuttapposto
 

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v.cecca85
Direi proprio l’opposto.
Un titolo legacy, per sua natura, viene approfondito e non poco.
Nel senso che i giochi, la maggior parte dei gruppi, lo giocano una, e se va bene 2 volte, poi non lo intavolano più.
 

madagelo

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Nel senso che i giochi, la maggior parte dei gruppi, lo giocano una, e se va bene 2 volte, poi non lo intavolano più.
infatti lui intendeva che per finire un Legacy in genere ci metti almeno 10 partite quindi lo hai approfondito molto di più di un titolo medio che vede il tavolo 1-2 volte.
Il suo intervento era per evidenziare la contraddizione che spesso un gioco finito dalla longevità limitata vede più volte il tavolo di uno dalla elevata longevità creando così un paradosso.
 

cola

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Si è già rotto. Mi sembra che la crisi climatica e quella sociale siano sotto gli occhi di tutti: al "trickle-down" turboliberista di reganiana e thatcheriana memoria non crede più nessuno. Nei paesi produttori che si sono arricchiti, insieme al benessere si sono prodotte paradossalmente enormi disuguaglianze sociali.
In questi giorni a New York ci sono bufere di neve artiche e temperature che hanno raggiunto i - 57 gradi, paralizzando interi stati dove si contano i morti oltre ai danni, mentre qui in Italia, in Sardegna e in Calabria a Natale facevano il bagno in mare...tuttapposto

Siete pregati di rimanere in tema giochi da tavolo

 
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