DarthBalrog":2yunjf4m ha scritto:
Vuoi paragonare Luke ai super piloti della ribellione che attaccano con 9 caccia dell'apocalisse la base del primo ordine e fanno secchi tutto e tutti? Oppure al loro asso che pilota alla perfezione un TIE su cui non è mai salito sopra? Oppure centra, cos'erano 6,7 o forse 8 TIE in 8 secondi? Ma no dai, parliamo della ragazza che in un giorno pilota, usa la forza, e la spada laser manco fosse... Chuck Norris, appunto.
Per me il punto non è la credibilità in termini di realismo.
Star Wars ha i suoni nel vuoto dello spazio e con questo ho già detto tutto.
Il fatto è come giustifichi in termini narrativi (non fisici) molte situazioni. Ecco perché SW VII annoia. Quando
[spoil]muore HAN SOLO[/spoil]
ho tirato un sospiro di sollievo...il film aveva appena superato la sindrome di Topolinoperfettino, con personaggi di gomma a cui non può succedere NULLA.
E quella sindrome, insieme alla trama telefonata, è la madre di tutte le noie.
Purtroppo superata quella scena (peraltro giocata MALISSIMO), si ritorna subito nel solito binario.
SW prima trilogia invece è arrivato in un'epoca in cui gli eroi erano puri e forti, le principesse si facevano prima salvare e poi impalmare, e i bruti erano personaggi cattivi.
Invece arriva un film che riesce ad essere serio quando serve (c'è tutta la trama del bene contro il male e tutto un percorsino di crescita interiore) e cialtrone quando non serve, SORPRENDENDO lo spettatore con situazioni spiazzanti (Leila, una principessa con un caratterino pepato che flirta con Solo dopo aver baciato il fratello?), il solo personaggio di Chewbecca, il cantina ecc...
Ma sono punti di forza che emergono nel contesto di quaranta anni fa e non nel contesto di oggi. Non rappresentano, cioè un valore assoluto, ma vanno visti come punto di rottura nel loro contesto storico.
Come quando si racconta una barzelletta, una battuta...vale la prima volta che la racconti o che racconti quel meccanismo comico, per il semplice fatto che viola le aspettative dello spettatore. Ed è questo quello che ci mette sul bordo della sedia quando guardiamo un film, è questo quello che cattura la nostra attenzione, non la ripetizione.
Abrams quello fa: racconta una barzelletta che sentiamo raccontare dalle elementari. Du palle.