Schermo del master

mork

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Sarò sbagliato io ma il 100% delle volte (facciamo il 90% Topo infame) io mi fido del Master e do per scontato che agisca onestamente.
Siccome non sono quella tipologia di giocatore che si legge tutte le regole e regoluzze non avrei la possibilità di controbattere punto per punto una discutibile decisione arbitrale (dove l'ho già sentito? :verysmile: ).
Invece sono sicuro che il Master, dio supremo ed unico giudice del gioco abbia il potere di fare come vuole a prescindere dai dadi, regole e risultati.
Se il Master vuole che un coboldo ti ferisca, anche se sei corazzato come un tank, ebbene lo farà, come d'altronde ti farà trovare la porta segreta utile per il proseguimento dell'avventura anche si il tuo patetico tiro non ti avrebbe consentito di scovare il tuo naso.
Detto questo mi pare che la discussione, seppur su deu livelli divergenti, arrivi al medesimo collo di bottiglia:"Il Master è colui che decide".
E se lo fa tirandoti i dadi davanti o dietro (e poi te lo mette d***** 8-O ) cosa importa.
Unico vezzo rimasto ai giocatori e di decidere quando punire corporalmente il Master :hammer: e dove.
Per il resto, io giocherei anche senza dadi, quale affascinato eletto di quella magica realtà che è il gioco di ruolo. :hatZ:
 

Galdor

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mork":2bgesl4v ha scritto:
Per il resto, io giocherei anche senza dadi, quale affascinato eletto di quella magica realtà che è il gioco di ruolo. :hatZ:

A parte il fatto che sottoscrivo ogni singola lettera da te scritta, se vuoi giocare diceless ti faccio provare il mio sistema dove non si tirano dadi ma si utilizzano Punti Fato per risolvere le azioni! 8-O
 
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mork":3mr67ya7 ha scritto:
Jones":3mr67ya7 ha scritto:
Se continui ad essere così saggio dobbiamo scolpirti un busto ad honorem! :lol:


:oops: :oops: :oops: :oops: :oops: :oops: :oops:

Quanto grande? :verysmile:

Dipende da quanto sei disposto a spendere: i materiali li compri tu!! :lol: :verysmile: :verysmile:
 

Ken_Derringer

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mork":2xolfksz ha scritto:
Aggiungo ancora una cosina.
Sarò sbagliato io ma il 100% delle volte (facciamo il 90% Topo infame) io mi fido del Master e do per scontato che agisca onestamente.
Siccome non sono quella tipologia di giocatore che si legge tutte le regole e regoluzze non avrei la possibilità di controbattere punto per punto una discutibile decisione arbitrale (dove l'ho già sentito? :verysmile: ).
Invece sono sicuro che il Master, dio supremo ed unico giudice del gioco abbia il potere di fare come vuole a prescindere dai dadi, regole e risultati.
Se il Master vuole che un coboldo ti ferisca, anche se sei corazzato come un tank, ebbene lo farà, come d'altronde ti farà trovare la porta segreta utile per il proseguimento dell'avventura anche si il tuo patetico tiro non ti avrebbe consentito di scovare il tuo naso.
Detto questo mi pare che la discussione, seppur su deu livelli divergenti, arrivi al medesimo collo di bottiglia:"Il Master è colui che decide".
E se lo fa tirandoti i dadi davanti o dietro (e poi te lo mette d***** 8-O ) cosa importa.
Unico vezzo rimasto ai giocatori e di decidere quando punire corporalmente il Master :hammer: e dove.
Per il resto, io giocherei anche senza dadi, quale affascinato eletto di quella magica realtà che è il gioco di ruolo. :hatZ:

Sono d'accordo su tutto.
Però credo che il linea di massima i dadi devono esserci. Devono servire per dare un'idea dell'azione. Una guida.
In modo che non sia solo il master a decidere perchè a volte rischierebbe anche di forzare l'andatura della storia.
QUindi ricapitolando credo che il tiro dei dadi debba esserci, ma che in ogni caso, quando è necessario, il master debba avere l'ultima parola per sistemare la trama e l'azione là dove il fato non riesce.
 

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Ken_Derringer":1mlsl0mh ha scritto:
Però credo che il linea di massima i dadi devono esserci. Devono servire per dare un'idea dell'azione. Una guida.
In modo che non sia solo il master a decidere perchè a volte rischierebbe anche di forzare l'andatura della storia.
QUindi ricapitolando credo che il tiro dei dadi debba esserci, ma che in ogni caso, quando è necessario, il master debba avere l'ultima parola per sistemare la trama e l'azione là dove il fato non riesce.

Se i dadi devono esserci, ma comunque il Master può "guidare" i loro risultati tanto vale provare con i Punti Fato...questi ultimi -tra l'altro- consentono ad un giardiniere della Contea di ferire la figlia di Ungoliant o ad un Tuc di sopravvivere alla carica di un Olog-hai, ecc... :sars:
 

Ken_Derringer

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Non so come funziona bene il discorso dei punti fato, ma preferisco avere un tiro di dado con eventuale guida. COnsiderando che la guida non c'è sempre. In una sessione di gioco, penso di aver "modificato" il risultato 1 o 2 volte su 20 tiri.

COn i punti fato invece precludi del tutto un minimo di "sfiga" o "fortuna".
Il guidare il risultato non è una cosa che deve essere forzata troppo, altrimenti il Master se la godrebbe da solo e sarebbe un regista che non fa fare ai propri compagni le azioni e gli errori che è giusto che ci siano. In poche parole preferisco un minimo di "caso", ed un'eventuale e minima opera da parte del master per modificare il risultato senza esagerare.
 

mork

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Galdor":21qhte6d ha scritto:
Se i dadi devono esserci, ma comunque il Master può "guidare" i loro risultati tanto vale provare con i Punti Fato...questi ultimi -tra l'altro- consentono ad un giardiniere della Contea di ferire la figlia di Ungoliant o ad un Tuc di sopravvivere alla carica di un Olog-hai, ecc... :sars:

Io amo quest'uomo :wub: :verysmile: :verysmile: :verysmile: (si vede che sono malato de Il signore degli Anelli?)
 

Xarxus

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MMMM, quante cose sono state dette! :lol:

In realtà credo che alla fine sia stato introdotto un discorso che aleggiava come uno spettro dietro ogni post, ovvero il fatto che il Master abbia la possibilità (forse anche il dovere) di adattare gli eventi come meglio reputa opportuno; basti pensare al mero calcolo statistico sulla possibilità di morte di un personaggio per rendersi conto di questa necessità.

Ci sono alcuni aspetti, però, che mi preme sottolineare. Il Master ha il compito di adattare, ma ha anche il compito di non togliere spazio al giocatore. La sua decisione non deve essere invadente, a meno che non si usi un sistema diceless o ruleless (o magari puramente narrativi - no dice), come suggerisce Galdor. Lo schermo però ha senso laddove la regola esista e quindi sia necessario un sistema aleatorio, ed è di questo che stamo parlano din questo 3ad.

Ken dice che può decidere di rendere un 1 (fallimento in qualche sistema) come un successo, magari con penalità nei round successivi. Ciò, però, comporta che il giocatore prende nota del fatto che il tiro del dado non serve a nulla.... tanto ci pensa il Master. Volenti o nolenti, per quanto s possa essere bravi giocatori, finiremo per avere, in un angolino del nostro cervello, questa coscienza. Il Master non mi farà morire. E quando lo farà, sarà naturale, forse anche giusto, arrabbiarci: a lui con 1 l'hai salvato, a me crepa il personaggio?! Okkio a questo, ragazzi, si guasta il gioco in un battito di ciglia! Mork ha ragione nel dire che il Master deve godere della fiducia estrema, ma il rischio che si corre è quello di non avere più fiducia nel proprio gesto (leggi anche nelle proprie caratteristiche) in quanto è il Master comunque a decidere. In tali situazioni la sensazione del giocatore è quella di non governare più gli eventi, ma di esserne spettatore.
Il Master deve sempre apparire imparziale e l'uso di una grazia preclude il suo non uso in seguito, salvo rari casi su cui sarebbe troppo lungo dilungarsi.

La mia personalissima opinione, quindi, è che il bravo giocatore, perquanto bravo, in un sistema che fa uso del dado, tiene conto dello stesso per valutare le proprie azioni e quelle degli avversari. E qui mi collego anche all'esempio del combattimento di prima. Se non so che risultato ha fatto l'avversario, non so nemmeno se al 5° round non mi ha preso perchè ho fortuna (il campione è molto ristretto per giudicare) o perchè lui sia una emerita schiappa.

Il giocatore desidera essere protagonista del gesto, oltre che della storia. Questo aspetto del gioco non va sottovalutato e deve essere tenuto ben presente quando ci si interfaccia con giocatori che, al contrario di Mork, hanno conoscenza del regolamento stesso.

Ovviamente, usando sistemi di narrazione pura... addio schermo ed addio dado! :lol:
 

Ken_Derringer

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Xarxus":gm5qjnyo ha scritto:
Ken dice che può decidere di rendere un 1 (fallimento in qualche sistema) come un successo, magari con penalità nei round successivi. Ciò, però, comporta che il giocatore prende nota del fatto che il tiro del dado non serve a nulla.... tanto ci pensa il Master. Volenti o nolenti, per quanto s possa essere bravi giocatori, finiremo per avere, in un angolino del nostro cervello, questa coscienza. Il Master non mi farà morire. E quando lo farà, sarà naturale, forse anche giusto, arrabbiarci: a lui con 1 l'hai salvato, a me crepa il personaggio?! Okkio a questo, ragazzi, si guasta il gioco in un battito di ciglia!

Si è verissimo, però vorrei far presente solo un paio di cose.
Di base i miei giocatori sanno che non faccio morire nessuno per un tiro di dadi, pertanto sanno bene che se fanno 1 con il dado, possono fallire miseramente e beccarsi i danni e tutto il resto, o se lo ritengo necessario "alleviare" la pena se a livello di storia un critico non cambia niente.
Con queste premesse nessun giocatore verrà mai a lamentarsi che ho fatto favoritismi verso qualcuno.


La mia personalissima opinione, quindi, è che il bravo giocatore, perquanto bravo, in un sistema che fa uso del dado, tiene conto dello stesso per valutare le proprie azioni e quelle degli avversari. E qui mi collego anche all'esempio del combattimento di prima. Se non so che risultato ha fatto l'avversario, non so nemmeno se al 5° round non mi ha preso perchè ho fortuna (il campione è molto ristretto per giudicare) o perchè lui sia una emerita schiappa.
Si il giocatore si può basare sul dado per capire se il suo avversario è forte o meno. Anche se non è sempre vero. E cmq se non gli dici qual'è la difficoltà gli risulterà difficile stabilirlo.
IN ogni modo anche se un sistema di gioco prevede dadi, regole e tutto il resto, non è necessariamente perfetto e molte volte non si integra con l'azione che si sta svolgendo. Ed è in questi casi che deve intervenire il Master. Se ci si basa solo ed esclusivamente sulle regole, si perde molto del romanticismo e della bellezza della narrazione. Al contrario se ci si basa solo sulla narrazione a lungo andare alcuni giocatori possono "rompersi le balle" a seguire esclusivamente ciò che decide il master o basandosi solo su punti fato, si perde un pò il concetto di fortuna o sfiga che c'è anche nella vita reale.

Alla fine, credo che la cosa migliore, sia quella di avere un mix di tutto questo. Un minimo di "casualità" data dal dado. E un minimo di controllo da parte del master per sistemare laddove viene rovinana l'armonia della sessione (Se un personaggio con un'importante parte nella narrazione dovesse morire in una rissa da taverna, ucciso da un tentacolo volante o strangolato da un osso durante un banchetto, benché il tutto vi possa sembrare 'realistico' la campagna ne sarà incredibilmente impoverita.).

Probabilmente avendo anche sempre giocato giochi basati quasi esclusivamente sulla narrazione ho difficoltà sull'accettare il tiro dei dadi nascosto. Capisco che in certi casi sia + comodo soprattutto in giochi stile D&D, ma sinceramente non lo ritengo indispensabile.
 

mork

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Xarxus":3uba7lsn ha scritto:
Mork ha ragione nel dire che il Master deve godere della fiducia estrema, ma il rischio che si corre è quello di non avere più fiducia nel proprio gesto (leggi anche nelle proprie caratteristiche) in quanto è il Master comunque a decidere.

Il Master comunque decide. Basta che dia malus, penalità e similia e il tuo fantastico tiro di dado non serve più a nulla.

Xarxus":3uba7lsn ha scritto:
Se non so che risultato ha fatto l'avversario, non so nemmeno se al 5° round non mi ha preso perchè ho fortuna (il campione è molto ristretto per giudicare) o perchè lui sia una emerita schiappa.

Sta al Master dare la giusta risposta. Se invece di tirare il dado e fallire ti dice "il suo colpo di immane potenza si abbatte contro la tua difesa, facendoti vibrare e pensare di aver sostenuto l'uto per mera fortuna" non è lo stesso.
Mentre in caso di avversario schiappa potrebbe dire "il suo attacco ti sembra abbastanza disordinato, portato avanti senza la perizia che contraddistinguerebbe un veterano di mille battaglie"

Una cosa così, eppoi io nun so Mazter :verysmile:
 

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mork":382zi0dl ha scritto:
Sta al Master dare la giusta risposta. Se invece di tirare il dado e fallire ti dice "il suo colpo di immane potenza si abbatte contro la tua difesa, facendoti vibrare e pensare di aver sostenuto l'uto per mera fortuna" non è lo stesso.
Mentre in caso di avversario schiappa potrebbe dire "il suo attacco ti sembra abbastanza disordinato, portato avanti senza la perizia che contraddistinguerebbe un veterano di mille battaglie"

Una cosa così, eppoi io nun so Mazter :verysmile:

E' qui che ti volevo! Abbravo Mork! Questa descrizione aiuta il giocatore a fare delle valutazioni e elimina dalla fantasia dello stesso la conoscenza della meccanica. Il mio punto (sempre personalissimo, ovviamente) è che un GdR sia un gioco di fantasia. Laddove questa viene sostituita da una valutazione misurata (o misurabile) si è perso un aspetto importante del gioco.
 

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Ken_Derringer":33nkc0wv ha scritto:
Si il giocatore si può basare sul dado per capire se il suo avversario è forte o meno. Anche se non è sempre vero. E cmq se non gli dici qual'è la difficoltà gli risulterà difficile stabilirlo.

Ovviamente si parta di capire quanto sia facile per lui colpire me (perchè il contrario lo capisco subito comunque). In questo caso se gli vedo fare 3 e subisco il colpo... oh bhe... posso anche non sapere con quanto mi colpisce, mi basta (ed avanza pure) sapere che con 3 mi prende.

Ken_Derringer":33nkc0wv ha scritto:
IN ogni modo anche se un sistema di gioco prevede dadi, regole e tutto il resto, non è necessariamente perfetto e molte volte non si integra con l'azione che si sta svolgendo.

Yeah, ma questo non toglie nè aggiunge nulla pro o contro lo schermo, mi pare. Non confondiamo l'uso dello schermo con la voglia del tecnicismo, sono due cose separate. Io ad esempio uso sempre lo schermo, ma aborro il tecnicismo estremo, come avete potuto capire sempre da quella valutazione statistica che cito... ;)

Ken_Derringer":33nkc0wv ha scritto:
Al contrario se ci si basa solo sulla narrazione a lungo andare alcuni giocatori possono "rompersi le balle" a seguire esclusivamente ciò che decide il master o basandosi solo su punti fato, si perde un pò il concetto di fortuna o sfiga che c'è anche nella vita reale.

Vero... ma se una volta interpreto ed una volta uso, ovvero una volta con 1 dò qualche danno ed una altra, sempre con 1, uccido, il giocatore si può (anche giustamente) risentire. Perchè lui è vivo ed io no? Se il dado va usata, va usato. Si deve usare la moderazione, tutta quella possibile, ma non si deve snaturare il gioco, altrimenti si passi adun sistema diverso che non faccia uso di dadi o che li usi veramente poco.

Ken_Derringer":33nkc0wv ha scritto:
Se un personaggio con un'importante parte nella narrazione dovesse morire in una rissa da taverna, ucciso da un tentacolo volante o strangolato da un osso durante un banchetto, benché il tutto vi possa sembrare 'realistico' la campagna ne sarà incredibilmente impoverita.

Vero, anzi verissimo. Il discorso è forse un po' OT, ma indiscutibilmente vero. C'è da dire che un bravo Master evita il più possibile di usare personaggi insostituibili, oppure, laddove ce ne sia uno, evita di farli trovare in simili situazioni.

Infine l'indispensabilità dello schermo non c'è, ovviamente. Altrimenti non ci sarebbero persone che lo usano e persone che non lo fanno. Il tutto alla fine è legato al gusto/stile del Master. Ovviamente ciascuno ha le sue di motivazioni per usarlo, o anche per non usarlo. Non c'è, nè ci sarà mai, un modo giusto ed uno sbagliato.
 

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Xarxus":3hvv6j9i ha scritto:
Infine l'indispensabilità dello schermo non c'è, ovviamente. Altrimenti non ci sarebbero persone che lo usano e persone che non lo fanno. Il tutto alla fine è legato al gusto/stile del Master. Ovviamente ciascuno ha le sue di motivazioni per usarlo, o anche per non usarlo. Non c'è, nè ci sarà mai, un modo giusto ed uno sbagliato.

Questo direi che è il punto in cui tutti siamo + che d'accordo!
 

mork

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Xarxus":t9ihbc1a ha scritto:
E' qui che ti volevo! Abbravo Mork! Questa descrizione aiuta il giocatore a fare delle valutazioni e elimina dalla fantasia dello stesso la conoscenza della meccanica. Il mio punto (sempre personalissimo, ovviamente) è che un GdR sia un gioco di fantasia. Laddove questa viene sostituita da una valutazione misurata (o misurabile) si è perso un aspetto importante del gioco.

Forse ho capito male....
Il Master non è quello deputato a raccontare la storia?
Non fa lui le descrizioni di cio' che i personaggi vedono e dei risultati delle loro azioni?
Dunque trovo naturalissimo che spieghi in modo puntuale l'evolversi del combattimento.
Altrimenti si rischi di ridurre il tutto a "4 ti ho colpito ti faccio 10pf - hai tirato 13? L'hai colpito quanti pf gli fai?"
 

Ken_Derringer

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mork":1t9epr50 ha scritto:
Xarxus":1t9epr50 ha scritto:
E' qui che ti volevo! Abbravo Mork! Questa descrizione aiuta il giocatore a fare delle valutazioni e elimina dalla fantasia dello stesso la conoscenza della meccanica. Il mio punto (sempre personalissimo, ovviamente) è che un GdR sia un gioco di fantasia. Laddove questa viene sostituita da una valutazione misurata (o misurabile) si è perso un aspetto importante del gioco.

Forse ho capito male....
Il Master non è quello deputato a raccontare la storia?
Non fa lui le descrizioni di cio' che i personaggi vedono e dei risultati delle loro azioni?
Dunque trovo naturalissimo che spieghi in modo puntuale l'evolversi del combattimento.
Altrimenti si rischi di ridurre il tutto a "4 ti ho colpito ti faccio 10pf - hai tirato 13? L'hai colpito quanti pf gli fai?"

Si, MOrk ha ragione. Il master è quello che racconta la storia e che fa le descrizioni dei personaggi.
Da questo punto riesco a spiegare meglio ciò che forse non è stato chiaro.
Il master oltre a descrivere e a usare i png deve tradurre il risultato del dado in parole.
Questo significa che un 1 su un dado non significa solo che il tiro è fallito.
L'1 sul dado deve essere tradotto dal master a seconda della situazione. Significa solo che l'azione non è andata come sperato. Quindi in certi casi, l'1 deve essere visto in un modo, e in altri casi in un'altro.
Non bisogna vedere solo bianco o nero. Altrimenti come dice MOrk ci limitiamo a dire "4 ti ho colpito ti faccio 10pf - hai tirato 13? L'hai colpito quanti pf gli fai?".
Il bello dei gdr è proprio quello di descrivere il tutto come se fosse un libro. Ma non deve essere un libro solo del master (dove decide sempre e comunque solo lui ciò che succede). Deve essere anche e soprattutto dei personaggi che con le loro azioni (insieme alla fortuna e sfortuna data dal dado) portano avanti il tutto. Il master deve poi avere la possibilità, come già detto di interpretare un numero in parole, cercando di non rompere l'equilibrio narrativo. Se l'nterpretazione dei dadi data dal master è corretta, non verrà mai nessuno a dirti "AH io ho fatto 1 e muoio e lui è solo svenuto!".
Se non si gioca così, e ci si basa solo nel dire "Ti ho tolto tot punti perchè ho fatto 10", allora torniamo tutti a giocare a Risiko.
 

mork

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Ken_Derringer":3fpor8ok ha scritto:
Il bello dei gdr è proprio quello di descrivere il tutto come se fosse un libro..........
Il master deve poi avere la possibilità, come già detto di interpretare un numero in parole, cercando di non rompere l'equilibrio narrativo.............

Concordo pienamente. :grin:
 

Xarxus

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Sì, Mork, hai ragione. Il Master è quello che narra la storia e le sue parole sono il colore e l'importanza degli eventi che si verificano. Questo vuol dire che se lui descrive un colpo dicendo "il martello a due mani dell'avversario cade pesantemente sull'altare vicino a te, frantumandolo. Ringrazi la tua divinità di essere stato lisciato" tu hai modo di immaginarti qualcosa, costruendo con la tua fantasia (in questo caso guidata dalla descrizione di cui sopra) un momento "teatrale".

Il fatto è che questa frase descrive un evento, una scena. Un dado da un fatto e consente invece valutazioni meccaniche al di fuori della fantasia. Vedendo il 18 che ha provocato quella frase da parte del Master, il giocatore,anche senza volerlo, pensa che l'avversario è sì forse molto forte ed in grado di frantumare con un colpo una lastra di marmo, ma anche un incapace... con 18 non m'ha preso. Il bravo giocatore, per quanto tale, annota questo fatto e volente o nolente tiene in considerazione questo aspetto. Il tipo non mi prende mai quindi... Non è questione di giocare bene o male, è questione di sapere o no. Io so che lui non mi prende quasi mai. Diverso sarebbe se invece solamente lo sospettassi. In primis il Master potrebbe, anche solo per ravvivare uno scontro che appare eccessivamente semplice, modificare la situazione rendendolo più pericoloso. Ma poi c'è anche da dire che sospettare vuol dire non sapere e quindi, comunque, temere.

Il discorso si sta fermando troppo sullo scontro però. Nel sostenere la mia personale opinione a favore dello schermo vorrei sottolineare che questo strumento permette di mantenere ignoto ogni aspetto che non si vuole che il giocatore conosca, dal tiro del dado del mostro, a quello del personaggio stesso, non privando i spontaneità le reazioni (e le emozioni) del personaggio.

Lo schermo non è solo lo strumento fisico, ma un concetto o un modus operandi. Ad esempio ci sono informazioni che solo alcuni giocatori devono conosere e il non rivelarle agli altri è motivo di grande divertimento, indipendentemente dalla capacità dei giocatori (degli altri) di non tenerne conto.

Recentemente in un gruppo un giocatore è stato "sostituito" da un cattivone che ha seguito il party per svariate settimane (di gioco). Il giocatore (molto bravo, a mio avviso), informato personalmente della sostituzione, ha giocato benissimo il suo nuovo ruolo. Quando la verità è venuta fuori lo stupore, la scarica adrenalinica del momento, lo sconvolgimento di molte supposizioni e situazioni è stato motivo di grande divertimento per tutti (io come Master mi sono divertito un casino nal sapere e vedere agire per tutto quel tempo). Anche questo è uno schermo, ovvero una copertura delle informazioni che i giocatori hanno. Nello specifico, pur avendo giocatori bravi, sarebbe stato molto meno divertente se tutti fossero stati a conoscenza (come giocatori) della verità.

In realtà l'aspetto dado è assolutamente paragonabile a questo esempio. La non conoscenza di qualcosa evita di farmi agire, anche in maniera inconscia, tenendo presente aspetti a me noti, difatto lasciando spazio alla mia fantasia.
 

Ken_Derringer

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Xarxus":3ie4d7c7 ha scritto:
Sì, Mork, hai ragione. Il Master è quello che narra la storia e le sue parole sono il colore e l'importanza degli eventi che si verificano. Questo vuol dire che se lui descrive un colpo dicendo "il martello a due mani dell'avversario cade pesantemente sull'altare vicino a te, frantumandolo. Ringrazi la tua divinità di essere stato lisciato" tu hai modo di immaginarti qualcosa, costruendo con la tua fantasia (in questo caso guidata dalla descrizione di cui sopra) un momento "teatrale".

Il fatto è che questa frase descrive un evento, una scena. Un dado da un fatto e consente invece valutazioni meccaniche al di fuori della fantasia. Vedendo il 18 che ha provocato quella frase da parte del Master, il giocatore,anche senza volerlo, pensa che l'avversario è sì forse molto forte ed in grado di frantumare con un colpo una lastra di marmo, ma anche un incapace... con 18 non m'ha preso. Il bravo giocatore, per quanto tale, annota questo fatto e volente o nolente tiene in considerazione questo aspetto. Il tipo non mi prende mai quindi... Non è questione di giocare bene o male, è questione di sapere o no. Io so che lui non mi prende quasi mai. Diverso sarebbe se invece solamente lo sospettassi. In primis il Master potrebbe, anche solo per ravvivare uno scontro che appare eccessivamente semplice, modificare la situazione rendendolo più pericoloso. Ma poi c'è anche da dire che sospettare vuol dire non sapere e quindi, comunque, temere.

Il discorso si sta fermando troppo sullo scontro però. Nel sostenere la mia personale opinione a favore dello schermo vorrei sottolineare che questo strumento permette di mantenere ignoto ogni aspetto che non si vuole che il giocatore conosca, dal tiro del dado del mostro, a quello del personaggio stesso, non privando i spontaneità le reazioni (e le emozioni) del personaggio.

Lo schermo non è solo lo strumento fisico, ma un concetto o un modus operandi. Ad esempio ci sono informazioni che solo alcuni giocatori devono conosere e il non rivelarle agli altri è motivo di grande divertimento, indipendentemente dalla capacità dei giocatori (degli altri) di non tenerne conto.

Recentemente in un gruppo un giocatore è stato "sostituito" da un cattivone che ha seguito il party per svariate settimane (di gioco). Il giocatore (molto bravo, a mio avviso), informato personalmente della sostituzione, ha giocato benissimo il suo nuovo ruolo. Quando la verità è venuta fuori lo stupore, la scarica adrenalinica del momento, lo sconvolgimento di molte supposizioni e situazioni è stato motivo di grande divertimento per tutti (io come Master mi sono divertito un casino nal sapere e vedere agire per tutto quel tempo). Anche questo è uno schermo, ovvero una copertura delle informazioni che i giocatori hanno. Nello specifico, pur avendo giocatori bravi, sarebbe stato molto meno divertente se tutti fossero stati a conoscenza (come giocatori) della verità.

In realtà l'aspetto dado è assolutamente paragonabile a questo esempio. La non conoscenza di qualcosa evita di farmi agire, anche in maniera inconscia, tenendo presente aspetti a me noti, difatto lasciando spazio alla mia fantasia.

Bhò. Personalmente mi sembra che si stia dando troppo peso al fatto che il pg veda il dado o meno. Siamo sempre allo stesso punto. Il giocatore deve recitare il suo personaggio indipendentemente da quello che sa.
Quante volte un mio giocatore conosceva benissimo il libro di Nod, ma ha dovuto recitare il suo personaggio come se non sapesse nemmeno che cosa fosse?
SE il mio pg ha 1 di intelligenza, devo recitarlo come un'idiota e anche se sò risolvere un enigma difficilssimo non dovrei farlo in modo istintivo perchè un conto è ciò che sa il giocatore. Un conto è ciò che sa il pg. A quel punto non si sta + recitanto il personaggio, ma semplicemente un alter-ego uguale al giocatore. Anzi. UN personaggio onniscente!
Probabilmente se avessi giocatore che non sono in grado di recitare il pg in questo modo allora penso che anche io nasconderei il dado.
Sul tenere nascosto un colpo di scena come quello del mostro nascosto nel gruppo mi sta + che bene. Ma tenere nascosto un tiro del dado perchè si divertono di + i giocatori mi sembra stupido. Io come giocatore mi diverto se la storia è coinvolgente e mi intrippa, e non se il master non mi fa vedere il dado....
Un colpo di scena è narrativamente parlando importantissima. UN tiro di dado in combattimento, narrativamente è superficiale.
 
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