Re: Panamax
Agzaroth":1gqq2224 ha scritto:
Keys":1gqq2224 ha scritto:
OT
Vogliamo giochi profondi, con poche regole, altamente rigiocabili nonostante l'abitudine standard dei giocatori-collezionisti sia giocare pochissime volte con uno stesso titolo di cui mai verranno esplorate le profondità.
L'attitudine alla "svalutazione direttamente proporzionale al tempo che un'attività richiede", è la conseguenza diretta dell'interiorizzazione della cultura "usa e getta", fortemente determinata a premiare le fruizioni rapide.
A buon intenditor.
Chiuso OT
.
Chissà che cultura usa e getta avevano gli inventori del Go e degli Scacchi...
Beh, però avevano due vantaggi:
1)greenfield e 2)non erano uno, ma una moltitudine.
Più che altro alle volte si vuole, si pretende, un cinghiale, ma si snobba il filler o il family.
Il punto, almeno per me, non è solo l'easy to learn/difficult to master, ma a cosa servono le regole.
Ovverosia, prendi un gioco come Arkwright e accostalo a Vinhos. Uno è un gioco pieno di regole volte a produrre una simulazione economica. L'altro è un gioco zeppo di regole e sottogiochi. Punto.
Comunque quoto assolutamente:
nonostante l'abitudine standard dei giocatori-collezionisti sia giocare pochissime volte con uno stesso titolo di cui mai verranno esplorate le profondità.
E di giudizi frettolosi ne leggo tutti i giorni...quando con il salire della complessità ci vorrebbe più cautela. Nel corso degli anni mi sono reso conto che i giudizi cambiano in virtù non solo del numero di giocatori, ma anche dell' umore della serata, del gruppo di gioco, del modo in cui si è impostata la partita. Troppi titoli e troppo poco tempo per approfondire non giustificano certe superficialità.
Per inciso: ho provato Panamax e mi ha lasciato una gran voglia di rigiocarlo. Mi restano da verificare un paio di perplessità, ma nel complesso lo trovo una bella sfida, anche originale.