OT
Mhmhmhmhm.
La contaminazione con l'inglese credo non sia più una moda, come poteva esserlo una dozzina d’anni fa quando faceva figo tirar fuori la parola ammmericana, quanto invece:
1-il frutto di una contaminazione culturale e di contenuti, alla quale siamo così abituati da non farci neanche più caso. Oggi quando qualcuno sulla Tana chiede sulla lumi sull’applicazione della regola di un gioco, è “normale” linkargli il forum di boardgamegeek, nessuno si stupisce più e quasi nessuno scrive “Ma non c’è in italiano?”
2-una necessità, in certi contesti, di utilizzare esattamente una certa parola e non la sua “traduzione”.
Lavorando come informatico la contaminazione e italianizzazione è costante, si tratta (a mio avviso) di meta-linguaggi che si sviluppano in certi ambienti tecnici, e non mi stupisce che il fenomeno si sviluppi anche nei boardgames.
Io dico più spesso “Rolla i dadi” che “Tira i dadi” , e “In questo turno dobbiamo draftare le carte” non mi verrebbe da dirlo in nessun altro modo, non parliamo di randomizzare.
/OT