Nell'ultimo periodo, causa condizionatore fisso in casa della dolce metà, la suddetta amabile donnina ed il sottoscritto ci siamo piazzati spesso e volentieri davanti alla tv a mangiare olive e trincare prosecco. Ecco quanto è passato per il teleschermo (più o meno):
Fear the walking dead: viste tipo 3 puntate, con una certa sofferenza. Anche qua, come con TWD, ho preso la decisione drastica: MOLLARE! Lo abbiam trovato inutilmente prolisso e non in grado di tenere la tensione, fischi per lui. Ciao ciao!
L'alba dei morti viventi: zombi,
ce riprovamo! Vediamo il remake dei primi anni zero, niente di particolarmente esaltante ma fa il suo lavoro. Se non altro, i morti viventi si vedono e fanno male. Mi piace il finale agguerrito, così bisogna fa.
Stranger Things: un po' come Pippo Baudo che si prendeva il merito di aver scoperto Heather Parisi ed altre soubrette, mi prendo il merito di aver messo il tarlo di questa serie nell'orecchio di [tag]Mod_XXII[/tag], che adesso è felice tanto quanto lo siamo noi. Voglio vedere solo cose fatte così, per davvero. Gli anni '80 sono bellissimi, ridatemeli!
Le Belve: me lo volevo vedere da tempo, me lo ha proposto la donna. Quando sento che un film è tratto da un'opera di Don Wislow drizzo le orecchie, di suo ho letto solo Il potere del cane ma ancora me lo sogno la notte da quanto è bello. Beh, il film trasmette quelle atmosfere, anche se non così di prepotenza come riesce a fare l'autore su carta. Bello!
Bobby Z - Il signore della droga: questo lo propongo io, dato che è sempre tratto da un romanzo di Don Wislow. Se Simona m'avesse preso a calci per quanto fa cacare duro non avrei opposto resistenza; dopo una mezzora abbiamo mandato avanti veloce e poi abbiamo tolto. Giudizio finale: NO.
La notte del giudizio: dato che il terzo capitolo è al cinema in questi giorni abbiam deciso di vederci i due titoli precedenti. L'idea alla base del film è interessante: negli USA disoccupazione e criminalità sono ai minimi storici grazie ai Nuovi Padri Fondatori che hanno istituito lo Sfogo, ovvero una notte in cui tutti i reati sono concessi, per cui la gente tira fuori tutta la rabbia repressa e ruba, stupra, ammazza il vicino rompiballe ed il datore di lavoro odioso. Qua il punto di vista è quello di una famiglia borghese tappata in casa che si trova ad affrontare una inaspettata situzione di violenza all'interno delle mura domestiche, emerge solo parzialmente la componente sociale che sta alla base di tutto (forse proprio perché se ne occuperanno maggiormente i titoli a venire). I personaggi stanno tutti tendenzialmente antipatici, fanno cose stupide e non parlano tra di loro, ma la figlia è davvero bona, ma tanto, ma tanto tanto. Avrei tanto voluto esser là quella sera.
Sì, 'sta Adelaide Kane è anche meglio di Lena "Cersei" Headey, che nel film riveste il ruolo di sua madre
La notte del giudizio: Anarchia: ecco, qua non ci sono attori noti ma il film m'è piaciuto più del primo. Stavolta siamo tra la gente comune, i poveracci che si trovano ad essere prede, la condizione sociale che sottende allo Sfogo è ormai chiarissima ed esplicitata. Domani sera mi sa che andiamo al cinema a vederci il terzo episodio, spero non mandino tutto in vacca.
Final Destination: qua ho fatto un gran pressing io per rivederlo, a suo tempo mi era sembrato un film degno di nota. Captain Seemo (ogni riferimento a quel dannato demonio di League of Legends è puramente voluto) aka Simona mi ha fatto notare come sia effettivamente un po' invecchiato e come sia un pelo lento, costringendomi a darle ragione.
Ghostbusters: la mia dolce metà non l'aveva visto e, complice la presenza del remake nelle sale, ho trovato fosse un imperativo categorico farglielo vedere prima che veda qualcosa di diverso. Sempre un capolavoro, ma lei si è addormentata quando vanno a parlare dal sindaco dopo esser stati arrestati: a quel punto l'ho svegliata, le ho chiesto se fosse una dea ma purtroppo m'ha risposto di sì, eliminando di fatto ogni mia velleità omicida.
Duel: un giovanissimo Spielberg tira fuori questa chicca, tratta da uno dei tanti racconti sublimi di Matheson. Non l'avevo ancora mai visto, riesce a rendere l'atmosfera anche senza dialoghi, praticamente. Ogni tanto forse calca un po' troppo la mano, ma serve a dare un po' più respiro alla vicenda, altrimenti forse troppo piatta per un prodotto televisivo.