Messa da parte il finale di stagione di Gomorra in questo afoso fine settimana Torinese abbiamo dato spazio a qualche bella pellicola d'annata.
I predatori dell'arca perduta
Continua la mia impresa nel far recuperare le grosse mancanze cinefile della mia compagna. E' il turno del mitico Indiana.
Il film è sempre bellissimo, avvincente, ironico e mai banale. La faccia sorgnona di Ford ammalia e non lascia prigionieri.
Indiana Jones e il tempio maledetto
Si prosegue col secondo capitolo che a conti fatti le è piaciuto di più rispetto al precedente. Il Tempio Maledetto rinnova la figura di Ford/indiana che si presenta ancora più marpione, scavezzacollo e dall'animo più buono. Durante la storia si susseguono gag simpatiche che catturano la mia compagna. Indimenticabile tutto il pezzo all'interno dal palazzo del giovane Maharaja a partire dalla cena con leccornie di ogni sorta.
A margine le mie considerazioni. Il secondo Indiana, visto il successo del precedente capitolo, cerca di ampliare il pubblico rendendo la pellicola più adatta al giovane pubblico. Spielberg forse guarda di più ai dollaroni ma il Tempio rimane un ottimo film e conferma l'abilità del regista che fa l'ennesimo botto al botteghino.
Nel nome del padre
Si cambia registro con uno dei miei film preferiti di sempre. Nel nome del padre è, a mio avviso, uno dei migliori film degli anni '90. Sheridan dona agli spettatori una storia nuda e cruda buttandoci in faccia il degrado di Belstaff negli anni 70, il terrorismo dell'IRA, le speranze dei più giovani e dei loro genitori, il dovere di trovare sempre un colpevole da dare in pasto ai media ecc. Ciliegina sulla torta un Daniel Day Lewis superlativo.
Creature del cielo
E' il primo grande successo di un giovane Peter Jackson. Dopo i primi due film rivoluzione di natura splatterosa e grottesca il regista Neo Zelandese eleva la sua poetica con una storia più "alta".
Una amicizia definita "morbosa" tra due giovani ragazze che cercano di sfuggire dal grigio conformismo che le circonda. Jackson sostituisce le secchiate di emoglobina che caratterizzavano i primi due suoi film con l'angoscia, la ribellione il tutto amalgamato in una storia onirica. Il mondo di fantasia che le protagoniste si creano sarà da questo film in avanti un tema sempre presente nella filmografia futura di Jackson (vedere Sospesi nel tempo e Amabili resti).
Adoro il Jackson tolkeniano l'unico, assieme a Del Toro, a saper gestire la materia fantasy con maestria e gusto ma ancora di più lo preferisco in queste pellicole che trovo dannatamente personali.