Kimbo
Babbano
1 anno con i Goblins!
5 anni con i Goblins!
10 anni con i Goblins!
First reaction SHOCK!
Ieri sera partita a Labyrinth - Guerra al terrore, a me toccano gli Stati Uniti, partita ad 1 mazzo. Di seguito il riassunto turno per turno:
Turno 1
Mentre il terrorismo inizia a reclutare cellule in Afghanistan, gli USA trovano nell'Arabia Saudita un'Alleato Forte per la loro lotta. Amerithrax toglie una carta dalla mano degli USA, mentre l'Inghilterra ospita inconsapevolmente una cellula dormiente. Il Pakistan diventa temporaneamente alleato degli yankees per consentire all'americano di giocare Kashmir senza temere di trasformarlo in Ostile. I Jihajdisti capiscono che è il momento di dislocarsi in Europa e sfruttando i liberi confini di Schengen si nascondono in Belgio e in Francia. Mentre la guerra di Gaza infuria e fa scendere il prestigio americano a medio, il KGB scopre che la Russia ospita una pericolosissima cellula pronta a compiere un attentato: l'ultima azione jihajdista consente ai terroristi la fuga in Caucaso, mentre il mondo si divide equamente tra interventisti e non.
Turno 2
Chirac e Schroeder spingono l'opinione pubblica mondiale verso un orientamento estremamente morbido nei confronti della lotta al terrorismo: l'affinità mondiale verso le idee statunitensi non è mai stata così bassa. L'Afghanistan continua a reclutare nuove pericolose cellule e gli Stati Uniti, stufi di aspettare che gli alleati prendano una posizione rigida nei confronti del terrore, decidono di usare le maniere forti ed attuare un cambio di regime nel paese dell'oppio con ingenti forze di terra. I soldati americani di stanza in Afghanistan iniziano così a stanare le cellule davanti ai media americani, il mondo apprezza pur senza collaborare. Le opinioni divergenti del mondo islamico sulla Fatwa portano le due fazioni in lotta a scambiarsi una carta casuale: gli Stati Uniti riescono a convincere il Fronte Moro nelle Filippine ad abbandonare idee bellicose, ma sopratutto fanno piazza pulita di tutte le cellule afghane; i notiziari parlano solo di questo ed il prestigio yankee torna medio. Fuori dai paesi dell'oppio, i vertici del terrore decidono che è il momento di fare proseliti in Africa e nel Sud Est Asiatico...
Turno 3
Gli americani decidono di riaprire Guantanamo ma il mondo si oppone fermamente a nuove torture: movimenti di piazza nelle grandi capitali gridano il loro "no" al campo di prigionia, e l'America non è mai stata così sola nella sua lotta. Nuove cellule intanto si uniscono a quella già presenti in Somalia facendone una polveriera, mentre l'urgenza di ritirare le truppe dalla situazione afgana e la riottosità del mondo ad intervenire porta gli USA ad uno storico cambio di approccio alla lotta al terrorismo: la moderazione è la nuova via. La decisione non placa gli animi ma anzi spinge il terrorismo islamico ad approfittarsi di questa apparente morbidezza: l'intelligente occidentale annuncia che 2 gravi attentati sono in preparazione in Afghanistan. La CIA si mette immediatamente all'opera per scovare gli attentatori prima che il peggio accada, mentre in America viene eletto il primo presidente di colore, Barack Obama, che conferma ufficialmente di voler proseguire la lotta al terrorismo con toni moderati. Prima che possa succedere qualcosa di tragico, i 2 attentati sono sventati in tempo.
Turno 4
Gli americani provano senza esito a rendere l'Afghanistan un forte alleato ma non si accorgono che la situazione somala peggiora a vista d'occhio: i jihadisti ne fanno il loro nuovo dominio islamico. L'onda della sollevazione africana ha effetto anche in Afghanistan, dove i talebani tornano ad essere pericolosi. Miracolosamente, l'Ayatollah Al Sistani con un viaggio in Afghanistan convince la popolazione ed il governo a schierarsi pacificamente con gli americani e ad isolare, temporaneamente, le fronde talebane. Dopo anni, per l'esercito a stelle e strisce è il momento del disimpegno: la gran parte dei soldati americani fa ritorno a casa dagli altipiani dell'oppio e, non a caso, i governi di Afghanistan, Pakistan e gli Stati del Golfo iniziano subito a scricchiolare.
Turno 5
I colloqui diplomatici in Medio Oriente hanno finalmente inizio grazie all'opera di Abbas, l'Europa approva e si unisce alla mediazione: i fondi economici al terrorismo si abbassano ai minimi termini, mentre gli Stati Uniti tornano partner affidabile per gli alleati occidentali. La proposta di distensione non piace ad Hezbollah che bombarda Israele, a cui fa seguito immediatamente una pesante controffensiva ebrea, a dimostrazione che il percorso verso la stabilità sarà lungo e molto difficile. Le cellule radicalizzate in Cina e Pakistan, intanto, architettano pericolosi attentati in loco, subito sventati dalle forze internazionali.
Turno 6
L'assoluta mancanza di fondi per il terrorismo riduce di 2 carte la mano jihadista; questo lo incattivisce ancora di più, al punto che riesce ad architettare ben 3 attentati tra Pakistan ed Iraq: se i 2 complotti nel primo paese vengono sventati, in Iraq un'autobomba esplode davanti all'ambasciata statunitense: il risveglio del terrore attecchisce in Indonesia, dove il gruppo per la formazione del Califfato recluta nuove cellule. L'ondata di violenza irachena spinge i governi degli Stati del Golfo verso l'alleanza con gli Stati Uniti, ma non si ferma qui: un altro attentato, stavolta in Pakistan, costringe gli Stati Uniti ad attività di incursioni mirate: i terroristi degli attentati vengono eliminati dalle forze speciali. L'annata termina con un altro attentato, stavolta in Indonesia: il conflitto del terrore si allarga..
Turno 7
L'ondata di terrore prosegue in Indonesia ed in Pakistan: altri 3 attentati devastano le loro capitali. L'America viene accusata di eccessivo disimpegno ed i video di rivendicazione aumentano il proselitismo ed i fondi verso la causa jihadista. L'elezione di Musharraf in Pakistan arresta però temporaneamente i legami col terrorismo islamico e schiera il paese dalla parte degli yankees, che furbescamente appoggiano poi la minoranza islamica in Kosovo provando a convincere l'Islam moderato delle loro intenzioni. L'Indonesia diventa un calderone di proteste verso il governo corrotto ed i terroristi provano ad approfittarsene, senza esito, per portare il governo verso la legge islamica.
Mazzo finito: vittoria degli Stati Uniti per avere più del doppio delle risorse petrolifere in pugno (6, Arabia Saudita e Stati del Golfo) rispetto a quelle dei terroristi (1, Somalia). Decisivo, incredibilmente, il cambio di postura americano al terzo turno ed una serie di relativi eventi che hanno tagliato drasticamente i fondi economici dei terroristi e la conseguente possibilità di reclutare nuove celle negli ultimi 3 turni. Gioco sempre bellisismo.
Turno 1
Mentre il terrorismo inizia a reclutare cellule in Afghanistan, gli USA trovano nell'Arabia Saudita un'Alleato Forte per la loro lotta. Amerithrax toglie una carta dalla mano degli USA, mentre l'Inghilterra ospita inconsapevolmente una cellula dormiente. Il Pakistan diventa temporaneamente alleato degli yankees per consentire all'americano di giocare Kashmir senza temere di trasformarlo in Ostile. I Jihajdisti capiscono che è il momento di dislocarsi in Europa e sfruttando i liberi confini di Schengen si nascondono in Belgio e in Francia. Mentre la guerra di Gaza infuria e fa scendere il prestigio americano a medio, il KGB scopre che la Russia ospita una pericolosissima cellula pronta a compiere un attentato: l'ultima azione jihajdista consente ai terroristi la fuga in Caucaso, mentre il mondo si divide equamente tra interventisti e non.
Turno 2
Chirac e Schroeder spingono l'opinione pubblica mondiale verso un orientamento estremamente morbido nei confronti della lotta al terrorismo: l'affinità mondiale verso le idee statunitensi non è mai stata così bassa. L'Afghanistan continua a reclutare nuove pericolose cellule e gli Stati Uniti, stufi di aspettare che gli alleati prendano una posizione rigida nei confronti del terrore, decidono di usare le maniere forti ed attuare un cambio di regime nel paese dell'oppio con ingenti forze di terra. I soldati americani di stanza in Afghanistan iniziano così a stanare le cellule davanti ai media americani, il mondo apprezza pur senza collaborare. Le opinioni divergenti del mondo islamico sulla Fatwa portano le due fazioni in lotta a scambiarsi una carta casuale: gli Stati Uniti riescono a convincere il Fronte Moro nelle Filippine ad abbandonare idee bellicose, ma sopratutto fanno piazza pulita di tutte le cellule afghane; i notiziari parlano solo di questo ed il prestigio yankee torna medio. Fuori dai paesi dell'oppio, i vertici del terrore decidono che è il momento di fare proseliti in Africa e nel Sud Est Asiatico...
Turno 3
Gli americani decidono di riaprire Guantanamo ma il mondo si oppone fermamente a nuove torture: movimenti di piazza nelle grandi capitali gridano il loro "no" al campo di prigionia, e l'America non è mai stata così sola nella sua lotta. Nuove cellule intanto si uniscono a quella già presenti in Somalia facendone una polveriera, mentre l'urgenza di ritirare le truppe dalla situazione afgana e la riottosità del mondo ad intervenire porta gli USA ad uno storico cambio di approccio alla lotta al terrorismo: la moderazione è la nuova via. La decisione non placa gli animi ma anzi spinge il terrorismo islamico ad approfittarsi di questa apparente morbidezza: l'intelligente occidentale annuncia che 2 gravi attentati sono in preparazione in Afghanistan. La CIA si mette immediatamente all'opera per scovare gli attentatori prima che il peggio accada, mentre in America viene eletto il primo presidente di colore, Barack Obama, che conferma ufficialmente di voler proseguire la lotta al terrorismo con toni moderati. Prima che possa succedere qualcosa di tragico, i 2 attentati sono sventati in tempo.
Turno 4
Gli americani provano senza esito a rendere l'Afghanistan un forte alleato ma non si accorgono che la situazione somala peggiora a vista d'occhio: i jihadisti ne fanno il loro nuovo dominio islamico. L'onda della sollevazione africana ha effetto anche in Afghanistan, dove i talebani tornano ad essere pericolosi. Miracolosamente, l'Ayatollah Al Sistani con un viaggio in Afghanistan convince la popolazione ed il governo a schierarsi pacificamente con gli americani e ad isolare, temporaneamente, le fronde talebane. Dopo anni, per l'esercito a stelle e strisce è il momento del disimpegno: la gran parte dei soldati americani fa ritorno a casa dagli altipiani dell'oppio e, non a caso, i governi di Afghanistan, Pakistan e gli Stati del Golfo iniziano subito a scricchiolare.
Turno 5
I colloqui diplomatici in Medio Oriente hanno finalmente inizio grazie all'opera di Abbas, l'Europa approva e si unisce alla mediazione: i fondi economici al terrorismo si abbassano ai minimi termini, mentre gli Stati Uniti tornano partner affidabile per gli alleati occidentali. La proposta di distensione non piace ad Hezbollah che bombarda Israele, a cui fa seguito immediatamente una pesante controffensiva ebrea, a dimostrazione che il percorso verso la stabilità sarà lungo e molto difficile. Le cellule radicalizzate in Cina e Pakistan, intanto, architettano pericolosi attentati in loco, subito sventati dalle forze internazionali.
Turno 6
L'assoluta mancanza di fondi per il terrorismo riduce di 2 carte la mano jihadista; questo lo incattivisce ancora di più, al punto che riesce ad architettare ben 3 attentati tra Pakistan ed Iraq: se i 2 complotti nel primo paese vengono sventati, in Iraq un'autobomba esplode davanti all'ambasciata statunitense: il risveglio del terrore attecchisce in Indonesia, dove il gruppo per la formazione del Califfato recluta nuove cellule. L'ondata di violenza irachena spinge i governi degli Stati del Golfo verso l'alleanza con gli Stati Uniti, ma non si ferma qui: un altro attentato, stavolta in Pakistan, costringe gli Stati Uniti ad attività di incursioni mirate: i terroristi degli attentati vengono eliminati dalle forze speciali. L'annata termina con un altro attentato, stavolta in Indonesia: il conflitto del terrore si allarga..
Turno 7
L'ondata di terrore prosegue in Indonesia ed in Pakistan: altri 3 attentati devastano le loro capitali. L'America viene accusata di eccessivo disimpegno ed i video di rivendicazione aumentano il proselitismo ed i fondi verso la causa jihadista. L'elezione di Musharraf in Pakistan arresta però temporaneamente i legami col terrorismo islamico e schiera il paese dalla parte degli yankees, che furbescamente appoggiano poi la minoranza islamica in Kosovo provando a convincere l'Islam moderato delle loro intenzioni. L'Indonesia diventa un calderone di proteste verso il governo corrotto ed i terroristi provano ad approfittarsene, senza esito, per portare il governo verso la legge islamica.
Mazzo finito: vittoria degli Stati Uniti per avere più del doppio delle risorse petrolifere in pugno (6, Arabia Saudita e Stati del Golfo) rispetto a quelle dei terroristi (1, Somalia). Decisivo, incredibilmente, il cambio di postura americano al terzo turno ed una serie di relativi eventi che hanno tagliato drasticamente i fondi economici dei terroristi e la conseguente possibilità di reclutare nuove celle negli ultimi 3 turni. Gioco sempre bellisismo.