Per motivi legali, GameZone ha rinunciato a un promettente Kickstarter per ripiegare su una piattaforma di crowdfunding locale dove in tutto il periodo ha raccolto poco più di quello che aveva fatto in tre giorni su Kickstarter.
Per rimediare alle problematiche legali, GameZone ha investito in avvocati e in tentativi, peraltro falliti, di registrare il marchio HeroQuest negli Stati Uniti.
Vista la situazione legale, GameZone è rimasta isolata in un mercato globalizzato che vive di co-produzioni e distribuzioni all’estero (guardate come funzionano i nostri editori medio-piccoli e come riescono a realizzare successi mondiali grazie a partnership e distributori in vari paesi).
Per quella che è la mia esperienza, avere un chiaro possesso dei diritti sul gioco avrebbe molto migliorato le probabilità di portare a termine la realizzazione del gioco con maggiori risorse economiche, maggior concentrazione sulla produzione anziché sulle beghe legali, co-produzioni e partnership con aziende più esperte e cash flow proveniente dall'estero.
Poi certo, se l'intenzione era di truffare lucrando non avrebbe mai realizzato il gioco lo stesso. Ma trovo curioso che qualcuno si sia davvero messo in regola con i diritti per "lucrare truffaldinamente".
Sul fatto che solo i giudici possano esprimersi, la legge non funziona così - un esempio, puoi essere chiamato a rispondere di incauto acquisto se hai comprato qualcosa senza accertarti che sia di provenienza lecita, anche se un giudice non si è ancora espresso sul reato di colui che te la offre in vendita... Ma questo è oggetto di altri thread.