Donne, GdR e New Wave!

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fenna

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Aloa!
Quello che sto cercando di dire su AiPS è che non è ne semplicistico ne sempliciotto, molto brevemente dipende dai temi che vogliono introdurre i giocatori di volta in volta.

Il sistema non avrebbe poroblemi a assorbire, in fase di pitch argomenti come:
- la vendetta sopra la provvidenza [Conte di Motecristo e relativa polemica di Manzoni]
- l'amore come alchimia sfatato dalla realtà dei fatti [Affinità elettive di Ghoete]
- la condizione di emancipazione mancata della donna ad inizi novecento in Svezia [Casa di Bambola di Ibsen]
- giovani amanti costretti dalle famiglie a un futuro da separati [Romeo & giuliette]

Insomma uscirebbero sessioni molto profonde, con temi, non di una serie televisiva per teen-agers, ma pari a quelli di un'opera teatrale, lirica, verista.
Ripeto, dipende dai giocatori e da quanto hanno voglia di inserire temi del genere.

Aloa!
 

Cyrano

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fenna":2imspolf ha scritto:
Aloa!
Quello che sto cercando di dire su AiPS è che non è ne semplicistico ne sempliciotto, molto brevemente dipende dai temi che vogliono introdurre i giocatori di volta in volta.

Il sistema non avrebbe poroblemi a assorbire, in fase di pitch argomenti come:
- la vendetta sopra la provvidenza [Conte di Motecristo e relativa polemica di Manzoni]
- l'amore come alchimia sfatato dalla realtà dei fatti [Affinità elettive di Ghoete]
- la condizione di emancipazione mancata della donna ad inizi novecento in Svezia [Casa di Bambola di Ibsen]
- giovani amanti costretti dalle famiglie a un futuro da separati [Romeo & giuliette]

Insomma uscirebbero sessioni molto profonde, con temi, non di una serie televisiva per teen-agers, ma pari a quelli di un'opera teatrale, lirica, verista.
Ripeto, dipende dai giocatori e da quanto hanno voglia di inserire temi del genere.

Aloa!

E poi si finisce a giocare con surfisti nell'antartide come blando monumento alla banalità :lol:

Allora fenna: semplicemente NON ESISTE un qualsiasi gioco di ruolo che non si presti ai punti che hai elencato (salvo forse una mia personale critica al sistema scolastico italiano che ancora parla di "affinità" elettive in Ghoete giudicando un autore da un'opera sola ma lasciamo perdere che è OT).

Il mio era un presupposto che diceva che alcuni sistemi invogliano di più ad inserirle rispetto ad altri ma questo non vuol dire che tali sistemi non si lascino giocare in modo più approfondito. Certo è che per la maggior parte delle persone un'eccessiva libertà tematica risulta controproducente. MA questo non è un dogma. Solo che se ci mettiamo a considerare ogni singola possibilità non la finiamo più. Non prenderla sempre sul personale, sii obiettivo...
 

fenna

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Che palle, sei inutile
 

Angiolillo

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Beh dai, a me pareva un'osservazione interessante...
 

fenna

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@Angiolillo
Da "il mio presupposto" in poi può darsi, anche se non son sicuro.

Quello prima è inutile, tanto da rasentare l'encefalogramma piatto.
Inoltre beh, se ci si mette a criticare gli AP di qualcuno, il riferimento al surfista, sarebbe giusto avere le palle per postare i propri, magari delle proprie splendide e colte sessioni di Vampiri... uuuh!
Altrimenti ci si fanno solo le seghe mentali e si critica a vanvera, come è solito fare Cyrano fra l'altro.

Ahme! per la precisione e per i mod: si questo è proprio un attacco personale, ma non di certo una calunnia.

Aloa!
 

Falcon

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fenna":5ln6a4fw ha scritto:
Insomma non è che stai mirando un po' troppo alto?
Assolutamente, lo fa sempre! :grin:

fenna":5ln6a4fw ha scritto:
Aips semplicistico?
E' semplicistico fino a che chi ci gioca vuole tenerlo sul semplicistico, altrimenti ci si può fare praticamente ogni cosa e anche con grande profondità, basta volerlo, esserne in grado, capirlo.
è proprio la stessa cosa che dico di D&D, ma ancora c'è gente che non lo vuole capire! :roll:

tolte queste battute, aggiungerò un dato che mi sembra (per esperienza personale) rilevante:
I new wave hanno un punto di certo a favore, che è la semplicità (di soito) delle regole, che sono sempre un punto che ho visto/sentito spaventare le ragazze. Questo però è anche uno svantaggio, perché vista la data brevità delle avventure (non per forza one-shot, ma la maggior parte non permette con facilità di orchestrare campagne di mesi e mesi) significa probabilmente dover imparare nuovi regolamenti.

(Fenna spero abbasserà i toni, e Cyrano sia abbastanza intelligente da non replicare... poi il moderatore vedrà lui come comportarsi :-? )
 

Angiolillo

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Falcon":27jug20w ha scritto:
I new wave hanno un punto di certo a favore, che è la semplicità (di soito) delle regole, che sono sempre un punto che ho visto/sentito spaventare le ragazze. Questo però è anche uno svantaggio, perché vista la data brevità delle avventure (non per forza one-shot, ma la maggior parte non permette con facilità di orchestrare campagne di mesi e mesi) significa probabilmente dover imparare nuovi regolamenti.

Da questo punto di vista, On Stage! risolve invece brillantemente il dilemma: da un lato ha regole estremamente semplici ed eleganti, dall'altro le stesse regole sono applicate in un'infinità di moduli di gioco, con ambientazioni affini o anche diverse (vedi la lista che postavo) e per di più ciascuno dei quali è ripetibile più volte (non ricotrdo quanti Amleto io abbia giocato negli anni, ma certo tanti - e ne rigiocherò ancora).
 

Xarxus

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Vi state scaldando - pausa
 

fenomeno

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Riapro il topic nella speranza che vogliate accantonare i litigi e riprendere una discussione piacevole ed educata.
Come si dice: uomo avvisato...
 

Cyrano

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Volentieri, io mi riccolegherei al discorso di Falcon e rilancerei il mio che andava comunque di pari passo con Angiolino.

I punti erano due:

1) Alle ragazze non piace il cambio dei regolamenti.

2) Alle ragazze piace un ambiente chiuso che permetta loro di approfondirlo a parte, in particolare il New Ghotic di Mdt ha riscosso un successo incredibile.


Siete d'accordo? Avete altre idee?
 

Juda

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Eccomi, manco per così poco e già vi scannate senza pietà...
Rispondo anzitutto a Fenna che mi diceva di non puntare troppo in alto:
forse quello che ho detto suonava un po' accademico ma detto nei seguenti termini dovrebbe risultare potabile...

Una discussione si può chiamare tale se possiamo condividere un'opinione: se tutti parliamo dei nostri gusti o cerchiamo di dimoastrare che il nostro gusto è migliore di quello di un altro sempicemete non c'è discussione nella migliore delle ipotesi e nella peggiore andiamo in Flame... purtroppo sono intervenuto tardi ma io vi volevo avvertire...lo giuro!

Ora, per riprendere il discorso sulle donne mi pare che comunque il punto di vista di Fenna sia interessante anche se, putroppo ho letto in fretta, non ho ben capito quale prerogativa dei giochi New Wave, precisamente secondo te, è particolarmente apprezzabile dal punto di vista di una ragazza.

Se invece torniamo ai GdR tradizionali dico che sicuramente al gentil sesso mi pare interessino molto poco le meccaniche (quindi cambare regolamento è semplicemente uno sbattimento che si può evitare...) e preferiscano approfondire aspetti e particolari di una stessa ambientazione molto più di noi maschietti... Se devo dire la verità a me piace molto quest'ultimo risvolto perché ci permette davvero di giocare sempre la stessa cosa ma in modi sempre differenti facendo emergere continuamente qualcosa di nuovo.
E' anche vero che secondo me quest'ultima considerazione è applicabilissima anche riguardo i giochi New Wave. In quale modo i giochi New wave supportano questa tendenza femminile ad approfondire aspetti sempre differenti di uno stesso gioco? Per quel che riguarda un gioco tradizionale so sicurmanete che questo atteggiamento è favrito dalla ricchezza dell'ambientazione, ma per quel che riguarda un gioco New Wave? E' la stessa cosa? E' sempre l'ambientazione che fa la differenza ed incentiva ad approfondire aspetti sempre differenti di un'unico gioco o ci sono meccaniche o sistemi di regole che incentivano tale tendenza?

Ecco! Io a quanto detto da Cyrano, ed in accordo con lui aggiungo che per far presa sull'universo femminile conta moltissimo, nei giochi tradizionali, un'ambientazione che sia potenzialmente molto ricca di stimoli in modo tale da poter favorire un continuo approfondimento delle tematiche a più livelli, indipendentemente dal sistema di regole.
Come entra in questo discorso il game design dei giochi New Wave invece? A tutte queste domande non so davvero rispondere dunque mi rimetto a chi ne sa più di me...

A voi!
 

fenna

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Aloa!
Juda":k37qev7v ha scritto:
Una discussione si può chiamare tale se possiamo condividere un'opinione: se tutti parliamo dei nostri gusti o cerchiamo di dimoastrare che il nostro gusto è migliore di quello di un altro sempicemete non c'è discussione nella migliore delle ipotesi e nella peggiore andiamo in Flame... purtroppo sono intervenuto tardi ma io vi volevo avvertire...lo giuro!
In questi termini è ineccepibile, quello che non risucivo a capire è come tu abbia collegato l'impossibilità di discutere sui concetti da me introdotti, come quello di Coinvolgimento e Intimità, rispetto invece a dati come la durata minima delle sessioni.
Insomma se per me quei due elementi valgono più di altri non posso certo darti ragione, semplicemente avremo preso punti d'osservazione differenti della questione, certamente i due punti potranno essere collimare in alcune afferamazioni, ma non ti puoi certo aspettare un avvallo di cose che non posso condividere.
Inoltre nel "non volare alto" c'era anche un richiamo ad una maggiore specificità: si sta parlando delle donne/ragazze che potenzialmente potrebbero giocare o quelle che stanno gia giocado e potrebbero essere attirate?
Questo perché nel secondo caso un punto valido potrebbe essere la scarsa voglia di voler cambiare sistema - cosa che ad esempio nell'esperienza delle ragazze che conosco io è assolutamente non verificata -, mentre per una ragazza che non ha mai letto ne sentito parlare di GDR, dire D&D o Polaris non cambia certo le cose o il tipo di approccio.
Capisci adesso cosa intendo per "pour parler" e "volare basso". Però il topic l'hai iniziato tu e credo spetti a te dare la rotta alla discussione, io posso dare un contributo della mia esperienza e entro le ragazze che conosco e che ho coinvolto.

Juda":k37qev7v ha scritto:
Ora, per riprendere il discorso sulle donne mi pare che comunque il punto di vista di Fenna sia interessante anche se, putroppo ho letto in fretta, non ho ben capito quale prerogativa dei giochi New Wave, precisamente secondo te, è particolarmente apprezzabile dal punto di vista di una ragazza.
Ti prego di leggere le risposte date ad Angiolillo e da Angiolillo.
Perché come ti ho detto per la mia esperienza, ciò che le ragazze che hanno provato un gioco nw trovano interessante sono proprio il coinvolgimento e l'intimità.
A questo punto la domanda che ti faccio è: hai proposto un gdr new wave a delle ragazze che gicavano con te? O a delle ragazze che non sanno nemmeno cosa siano i GDR?
Se si: cosa hanno preso dall'esperienza?

Come entra in questo discorso il game design dei giochi New Wave invece?
Beh! alla stessa maniera, ci sono giochi come The House of Blooded o Shadow of Yesterday o Mouse guard che nulla hanno da invidiare alle ambientazioni fantasy più conosciute e stratificate, sono molto affascinanti da proporre anche ad un cosmo femminile, proprio perché complesse e fuori dal mondo dei soldatini.
Ma questa non è certo la forza dei gdr narrativisti [quelli a cui mi riferisco], la forza è la qualità della sessione che riescono a generare tramite il sistema di gioco, cioé si riescono ad ottenere sessioni coinvolgenti e un legame intimo con il personaggio [entro i termini della definizione di intimità che ho dato].
Quanto coinvolgente? Tanto da far scrivere articoli a qualche utente teorizzando l'"Io non ti abbandonerò" o il "nessuno può ferirti".
La ragazza di un mio amico, Debora, ha provato a giocare per la prima volta in vita sua a Lucca con la demo de Il Dubbio un live jeep. Diamine ne è uscita entusiasta, non le ho mai chiesto il perché, ma credo che molto dipenda dalla profondità e dalla vicinanza (quindi intimità) delle esperienze vissute e riproducibili attraverso quel gioco, [non era quello il caso] perché se la relazione con la tua ragazza non va benissimo, se hai un amica da un secolo e hai sempre pensato che prima o poi... beh! Il dubbio è un'esperienza che potrebbe sollevare, appunto, qualche dubbio.
Io di un GDR tradizionale o di un live tradizionale non posso certo dire la stessa cosa, molto belli, molto divertenti [a parte quando ho fatto il mostro PNG= prenderle e basta], ma nulla di così coinvolgente.

Aloa!

PS
la cosa strana e paradossale è che a volte, nella divisione della parti ci si dimentica ad esempio che non è che io e Domon [per dirne due] abbiamo iniziato a giocare l'altro giorno e abbiamo solo giocato giochi forgisti; insomma abbiamo proposto spesso e volentieri anche altri giochi a tante persone, quindi non è che l'ambientazione la consideriamo un elemento inferiore o cosa, semplicemente abbiamo notato proponendo questo tipo di giochi, una maggiore partecipazione; nel mio caso ho declinato le forme.
Per dare un'idea la Internoscon, la convention organizzata da Narrattiva e JanusDesig ha metà dei partecipanti donne, se questo è un dato opinabile, basti pensare che alle demo la percentuale femminile di iscritte è più o meno lo stesso. Non ci sono solo morose di, ma donne interessate a.

RiAloa!
 

Juda

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uello che non risucivo a capire è come tu abbia collegato l'impossibilità di discutere sui concetti da me introdotti, come quello di Coinvolgimento e Intimità, rispetto invece a dati come la durata minima delle sessioni.

Semplicemente, per come li avevi descritti in quel primo intervento apparivano come prerogative non spcifiche dei giochi New Wave ma riscontrabili in qualunque gioco di ruolo di buona qualità; questo induceva a pensare che essi non fossero proprio dei criteri per identificare i new wave ma fossero più che altro motivi di una sempilce preferenza preferenza: come puoi ben capire, in questo caso la discussione diventava soltanto un questione di gusto. Devo tuttavia leggere ancora i post successivi che mi hai indicato per capire meglio di cosa si tratti, poi ti farò sapere se il coinvolgimento e l'intimità, secondo me, sono prerogativa o meno solo dei New Wave e di conseguenza se si tratta o meno di una discussione di gusto. ;)

A questo punto la domanda che ti faccio è: hai proposto un gdr new wave a delle ragazze che gicavano con te? O a delle ragazze che non sanno nemmeno cosa siano i GDR?
Se si: cosa hanno preso dall'esperienza?

No, per questo mi interessava sapere che cosa, secondo te\voi posseggono i giochi di nuova generazione che possa essere allettante per un pubblico femminile. In realtà questa domanda nasconde l'idea di portare il GdR nelle scuole facendolo passare come area di progetto per i maturandi interessati: in tal senso avrei anche a che fare con il gentil sesso e dunque è cosa buona e giusta pensare un po' anche a loro.
Ciò che mi stupisce è che le goblinesse non siano attive in una discussione del forum dedicata a loro; tuttavia siamo pazienti, forse non l'hanno ancora notata.
 

fenna

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Aloa!
Riusciamo a fare un botta e risposta veloce.
Forse quello che cambia è che in effetti parlando di giochi sono stato vago.
Quello a cui mi riferisco riguarda molto la qualità della sessione.

Che poi possa riguardare anche anche altri tipi di esperienza questo è verissimo, ma c'è da dire che le armi che ti da un narrativista per rendere initime e coinvolgenti le sessioni sono decisamente più affilate; tutti i giocatori al tavolo in un narrativista sono consci delle tematiche in atto e sanno che saranno al centro del gioco, sin da quando fanno la scheda, mentre in un classico sta cosa è vaga, lasciata alla bravura del master o all'ambientazione, sono cose che possono essere usate, mentre in un gdr narrativista sono il gioco.
Questo cambia le carte, perché non si parla più di soldatini con caratteristiche emotive che possono scontrarsi con delle tematiche in base alle scelte del giocatore, ma di giocatori/scrittori e del modo in cui il loro personaggio affronterà quelle tematiche.
Non so se mi sono spiegato.

Aloa!
 

Juda

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Ok, fammi vedere se ho capito quindi: tu dici che ci sono degli strumenti nuovi dovuti al modo in cui questi giochi di nuova generazione sono progettati che aumentano il "coinvolgimento" e l'"intimità" (vedi definizioni sopra). Ammettendo che proprio grazie a questi strumenti e a questa progettazione il gioco new wave è di default un gioco "non di soldatini" mentre il GdR tradizionale può esserlo o meno (a discrezione del master), la conclusione è che è più favorevole all'universo femminile proprio per quel "default".

In questo senso potremmo aggiungere ai punti elencati da Cyrano che nell'universo femminile si nota:

1) predilezione per ambientazione ricca che permette di sviscerare particolari differenti, approfondire tematiche ecc... Espressione massima è On-Stage!

2) indolenza verso il cambio di sistema o di ambientazione perché del sistema non interessa una mazza e mentre dell'ambientazione si possono scoprire ed esplorare sempre nuovi particolari o nuove configurazioni (vedi On-Stage che supporta benissimo questo aspetto)

3) quanto aggiunto da Fenna: che il GdR in generale (new wave o meno) è più o meno adatto ad un pubblico femminile sulla base del fatto che riesca o meno a soddisfare questi due criteri (vuoi per capacità del master o per configurazione strutturale dovuta alla progettazione del sistema).

Può andare? Ora ci vorrebbero delle Goblinesse a confermare o smentire clamorosamente il tutto...

A Voi!
 

Angiolillo

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Aggiungo che un altro evento che ha portato il mondo italiano del gdr a evolversi, a metà degli anni '90, è stato il live permanente Pathos. Anche lì con grande partecipazione e grandi contributi da parte femminile, fortemente coinvolta in questa "nuova frontiera" del gdr. Non ne dico di più anche perché l'ho seguito soprattutto all'inizio, poi molto dall'esterno.

fenna":3vy3gghd ha scritto:
Per dare un'idea la Internoscon, la convention organizzata da Narrattiva e JanusDesig ha metà dei partecipanti donne, se questo è un dato opinabile, basti pensare che alle demo la percentuale femminile di iscritte è più o meno lo stesso. Non ci sono solo morose di, ma donne interessate a.

Questo è un dato molto interessante.

Un altro può essere quello della partecipazione autoriale, che come dicevo è un passo in più che non tutti fanno (un passaggio dal privato al pubblico in cui forse le donne sono anche più restie). Come hai visto, nella lista di espansioni per On Stage! ci sono parecchie autrici. Molte più, in proporzione, di quante non siano le autrici italiane di giochi di ruolo classici e relativi supplementi. Anche nel New Wave c'è un simile incremento di donne tra le autrici?

Juda":3vy3gghd ha scritto:
In realtà questa domanda nasconde l'idea di portare il GdR nelle scuole facendolo passare come area di progetto per i maturandi interessati: in tal senso avrei anche a che fare con il gentil sesso e dunque è cosa buona e giusta pensare un po' anche a loro.

Un punto piuttosto ampio su quanto in Italia si è fatto con i gdr a scuola (ma anche in biblioteca, nelle carceri e altrove) è in questo libro, che magari già conosci e che altrimenti ti consiglio:

http://www.lameridiana.it/Default.aspx? ... 8887507880

Contiene anche regolamenti e materiali utili a semplici giocatori, al di là della scuola. E un esempio di gioco sviluppato in un istituto superiore toscano, con i commenti dell'insegnante (una insegnante) sul metodo seguito.

Qui qualche cenno in più sui contenuti:

http://www.lameridiana.it/Dummy/Recensi ... lerMid=382

Ovviamente anche noi, nelle esperienze che abbiamo poi raccolto, abbiamo avuto a che fare con un ampio pubblico femminile. Ma non ci sono esperienze solo nostre: ne abbiamo raccolte da master di tutta la penisola. Forse può esserti utile.

 

fenna

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Juda":r29cpyk2 ha scritto:
Ok, fammi vedere se ho capito quindi: tu dici che ci sono degli strumenti nuovi dovuti al modo in cui questi giochi di nuova generazione sono progettati che aumentano il "coinvolgimento" e l'"intimità" (vedi definizioni sopra). Ammettendo che proprio grazie a questi strumenti e a questa progettazione il gioco new wave è di default un gioco "non di soldatini" mentre il GdR tradizionale può esserlo o meno (a discrezione del master), la conclusione è che è più favorevole all'universo femminile proprio per quel "default".
Yes ci siamo!

Juda":r29cpyk2 ha scritto:
1) predilezione per ambientazione ricca che permette di sviscerare particolari differenti, approfondire tematiche ecc... Espressione massima è On-Stage!
Ecco io qua non capisco cosa si intenda.
On-Stage non ha ambientazione, ma possono essere riprese, aggiunte inserite sottotrame di tipo teatrale in drammi gia conosciuti; esattamente l'opposto del WoD dove l'ambientazione è praticamente la parte di maggiore importanza, basti pensare che esisteva un metaplot molto radicato e sviluppato.
In questo la mia domanda è quale delle due strade, una completamente differente dall'altra è più significativa?
A mio modo di vedere da una parte OnStage, Aips, Shock ecc ecc introducono sistemi di gioco che rielaborano contesti (OnStage) e tematiche (Aips e Shock) che permettono di andare in profondità, non limitandosi al classico fantasy di scarsa fattura. OnStage ha in più un sistema di gioco legato (quanto fortemente sarebbe poi da esplorare) all'esperienza teatrale, questo lo rende affascinante sopratutto per chi, come il sottoscritto e amiche del sottoscritto, ha fatto teatro amatoriale e vorrebbe ritrovare in chiave ludica quell'esperienza.
Il WoD, ho quella vaga impressione, ha come fattore di successo: uno non essere D&D, ma essere abbastanza diffuso e conosciuto; due le tematiche della sessualità implicita nella figura del vampiro, da sempre uno dei capisladi delle darklady e non dall'ottocento.
Quando però mi si parla di profondità della trama del WoD a me francamente viene da ridere, insomma, qualitativamente il è peggio del peggior Dan Brown.

2) indolenza verso il cambio di sistema o di ambientazione perché del sistema non interessa una mazza e mentre dell'ambientazione si possono scoprire ed esplorare sempre nuovi particolari o nuove configurazioni (vedi On-Stage che supporta benissimo questo aspetto)
Non so. In linea di massima potrebbe essere così, ma questo discorso vale paro paro per la maggior parte dei giocatori di ruolo in italia, a me è capitato spesso di sentirmi dire, "gioco a D&D e quello va benissimo", più spesso da uomini che da donne a dire il vero.
A mio avviso, per rendere interessante questo fattore, bisognerebbe valutare quanto questo fattore sia pregnante di fronte a ragazze/donne che fanno i master.

3) quanto aggiunto da Fenna: che il GdR in generale (new wave o meno) è più o meno adatto ad un pubblico femminile sulla base del fatto che riesca o meno a soddisfare questi due criteri (vuoi per capacità del master o per configurazione strutturale dovuta alla progettazione del sistema).
I due criteri a cui ti riferisci sono quelli elencati da me o i precedenti esposti?
Perché se sono quelli elencati da me, ok, si direi che per mia esperienza va bene.
Fino all'ambientazione posso anche starci dentro, specificando però che può essere un traino per chi sta gia giocando di ruolo, mentre per chi non ha mai giocato sono i limiti di genere (inteso in senso letterario) e il contesto sociale a fare la differenza.
Se invece parliamo della scarsa volontà di cambiare sistema, onestamente non lo vedo come un problema di genere.

Aloa!
 

Juda

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Grazie anzitutto ai consigli bibliografici di Angiolillo, ne farò tesoro.

Ecco io qua non capisco cosa si intenda.
On-Stage non ha ambientazione, ma possono essere riprese, aggiunte inserite sottotrame di tipo teatrale in drammi gia conosciuti; esattamente l'opposto del WoD dove l'ambientazione è praticamente la parte di maggiore importanza, basti pensare che esisteva un metaplot molto radicato e sviluppato ecc...

Non so risponderti, io per parte mia ho cercato di riassumere la discussione precedente, può darsi abbia inteso male, Angiolillo può sicuramente darci delucidazioni in merito alla questione On-Stage!


I due criteri a cui ti riferisci sono quelli elencati da me o i precedenti esposti?

Ono quelli elencati da te e da te definiti precedentemente, ovvero Intimità e Coinvolgimento.
 

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Juda":1omsh778 ha scritto:
On-Stage non ha ambientazione, ma possono essere riprese, aggiunte inserite sottotrame di tipo teatrale in drammi gia conosciuti; esattamente l'opposto del WoD dove l'ambientazione è praticamente la parte di maggiore importanza, basti pensare che esisteva un metaplot molto radicato e sviluppato ecc...

Non so risponderti, io per parte mia ho cercato di riassumere la discussione precedente, può darsi abbia inteso male, Angiolillo può sicuramente darci delucidazioni in merito alla questione On-Stage!

On Stage! nasce come gioco teatrale shakespeariano, con Amleto come esempio base ma personaggi basati su archetipi presi da diversi drammi del Bardo. Le prime espansioni vanno in varie direzioni, alcune delle quali espandono il concetto: commedie di Shakespeare (la scatola base presenta una tragedia), opere liriche (Verdi attinge a Shakespeare), i film di Sergio Leone (anche lui si ispira a Shakespeare, come apertamente dichiara). Altre sono del tutto libere e non necessariamente teatrali: presto si spazia dal cinema al fumetto ai romanzi alle soap ad ambientazioni nemmeno legate particolarmente ad opere teatrali, letterarie o mediatiche, e quindi non solo all'esplorazione di ambientazioni note am anche all'ideazione di ambientazioni nuove.

Di solito l'impianto in atti e scene resta, come la regola del "tutto deve accadere in scena", anche quando l'ambientazione non è più teatrale. Se ci sono cambi o integrazioni alle regole, tendono a essere marginali. Non parlerei tanto di un inserimento di sottotrame teatrali, dal momento che ogni giocatore è libero di inserire le tematiche e gli elementi che crede in qualsiasi partita, e al tempo stesso le sottotrame vengono costruite liberissimamente dai giocatori istante per istante. Direi piuttosto che ogni ambientazione può essere resa giocabile applicandole il sistema di On Stage! con un lavoro iniziale del regista (od ovviamente degli autori del modulo se ne prendete uno già fatto). Meglio se si tratta di un'ambientazione in cui interagiscono più personaggi, anche se ho lavorato ad ambientazioni diverse in cui tutti gestivano un personaggio solo, come Pinocchio o Ulisse (rimaste inedite, ma poi l'idea è diventata il boardgame Ulysses, Winning Moves 2001).

In quanto alla teatralità, nascono subito diversi sistemi per un gioco più "recitato" e magari anche fruibile da un pubblico non del tutto passivo: i principali sono in ordine cronologico On Stage! schizoifrenico (ogni personaggio è di un giocatore che gioca e di uno che recita, il primo partecipa ad aste manovra carte e manda il secondo sul palco, quest'ultimo recita e non può a quel punto interloquire con il primo pena danni aslla commedia), On Stage! Teatro interattivo (come lo Schizofrenico, ma con un pubblico votante che determina l'esito dei confronti), On Stage Vox Populi (versione semplificata del precedente). Ne vengono eseguite numerose rappresentazioni pubbliche, specie del Vox Populi. A Gradara ho anche diretto una partita con Umberto Eco e i suoi colleghi semiologi (ma lui non è salito sul palco e ha preferito restare nel pubblico interagendo da lì). Lì la teatralità resta forte, anche con ambientazioni non teatrali: Gli Ultimi Cavalieri di Livorno ne sviluppano parecchie, da appunto Sergio Leone a Guerre Stellari.
Le regole necessarie a tutti e tre i sistemi li trovate in "Inventare destini", dal momento che si sono rivelati preziosi anche in ambito scolastico-educativo.
 

Juda

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In che senso quindi On Stage! sarebbe più allettante per il gentil sesso?
 
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