Generale A proposito dell'antropomorfizzazione dei personaggi...

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Tsuki

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Discussione molto interessante. Non avevo letto l'articolo ed è stato molto interessante farlo.

Ci sono abbastanza donne rispetto alla quota d’uomini raffigurati? Ci sono abbastanza etnie diverse? Per inciso, la risposta è la maggior parte delle volte: non abbastanza. Vuoi però mettere quanto sia più facile evitare queste polemiche sterili e rappresentare tutti come dei belli animaletti del bosco?

Riporto questo passaggio in particolare perché, per quanto mi riguarda, penso che sia estremamente triste costringere un designer a rivedere un suo progetto artistico per ricondurlo a dei canoni obbligatori che garantiscano un apparente equilibrio.
Io sono una donna e non ho mai avuto bisogno che nessuno mi "conservasse una poltrona" per ottenere quello che volevo, nella vita e nel lavoro. La sola idea che mi debbano "riservare" un posto, o che lo debbano necessariamente dare ad una donna quando magari un uomo lo merita di piú, lo trovo offensivo. Se una cosa deve essere "corretta" non può essere artefatta e nemmeno forzata. Parlare di una cosa "politicamente corretta" è di per sé un concetto che mi lascia addosso mille sensazioni, tranne quella che si tratti di una cosa giusta e corretta.
Se nella mia testa nasce l'idea di un gioco dove i protagonisti sono solo uomini o solo donne perchè non posso pubblicarlo? Perchè devo metterci dei topi? O delle rane? O fare per forza 50 e 50?

A mio avviso per includere non basta metterci un po' di sale, un po' di pepe, un po' di zucchero, un po' di limone...il sapore farà schifo ma chissene, l'importante è che nulla sia escluso. Io nemmeno ci penso ad "includere" perchè nella mia testa è un concetto già assodato che tutti facciamo parte dello stesso mondo, ma ognuno con le sue meravigliose diversità. E se per un determinato contesto posso pensare che alcune etnie e/o culture abbiano qualcosa in piú da dire, perchè devo essere costretta a mettere anche quella o quell'altra perchè sennò si offende qualcuno? Le cose che offendono sono altre e non è riempiendoci di apparenza che salviamo il mondo.

Faccio un ultimo passaggio per chiudere. Nella nostra società è ancora fortemente radicata l'idea che la mamma sia, in qualche modo, meglio del papà. La frase "La mamma è sempre la mamma" (detta solitamente a discapito di un papà lí presente) è una frase che mi ha fatto sempre immensa tristezza eppure quando viene detta è sempre accompagnata da sorrisi di grande accondiscendenza. Io sono convinta che la vera uguaglianza per cui si debba lottare senza tregua è quella della parità di diritti per tutti. Per il resto io tifo per la diversità, per le idee diverse, per il confronto, per l'arricchimento culturale e per le culture diverse dalla mia e mi viene spontaneo, senza bisogno che nessuno mi imponga "percentuali di partecipazione" e/o forzature.
 

Albresk

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Albresk
Trovo che questo sia un gran bel topic, complesso e sfaccettato, quindi grazie per aver imbastito una discussione così approfondita e piacevole da seguire. Sarebbe carino (e utile) trovare un’indagine più scientifica di questo fenomeno, magari con il contributo di qualche saggio/ricerca di semiotica.
Penso infatti che tutto questo thread possa essere una miniera d’oro per chi studia il rapporto tra segni, rappresentazioni, codici e significati sul piano culturale.

Nel mio piccolo vorrei sollevare qualche punto per portare avanti il confronto, provando anche a esprimere la mia opinione. Non ho certezze granitiche e non ragiono per dogmi, né da una parte né dall’altra, tant’è vero che leggendo i vostri post ho ritrovato voci diverse in cui potrei riconoscermi.

In soldoni, my 2 cents, provo a dare un filo:
- Panorami ludici e non: andiamo oltre il mondo Disney/Looney Tunes, che penso abbia fatto compagnia a molti di noi in passato. Io sono classe ’92, e da piccolo andavo matto per Biker Mice from Mars (topi marziani umanizzati su moto), Street Sharks (squali antropomorfi), Tartarughe Ninja (penso le conosciate) e Gargoyles (statue mostruose umanizzate). Parlando dei nostri “vicini di casa ludici”, joypad alla mano ci si esaltava per Sonic, Crash Bandicoot (e antagonisti), Red XIII (Final Fantasy), Ratchet, Sly Cooper, e così via. Se ci avviciniamo ancora un po’ al nostro mondo boardgame, prendiamo in esame i GdR: considerando il titolo più noto e venduto, si vede come i Dragonidi appaiano già nel 2006.
Sono solo esempi, parziali e ridotti, NON mi permetto certo di elevare la mia esperienza personale a regola universale.
Mi chiedo però: a quei tempi non c’era la consapevolezza attuale su temi come inclusività e tolleranza, né tantomeno la fantomatica “dittatura del politicamente corretto”. Però si andava comunque giù pesante con personaggi antropomorfi, perché? A quali esigenze rispondeva la scelta di proporre un personaggio animale umanizzato?

A mio parere c'erano/ci sono diverse ragioni:
- estetiche: della serie che questi personaggi possono essere più “ganzi”, anche grazie a caratteristiche caricaturali e grottesche
- artistiche: non sono un disegnatore, ma magari sono più gestibili a livello grafico? Riproducibili? Forse è più facile disegnare un orsacchiotto che un essere umano anatomicamente realistico, o un maialino tamarro rispetto a un carrista della seconda guerra mondiale?
- empatiche: sì, riescono comunque a veicolare emozioni e “simpatia” in modo più immediato, portandoci a identificarci in ciò che il personaggio sente/esprime/fa il personaggio, piuttosto che nel suo aspetto fisico umano. E su questo vengono meno alcuni limiti “imposti” da una rappresentazione realistica (banalmente, io trentenne posso identificarmi facilmente nella tartaruga Donatello, ma può farlo anche un bambino di 10 anni o mio zio…è più immediato rispetto ad avere un essere umano con caratteristiche fisiche umane ben precise)

Non capisco, e lo dico senza alcuna vena polemica, per quale motivo i personaggi antropomorfi sarebbero “Personaggi che sono mero involucro, svuotati della loro essenza, del loro spessore, della loro unicità. Sacrificati sull’altare del quieto vivere.” Perché?

Certo, c’è poi la componente del mercato: con animali e animaletti puoi ampliare il target, quindi si vende di più, e direi che anche il vil denaro potrebbe essere una delle motivazioni primarie. Resta il fatto però che per ora 3 scatole di GdT su 4 raffigurano in copertina degli uomini, la percentuale di persone bianche rappresentate supera l’80%, come accennato in un inciso presente nell’articolo. [Fonte: articolo dell'anno scorso su The Conversation].

Non penso dunque che il presunto dilagare di esseri antropomorfi nei GdT (di quale % stiamo parlando sui titoli pubblicati nel 2023, tra l’altro?) sia per forza legato a una qualche paraculage in salsa woke. Si tratterebbe eventualmente di un trend (sempre che di trend si tratti, a livello di numeri) comunque già presente da anni in altre produzioni culturali, e in tempi “non sospetti”.

Limiti. A mio avviso poi la rappresentazione antropomorfa NON è un paraculage woke per un altro motivo: ha dei limiti proprio se parliamo di inclusività ed equità di genere. In un animale/essere antropomorfo posso comunque veicolare stereotipi legati a costrutti sociali come genere o razza, o alla loro percezione e “codificazione” nella società. Esempio? Una certa sessualizzazione con i relativi stereotipi di genere, o riferimenti fisici/culturali a una determinata etnia (dal gatto siamese degli Aristogatti, con caratteristiche fisiche e di linguaggio accentuate, a Darwin Watterson de Lo Straordinario Mondo di Gumball, rimanendo in ambito animazione). Quindi raffigurare animaletti pucciosi non mi smarca automaticamente dal rischio di inserire i miei bias sulla rappresentazione delle minoranze.
E qui ci si ricollega al discorso che, chi vuole spaccare il capello in quattro e rompere gli zebedei, troverà sempre un pretesto per farlo, che ci sia un tasso, un alieno o una persona di etnia/genere XYZ…

Chiudo.
Mi chiedo se non ci stiamo perdendo in un bicchier d’acqua. Ridotto all’osso, qualsiasi gioco è dato, prima di tutto, dalle sue meccaniche e dalle sue dinamiche. Estremizzando (perdonatemi), Root potrebbe essere valido se ambientato nello spazio, con diverse fazioni di alieni, come potrebbe essere valido in veste di COIN realistico in qualche scenario di guerra asimmetrico e con guerriglia.
Ho Libertalia con pirati umani e ho Libertalia con il topo nostromo o altre creature: più che un problema, è un vantaggio! Posso scegliere a quale versione giocare. Non è forse un’aggiunta? Concordo con chi vede in queste versioni un potenziale arricchimento, piuttosto che un appiattimento o una perdita.

Un tempo la rappresentazione degli animali antropomorfi era usata come escamotage per sviscerare temi controversi”: di quali temi stiamo parlando, esattamente? Nel mondo dei GdT o in altri contesti? Come dovrebbero essere sviscerati, nei GdT, questi temi?

Ripeto, lo chiedo senza intenti polemici, sento di non aver inquadrato bene il focus dell’articolo e vorrei vederci chiaro, dato che il tema mi interessa molto.
 

Thegoodson

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Ripeto, lo chiedo senza intenti polemici, sento di non aver inquadrato bene il focus dell’articolo e vorrei vederci chiaro, dato che il tema mi interessa molto.
A mio modo di vedere hai inquadrato meglio tu il focus di quell'articolo di altri. Sono molto d'accordo su quello che hai scritto e su come lo hai scritto, e in particolare....

In soldoni, my 2 cents, provo a dare un filo:
- Panorami ludici e non: andiamo oltre il mondo Disney/Looney Tunes, che penso abbia fatto compagnia a molti di noi in passato. Io sono classe ’92, e da piccolo andavo matto per Biker Mice from Mars (topi marziani umanizzati su moto), Street Sharks (squali antropomorfi), Tartarughe Ninja (penso le conosciate) e Gargoyles (statue mostruose umanizzate). Parlando dei nostri “vicini di casa ludici”, joypad alla mano ci si esaltava per Sonic, Crash Bandicoot (e antagonisti), Red XIII (Final Fantasy), Ratchet, Sly Cooper, e così via. Se ci avviciniamo ancora un po’ al nostro mondo boardgame, prendiamo in esame i GdR: considerando il titolo più noto e venduto, si vede come i Dragonidi appaiano già nel 2006.
Sono solo esempi, parziali e ridotti, NON mi permetto certo di elevare la mia esperienza personale a regola universale.
Mi chiedo però: a quei tempi non c’era la consapevolezza attuale su temi come inclusività e tolleranza, né tantomeno la fantomatica “dittatura del politicamente corretto”. Però si andava comunque giù pesante con personaggi antropomorfi, perché? A quali esigenze rispondeva la scelta di proporre un personaggio animale umanizzato?

A mio parere c'erano/ci sono diverse ragioni:
- estetiche: della serie che questi personaggi possono essere più “ganzi”, anche grazie a caratteristiche caricaturali e grottesche
- artistiche: non sono un disegnatore, ma magari sono più gestibili a livello grafico? Riproducibili? Forse è più facile disegnare un orsacchiotto che un essere umano anatomicamente realistico, o un maialino tamarro rispetto a un carrista della seconda guerra mondiale?
- empatiche: sì, riescono comunque a veicolare emozioni e “simpatia” in modo più immediato, portandoci a identificarci in ciò che il personaggio sente/esprime/fa il personaggio, piuttosto che nel suo aspetto fisico umano. E su questo vengono meno alcuni limiti “imposti” da una rappresentazione realistica (banalmente, io trentenne posso identificarmi facilmente nella tartaruga Donatello, ma può farlo anche un bambino di 10 anni o mio zio…è più immediato rispetto ad avere un essere umano con caratteristiche fisiche umane ben precise)
...questo secondo me è il punto.
Molto semplicemente io credo che ogni scelta artistica dovrebbe essere dettata, mettendola giù piatta, "dal rendere ganzo il soggetto narrato".
Molto semplicemente io credo che se una qualunque scelta stilistica ha un ruolo significativo nel rendere ganzo un film, un gioco, etc, praticamente nessuno lo criticherebbe.
Il problema è quando ciò non capita, per cui un prodotto nel suo complesso mediocre o addirittura brutto ottiene visibilità per una scelta di un attore, o di uno stile, o di un brand, o di una partnership che cerca di arruffianare l'audience per distogliere l'attenzione dalla qualità intrinseca del prodotto.
Ancora una volta: dicasi marketing. Pare ci caschino in molti (anch'io probabilmente tante volte).
 

Thegoodson

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-Si sta castrando la creatività: come scritto sopra, creatività e "quieto vivere" possono coincidere. Ma comunque, chi un minimo lavora nel campo sa bene che, a meno di creare indipendentemente qualcosa (con tutti i rischi del caso...), sa che dovrà sottostare a molti paletti, politicamente corretto o non. Io spesso vengo "cazziato" proprio perché, per assurdo, alcuni personaggi che mi vengono commissionati son troppo sopra le righe. E per un creativo che tiene a cuore un progetto, anche un semplice cambio di colore dei vestiti costa "sofferenza", oltre ad un coro di "Wah, era meglio prima!" quando vengono eventualmente presentate le bozze originali di quel progetto
e partendo dal mio messaggio precedente, mi è tornata in mente questa parte del primo post.
Ora, probabilmente tu l'hai scritto per il motivo opposto, pensando di giustificare parzialmente (e ragionevolmente, ti concedo) una restrizione alla creatività. Però, però... quanta amarezza che sento nelle tue parole, eh......
 
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Bell'intervento @Albresk .

Tornando a noi, @Thegoodson

...questo secondo me è il punto.
Molto semplicemente io credo che ogni scelta artistica dovrebbe essere dettata, mettendola giù piatta, "dal rendere ganzo il soggetto narrato".
Molto semplicemente io credo che se una qualunque scelta stilistica ha un ruolo significativo nel rendere ganzo un film, un gioco, etc, praticamente nessuno lo criticherebbe.
Il problema è quando ciò non capita, per cui un prodotto nel suo complesso mediocre o addirittura brutto ottiene visibilità per una scelta di un attore, o di uno stile, o di un brand, o di una partnership che cerca di arruffianare l'audience per distogliere l'attenzione dalla qualità intrinseca del prodotto.
Ancora una volta: dicasi marketing. Pare ci caschino in molti (anch'io probabilmente tante volte).
E su questo penso non ci piove, e spero converrai che è effettivamente una delle prime cose che ho premesso nel post
. Però, però... quanta amarezza che sento nelle tue parole, eh......
Puoi argomentare questo punto, per favore? Premetto che sono molto curioso (in senso buono, non beffardo!)
 

Thegoodson

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Bell'intervento @Albresk .

Tornando a noi, @Thegoodson


E su questo penso non ci piove, e spero converrai che è effettivamente una delle prime cose che ho premesso nel post

Puoi argomentare questo punto, per favore? Premetto che sono molto curioso (in senso buono, non beffardo!)
Che “castrare la creatività” prima lo descrivi come un necessario compromesso (e posso comprenderlo), poi però dici di soffrirci molto quando ti capita (questo lo comprendo ancora di più)
 

Thegoodson

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Tempo addietro,….

Credo di aver detto tutto quel che avevo da dire (... Non so con che frase chiudere questo post...)
Permettimi un OT, stavo guardando anche l’altro tuo thread dove posti le tue strips (complimenti, a proposito!), mi spiaceva postare di lá perché non volevo interrompere il flusso di illustrazioni. Ero curioso di sapere quali sono i vignettisti che apprezzi di più e magari che ti hanno influenzato? Io amo molto Schulz (ovviamente) e Cavandoli…
 
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@Thegoodson ti ringrazio per i complimenti. Dopo aver scritto qui, ti taggherò sotto il topic delle vignette, dove è più pertinente parlare...

Che “castrare la creatività” prima lo descrivi come un necessario compromesso (e posso comprenderlo), poi però dici di soffrirci molto quando ti capita (questo lo comprendo ancora di più)
Beh, si: la vita è fatta di compromessi, purtroppo. E in un certo senso, credo di averne fatto addirittura tesoro: se sono cresciuto un minimo artisticamente, l'ho fatto uscendo dalla confort zone universitaria e affacciandomi al mondo del lavoro con i primi clienti che mi passava mio fratello (All'epoca, trovavo impensabile il dover consegnare un personaggio, anche se disegnato digitalmente, entro una giornata se non addirittura entro poche ore); quindi probabilmente è anche per questo che prendo questo fenomeno tanto cinicamente.

Ma è appunto questo, il nocciolo della questione, Imho: c'è sempre stato e sempre ci sarà. Per questo mi fa sinceramente specie che la gente sembri essersi svegliata all'improvviso, solo per accusare certe categorie colpe che non gli appartengono. Chi protestava, quando nei 2000 impazzì la moda dei film "storici" massacrati fino a renderli quasi irriconoscibili? (Senza togliere il merito che, almeno a intrattenere, intrattengono: oggi lo odio a morte, ma all'epoca Troy mi fomentò parecchio)

Già che mi trovo...
@Tsuki sinceramente, nel tuo intervento ci vedo una denuncia alle intenzioni: ok, io stesso ho citato dei casi imperdonabili dove è palese che arronzino giusto per dare il contentino. Ma non voglio pensare che siano tutti in malafede: qualcuno che sostenga la causa (anche solo passivamente. Ci arrivo tra poco) con genuina bontà deve esserci per forza. Gran parte dei personaggi fittizi che preferisco sono proprio donne. Ma lo sono perché li posso trovare esteticamente apprezzabili, perché hanno un carattere o simboleggiano dei valori (filosoficamente parlando, a seconda del mondo dal quale provengono) nei quali mi ritrovo... Non certo per pietà o perché mi sento obbligato a farmeli piacere.
Faccio un ultimo passaggio per chiudere. Nella nostra società è ancora fortemente radicata l'idea che la mamma sia, in qualche modo, meglio del papà. La frase "La mamma è sempre la mamma" (detta solitamente a discapito di un papà lí presente) è una frase che mi ha fatto sempre immensa tristezza eppure quando viene detta è sempre accompagnata da sorrisi di grande accondiscendenza. Io sono convinta che la vera uguaglianza per cui si debba lottare senza tregua è quella della parità di diritti per tutti.
Ho estrapolato quest'ultima parte del tuo intervento perché l'ho trovata la più interessante. In più, mi tocca da vicino: nonostante io mi sia (e mi faccia) in otto per la famiglia, mi viene sempre "rinfacciato" che non ho il tocco femminile per i servizi domestici (mia madre è morta l'anno scorso; e già quando stava male e ormai non aveva più la forza per fare i servizi, mi presi io a carico la casa). (Scusa il piccolo sfogo: è proprio questo il periodo e sto emotivamente giù...)
Ciò premesso, io ho il timore contrario:
Per il resto io tifo per la diversità, per le idee diverse, per il confronto, per l'arricchimento culturale e per le culture diverse dalla mia e mi viene spontaneo, senza bisogno che nessuno mi imponga "percentuali di partecipazione" e/o forzature.
Ho l'impressione che, invece, si stia cercando di fare il contrario: ovvero del becero "benaltrismo" non perché anche altre categorie abbiano giustizia (Senza patetici pietismi. ovviamente), ma perché si ritorni ad uno status quo dove 99 costrutti su 100 hanno l'unico super protagonista macho con la donna che si, ha bisogno di essere salvata ma sotto sotto può cavarsela (in un episodio su ennemila), e l'assistente leale ma tonto\scuro\bruttarello\in carne
 

-ea-

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Chiedo scusa, non riesco a leggere tutti i messaggi...
Però, se non è stato già fatto, mi divertiva citare il Gesù biondo (o quasi) e con gli occhi azzurri che ci hanno propinato negli anni in mille modi, senza che mai nessuno si accorgesse dell'assurdità storica.

Per il resto concordo con coloro che dicono che un'opera andrebbe fatta il più possibile entrando "nella mente" di chi l'ha inventata, includendo anche concetti che oggi riteniamo sbagliati o scorretti, se questi servono ad essere più aderenti alla storia stessa:
Se raccontiamo una storia, è giusto raccontare quella storia.
Altrimenti ne raccontiamo una noi che rispecchi i tempi attuali.

Scusate l'intromissione e l'eventuale ripetizione di concetti già espressi da altri. :)
 

Thegoodson

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Volete un esempio di animali usati bene, ma per essere inclusivi senza far incazzare nessuno? gli Skyspear ed i Vargath, di Summoner Wars 2th edition.
A proposito, ho appena letto il tuo articolo in home, mi ha ricordato una cosa…
Più o meno ho iniziato a giocare i GdT moderni seriamente una decina di anni fa, più o meno quando uscì in italiano Summoner Wars, in quell’era lontana in cui si credeva (e si diceva!) che solo il fantasy vendeva mentre la fantascienza no (sic!) e infatti erano rari i giochi di ambientazione spaziale.
Sull’onda dell’entusiasmo scrissi alla casa editrice di pensare di produrre un reskin di SW con i robottoni, con quelle medesime meccaniche ero convinto avrebbe funzionato alla grande! Ovviamente nessuno mi rispose e la Storia mi diede torto 🥲
 

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Forse se era un film di animali non sarebbe successo:

Mary Poppins non è più un film per tutti. Il Regno Unito lo vieta ai minori di 12 anni: “Contiene un linguaggio discriminatorio”​


La BBFC ha comunque rilasciato un commento ufficiale al declassamento da U a PG di Mary Poppins: “Dalle nostre ricerche sul razzismo e sulla discriminazione comprendiamo che una preoccupazione fondamentale per i genitori è la possibilità di esporre i bambini a un linguaggio o a un comportamento discriminatorio che potrebbero trovare angosciante o ripetere senza rendersi conto del potenziale reato”.
 

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Forse se era un film di animali non sarebbe successo:

Mary Poppins non è più un film per tutti. Il Regno Unito lo vieta ai minori di 12 anni: “Contiene un linguaggio discriminatorio”​


La BBFC ha comunque rilasciato un commento ufficiale al declassamento da U a PG di Mary Poppins: “Dalle nostre ricerche sul razzismo e sulla discriminazione comprendiamo che una preoccupazione fondamentale per i genitori è la possibilità di esporre i bambini a un linguaggio o a un comportamento discriminatorio che potrebbero trovare angosciante o ripetere senza rendersi conto del potenziale reato”.
Lol, il tutto per una parola pronunciata da un personaggio secondario.
Non bastava mettere un disclaimer o ridoppiarlo, no. Va vietato.
Perché sicuramente i genitori saranno li a spiegare ai figli l’origine linguistica di esattamente quella parola…🙄
 

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Di quale parola stiamo parlando?
Lol, il tutto per una parola pronunciata da un personaggio secondario.
Non bastava mettere un disclaimer o ridoppiarlo, no. Va vietato.
Perché sicuramente i genitori saranno li a spiegare ai figli l’origine linguistica di esattamente quella parola…🙄
 

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Forse se era un film di animali non sarebbe successo:

Mary Poppins non è più un film per tutti. Il Regno Unito lo vieta ai minori di 12 anni: “Contiene un linguaggio discriminatorio”​


La BBFC ha comunque rilasciato un commento ufficiale al declassamento da U a PG di Mary Poppins: “Dalle nostre ricerche sul razzismo e sulla discriminazione comprendiamo che una preoccupazione fondamentale per i genitori è la possibilità di esporre i bambini a un linguaggio o a un comportamento discriminatorio che potrebbero trovare angosciante o ripetere senza rendersi conto del potenziale reato”.
Comunque non so voi ma io tutta questa "preoccupazione" nei genitori non la vedo. Vedo bambini di 5/6 con il loro telefonino personale (spesso senza filtri); vedo bambini che parlano delle scene viste in Squid Game a 10 anni come se fosse la cosa piú normale del mondo; vedo genitori cosí impegnati a scrivere le loro "storie" e a fare i ragazzini sui social idioti, invece che passare tempo con i figli... Onestamente mi viene sempre piú in salita capire come si possa pensare di fare meno danni mettendo personaggi pucciosi e se, comunque, i danni veri non siano altrove. Pensiero volante OT.
 

lushipur

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Ma non è vero che è vietato, PG significa che è consigliata la visione assieme ai genitori. Se volete far partire una polemica almeno prima documentatevi.
Bho tutte le news riportano “vietato ai minori di 12 anni non accompagnati”.
 

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Di quale parola stiamo parlando?
Nel film il termine dispregiativo "ottentotti", originariamente usato dagli europei bianchi per i popoli nomadi dell'Africa meridionale, viene utilizzato per riferirsi agli spazzacamini con la faccia sporca di fuliggine.
 

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Bho tutte le news riportano “vietato ai minori di 12 anni non accompagnati”.
Perché sono degli articoli clickbait per cavalcare l'onda del "non si può più dire nienteeeeeh!!!!!1UNO".


Il rating PG è un gradino più sopra la classificazione precedente (U) e non ha particolari restrizioni, se non quella che è consigliata la visione con un genitore. Chi scrive cose diverse o è un analfabeta funzionale o lo fa consapevolmente per scatenare sterili polemiche.

BTW, il rating è stato alzato solo perché in UK lo rimandano nelle sale cinematografiche, il rating "domestico" è rimasto invariato.

Se volete approfondire: https://www.independent.co.uk/arts-...-rating-discriminatory-language-b2502551.html

E direi di chiudere qui l'OT.
 

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Scimmia onnipresente
Agzaroth sorpreso
Perché sono degli articoli clickbait per cavalcare l'onda del "non si può più dire nienteeeeeh!!!!!1UNO".


Il rating PG è un gradino più sopra la classificazione precedente (U) e non ha particolari restrizioni, se non quella che è consigliata la visione con un genitore. Chi scrive cose diverse o è un analfabeta funzionale o lo fa consapevolmente per scatenare sterili polemiche.

BTW, il rating è stato alzato solo perché in UK lo rimandano nelle sale cinematografiche, il rating "domestico" è rimasto invariato.

Se volete approfondire: https://www.independent.co.uk/arts-...-rating-discriminatory-language-b2502551.html

E direi di chiudere qui l'OT.
A me è capitato di vedere roba classificata per "7+" o "per tutti" che...per fortuna che ero seduta accanto ai miei figli! Qualche anno fa davano un cartone animato, "la famiglia Volpitassi", su un canale di soli cartoni per bambini (a proposito di antropomorfizzazione dei personaggi).
La TV mi dice che i miei figli potrebbero vederlo da soli dai 7 anni in su. Si affronta il tema di famiglie separate, formate da animali di diverse specie, convivenza di figli provenienti da nuclei familiari diversi e di specie di animali diverse. Pertanto, parliamo di un nobilissimo intento e di contenuti che offrono ottime possibilità di spunti di riflessione con i propri figli (sia che quella situazione la vivano in prima persona o la stia vivendo il compagnetto di classe)...ma (perchè c'è un MA) se un genitore è vicino!! Io ho assistito a qualche sguardo smarrito e pieno di domande, a cui, per fortuna, essendo presente, ho potuto rispondere facendo passare in modo compiuto il messaggio educativo di ciò che stavano vedendo. Perciò anche in certi contesti non basta metterci gli animaletti pucciosi per fare passare per buono tutto, solo perchè l'intento è nobile.
Per me su tutto continua a vincere e a servire il dialogo ed il confronto.
Tra adulti poi, io preferisco il confronto su temi serviti nudi e crudi piuttosto che "vestiti" di orpelli buonisti per farli sembrare diversi (o meno peggio) da quello che in realtà sono, perchè mi sa molto di ipocrisia.
Perciò se voglio giocare ad un war game perchè ho voglia di quello, non è che se gioco a quello "conigli contro nuvolette" che si bombardano con carotine e palline di zucchero filato, mi cambia il senso del gioco. La puoi girare come vuoi, ma sempre guerra stai facendo. Giocare a war game ti diverte mentre nella realtà non riusciresti a schiacciare nemmeno una formica? Non vedo perchè sembri una cosa tanto impossibile al punto da doverla edulcorare per forza. Per me di giochi si tratta e come tali devono essere presi senza avanzare troppi giudizi insensati su chi trova piacere nel giocarli.
 
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