Dal mio punto di vista la svendita online causa la morte del negoziante fisico per i seguenti motivi (è tutto semplificato perché, ovviamente, il panorama è molto più complesso e si potrebbe dibattere in due libri, credo).
Dobbiamo prima di tutto fare, secondo me, tre premesse:
Premessa A
Non tutti comprano online. Anzi, chi compra online è una bassa % di acquirenti. Questo in tutti gli stati, compresa la Germania. L'acquisto principale è eseguito in negozi fisici. I motivi, un po' li conosco, un po' no:
- scarsa fiducia nell'online
- volontà di toccare con mano ciò che si compra
- volontà di poter scegliere mentre si tocca con mano
- scarsa capacità di giudicare dimensioni/peso della scatola senza averla in mano
- ecc. ecc.
Sono tutti una serie di fattori per cui chi compra online è una bassa %. Alcuni credono che questa % aumenterà, altri credono che questa % rimarrà tale. Dal mio punto di vista, è un po' come chi compra al mercato: ad alcuni piace e ci vanno, ad altri no e vanno nel negozio fisico. Altri ancora aborrano entrambe le tipologie e vanno online. Ecc. Ogni tipologia di vendita, ha il suo acquirente. Non credo che la totalità delle persone potrà mai andare all'online, esattamente come non credo che la totalità delle persone potrà andare a comprare al mercato.
Fatta questa premessa (dal mio punto di vista, necessaria), ne dobbiamo fare una seconda.
Premessa B
Una grossa % di persone gira online, guarda siti, guarda cose, vede gente, usa facebook. Questa grossa % è molto maggiore a quella che compra online: molti usano internet MA non comprano online.
Premessa C
Le vendite online sono quasi tutte effettuate a clienti CHE CERCANO IL PRODOTTO. Ovvero, un cliente vuole un gioco da tavolo, cerca lo shop online e lo compra. Raramente (questo potranno dirvelo anche i nostri shop online) gente che gira a caso capita sullo shop online e decide di comprare un gioco.
Al contrario, nel negozio fisico la gente SCOPRE i prodotti: entra per comprare la Barbie, vede anche un Super Farmer ed esiste una % (seppur bassa) che si interessi al prodotto. Ma non solo. Nello store fisico la vendita può essere veicolata in gran parte dal negoziante (che propone, offre, fa vedere, ecc.). Nello shop online la vendita è veicolata in gran parte dal cliente (che sceglie) e in piccola parte dallo shop online (che con qualche trucco di comunicazione può mettere in evidenza alcuni prodotti).
Fine Premesse
Fatte queste premesse, che ripeto sono premesse personali basate però sulle mie esperienze, vediamo cosa succede solitamente.
A) Esce il gioco Pippo. Il gioco Pippo viene venduto in distribuzione ad un prezzo suggerito di 30 €. Il gioco viene comprato da un negozio fisico che lo mette in vendita a 30 € e da uno shop online che lo mette in vendita a 20 €.
B) L'editore inizia a fare promozione: fa giocare il gioco, fa pubblicità, fa tutte le belle cose che deve fare.
C) Inizia a scatenarsi l'interesse del pubblico e il pubblico si divide in due fasce: una prima fascia che va al negozio e se lo compra e una seconda fascia che, prima di comprare, va online ad interessarsi del gioco.
D) La prima fascia ci interessa un po' meno. Vediamo la seconda. Questi vanno online e vedono il gioco a 20 €. Alcuni comprano (pochi per le suddette premesse), alcuni decidono di non comprare (molti).
E) Quelli che non comprano ma sono comunque interessati vanno nello store sotto casa (quello fisico) e OMIODIO lo trovano a 30 €.
Questo punto E è il punto cruciale. Genera:
A) Perdite di vendite. Il cliente non lo compra li, ma nemmeno sullo shop online (e fin qui, avremmo perso solo quel cliente).
B) Malcontento. Il cliente dice al negoziante che l'ha visto a 20 € sullo shop online. Il negoziante cerca di spiegargli tutte le ragioni che sono spiegate in questo topic, ma tanto il cliente mica gli frega niente: sono 10 € di più! Nel suo cervello si forma l'idea SEI UN LADRO. Il negoziante ha perso un cliente.
Non solo però. Chi subisce una truffa (perché nel punto B si sente truffato, il cliente) deve chiaramente urlarlo a tutto il mondo (stranamente invece quando si riceve un bel servizio si tace, casomai gli altri lo sapessero, ma questa è un'altra storia
![Smile :) :)](data:image/gif;base64,R0lGODlhAQABAIAAAAAAAP///yH5BAEAAAAALAAAAAABAAEAAAIBRAA7)
). In occasioni disparate, per situazioni varie e altre ragioni lo dirà ad altri e, a cascata, farà perdere altri clienti.
Il numero dei clienti si abbassa -> il negozio con l'abbassare dei clienti riduce le vendite -> il negozio chiude (o abbandona il gioco in scatola perché non può competere contro chi vende senza margine) -> gli occasionali vedono meno il prodotto -> il mercato si restringe.
Il mercato si restringe -> le vendite dei giochi diminuiscono -> le tirature diminuiscono -> i prezzi aumentano -> i giocatori si inalberano e comprano meno giochi -> il mercato si restringe -> le vendite dei giochi diminuiscono -> il mercato muore.
Ora come ci insegna la matematica:
Lo store online straccia i prezzi -> ... -> Il mercato muore.
Questo è comprovato da vari tentativi che abbiamo fatto, da situazioni che si sono create nei miei 6 anni di lavoro, da come le vendite immediatamente calano non appena il furbo di turno straccia il prezzo di un prodotto per l'ennesima "campagna sconto per il giocatore". Stranamente, a seguito delle campagne sconti, le vendite del periodo "campagna sconto" non aumentato sensibilmente, si ha una forte flessione negativa subito dopo, e poi, quando riprendono, non sono a livello di prima (perché tutti cercano il gioco al prezzo della "famosa campagna sconto").
Purtroppo, e questo lo sanno tutti gli shop online se sono onesti, gli shop online vendono agli appassionati e toccano una % bassissima di clienti occasionali. Al contrario, gli shop fisici toccano una % altissima di clienti occasionali e toccano pochi appassionati.
Ma gli shop fisici lavorano per crearsi i clienti (un po' come fanno tutti e come faccio io). Se vedono che una tipologia di prodotto non gli da continuità, verteranno su altre tipologie, e il cane si morde la coda, siamo al punto di prima: meno vendite -> morte del mercato.
Spero di aver spiegato il mio punto di vista.
Con questo, ripeto, io non sto assolutamente dicendo che un giocatore non è libero di comprare dove gli pare: per me può comprare anche su Marte. Però, siccome so che la svendita online è un danno al mio mercato, come Red Glove cerco di contenerla il più possibile e cerco di far si che i miei prodotti non ci vadano (o meglio, che non vengano svenduti). Questo credo sia un mio diritto, esattamente come è un vostro diritto comprare dove vi pare.
Questo significa che Red Glove non venderà ai gamers? Me ne farò una ragione (che, tra parentesi, mi sono già ampiamente fatto).
Sono assolutamente convinto che Ristorante Italia valga ogni singolo € dei suoi 50 €. Allo stesso tempo, sono assolutamente convinto che Jerusalem valga ogni singolo € dei suoi 40 €.
Se per voi non è così, non compratelo o cercatelo ad un prezzo più basso. Se lo troverete, lo comprerete, se non lo troverete, non lo comprerete.
Io non vedo assolutamente problemi in tutto ciò... Voi?