A volte mi diverto a recensire sulla mia pagina instagram film, libri, serie tv o fumetti che mi capita di leggere. Qui la mia recensione di Vinland Saga.
Vinland Saga: nona Arte for dummies. Recensione
Iniziamo con un piccolo tutorial. La prossima volta che qualcuno se ne uscirà fuori sostenendo la solita tiritera che gli anime siano “robe” solamente per bambini o pervertiti fate così: prendetelo, date fuoco alla sua casa e a tutti i suoi campi, impossessatevi del suo bestiame, rapite i suoi cari vendendoli come schiavi, legatelo ad un palo a picco su una falesia, e, possibilmente, in un giorno di neve, costringetelo alla visione di tutti i 48 episodi delle prime due stagioni di Vinland Saga. Vi ringrazierà. L’anime tratto dall’omonimo manga ancora in corso di Makoto Yukimura è infatti probabilmente il punto più alto toccato dall’intera animazione giapponese fino ad ora.
Il teatro dell’azione è il periodo terribile dell’invasione vichinga dell’Inghilterra. Il protagonista, Thorfinn, è un bimbo che vive con la sua famiglia in tranquillo villaggio sulla costa d’Islanda, una vita dura ma felice; qui cresce ascoltando le storie del vecchio mercante Leif che gli racconta che ad ovest, al di la del grande mare, esiste una terra sconosciuta e ricchissima, lontana da guerra e schiavitù, chiamata Vinland. Tutti i sogni di Thorfinn cambieranno però un giorno quando i pirati vichinghi di Askeladd uccideranno il padre durante un’imboscata, portandolo alla ricerca della redenzione sulla strada autodistruttiva dell’onore e della vendetta.
Regia, disegni, animazione e colonna sonora (menzione d’onore) sono per tutto l’arco della serie di altissimo livello. E se tecnicamente si potrebbe dire che già siamo allo stato dell’arte, Vinland Saga si supera ancora intessendo una storia di una profondità che supera di gran lunga anche tante produzioni cinetelevisive contemporanee.
Tra combattimenti spettacolari, colpi di scena, violenze insensate, tradimenti e personaggi indimenticabili (si Askeladd parlo di te) Vinland Saga è una storia che cerca di insegnarci cosa sia il vero coraggio e quali sono le cose per cui è degno lottare. Perché alla fine, come diceva Sartre, dovremmo solo acquisire il coraggio di non essere come tutti gli altri.
Capolavoro.