Impressioni Woodcraft

Dr Houserules

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Giocato stasera in 4 al tavolo di cui solo io alla prima partita, dopo 3 ore ne esco vincitore con 101 punti contro 82, 77 e 60.

L'ho trovato il classico german ben congegnato, claustrofobico, ricco di fronzoli da prendere, combinare, scombinare...il tutto con l'obiettivo di massimizzare il proprio punteggio, sempre che ci si riesca cioè che l'avversario non ti mandi in vacca la strategia perché ti ruba l'ultima azione coi "bonus rotella" che ti servivano.

Qualcuno ha detto barocco? Lo è, anche troppo per i miei gusti, ma funziona, accidenti, quindi non stupisce che ad una bella fetta di giocatori questo gioco piaccia e piaccia un botto.

Personalmente preferisco giochi più sobri, il primo che mi viene in mente è Tzolkin, che per complessità lo trovo simile ma lì almeno la lettura delle azioni e delle risorse è più chiara perché resta quasi invariata, ogni informazione è completa e per me che preferisco avere un certo controllo quando gioco è preferibile.

Mi viene da pensare che l'autore - svogliato all'idea di dover bilanciare il proprio gioco? - abbia pensato: "ma sai che c'è? Facciamo che incasiniamo tutto con tante carte obiettivo e aiutanti pescate a caso, facciamo che si tirano i dadi nella riserva, facciamo che...alla fine il bilanciamento lo mettiamo nelle mani dei giocatori e via!"

Questa cosa si percepisce chiaramente in Terraforming Mars in cui lo "sbilanciamento" delle carte è automaticamente ribilanciato col DRAFT in cui sono gli stessi giocatori a sopperire agli squilibri del gioco, almeno nei casi in cui i giocatori hanno una certa esperienza e sanno leggere la partita. Idem in ROOT dove l'effetto runaway leader è bilanciato dai giocatori stessi che si coalizzano contro chi inizia a prendere il largo e fanno BashTheLeader.

Che Suchy abbia usato o meno l'escamotage della "confusione" per questo motivo o semplicemente per rendere il gioco più piccante e cervellotico poco importa, alla fine ho l'impressione che questo gioco finirà nel dimenticatoio tra uno o due anni, come tanti altri german di buone speranze.

Lo rigiocherei volentieri, per curiosità e per capire in che modo l'esperienza aiuta a leggere meglio la partita rispetto agli aspetti meno controllabili del gioco (la pesca delle carte e il lancio dei dadi) perché sebbene l'autore fornisca gli strumenti per sopperire a tutte le sfighe della sorte (colla, lame, lanterne...), le 13 azioni contate costringono la strategia su binari che devono essere più lineari possibili mentre le cose più divertenti del gioco (tagliare e incollare i dadi) sono in realtà espedienti su cui sarebbe meglio non dover mai fare affidamento per evitare dispersioni di risorse e di azioni.

Una nota positivissima va detta però: questo gioco parte che sembra un Feld, la solita insalata di punti dove puoi fare un po tutto...ma presto si rivela tutt'altro: un gioco cattivo e punitivo dove gli errori si pagano e le strade da percorrere sono piuttosto dei campi minati dove sudi ad ogni passo sperando di riuscire ad arrivare alla fine con tutti gli arti attaccati al corpo. La strategia c'è e c'è anche moltissima tattica, cioè adattamento della propria strategia alle situazioni che si presentano all'inizio del tuo turno. Lo stress che si prova in partita ne è la prova...

Ora sono curioso di provare Pulsar accidenti...mi manca questo pezzo di storia e non l'ho nemmeno preso con il maxi sconto Cranio di qualche settimana fa... *facepalm*
 
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Dr Houserules

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PS: di solito non propongo houserules per i german, non lo farei nemmeno per Woodcraft sinceramente, ma visto che un'amica alla seconda partita lo ha bocciato sonoramente perché troppo punitivo e claustrofobico, provo a proporre una modifica per chi l'ha comprato e ha percepito lo stesso disagio, ditemi cosa ne pensate:

Spendi una lanterna per andare nella soffitta buia a sistemare un attrezzo a piacere.

Per chi soffre l'interazione indiretta la soffitta rappresenta il miglior modo per impostare il proprio gioco con i bonus che desidera sfruttare, perché sono fissi ad ogni partita, chiaramente visibili e sempre disponibili, al contrario di tutti gli altri casi in cui i bonus sono circostanziali e potrebbero essere rubati dagli altri giocatori.
 

Paride Paffarini

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paffa88
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Giocato stasera in 4 al tavolo di cui solo io alla prima partita, dopo 3 ore ne esco vincitore con 101 punti contro 82, 77 e 60.

L'ho trovato il classico german ben congegnato, claustrofobico, ricco di fronzoli da prendere, combinare, scombinare...il tutto con l'obiettivo di massimizzare il proprio punteggio, sempre che ci si riesca cioè che l'avversario non ti mandi in vacca la strategia perché ti ruba l'ultima azione coi "bonus rotella" che ti servivano.

Qualcuno ha detto barocco? Lo è, anche troppo per i miei gusti, ma funziona, accidenti, quindi non stupisce che ad una bella fetta di giocatori questo gioco piaccia e piaccia un botto.

Personalmente preferisco giochi più sobri, il primo che mi viene in mente è Tzolkin, che per complessità lo trovo simile ma lì almeno la lettura delle azioni e delle risorse è più chiara perché resta quasi invariata, ogni informazione è completa e per me che preferisco avere un certo controllo quando gioco è preferibile.

Mi viene da pensare che l'autore - svogliato all'idea di dover bilanciare il proprio gioco? - abbia pensato: "ma sai che c'è? Facciamo che incasiniamo tutto con tante carte obiettivo e aiutanti pescate a caso, facciamo che si tirano i dadi nella riserva, facciamo che...alla fine il bilanciamento lo mettiamo nelle mani dei giocatori e via!"

Questa cosa si percepisce chiaramente in Terraforming Mars in cui lo "sbilanciamento" delle carte è automaticamente ribilanciato col DRAFT in cui sono gli stessi giocatori a sopperire agli squilibri del gioco, almeno nei casi in cui i giocatori hanno una certa esperienza e sanno leggere la partita. Idem in ROOT dove l'effetto runaway leader è bilanciato dai giocatori stessi che si coalizzano contro chi inizia a prendere il largo e fanno BashTheLeader.

Che Suchy abbia usato o meno l'escamotage della "confusione" per questo motivo o semplicemente per rendere il gioco più piccante e cervellotico poco importa, alla fine ho l'impressione che questo gioco finirà nel dimenticatoio tra uno o due anni, come tanti altri german di buone speranze.

Lo rigiocherei volentieri, per curiosità e per capire in che modo l'esperienza aiuta a leggere meglio la partita rispetto agli aspetti meno controllabili del gioco (la pesca delle carte e il lancio dei dadi) perché sebbene l'autore fornisca gli strumenti per sopperire a tutte le sfighe della sorte (colla, lame, lanterne...), le 13 azioni contate costringono la strategia su binari che devono essere più lineari possibili mentre le cose più divertenti del gioco (tagliare e incollare i dadi) sono in realtà espedienti su cui sarebbe meglio non dover mai fare affidamento per evitare dispersioni di risorse e di azioni.

Una nota positivissima va detta però: questo gioco parte che sembra un Feld, la solita insalata di punti dove puoi fare un po tutto...ma presto si rivela tutt'altro: un gioco cattivo e punitivo dove gli errori si pagano e le strade da percorrere sono piuttosto dei campi minati dove sudi ad ogni passo sperando di riuscire ad arrivare alla fine con tutti gli arti attaccati al corpo. La strategia c'è e c'è anche moltissima tattica, cioè adattamento della propria strategia alle situazioni che si presentano all'inizio del tuo turno. Lo stress che si prova in partita ne è la prova...

Ora sono curioso di provare Pulsar accidenti...mi manca questo pezzo di storia e non l'ho nemmeno preso con il maxi sconto Cranio di qualche settimana fa... *facepalm*
Quoto quasi tutto, bella recensione.
Aggiungo che pulsar è decisamente il migliore dei "Suchy" per quanto mi riguarda, mentre woodcraft mi sembra "solo" un bell'esercizio, fatto per essere piacione (e lo è senza dubbio) ma a parer mio senz'anima.

L'house rule proposta non la vedo applicabile invece, troppo forte considerate le rendite alte che la soffitta può sbloccare :)

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AkioSix

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Quoto quasi tutto, bella recensione.
Aggiungo che pulsar è decisamente il migliore dei "Suchy" per quanto mi riguarda, mentre woodcraft mi sembra "solo" un bell'esercizio, fatto per essere piacione (e lo è senza dubbio) ma a parer mio senz'anima.

L'house rule proposta non la vedo applicabile invece, troppo forte considerate le rendite alte che la soffitta può sbloccare :)

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Quello che ho preferito è Underwater Cities, davvero bello e quello che più si discosta dalla sua produzione. Per me si sta troppo intestardendo su sti puzzle fino a se stessi.
Di Pulsar trovo eccellente la meccanica di scelta dadi, ma il resto è tutto troppo astratto, mi ha lasciato molto freddo il gioco in se.

Woodcraft l'ho provato, ma non mi ha detto molto. Non sono proprio riuscito a capire l'entusiasmo iniziale dove veniva esaltato tanto da rientrare negli 8 magnificabili. Sempre la solita roba con un po' di grafica diversa
 

WhiteWinston

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Per chi fosse interessato, lascio qui il link alla recensione del gioco che ho scritto per Giochi Sul Nostro Tavolo, con consueto approfondimento sulla modalità solitario:

 

redbairon

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redbairon
Giocato ieri, prime impressioni molto positive, ho voglia di riprovarlo. Mi è piaciuta molto la manipolazione dei dadi con i differenti modi di procurarseli e modificarli, il regolamento sembra ostico ma in realtà dopo un paio di turni scorre via che è un piacere. Ho trovato il tutto anche particolarmente ambientato, senza "alea" fastidiosa, bella anche la scelta delle azioni sulla ruota con i bonus per le azioni meno gettonate. Forse la gestione della soffitta con gli utensili è la parte meno riuscita, mi è sembrata un po' slegata da tutto il resto. Cerebrale ma neanche troppo, alla fine le azioni sono quelle + gli aiutanti con i loro effetti, e non ci sono nmila tracciati con bonus a pioggia, o mille edifici differenti da potere attivare (potrebbe risentirne la longevità?) Gioco molto interessante insieme a Carnegie il german più stimolante provato nell'ultimo anno.
 

fabri77

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Per chi fosse interessato, lascio qui il link alla recensione del gioco che ho scritto per Giochi Sul Nostro Tavolo, con consueto approfondimento sulla modalità solitario:

Complimenti per l'articolo, non amo i solitari ma leggo la tua rubrica sempre con piacere. Hai molta stima di Suchy, pure a me piace molto, ritengo Pulsar e Underwater cities i suoi capolavori, il secondo in particolare. Woodcraft ben fatto, sempre molto sfidante ma non ai livelli dei due che ho citato sopra.
 

WhiteWinston

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Complimenti per l'articolo, non amo i solitari ma leggo la tua rubrica sempre con piacere. Hai molta stima di Suchy, pure a me piace molto, ritengo Pulsar e Underwater cities i suoi capolavori, il secondo in particolare. Woodcraft ben fatto, sempre molto sfidante ma non ai livelli dei due che ho citato sopra.
Grazie! Pulsar lo ricordo come un bel gioco (l'ho provato qualche anno fa) ma un po' troppo astratto, persino per un euro. Underwater è una gran gioco, ma secondo me ha risentito del fatto che era uno dei suoi primi... oggi secondo me uscirebbe più contenuto nella durata, più vario negli effetti e con una produzione all'altezza. Inoltre lo sviluppo della città sulla propria plancia l'ho sempre vista come un'occasione persa per avere una plancia condivisia come in Terraforming Mars.

Il mio preferito fino ad ora era Messina... ora non saprei dopo Woodcraft. Comunque grandissimo autore!
 

Poldeold

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poldeold
Giocate finalmente due partite al nostro mitico weekendone ludico associativo.

La prima in 2 è stata per me piuttosto esplorativa (infatti le ho pure prese di santa ragione). La seconda in 3 invece è stata molto più soddisfacente.

Qualche osservazione sparsa anche a seguito della lettura dei post precedenti.

1) Il gioco c'è ed è un bel gestionale dadi anche piuttosto originale nella sua struttura principale di taglio e incollo (a volte un po' arzigogolata nelle sue possibilità). Tra l'altro nel panorama german tale aspetto risulta a mio modo di vedere maggiormente ancorato all'ambientazione rispetto a tanti altri gestionali.

2) A livello di interazione siamo piuttosto bassi nella scala. Non che questo aspetto per me sia così imprescindibile (non lo ritengo sicuramente un difetto), però al di là dell'accaparrarsi qualche carta ordine / aiutante prima degli altri o di procurare qualche fastidio nella scelta delle tessere azione, vedo ben poco.

3) Contrariamente all'opinione di alcuni che hanno scritto prima di me, la parte della soffitta non la ritengo per niente un'aggiunta sovrabbondante, ma un "pezzo" molto importante di tutta la struttura del gioco. Andare a cercare gli ordini che permettono di piazzare attrezzi che danno bonus non indifferenti più si sale nella piramide trovo dia più pepe al gioco stesso e permette pure di "bustare" la propria strategia investendo nella fase delle entrate.

4) Un difetto che potrei imputargli è invece la possibilità di AP più la partita va avanti. Non so se il giocarlo in 4 (conformazione ancora non provata) dia dei vantaggi in termini di interazione sulla rondella tali da giustificare il dilatarsi del tempo di gioco.

In conclusione il gioco mi è piaciuto molto, soprattutto per questa sua "innovazione" nella gestione dei dadi e per come tutte le varie parti aiutano più di altri giochi ad immergersi un pochino nell'ambientazione. Gioco valido per gli amanti della gestione dadi e per coloro che non si spaventano dietro a calcoli e calcolini per capire come raggiungere il prima possibile i vari ordini pescati. Come in tante altre situazioni, questo è un gioco dove non ci si può fermare alla prima partita pensando di aver "capito tutto" (attenzione questa mia affermazione non è rivolta a nessun commento precedente).

Suchy lo conosco relativamente (qui cmq in collaborazione con un certo Ross Arnold) ma ho adorato sia Pulsar sia Underwater City (che purtroppo ho giocato soltanto una volta). Pulsar resta insuperabile per la meccanica di scelta dei dadi e per come il gioco è organizzato, ma questo Woodcraft mi ha comunque colpito.
 
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