@Lidda @Tullaris
Ieri ho finito il libro-game "L'Inferno spiegato male". Parto subito col dire che questa pubblicazione ha ben poco dei libri-game, soprattutto per chi, come me, ne ha vissuto la Golden Age con le varie pubblicazioni della Edizioni EL. Qui infatti non c'è traccia di alcun regolamento, non c'è un inventario, non ci sono statistiche/dadi/alea/parole chiave da segnare e anche i pochi giochi presenti sono estremamente semplici (siamo al livello di "trova l'uscita del labirinto" e "trova gli oggetti uguali") e senza alcuna ripercussione sulla narrazione. Si tratta sostanzialmente di una narrazione a bivi dove, in alcuni casi, si può deviare dalla storia principale con una sorta di storia secondaria (che comunque finisce una volta che si ritorna sui binari principali, senza tra l'altro che ci siano ripercussioni). Infatti il libro non è diviso in paragrafi e i bivi (tipicamente a fine canto) portano al canto successivo o a piccole digressioni (salvo uno un po' più corposa ma che, come detto poc'anzi, non influisce minimamente sulla trama principale, identica a quella dell'opera originale).
A livello narrativo si tratta di una parodia della prima cantica della Divina Commedia, 300 pagine piene di gag e umorismo, che ci ripropone il cammino del Sommo Vate in un'ottica leggeremente diversa (tanto per capirci il Canto 1 comincia così: "Allora, vorrei subito chiarire che io all'Inferno nemmeno ci volevo andare.....Se uno proprio non vede l'ora di andare all'Inferno, può sempre decidere di entrare in un centro commerciale durante il periodo dei saldi, oppure andare in campeggio d'estate con i parenti, tanto è la stessa cosa."). L'umorismo che permea il libro è quindi il suo punto di forza, con dialoghi e situazioni che strappano più di qualche risata, anche grazie ai disegni, perfettamente in linea con lo spirito della narrazione. Attenzione, questo non vuol dire che l'Inferno sia stato completamente stravolto; infatti il cammino, e gli incontri, che effettuerà Dante in compagnia di Virgilio sono comunque gli stessi del poema d'origine, con in più alcuni specchietti spesso adibiti a brevi approfondimenti.
Quindi, concludendo: è un libro-game su Dante? No. Ma se avete un figlio/nipote alle superiori che è alle prese con l'Inferno regalateglielo. Capirà che non è così noioso (e potrebbe cogliere buona parte delle citazioni presenti... almeno le più recenti). Ottimo secondo me anche per i ragazzi delle medie, per avvicinarli con umorismo ad un capolavoro della letteratura. E se volete farvi due risate, (ri)scoprendo anche voi che Dante non era così noioso/difficile/palloso, leggetelo anche voi, magari con i vostri figli/nipoti, per aiutarli ad apprezzare meglio le citazioni (ci sono anche i Prodigy con Firestarter e qui, propabilmente, neanche i venticinquenni di oggi sanno chi sono.... Come mi sento vecchio). Non è detto che poi vi ritroviate a rileggere l'opera originale (magari quella con i disegni di Gabrielle Dell'Otto, tanto per accontentare l'animo nerd che alberga in noi).