Facendo un sunto di quanto sono riuscito a raccogliere come info, i tavoli mediamente saranno appunto grosso modo il 25% rispetto al 2019, quando ufficialmente erano poco più di 1500 (fonte sito Play 2019). Ergo grosso modo 300, con molto ottimismo 500.
La vera domanda rimane ora ovviamente: quanta gente ci sarà? Secondo me non meno della metà rispetto al 2019. Il che, conti alla mano, produrrà il doppio dei problemi/file/casini, senza contare le complicazioni Covid.
Cmq ormai che dire....vedremo.
Magari verrò smentito e mi dovrò ricredere dandoti ragione, ma al momento i fatti mi fanno credere che i tuoi conti siano errati.
Mi baso su due elementi che, sia chiaro, lasciano il tempo che trovano.
1- la prevendita è ancora aperta. Ipotizzando ci sia un limite massimo di ingressi dettati dalle normative covid e che quindi questo limite non sia ancora stato raggiunto a soli 3 giorni dall'evento, mi viene da pensare che ci sarà abbondantemente meno della metà della gente presente nel 2019. Secondo me saremo più o meno nell'ordine del 1/4 delle presenze, abbastanza in linea con la diminuzione dei tavoli da te preventivata.
2- questo dato è ancor meno attendibile del precedente, ma cmq lo tengo in considerazione, Math Trade e annunci di vendita nei mercatini. Gli anni passati la trade di Play raggiungeva i 1500/1600 item di inserimento con una partecipazione di circa 120 utenti. Quest'anno abbiamo chiuso a 328 item e 22 utenti.
Gli stessi annunci del mercatino, sia qui che su FB, sono pochissimi.. Quest'anno, qui in Tana, ci sono 2 pagine di mercatino Play, nel 2019 erano 13.
Io sono abbastanza convinto che l'affluenza sarà molto bassa. Conosco molte persone che son sempre venute che hanno preferito non venire. E sono altrettanto convinto che anche i "giornalieri non appassionati" saranno molti meno. Vale la pena di rischiare di ammalarsi per una cosa che si, mi piace, ma senza farmi impazzire?
Poi ripeto, magari mi sbaglio. Quando verranno dichiarati i numeri vedremo chi avrà avuto ragione.
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Sullo "scandalo" delle case editrici che non dimostrano non mi esprimo. Sinceramente non mi sento di giudicare una scelta che, sicuramente, ha dei motivi ben fondati per essere stata fatta.
Dopotutto che hanno da guadagnarci le case editrici se vengono fatti meno tavoli con i loro giochi? Niente. Se hanno fatto quella scelta, l'avranno fatta a malincuore sapendo di perderci dei soldi. Quindi c'è sicuramente dietro qualcosa che noi, da qua, non dovremmo nemmeno giudicare a mio avviso.
Amarezza? Certo, tanta. A Play si va per giocare, e se non ci sono giochi da provare è una tristezza. Ma io mi fermo qui.