Power Vacuum è da annoverare tra i migliori giochi del 2024. Negli ultimi anni abbiamo assistito alla rinascita del trick-taking, esiste anche un famoso canale Youtube che si occupa solo di giochi di questo tipo (Taylor's Trick-taking Table). Mi fa piacere che si sia usata questa meccanica per creare giochi diversi da quelli cui siamo abituati, fatti da solo un mazzo di carte: gli esempi più eclatanti e meglio riusciti sono sicuramente Brian Boru: High King of Ireland (Sylvester, 2021), Arcs (Wehrle, 2024) e il titolo di cui vi parlo oggi.
L'autore, Kaleb Wentzel-Fisher, riesce nel difficile compito di prendere questa meccanica e implementarla senza però appesantirla: il risultato è un gioco dalle regole immediatamente comprensibili e dalla durata contenuta, ma soddisfacente per i palati più esigenti.
L'aspirapolvere che deteneva il potere nella casa è defunto; gli altri elettrodomestici combattono per stabilire chi sarà il prossimo a dettare legge. Le armi in loro potere sono: Il denaro (carte gialle), le comunicazioni (carte bianche), la burocrazia (carte verdi), la violenza (carte rosse). Con la violenza, si sa, si vince sempre, e quindi il rosso è il seme briscola. In questo gioco abbiamo anche le spie, una carta per colore che appare agli altri “normale”, ma il fronte è di un quinto colore, marrone, e ha il potere di vincere sulle carte rosse e può essere sempre giocata.
I trick si giocano normalmente, con il primo giocatore che decide il seme cui gli altri devono seguire, a meno di non voler giocare una spia, oppure non avere una carta per "seguire". Chi vince il trick ha la possibilità di scegliere se prendere un punto (un segnalino corrente) oppure mettere da parte una delle carte appena giocate da chiunque per il round successivo. Chi invece ha giocato la carta con il numero più basso, ha il privilegio di manovrare la plancia al centro del tavolo, per manipolare la quantità di corrente elettrica. La plancia è fatta in modo da collegare due dei suoi punti tramite una specie di presa di corrente, il giocatore deve spostare un segnalino corrente da uno dei personaggi all'altro, poi spostare uno dei due magneti su un'altra presa.
Ogni giocatore infatti ha una propria “agenda”, ovvero vuole che alla fine del round uno degli elettrodomestici sia quello con più voti (segnalini corrente) e uno sia quello con meno voti. Tale agenda può essere a nostra discrezione essere rivelata, nota a tutti, oppure può rimanere a faccia in giù, nascosta, in questo ultimo caso saremo cospiratori. Attenzione però che, nel primo caso, otterremo punti a fine del round in base a quando avremo rivelato i nostri piani: è possibile rivelare l'agenda solo entro il quinto turno, in questo caso avremo punti sia che entrambe le parti dell'agenda siano corrette (ovvero abbiamo azzeccato sia il personaggio con più voti sia quello con meno voti), sia che ne sia corretta solo una. Ad esempio, se abbiamo rivelato l'agenda con 6 carte in mano, otteniamo 12 o 6 punti. Se invece siamo cospiratori, o tutto o niente: 14 punti se entrambe le parti sono corrette oppure nulla se è corretta solo una. Inoltre, vanno aggiunti i punti dei segnalini potere che il nostro personaggio ha ottenuto sul tabellone. Pensate quali conseguenze può portare questo "dettaglio" sulla scelta di come orientare la carta agenda!
Non è finita qui: i punti ci servono per costruire una statua in onore del nuovo dittatore, 10 punti per ogni pezzo! I punti possono essere convertiti in pezzi di statua in ogni momento della partita, che quindi a un certo punto si fa molto tesa e ogni trick vinto ci può portare alla vittoria. Il primo che termina è dichiarato vincitore.
Non sono ancora riuscita a giocare a Power Vacuum al massimo player count, dove sarebbero in gioco tutte le carte ad ogni round, ma vi posso dire che anche in due gira benissimo e le partite sono sempre state tese e combattute fino all'ultimo.
I twist originali del gioco sono la parte di deck-construction, fondamentale nei primi round, e la dinamica delle carte rosse e delle spie, una super-briscola che appunto è l’unica a poter contrastare la violenza (ma solo quella). Inoltre, cosa che non si può evincere dal regolamento, in Power Vacuum c'è una dinamica di interazione tra i giocatori dettata dalle carte agenda: si creano alleanze che si disfano il round successivo... il nemico del mio nemico è mio amico!
Immensa nota di merito all'autore per avere ideato un bel gioco che prende in giro il potere dittatoriale, mostrandone il lato estremamente narcisistico dell'erigere statue gigantesche con le proprie fattezze, che vengono immancabilmente demolite con rabbia durante le rivolte della popolazione. Anche l'illustratore Malachi Ray Rempen fa la sua ottima parte: ogni carta racconta una piccola storia, dalle parate a passo dell'oca, ai documenti negati ai cittadini, ai soldi mandati nei paradisi fiscali.
Il cinema ha mostrato diverse volte l'assurdità della dittatura, ricordiamo Il grande dittatore (The Great Dictator, 1940) di Chaplin, oppure Dr. Strangelove or: How I Learned to Stop Worrying and Love the Bomb (Il dottor Stranamore – Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba, 1964) di Kubrick, ma ho deciso di parlarvi del film che a mio avviso più rappresenta Power Vacuum, ovvero The Death of Stalin (Morto Stalin, se ne fa un altro, 2017), di Armando Iannucci.
Si tratta di un film con ambientazione storica ma tratto da una graphic novel, che ha come tratto principale uno humor nero anzi nerissimo: troverete scene che sulla carta sono comiche, ma non riuscirete a ridere perché i fatti narrati, anche se romanzati, sono verosimili ed estremamente tragici. Un esempio su tutti: all'inizio del film un concerto di musica classica viene trasmesso via radio. Stalin sta ascoltando da casa e ne vuole una registrazione, ma nessuno si è ricordato di registrare: al direttore d'orchestra viene un colpo e cade a terra, le poche persone rimaste del pubblico vengono obbligate a rimanere sedute per assistere a una replica da registrare e vengono chiamate le prime persone che passano per strada a riempire le sedie per non rovinare l'acustica; per sostituire il direttore, la polizia ne va a prendere un altro a casa sua senza dargli la possibilità di vestirsi e dirigerà in vestaglia!
Il film parte dalla morte di Stalin e si focalizza sui giochi di potere, le alleanze e i tradimenti che da lì partono, proprio come in Power Vacuum. Memorabili Steve Buscemi nella parte di Nikita Chruščёv, Simon Russell Beale nei difficili panni del repellente Lavrentij Berija, Jason Isaacs in quelli del risolutivo generale Georgij Žukov, decisamente il più simpatico della compagine.
PS: ho provato a dare un nome ai personaggi illustrati sulla copertina di Power Vacuum. Dopo una consultazione con altri goblin, dovrebbero essere: Thatcher, Kim Il-sung, Mao Tze-tung, Truman e Stalin; Pinochet nella bara.