Pillole di OdR 19 - Planta Nubo

Rosenberg + Keller + Odendahl: che sarà uscito fuori?

Prime Impressioni
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Planta Nubo

Provato ieri in tre, tutti alla prima partita.

Inizio un po' stordente: non si capisce bene cosa fare e come, poi pian piano il gioco si dipana davanti ai tuoi occhi.
A metà partita lo avrei bocciato sonoramente, a fine partita mi sono ricreduto tanto che ora vorrei rigiocarlo con maggiore cognizione di causa per capire se davvero mi piace o meno.

© The Game Builders
Punti positivi:
  • Il meccanismo di selezione azioni, che richiama un po' quello di Spyrium (similitudine solo superficiale in realtà): semplice, ma non banale, offre scelte sempre interessanti e diverse;
  • Il motore che si crea con le carte, il dado, l'energia che te lo fa muovere, le attivazioni a cascata delle carte; se costruisici il motore giusto (pur nei solo quattro, stretti, turni di gioco) puoi ottenere delle belle soddisfazioni;
  • polimini presenti ma con impatto relativo, non gira tutto intorno a loro e al loro piazzamento: era una delle mie paure, sfatata;
  • tanti modi diversi di fare punti e sopratutto un discreto mix di componente strategica (la costruzione del motore e l'ottimizzazione rispetto alle carte e alla propria plancia) e tattica, che si concretizza sopratutto nel mercato delle carte e in quello di vendita dei fiori, oltre al posizionamento degli strumenti intorno all'azione che desideri (in estrema sintesi abbiamo tutti un set di quattro strumenti da piazzare accanto a due tessere azioni che sono tessere quadrate, ma non ci potrà mai essere lo stesso strumento accanto a una azione).

Punti negativi:

  • ergonomia davvero faticosa: anche se i materiali sono abbastanza buoni, c'è una profusione di cubetti e token abbastanza importante;
  • alcuni aspetti delle regole risultano un po' complessi e pieni di sovrastrutture (qualcuno lo ha definito "barocco", mi ci ritrovo), pur nell'essezialità delle regole di fondo: la stessa sequenza di fine round non è che sia proprio semplicssima (sia chiaro, nulla che non si risolva con qualche partita di rodaggio ma, insomma, non è l'eleganza fatta gioco da questo punto di vista);
  • mi è parso, qua e là, di vedere alcuni aspetti non bilanciatissimi, ma immaigno sia più una questione di scarsa conoscenza del titolo da parte mia; certo è che mi è parso obbligatorio riuscire ad acquisire una carta alla fine del primo round (ovvero aver fatto fare il primo mezzo giro al dado), altrimenti si rischia di rimanere inevitabilmente indietro; potrei sbagliarmi anche su questo ma, a fronte dell'esperienza di questa partita, mi è parso un gap difficile da colmare in soli quattro round di gioco.

Ovviamente sono impressioni da prima partita, ma visto che se ne era parlato molto poco mi è parso utile riportarle. Se lo rigiocherò a breve cercherò di dettagliare meglio!