Il gioco, per me e quelli del mio gruppo, è essenzialmente condivisione, di sentimenti-tempo. Con tuo figlio stai al livello top. Complimenti!
Dal lontano 2016 sto condividendo questa splendida esperienza ludica con mio figlio, che da bimbo sta diventando uomo.
Questa volta vorrei stupirvi con effetti speciali e colori ultra vivaci; ma solo con la mia - la nostra - avventura di padre e figlio alla Play. Un report lungo quattro anni che forse ad alcuni di voi non dirà niente di particolare; ma ad altri ricorderà quello che stanno vivendo o cha hanno vissute - e quale sia la gioia di condividere una passione come la nostra con i nostri figli.
La storia finora
Da anni colleziono titoli e, dopo aver quasi abbandonato i videogiochi (sono stato un fiero possessore di Intellevision, C-64 e PC dal Windows 95 in su) e lasciato, dopo quasi dieci anni, la mia dimora a Azeroth, sono stato completamente assimilato dal gioco da tavolo (mi hanno “borghizzato”).
Ormai da anni ci regaliamo una due-giorni ludica a Modena, che mi offre l’occasione di stare con lui (e gioco praticamente solo con mio figlio: spero che i compagni toscani comprendano e non me ne vogliano), rivedere tanti vecchi amici e goderci una bella cena di tortelli seguiti da gnocco e tigella; quest’anno siamo riusciti a farci dalla mattina del venerdì fino al sabato pomeriggio, con una bella forca a scuola.
La nostra avventura
Partiamo presto il venerdì mattina per arrivare alla apertura. Mio figlio assonnato, ma con ancora negli occhi il film de Il signore degli Anelli, vorrebbe provare il nuovo gioco della Asmodée; ma la ressa è tanta e desistiamo, dirottandoci su Raiders of the North Sea.
Il giorno dopo, memori del giorno precedente, ci presentiamo ai cancelli un po’ prima (anche se la coda era già presente); riesco, con un volo pindarico, ad aggiudicarmi l’ultimo tavolo alla demo dei Viaggi nella Terra di Mezzo, seguito da Underwater Cities e Small Island al prestito Tana dei Goblin (spiegato da quello che mi sembrava il fratello gemello di Killa) e finiamo la nostra avventura a Play con Fuji.
Considerazioni su Play 2019
La fiera è in costante crescita e stavolta anche il venerdì, seppur più scarico, è giustificato dalle presenze ai tavoli. Ottimo veramente il lavoro continuo di ottimizzazione degli spazi, questa volta suddividendo le case editrici più grandi e distanziando gli outlet e il cibo, fonte di code.
Una cosa brutta che ho già segnalato è la quasi totale assenza di spazi adibiti alla ristorazione: vedere gente che mangia ovunque, anche per terra o sui gradini, è indecoroso e i cestini strabordavano. Non si può colpevolizzare chi per ottimizzare i tempi e risparmiare si porta il panino da casa, ma va trovata una soluzione.
Tornando ai prezzi, purtroppo l’andamento al rialzo e la mancanza di “offerte fiera” si è sentita, tant’è che in giro non è che si vedessero grandi acquisti (molte borse con giochi da outlet o da scambi): questo a mio avviso porterà sempre di più all’acquisto online ed alla fruizione delle fiere come vetrine e basta. Incentivare l’acquisto in fiera rilasciando promo o esclusive forse sarebbe invoglierebbe chi ha già speso diversi euro per la trasferta.
Ancora una volta un plauso alle associazioni che si sbattono per tutto questo, tra queste la 3Emme (Cito Alberto che ci ha spiegato ottimamente Underwater Cities, titolo non facile a spiegarsi) e i nostri amici Goblin (avrei voluto farmi un turno da spiegatore all'Area prestito, ma mio figlio ha preferito che stessi con lui (fino a che non mi darà un calcione, mi capirete: sto con lui!) - ma prima o poi ci sarò!
Sicuramente la parte family è stata un po’ sacrificata, e pure il padiglione delle miniature era “fuori” dal grande giro; del resto gli spazi sono quelli.
Le persone: purtroppo non sono riuscito a “beccare” i volti a noi noti (Sganazium, Teooh, il Meeple con la camicia); ho solo una foto di sfuggita con Miss Meeple; compenso però con il saluto a Mac Gerdts, all’amico Paolo alla dV Giochi, due parole con quel diavolo della Asmodée che mi sta facendo leggere Robin Hoob, Simona e Federico del Guanto rosso (purtroppo solo di sfuggita), i ragazzi di ILSA, Alfredo alla Ghenos, i giullari in giro con l’AT-AT e due imperiali a bordo, il cinque dato al Liga all’apertura del sabato mattina, il Mitico Nicola deGobbis e tanti altri che ormai da anni mi conoscono (o quelli che saluto puntualmente ma che non si ricordano di me, ma va bene così).
Impressioni a caldo sui giochi provati a Play 2019
Raiders of the North Sea
Kurta. Bel gioco, veloce, buon senso di crescita, bella grafica (the Miko) ed ambientazione Vichinga: piaciuto forse più di Architetti del regno occidentale. Voto 8 ½ - per me il migliore tra quelli provati!
Gioele. Mi è piaciuto molto, Bel gioco, veloce, buon senso di crescita e ho battuto il babbo. Voto 9
Kingsburg: the Dice Game
Kurta. Difficile dargli un voto con una partita sfortunata… primo tiro di dadi tre clessidre, tiro il quattro e un'altra clessidra. Ok Sfiga, invasione e amen partita compromessa; mi è parso molto in balia del caso, ho fatto finire il gioco tirando le clessidre anzitempo. Voto 4 ½
Gioele. Non mi sono divertito molto perché in due, con il babbo fuorigioco, era senza sfida. Voto 6
Small Star Empires
Kurta. Piaciuto molto: semplice, un riempitivo non banale e con varie espansioni da provare già nella scatola base. Un po’ troppo alto il prezzo (trenta euro però con le espansioni ed il quinto-sesto giocatore arrivava a oltre sessanta - ingiustificabili per un filler). Ha vinto il babbo. Voto 7 ½
Gioele. Non mi è piaciuto perché le azioni erano poche: muovi e piazza, ripetitivo, non mi ha divertito [ha perso, NdB]. Voto 5
3 segreti: Crimini nel tempo
Kurta. Non avevamo provato la vecchia versione, ma questa ci è sembrata una bella idea: un gioco adatto a tutta la famiglia, tascabile e si può giocare ovunque. Acquistato subito. Voto 7
Gioele. Bello! Cercare di capire la storia e giocare in modalità competitivo o collaborativo. Babbo, lo compriamo? Voto 7
Bananagrams
Kurta. Giocato in tre con un super esperto di cruciverba, risultato: asfaltati! Giochino simpatico, ma incontrollabile e un gran solitario di gruppo. Voto 5
Gioele. Che casino: chi non è abituato ai cruciverba non si diverte e viene riempito di tessere; poi troppo frenetico: come fai a costruire una parola in questo casino? Voto 4 ½
Valparaiso
Kurta. Giocato in cinque con dei simpatici “ragazzi” di Torino, lo proviamo a fine serata , solo due o tre turni. Il gioco, complice anche la splendida grafica di Menzel, ci prende subito, non ha twist originali (tranne il mercato): ricorda un po’ Himalaya o Lord of Xidit, ma ci è sembrato giri bene. Voto 7 ½
Gioele. Bello da vedersi e con una buona crescita data dalle carte. Babbo, lo compriamo? - parte due. Voto 7 ½
Il Signore degli Anelli: viaggi nella Terra di Mezzo
Gioele. Mi piace il genere anche se avevo Bilbo ed in una demo faceva poco. Mi ha ricordato Descent o Le case della follia, non ha qualcosa di originalità ma è fatto molto bene e l'app ti guida e ti fa giocare da subito. Voto 8 ½
Underwater Cities
Kurta. Ne avevo sentito parlare da Essen, ma non ero riuscito ancora a provarlo. Il gioco è gradevole, anche se manca di interazione tranne che nella scelta delle azioni: alla fine è un solitario in cui non hai modo di interagire con gli altri o ostacolare chi “va via” nel punteggio. Oltremodo lungo (mi sembra abbiano calcolato centoventi azioni!). Voto 6 ½
Gioele. Bello vedere evolversi la citta sottomarina con le cupole ed i tunnel …ma non finisce più, troppo lungo. Voto 6 ½
Small Island
Kurta. Ne avevo sentito parlare bene prima della fiera e, in effetti, è un bel giochino: prende da Carcassone ma poi va per conto suo, sviluppando un gioco gradevole con una bella interazione. Purtroppo in due giocatori non rende al meglio: da rivedere in tre o quattro al tavolo. Vince Gioele per tre punti. Voto 6 ½
Gioele. Me lo propina il babbo, visto che Vast: the Crystal Caverns o Cryptid non si fermano sullo scaffale dell'Area Prestito della Tana dei Goblin per più di due secondi. Non mi è dispiaciuto, ma è un gioco più adatto alla famiglia che a due; comunque ho vinto! Voto 6 ½
Fuji
Kurta. Provato alla fine con due ragazzi a un tavolo che si è liberato al volo. Non lo conoscevo, ma l’idea è interessante: un collaborativo puro dove si deve sfuggire tutti dalla eruzione del Monte Fuji e non essere travolti dalla lava. In quattro ha girato come un orologio; ma come scalerà? Abbiamo vinto per il rotto della cuffia. Divertente! Voto 7
Gioele. Mi è piaciuto: la gestione dei dadi, gli equipaggiamenti, il dialogo segreto, l’aiuto reciproco. Ganzo! Voto 7 ½
Temple of Doom
Menzione speciale per il gioco di ruolo al buio: veramente un esperienza da riprovare. Grazie a MorgenGabe per averci fatto conoscere questa splendida realtà: Gioele era entusiasta a mille!
Infine i Saluti
Così come le cose belle, la Play arriva e finisce veloce. Mi rimane l’esperienza unica con il mio ragazzo che cresce, ma che - almeno per ora - è innamorato dei giochi da tavolo come me e quest’anno ha assaporato anche del buon gioco di ruolo.
Grazie davvero a chi si prodiga per la buona riuscita della più bella manifestazione ludica d’Italia.
Appuntamento al 2020 - se porto il fratello, forse in tre.