Lucca C&G 2022: report di Pennuto

TdG: pennuto77

Con un po' di ritardo... andiamo a vedere cosa ci racconta il nostro reporter preferito dell'edizione 2022 di Lucca Comics & Games.

Report
Manifestazioni

Ho la fortuna di avere casa (è di mia moglie ad essere precisi) a 20 minuti da Lucca. Questo e la passione per i fumetti prima e per i giochi da tavolo poi, ha fatto si che io sia un frequentatore abituale di Lucca C&G da circa 30 anni. Con il tempo sono anche diventato padre e, stento ancora a rendermene conto, ora i miei figli hanno rispettivamente 12 anni Marco e quasi 11 Maya. Quest’anno alla gita di famiglia si sono uniti i miei suoceri e mio nipote di 16 anni. Per una serie di incastri fortuiti il venerdì sono stato in fiera con mio nipote e mio figlio Marco, mentre suoceri, moglie e figlia sono stati in giro per la città a godersi l’atmosfera e fare shopping. Siamo andati direttamente ai Games per poi vedere nipote e figlio andare in giro per conto loro per la città (forte il richiamo dei videogiochi sui giovani padawan è), facendo una pausa lunga a pranzo in cui ci siamo sbafati una fiorentina da 2.1 kg in 3 😊 La sera io ed i 2 figli ci siamo fermati alla ludoteca della Tana dove abbiamo potuto giocare ancora fino a tarda sera (grazie a tutti i Goblin che lo rendono possibile ogni volta).

Il martedì sono tornato in fiera con entrambi i figli ed il nipote grande (il quale è sempre stato in giro per conto suo). La piccola è stata sempre con me ai Games e il grande ha fatto il giro della città per la caccia al tesoro di One Piece.            
I ritmi sono stati volutamente rilassati per stare insieme, far godere la fiera ai ragazzi e perché io ero già al settimo cielo così, vedendo i miei figli grandi ed autonomi girare per la città e stare con il papà ai giochi 😊

Mi scuso subito per le poche foto ma stare dietro a tre ragazzi non è semplice e quindi spesso non ho documentato i giochi.

Sono comunque riuscito a provare qualche gioco di cui vi riporto le impressioni qui sotto:

Riftforce

Passando a salutare l’amico Rosengald mi fermo da Playagame a provare questo titolo di carte per due giocatori. Si tratta di una battaglia tra creature elementari che evocheremo su 5 possibili slot le une difronte alle altre su campi contrapposti. All’inizio si draftano 4 evocatori a testa e si prendono le rispettive carte dell’elemento ad essi associati. Le carte sono numerate da 5 a 7 in molteplici copie e rappresentano i punti ferita degli elementali raffigurati su di esse. Ogni elemento ha una capacità associata per fare danni o altro alle creature avversarie. Se si uccide un elementale avversario si fanno punti così come si fanno punti con l’azione che permettere di riportare la propria mano fino a 7 carte se ci sono propri elementali dove mancano quelli avversari a contrapporvisi. Nel proprio turno puoi giocare fino a 3 carte con lo stesso numero o dello stesso elemento, in un campo impilate o in 3 campi tra loro adiacenti.  In alternativa riporti la mano a 7 carte e fai punti come detto sopra. Tutto molto semplice e scorrevole ma senza essere affatto banale. Un buon gioco anche se appartiene ad una tipologia che difficilmente vedrebbe il tavolo nel mio gruppo. Promosso.

Quetzal

Gioco della Little Rocket Games cui mi siedo quasi per caso con l’amico Andrea “Phal”. Si tratta di un piazzamento lavoratori in cui si devono collezionare set di carte uguali per poi venderle al fine di ottimizzare il punteggio. Ci sono anche dei miglioramenti da poter comprare, una track che da bonus su cui salire e altre piccole cosette. La vera particolarità del gioco, però, è il fatto che ad inizio turno i giocatori dovranno lanciare i loro lavoratori (Meeple) in aria e a seconda di come cadranno potranno usarli in modo diverso. Ogni Lavoratore è bianco da un lato o nero dall’altro e gli spazi del tabellone potranno in alcuni casi richiedere un colore specifico. Se, invece, dovessero cadere di taglio potranno essere usati come jolly di qualsiasi colore. Dovessero cadere in piedi daranno anche un soldo oltre che valere come jolly. Alcuni spazi saranno usabili da un solo giocatore ma gli altri potranno cacciare i lavoratori altrui mettendone di più, innescando lotte e reazioni a catena interessanti. Un titolo che non conoscevo e che mi ha piacevolmente stupito. Ovviamente è un family di bassa complessità ma risulta interessante e sfidante anche in due giocatori con un BOT che occupa alcuni spazi ogni turno. Promosso.

Zefiria

Cooperativo per 1-4 giocatori contenuto in una piccola scatola splendidamente illustrata. 4 Meeple, 4 carte potere per ognuno di essi e 25 carte numerate da 1 a 25. Si mischiano le carte e mettono sul tavolo in una griglia 5x5. Lo scopo dei giocatori è spostarle entro un numero di mosse prestabilito per portarle ad essere ordinate dall’1 al 25. Per farlo ogni meeple ha dei poteri particolari che gli permettono di e di spostare le carte a lui vicine muoversi in modo differente. Se si riesce si vince la partita, altrimenti si calcola il punteggio sottraendo punti per le carte fuori posto ai punti per quelle che sono dove devono. Gioco semplice per regole e meccaniche ma per nulla banale da risolvere. Un gradevole fillerino da fine serata con illustrazioni davvero molto belle ed un prezzo contenuto. Promosso.

Whitehall Mistery

La versione breve, giocabile in 45-60 minuti, di Letters form Whitechapel. Tutto uguale tranne il tabellone ridotto ed il fatto che a Jack basta uccidere 4 persone nei 4 quadranti in cui si divide il tabellone per vincere. Ogni omicidio, però, svela la sua posizione che in spazi ridotti lo mette in serie difficoltà. Per il resto i movimenti ed i turni sono uguali così come le “mosse speciali” cui Jack può ricorrere per fuggire dai poliziotti, cui si aggiunge il movimento sul fiume. Molto carino, preferisco la tensione generata dal dover tornare sempre allo stesso rifugio del fratello maggiore ma questo è indubbiamente più facile da intavolare.

Zookeepers

Giochino di carte di una qualche casa editrice sconosciuta con chiari intenti pedagogici più che ludici in cui devi collezionare animali di specifici tipi per andare a punti. Gli animali si prendono con determinati cubi risorsa che possono essere pescati da un sacchetto. Le meccaniche oltre ad essere banali sono anche poco funzionali a tamponare una partenza sfortunata trasformando la partita in un’agonia a senso unico. Bocciato.

Tribes of the Wind

Gioco illustrato splendidamente da Vincent Dutrait e che ci fa vestire i panni di una tribù di cavalcatori del vento alla Nausikaa in un non specificato futuro catastrofico in cui i nostri territori sono invasi da nubi tossiche. Il gioco ha la trovata interessante di permettere le azioni al proprio turno giocando delle carte che avranno effetti tanto più potenti quanto più in linea con la situazione delle carte possedute in quel momento dal giocatore in turno e dai due accanto a lui. Ci saranno carte che richiederanno la presenza di tot carte di un tipo in mano a tutti i giocatori, altri che non vorranno un tipo di carte in mano al giocatore in quel momento in turno, altre ancora che richiederanno che nel momento in cui le si gioca dovrai essere quello con più carte di quel tipo in mano, ecc ecc.. Ovviamente le richieste sono nascoste agli altri che potranno vedere solo il tipo di carta posseduta (sul retro sono raffigurati solo i 4 tipi/colori in gioco (fuoco, foglia, vento e acqua). Per il resto occorre ottimizzare risorse, spostamenti dei propri lavoratori e territori su cui costruire i propri villaggi per chiudere la partita. Al termine della partita i punti saranno dati da quanti territori senza inquinamento si hanno, dalle strutture costruite e dagli obiettivi risolti. Carina l’asimmetria data da alcuni poteri sbloccabili durante il corso dei round. Un gioco medio con materiali gradevoli, illustrazioni ottime e qualche meccanica interessante ed originale. Regge fino a 5 giocatori ed è indipendente dalla lingua. Non rientra nel mio target per la sua relativa semplicità ma indubbiamente si tratta di un buon prodotto che non mancherà di far parlare di sé.

L’assedio di Runedar

Altro cooperativo in cui dobbiamo difendere il forte dall’attacco dei Goblin almeno il tempo necessario a scavare un tunnel e scappare con l’oro. Con una mano di carte che ci permette di spostarci nelle diverse zone della scatola che è il forte da difendere potremo muoverci, appunto, oppure raccogliere risorse per comprare nuove e migliori carte da sostituire alle vecchie o scavare il tunnel. Inoltre, potremo attaccare corpo a corpo o a distanza gli eventuali Goblin che il gioco ci farà arrivare contro con il solito mazzo eventi. Francamene dopo il gran parlare che se ne è fatto questo gioco nella sua versione finalmente italiana mi ha abbastanza deluso. Si tratta di un titolo molto classico, senza particolari idee e con una gestione della partita che rimanda tanti dei momenti cruciali al tiro dei dadi combattimento. Non dico sia brutto, fa il suo dovere, ma mi aspettavo qualcosa di più. Carina la scatola che fa da forte ma non è più neppure originale come idea. Le illustrazioni sono gradevoli ma non spettacolari ed i materiali carini. Per quanto mi riguarda non merita però di entrare in collezione.

Ynaros Falling

Mi fermo dall’amico Antonio Mantico per provare Yanros Falling, un titolo ancora in sviluppo che dovrebbe finire su Kickstarter all’inizio del prossimo anno. Si tratta di un gioco per 2 giocatori (possibile ci sarà anche la modalità per giocarlo in 2 vs 2), in cui ci si muove su una piccola mappa esagonale per combattere con gli sciamani avversari, raccogliere cubi energia e arrivare alle fonti di potere per implementare novi attributi e fare punti. I cubi possono essere usati anche per intralciare l’avversario, in combattimento o essere spesi per punti. I combattimenti si svolgono fino a che uno non si ritira o muore giocando cubi, tirando dadi e aggiungendo carte. Sulla mappa ci si muove esagono su esagono ma è anche possibile spendere carte per costruire “strade” del proprio colore che ci permetteranno di spostarci in modo più efficiente e varranno punti a fine partita. Ci sono tante opzioni possibili al proprio turno e tutto è condito da una grafica eccellente ed un’ambientazione abbastanza curata sebbene si tratti poi di un titolo abbastanza “Euro”. Il problema del gioco, semmai, è proprio che c’è troppo dentro. Invece di asciugare e concentrarsi sulle idee valide si sono volute inserire mille meccaniche e possibilità dentro che rendono il titolo caotico e lungo da spiegare a fronte di partite che invece sono relativamente brevi. Trattandosi di un’opera prima si vede l’inesperienza degli autori che hanno puntato troppo e troppo presto su grafica e materiali (le miniature sono molto belle), senza invece preoccuparsi di asciugare il gioco. Spero riescano a migliorare la resa finale, in fondo il tempo ancora c’è, e gli faccio un grande in bocca a lupo per questa avventura editoriale.

Glow

Io già conoscevo questo giochino family dalle belle illustrazioni ma dalle meccaniche davvero povere ma mia figlia ha voluto provarlo attratta dai dadini trasparenti e le belle immagini bianco e nero delle carte e del tabellone. Si tratta di un gioco in cui si collezionano mostri per ottenerne punti e benefici ed in cui ogni turno si tirano i dadi guadagnati per poi spendere i risultati facendo punti e muovendosi sul tabellone per raccogliere bonus. Il titolo è molto semplice e, per quanto mi riguarda, poco interessante e molto casuale. Non rispecchia affatto i miei gusti e mi è venuto a noia già dopo pochissime partite fatte online su BGA. Nulla che non vada in assoluto ma non fa proprio per me.

Council of Shadows

Complice una spiegazione in fiera e la prova di soli 2-3 turni mi è difficile giudicare questo “tedesco” molto asciutto nei materiali e nelle meccaniche ma che sembra promettere piuttosto bene. Si tratta di un engine-building in cui i giocatori giocano carte ogni turno per svolgere azioni che gli danno maggioranze sulle varie galassie del tabellone al fine di collezionare risorse per comprare carte-azione più potenti ed energie con cui si va a vincere la partita. Ogni turno l’ultima a destra delle 3 carte-azione del turno precedente esce dalla riga e ne entra una nuova a sinistra. Poi si svolgono le azioni delle carte giocate da sinistra a destra e si raccolgono risorse e piazzano cubi sui pianeti per ottenere le maggioranze sulle galassie che li contengono al fine di guadagnare energia. Ogni azione ha un costo in energia e lo scopo è guadagnare più energia di quanta se ne spende in modo da raggiungere l’indicatore dei costi con quello dei guadagni per tre volte. Ogni volta che i due indicatori si raggiungono si ottiene un potere molto forte e poi si azzera l’indicatore dell’energia guadagnata e si ricomincia. Alla terza volta che si raggiunge l’indicatore dei costi la partita termina e si contano i punti. Sembra interessante ed insolito come gioco e mi ha lasciato una buona impressione sebbene i turni fatti fossero davvero troppo pochi per essere sicuri della bontà del titolo.

Tilt (aka Anomia)

Fillerino caciarone in cui al proprio turno si gira una carta che riporta un’icona e una categoria di cose. Si deve controllare se gli altri giocatori hanno un’icona uguale alla propria ed in quel caso il primo che nomina una cosa appartenente alla categoria riportata sulla carta dell’avversario vince il duello e si prende la carta come punto vittoria. Ci sono poi alcune carte che scombinano un pochino le cose ma il succo è questo. Un gioco simile ad altri che funziona bene e fa divertire ma che probabilmente non ha una grande longevità visto la meccanica molto semplice che rischia di venire a noia in fretta. Simpatico ma non spicca tra i mille altri appartenenti alla sua categoria.

Come sempre a Lucca C&G non ci si va per provare le ultime novità, per compare a prezzi scontati (il mio unico acquisto è stato Pandemic Iberia a 10€ presso Asmodee) o pensando di trovare tavoli sempre liberi e file cortissime. A Lucca C&G ci vai perché l’atmosfera è unica, la città diventa un posto magico di fate, costumi e gente allegra. Si va per vedere gli amici, per vedere una città già normalmente bellissima, colorarsi di mille maschere, di ragazzi giovani, di gente sempre rispettosa e civile e di stand meravigliosi. A Lucca C&G ci vai perché tra una partita ad un GdT a casa lei e c’è la stessa differenza tra il sentire un CD sull’impianto di casa e il vedere un concerto dal vivo, tra il vedere una partita di calcio in TV o andare allo stadio. E se non sapete la differenza tra queste cose allora mi spiace per voi 😊

Dune: War for Arrakis a Lucca
Marvel Zombies

Commenti

Prima o poi riuscirò ad andarci😭. Bell'articolo pennuto👍

Secondo me Siege of Runedar invece è un ottimo gioco, uno dei pochi collaborativi che mi diverte

Grazie per il report.

Quanta interazione c'è in Tribed of the Wind e Council of Shadows?

Il primo ha nella meccanica per giocare le carte la sua unica ma fondamentale interazione anche se è quasi sempre involontaria. Il secondo ne ha parecchia poiché molte delle cose da fare saranno basate sulle maggioranze nelle varie galassie.

Grazie del report! Tribes of the Wind è dipendente dalla lingua? Chiedo per me (non per un amico). Dig

Ciao pennuto!! È stato un piacere dimostrarti Quetzal!! 

Dopo 5 giorni di fiera posso dirti che sei stato il giocatore che ha fatto più punti di tutti! 👏👏💪

Sono felice che ti sia piaciuto... Ovviamente per quello che è, family introduttivo. Non merita certamente il voto di bgg. 

Tanti saluti 

Raffaele ;)

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