Un fantasma si aggira per gli eurogame

Un buon piazzamento lavoratori con una tematica molto originale e un film dalla trama altrettanto insolita.

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Red Outpost

La biografia apocrifa del signor Darcy

Sì, lo so che l'articolo era ieri; ma ho pensato che da appassionati di Cole Wehrle avreste apprezzato l'originalità del twist.


Red Outpost, titolo per 1-4 giocatori di Raman Hryhoryk, pubblicato nel 2019 dopo consueta campagna di crowdfunding... e, dato il tema, direi che mai tipo di finanziamento fu più azzeccato!
Infatti parliamo di un eurogame ambientato in un'utopia ucronica, dove una navicella spaziale sovietica ha raggiunto un remoto pianeta, con la missione di colonizzarlo, stabilendo un regime comunista. Nostro compito, in qualità di uno dei capi di questa comunità, è quello di piazzare "compagni" a lavorare, tenendo il loro morale il più alto possibile.

L'illustrazione sulla scatola ricorda molto quella di Scythe, ovvero troviamo un paesaggio rurale di contadini al lavoro in primo piano, mentre sullo sfondo fa contrasto qualcosa di molto fantascientifico: in Scythe erano i mech, qui i resti di una navicella spaziale.
Il gioco si svolge su due "giorni", suddivisi a loro volta in: mattina - prima metà del giorno - pranzo - seconda metà del giorno - notte.

Tabellone, setup e risorse

Sul tabellone sono illustrati i vari luoghi in cui è possibile piazzare i compagni. Alcuni luoghi non saranno disponibili durante la fase del mattino, altri durante la fase notte.
Di mattina e sera, la fase termina dopo che ogni giocatore ha eseguito un solo turno, piazzando un solo lavoratore; durante il pranzo è possibile mandare a mangiare un solo compagno a testa (ovvero, un unico tipo di azione), mentre durante le fasi principali delle due metà del giorno, il round finisce dopo che tutti i compagni/lavoratori sono stati piazzati, quindi è possibile che alcuni giocatori eseguano più turni di altri.

Come si modifica il morale dei compagni? Piazzandoli a lavorare in ubicazioni più o meno gradite: in generale se mandate il lavoratore a fare quello che sa fare meglio (pescatore a pescare, contadino a coltivare...) il morale resta com'è, altrimenti si intristisce di una casella; in birreria aumenta il morale di due caselle per tutti, tranne che per l'integerrimo commissario, che lo abbassa di una; chi ha dormito nelle baracche aumenta il morale di una casella, così come chi ha pranzato, per farvi un paio di esempi. Inoltre, ci sono delle azioni specifiche al municipio e al magazzino che servono a modificare il morale dei compagni.

 

I compagni
Chi lavora produce delle risorse (lana-grano-carbone-pesce) che vanno al magazzino, in comune, come ci si aspetta dall'ambientazione, e che ci permettono di avanzare il nostro segnalino sulla ruota di produzione; è possibile anche contribuire alla costruzione del Palazzo del Soviet.
Ogni volta che si utilizza un compagno, dobbiamo mettere uno dei gettoni influenza del nostro colore sul riquadro che lo raffigura.
Alla fine delle 10 fasi che compongono i due giorni, vincerà chi ha ottenuto più punti vittoria tra: punti guadagnati in partita (ovvero punti derivati dal morale dei compagni su cui abbiamo gettoni influenza e punti derivati dalla ruota di produzione); contributo alla costruzione del Palazzo del Soviet; un punto ogni due cristalli in nostro possesso (che si ottengono con il burocrate al municipio, oppure scartando una risorsa al magazzino, oppure ancora con la ruota di produzione).

In conclusione, ho trovato Red Outpost un buon piazzamento lavoratori, intuitivo nelle azioni che sono coerenti con l'ambientazione, con il plus dell'originalità delle risorse in comune. Il regolamento è snello e ben scritto e le partite durano un'oretta.

Pescatore (fortunato) al lavoro
In quanto all'abbinare un film a codesto titolo, non ho avuto dubbi: Goodbye, Lenin! (2003), diretto da Wolfgang Becker.
Si tratta di uno dei film tedeschi più famosi del nuovo millennio, una divertente commedia che affronta temi tosti con intelligente leggerezza.

Siamo a Berlino Est nel 1978: il marito di Christiane scappa a ovest. A causa di ciò, lei viene interrogata dagli agenti della sicurezza e cade in depressione, lasciando in balia degli eventi i due figli Alex e Ariane. La donna uscirà dalla depressione dedicando il resto della vita alla causa della Repubblica Democratica Tedesca. Il muro che divide Berlino diventa metafora della divisione della famiglia protagonista.
Nel 1989, invitata al ricevimento dei 40 anni della DDR, Christiane assiste al pestaggio e all'arresto di Alex, coinvolto in un corteo di protesta popolare contro il regime: il cuore della donna non regge, le viene un infarto, che la porterà in stato di coma per otto mesi. Infine si risveglia, ma...

Alex e Christiane
Ma in soli otto mesi il suo mondo e la causa per cui si è spesa per tutta la vita non esistono più: il muro è caduto. Ci sono nuovi lavori, da commessa di Burger King a installatore di parabole satellitari, nuovi cibi e bevande, come la Coca-Cola (e non la Cola bianca prodotta dai russi negli anni Quaranta su richiesta del maresciallo Žukov, ghiotto della bibita americana), un nuovo tipo di arredamento, un modo di vestire più moderno...

Urge correre ai ripari, per non stressare il cuore della povera mamma: Alex e la (restia) sorella Ariane, coinvolgono sempre più parenti e amici in una pantomima per far sembrare che nulla sia cambiato, ma la sceneggiata si fa sempre più complicata. Occorre frugare tra la spazzatura per trovare sottaceti del regime, occorre reclutare un collega aspirante regista per realizzare telegiornali ad-hoc, occorre pagare bambini per cantare le canzoni gradite alla mamma, e soprattutto accampare scuse per non farla uscire di casa.

Christiane a tu per tu con Lenin
Pellicola ispirata e coinvolgente, tra l'altro esempio di computer grafica "nascosta", ovvero utilizzata per rendere appieno l'ambientazione dell'epoca, togliendo le insegne moderne e desaturando i colori.
Inoltre, film di inusuale tenerezza: i finti telegiornali scritti da Alex, sono il mezzo con cui egli finalmente comprende il mondo in cui la mamma ha creduto e sostenuto. Anzi: riesce a mettere in scena la versione migliore del socialismo, una in cui crederebbe anche Alex stesso. Questo film è un concentrato di Ostalgie (unione di Ost = Est e Nostalgie = nostalgia), lo straniamento vissuto dai cittadini della Germania Est all'epoca dei fatti storici narrati dal film. La camera di Christiane diventa una "bolla" in cui rifugiarsi, un luogo in cui il tempo scorre più lentamente e le novità arrivano poco alla volta, così da essere interiorizzate con calma, senza frenesia.

 

PS: ringrazio Andrea "Mere4801" per avermi prestato il gioco.

 

 

Commenti

Ci tengo a ringraziare Tania-94 per la copertina, come sempre azzeccata e ironica.

È meglio di fresco?  Goodbye Lenin lo adoro! 

Goodbye Lenin delizioso, sostenuto da una colonna sonora ruffiana quanto basta per catturare malinconie. Red Outpost mi era parso assai più macchinoso di quel che scrivi. Proprio vero, i giochi bisogna giocarli, leggere il regolamento e basta è spesso fuorviante.

Bell'articolo come al solito, ma l'incursione del signor Darcy ti ha rubato la scena!

Abbinamento perfetto! Entrambi ben riusciti e molto divertenti oltre che a modo loro originali 😉

@Locompetitivo 

Fresco non ce l'ho, però ho controllato e non viene annoverato tra i "piazzamento lavoratori". Dalla sua Red Outpost ha l'originalità del morale dei lavoratori e delle risorse condivise, lo posso affiancare ad Architetti del Regno Occidentale, altro worker placement classico dove c'era però la possibilità di mettere i meeples in prigione.

Non riesco mai a non aprire immediatamente gli articoli di Infinitejest quando escono.

Questo ha un motivo ulteriore di apprezzamento perché non conoscevo ancora il gioco (non seguo Kickstarter) e anche per essere un articolo tutto al femminile (Darcy c'entra come i cavoli a merenda) che mostra come le donne della Tana contribuiscano a tenere alta la qualità dei contenuti del sito.

Al prossimo articolo!  ;) 

aleaiacta scrive:

Non riesco mai a non aprire immediatamente gli articoli di Infinitejest quando escono.

Questo ha un motivo ulteriore di apprezzamento perché non conoscevo ancora il gioco (non seguo Kickstarter) e anche per essere un articolo tutto al femminile (Darcy c'entra come i cavoli a merenda) che mostra come le donne della Tana contribuiscano a tenere alta la qualità dei contenuti del sito.

Al prossimo articolo!  ;) 

Hihihi, quel burlone del Signor Darcy ha fatto un'incursione autorizzata. 

Grazie dei complimenti, la prossima sarà tra pochissimo... stay tuned!

Il film è geniale!
Il gioco adesso mi ha incuriosito...

Eh si forse ho sbagliato! È che anche in Fresco esiste il meccanismo dell'umore dei lavoratori che dipende da che ora si svegliano! Poi i lavoratori vengono piazzati su una griglia personale che determina le azioni fa fare.

La scelta delle azioni non è su un tabellone! 

Avrei preferito una grafica alla "Gatti comunisti"

Ahaha! 

Come sempre articolo, approfondimenti e riferimenti molto interessanti!

Eh. Oggi davvero si ha nostalgia per quelle dittature cosi dirette, classiche, le dittature degli idrocarburi, come dice un amico. Dove bastava obbedire. Che è brutto, obbedire, ma oggi scopriamo che si puó far ben di peggio. Film dell'era passata, quando ancroa gli essri umani erano sani fino a prova contraria, pre distopia, che ricordo con tenerezza e malinconia.

Ennesimo articolo di livello, efficace ed interessante. Scrivete davvero bene, sempre bene... onore a voi, Infinitejest.

Infinitejest scrive:

Ci tengo a ringraziare Tania-94 per la copertina, come sempre azzeccata e ironica.

Grazie che mi ringrazi sempre ☺️☺️☺️ È un piacere 

E' macchinosa la scrittura del regolamento, in effetti, ma il gioco scorre benissimo :)

Bell'articolo, film e giochi entrambi belli e piacevoli.

Red outpost mi ha stupito positivamente, preso quasi più per sfizio che per altro è invece rimasto saldamente in collezione. Fa il suo, lo fa bene, con qualche elemento originale, dura il giusto ma rende ottime sensazioni, una spruzzata di strategia, quanto basta, e tanta tattica, ha turni serrati e veloci.

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