interessante, ma per ora passo. Lo proverò se ne avrò occasione.
Rajas of the Ganges, della coppia Inka e Markus Brand (freschi vincitori del Kennerspiel des Jahres con la serie di escape room in scatola Exit: The Game) è un gestionale di peso medio da due a quattro giocatori, tempo stimato di gioco di 45-75 minuti. Si fonda sulle meccaniche di piazzamento lavoratori e gestione risorse.La seguente anteprima è basata sulla sola lettura delle regole ed in nessun modo ha valore di recensione
Il gioco
Il gioco si struttura come un classico piazzamento lavoratori su tabellone; lo scopo è quello di riuscire a far avanzare i due tracciati paralleli sull'esterno del tabellone, il tracciato fama e quello del denaro, in modo tale che i segnapunti si intersechino tra loro, facendo scattare la fine della partita. Quando si acquisisce fama il segnalino corrispondente si muove in senso orario, all'opposto nel caso del denaro.
Durante il proprio turno il giocatore piazzerà uno dei suoi lavoratori su uno dei quattro spazi produzione sul tabellone usualmente pagando dei costi in monete o risorse:
- la cava permette di ingrandire la propria provincia con tessere edificio prese da una riserva comune - sono il motore con cui generare denaro e fama;
- il mercato permette di attivare gli edifici sulla nostra provincia e vendere le risorse presenti sulle tessere ed è il modo principale per ricevere denaro;
- il palazzo è separato in due macro aree: nella prima permette di ricevere le risorse del gioco, mentre nella seconda le stesse possono essere spese per avere dei benefici, come ad esempio diventare primo giocatore oppure aumentare il proprio karma;
- il porto permette di spendere una risorsa per avanzare nel tracciato del fiume, che garantisce dei bonus una tantum.
Molti spazi azione del tabellone richiedono la spesa di un dado risorsa con un numero specifico. Ma il gioco non ci lascia in balia del caso, con la spesa di punti karma potremo modificare il valore dei nostri dadi in modo che siano più utili alla nostra strategia.
Infine val la pena notare la presenza di alcune varianti per rendere il gioco, a parere dei designer, più adatto anche a giocatori più scafati. Principalmente abbassando il numero massimo di dadi che è possibile conservare nella propria riserva e dando la possibilità di personalizzare le tessere provincia e il tracciato del fiume.
Prime considerazioni
La lettura del regolamento ha acceso in me un piccola scintilla di interesse per questo gioco, principalmente perché sono un appassionato di piazzamento lavoratori, ma sopratutto in quanto la gestione delle risorse in forma di dadi mi intriga.
Le regole sulla gestione dei lavoratori sono snelle e classiche quindi quasi sicuramente di facile apprendimento anche per un giocatore con poca esperienza. Il successo, o il fallimento, di questo titolo a mio avviso deriverà principalmente da quanto funzionerà il meccanismo di acquisizione delle risorse. Sicuramente prono ad un'alta dose di fortuna, che usualmente stona in titoli del genere; ma ci sono molti modi per mitigarla tra punti karma e possibilità di ritirare i dadi in alcuni spazi azione. Altro punto a favore del gioco è la sua intrinseca natura di corsa, che usualmente porta ad aumentare la tensione al tavolo e l'urgenza di chiudere la partita prima degli altri, mantenendo potenzialmente alto l'interesse dei giocatori al tavolo.
Per quanto riguarda dei possibili aspetti negativi il gioco mi dà la sensazione di avere ben poca interazione e sicuramente solamente indiretta: gli spazi azione sul tabellone sono molti e difficilmente esclusivi. Infine la presenza di molte varianti mi dà sempre una sensazione di incertezza nel design, anche se in questo caso sembrano essere state inserite per aumentare la longevità e l'appeal per il giocatore più esperto.
Killa_Priest Hype-O-Meter: per il gioco 7 - per la Dea Kali 10++