Europa Universalis: sopravviverete a tanto amore?

Storia romantica con un Monster Game con tanto potenziale ma anche limiti evidenti

Ho giocato a...
Giochi

L'Occhio della Redazione è una rubrica dedicata a premiare i migliori contenuti scovati sul forum dai nostri redattori. Report di partite, prime impressioni, recensioni... vale un po' tutto. L'importante è comunicare la propria passione e parlare di giochi!

L’inizio

(Ovvero come certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano)

Europa Universalis nasce come gioco da tavolo nel 1993: si tratta di uno strategico con tutte le tipiche caratteristiche della mostruosità: lunghezza infinita (secondo BGG una partita ha una durata di 60 ore…), 72 pagine di regolamento, due mappe immense, più di mille counter.

La Paradox Interactive ne fiuta però la potenzialità e nel 2000 lancia una versione videoludica di questo titolo. Negli anni usciranno ben quattro edizioni di un videogioco strategico tanto amato quanto complesso. Ad oggi, a detta di Steam, Europa Universalis IV è il titolo al quale ho dedicato più ore della mia vita in assoluto (per la precisione 654,1 – forse solo Sensible World of Soccer potrebbe contendergli lo scettro, ma ai tempi dell’Amiga l’unica a contare le ore trascorse davanti allo schermo era mia madre!).

Così, quando nell’ottobre 2019, la norvegese Aegir Games ha annunciato la campagna Kickstarter di un nuovo gioco da tavolo Europa Universalis: The Price of Power ho gettato cuore e portafogli oltre l’ostacolo, finanziando il mio primo (e finora ultimo) progetto di crowdfunding. La consegna era con ingenuità e ottimismo stimata per settembre 2020, ma il corriere ha suonato alla mia porta con un pacco da 6,3 kg pieno di fiducia e aspettative soltanto a febbraio 2023. Aperta la scatola mi sono trovato davanti a un gioco con un profondo tema storico, ambientato nel periodo tra il 1444 fino alle Guerre Napoleoniche, in cui è richiesto di sviluppare il proprio Regno lungo le varie Ere, attraverso la forza diplomatica, amministrativa e militare, forgiando alleanze e matrimoni reali, creando casus belli, scoprendo nuovi mondi e fondando colonie.

La prova sul campo

(Perché m’appartieni se ci tieni, tu prometti e poi mantieni)

Il primo passo in un gioco tanto ricco è il tutorial: decido così di intavolare lo Scenario I, una partita introduttiva (molte regole avanzate non vengono utilizzate, per concentrarsi sul cuore del gioco) a tre giocatori, che affronto in solitaria per farmi un'idea più chiara del flusso di gioco. Le tre fazioni in campo sono Francia, Inghilterra e Spagna: si parte nel 1444, la partita dura solamente due Round.

Round #1

Inghilterra e Francia sono per forza di cose costrette a fronteggiarsi: i transalpini scelgono subito come primo Evento "La Guerra delle Rose", portando il conflitto nel cuore di Albione e costringendo l'Esercito inglese a dover subito fronteggiare pesanti rivolte intestine. Approfittando di questa distrazione la Francia rafforza i propri eserciti e dichiara guerra all'Inghilterra, occupando immediatamente la città di Bordeaux.

La Spagna, dal canto suo, lascia saggiamente che i propri avversari si scannino tra loro, guadagna qualche ducato dal commercio per poi avventarsi sulla povera Andalusia, che non può far altro che capitolare mestamente; a fine round, gli iberici annetteranno completamente il sud della Spagna.

Intanto l'Esercito inglese sbaraglia i ribelli rimasti nel Northumberland e attraversa la Manica attendendo in Normandia l'attacco dell'odiato francese.

Round #2

La Spagna parte per prima: con l’obiettivo di portare a termine una delle proprie Missioni dichiara subito guerra ad Aragona e, dopo aver conquistato le città di Valencia, Saragozza e Barcellona, attacca anche la piccola e indifesa Navarra.

Ma è in Normandia che ci si gioca l'esito della partita: l'Inghilterra si rafforza e attende, la Francia può solo attaccare a testa bassa: la battaglia è epica e campale, entrambi gli eserciti si affrontano per molti round, ma alla fine gli inglesi riescono a respingere le truppe comandate da Carlo VII.

Sembra tutto finito per la Francia, ma il suo spirito combattivo non la fa arrendere: si indebita e riesce a ricostruire una nuova temibile armata, che lancia all'attacco proprio allo scadere del round.

L'Inghilterra è sorpresa! La sua tattica troppo attendista e difensiva non ha portato i frutti sperati: in una battaglia ancora più sanguinosa e incerta della precedente sono stavolta i transalpini ad avere la meglio, distruggendo l'esercito di Enrico VI e riportando la Normandia sotto la propria ala.

Così anche il secondo e ultimo round volge al termine: la Francia scaccia l'invasore britannico dalla propria madre terra, la Spagna completa la Reconquista della penisola e all'Inghilterra non resta che piangere per i propri errori. La partita termina con la Spagna vincitrice con 36 Punti Prestigio, segue a ruota la Francia a 34, fanalino di coda l'Inghilterra a 23.

Che dire: partita molto (troppo) breve, ma a suo modo epica! Ricca di ribaltamenti, colpi di scena e risvolti inattesi.

Le impressioni

(Sull’importanza (e la difficoltà) di trovare l’alba dentro l’imbrunire)

Il materiale è davvero di alta qualità: tranne alcune piccole pecche (i cartoncini di alcuni tracciati potrebbero essere più solidi e spessi) siamo davanti a una produzione di livello eccellente. La grafica è chiara (nonostante la mappa diventi presto molto affollata) e i disegni delle carte davvero ispirati. L'ergonomia è buona, ma lo spazio richiesto notevole.

Il regolamento è molto corposo, ma il flusso di gioco molto procedurale: ci si ritroverà quindi spesso a seguire passo a passo alcuni processi con il manuale in mano, ma dopo qualche round tutto diventa più fluido e il gioco scorre abbastanza rapido e senza troppi intoppi. Il divertimento è assicurato.

Nonostante il primo breve Scenario permetta solo di grattare la superficie di una bestia di queste dimensioni, giocarci è stato molto appagante: le scelte sono molteplici, il che mi fa pregustare partite ogni volta differenti in grado di riscrivere la storia.

La conclusione

(In cui si illustra il perché è sempre meglio lasciarci che non esserci mai incontrati)

Dopo il tutorial ho iniziato una nuova partita a quattro giocatori con lo Scenario "S1-01: Discovery and Reformation": io guido Castiglia, mentre Francia, Inghilterra e Austria agiranno da Bot. La partita è ancora in corso, ma ho avuto modo di sperimentare più a fondo le dinamiche e le regole avanzate, così come il funzionamento dei Bot, confermando le buona impressioni iniziali.

Europa Universalis: The Price of Power è uno di quei giochi che purtroppo in pochi avranno l’occasione di approfondire: il tema è troppo di nicchia, il costo è troppo elevato, lo spazio richiesto è troppo vasto, il tempo necessario è troppo lungo, il regolamento ha troppe eccezioni; insomma, ci siamo capiti: questo è uno dei classici casi in cui i “troppi troppo” rendono poco accessibile un’esperienza ludica che invece augurerei a tutti di fare.

Sì, perché questo è un gioco profondo, inaspettato, carico di narrativa emergente, forse troppo ambizioso, ma che trasuda passione e amore e da tutti i cubi.

E l’amore andrebbe sempre vissuto a fondo, o, quantomeno, provato.

 

Commenti

Gioco bellissimo, ed io non conosco il videogioco. Immersivo, realistico, storico e appagante. Sicuramente per pochi soprattutto per la notevole durata ma sono convinto che dopo un paio di partite si riesca a stare intorno ai 40 minuti a turno in 4 giocatori esperti. Vale la fatica spesa per apprenderlo e spero abbia il giusto successo che un titolo che trasuda amore e attenzione da tutte le parti meriterebbe sempre. Non vedo l'ora di rigiocarlo.

Gran pezzo, il gioco spero di provarlo quanto prima!

Il problema di questi giochi è sempre lo stesso: non valutano la risorsa tempo. Il tempo a disposizione del giocatore è una risorsa di (meta)gioco: se non ne tengo conto, il problema di intavolarlo e giocarlo realmente emerge sempre.

Ho giocato alla primissima versione monster del gioco e devo dire è invecchiata male, ottima questa rivisitazione ma ha lo stesso difetto di questa tipologia di giochi: è difficile da intavolare.
P.S. Adoro il videogioco è uno dei miei preferiti da anni 

Quanto vorrei poter giocare a questo gioco...ho sbavato quando uscì la campagna e continuo a sbavare ogni volta che lo vedo è esattamente tutto quello che vorrei in un gioco da tavolo di questo tipo ma purtroppo come sappiamo tutti tempo e spazio sono risorse sempre più rare, soprattutto trovare un gruppo che mi stia appresso è ancor più difficile ma anche lì mentre giocando in solitario mi potrei gestire le partite magari mettendolo da parte e giocandoci in determinati frangenti con un gruppo dovrei necessariamente impegnare giornate che dovrei togliere alla famiglia...che dilemma...ho gli stessi problemi con altri giochi

Concordo con Agzaroth. Purtroppo tempo e compagnia assidua sono discriminanti imprescindibili per un gioco del genere. Peccato perché dall' articolo so già che  me ne innamorerei subito. Ma sarebbe una storia d amore impossibile (Ho solo un monster  game. Here i stand, preso a metà prezzo e perché contiene la versione a due giocatori che lo rende potenzialmente giocabile)

Non l'ho preso perché solo in inglese, e le carte sono tante purtroppo 

Come si sarà capito amo molto questo gioco, uno dei miei preferiti in assoluto e forse quello che mi porterei su un'isola deserta. Ma nella realtà, come molti di voi hanno detto, resta una chimera difficile da intavolare, che io ho purtroppo dovuto relegare ad un solitario sempre apparecchiato in taverna al quale dedicare i ritagli di tempo.

Un monster game che sicuramente avrei voluto avere in collezione, ma purtroppo avrei finito per passare il tempo a guardare la scatola per i motivi già detti.

All'epoca valutai l'acquisto, ma ero un po' deluso dal porting di Crusader Kings 2. In quel titolo sono stati fatti tutti i compromessi che mancano in EU: accessibilità, durata, regolamento, ecc rendendolo di fatto un titolo giocabilissimo in 30-40 minuti a giocatore, ma purtroppo questo lo ha reso freddo e senza la profondità (e l'anima) che avrebbe dovuto avere rispetto al gioco per PC.

Agzaroth scrive:

Il problema di questi giochi è sempre lo stesso: non valutano la risorsa tempo. Il tempo a disposizione del giocatore è una risorsa di (meta)gioco: se non ne tengo conto, il problema di intavolarlo e giocarlo realmente emerge sempre.

In generale sono d'accordo, ma capisci che è come dire che un gioco volutamente complesso non tiene conto della capacità del giocatore casual o medio di approcciarlo semplificandone regole o flusso di gioco. 

Come è giusto che esistano giochi senza compromessi di complessità affinché rendano al massimo ciò che vogliono rappresentare è anche giusto che esistano giochi senza compromessi di tempo. Certo che sarà difficile intavolarli, come lo è per certi giochi complessi, ma chi risente meno della difficoltà tempo è giusto che si goda questi capolavori! :-)

Eccolo! bell'articolo, nella speranza che chissà,... si possa un giorno intavolare insieme!

Io l'avevo e l'ho venduto proprio perché ho capito che non sarei mai riuscito a giocarlo a dovere proprio per mancanza di tempo. Ora c'è un giocatore in Belgio che invece di lavorare o studiare lo sta intavolando :-D

È previsto in italiano?

È previsto in italiano?

Il problema di questi giochi è sempre lo stesso: non valutano la risorsa tempo. Il tempo a disposizione del giocatore è una risorsa di (meta)gioco: se non ne tengo conto, il problema di intavolarlo e giocarlo realmente emerge sempre.

Allo stesso modo il problema dei giochi che tengono conto della "risorsa tempo" consiste nel fatto che non potranno mai essere così profondi, realistici, dettagliati, immersivi e soddisfacenti.
Se intavolare questo gioco è un problema a causa del tempo per qualcun altro potrebbe essere un problema doversi accontentare di un ridotto feticcio che non arriva lontanamente a questi livelli.
In definitiva lo sappiamo: certi prodotti non sono per tutti ma GRAZIE A DIO esistono ancora...

Ultimissima provocazione: leggo ovunque che oggi i giocatori "non hanno tempo" per certi titoli... poi li vedi accumulare ore e ore ai videogiochi e postare a tutte le ore sui social...
La realtà è questa: 30 anni fa questo era un "hobby" molto meno diffuso. La lunghezza media di un titolo era comunque di ORE (lo stesso Monopoli non dura poco...) e il numero più diffuso di giocatori che ogni titolo prevedeva era di SEI.
Ora questo è un hobby che ha un numero medio di seguaci quasi deduplicato, le possibilità di incontro sono aumentate a dismisura grazie ai social e alla possibilità di confrontarsi online con prodotti come "Tabletop Simulator" o "Boardgamearena" un tempo inesistenti.
Risultato: il numero più comune di giocatori previsti dai giochi si è ridotto a QUATTRO (con esplosione del fenomeno "gioco in solitario"), la durata massima non deve superare le due ore e tutti lamentano l'impossibilità a trovare avversari per giocare.
Qualcosa non quadra...

Che futuro ci aspetta?
Involviamo e torniamo alla morra cinese per le regole semplici la durata ridotta e la semplicità a trovare un singolo avversario?
Ripeto: sto volontariamente lanciando una provocazione.

Per scrivere un commento devi avere un account. Clicca qui per iscriverti o accedere al sito

Accedi al sito per commentare