Witchstone: mescoliamo gli ingredienti nel calderone

Coda di rospo e occhi di tritone! Effettivamente l’ambientazione si ferma qui, ma vediamo com'è l’esperienza generale...

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Witchstone
Voto recensore:
7,0

Dalla cooperazione tra il nostrano Martino Chiacchiera e lo scafato Reiner Knizia nasce questo peso medio adatto da due a quattro giocatori, che ha l‘obiettivo di intrattenere e divertire per un’oretta e mezzo un pubblico a carattere familiare.

Dovremo impersonare una gilda di fruitori di magia che, una volta ogni cento anni, si raduna insieme alle altre gilde per fronteggiarsi nell’arte magica e aggiudicarsi il compito di essere i custodi della pietra sacra Witchstone per il prossimo secolo.

Il gioco era fra i titoli che richiamava maggiore interesse alla passata Play ed era presente anche all’ultimo Spiel, pertanto molti si saranno fatti già un’idea propria, ma questa recensione è rivolta a coloro che non hanno avuto modo di provarlo, sperando che le mie valutazioni siano integrate dai commenti di altri giocatori che l’hanno provato.

Le regole

Il gioco si articola in undici turni, durante i quali ciascun giocatore posiziona una tessera nel proprio calderone personale per effettuare delle azioni sul tabellone centrale. Ciascuna tessera, su cui sono rappresentate due icone che corrispondono alle sei azioni disponibili, viene scelta tra cinque pescate casualmente.

A seconda del posizionamento della tessera cambierà la potenza con cui riusciremo a effettuare le due azioni rappresentate, infatti dopo il piazzamento ogni simbolo uguale adiacente alla tessera posizionata, potenzierà l’effetto di quell’azione permettendoci di eseguirla più volte.

Le azioni eseguibili sono sei:

  • Energia: si posizionano unità di energia lungo i collegamenti della mappa che uniscono i diversi luoghi raffigurati; per ogni percorso completato si guadagnano punti vittoria in base alla lunghezza;
  • Strega: con ogni azione è possibile aggiungere una strega sdraiata accanto alla nostra torre della magia, oppure alzare e muovere una strega lungo un percorso energizzato; se useremo percorsi con energia di altri giocatori dovremo spendere un’azione aggiuntiva per farlo; ogni volta che una strega viene alzata e mossa si guadagnano immediatamente due punti vittoria;
  • Pentacolo: si avanza il segnalino del giocatore lungo questa ruota, accumulando bonus come azioni extra o punti vittoria;
  • Cristallo: si possono spostare i cristalli che sono presenti all’interno del calderone e che bloccano il posizionamento delle tessere; se il cristallo esce dal calderone viene posizionato sul tabellone sullo scaffale delle ampolle e permette di effettuare due azioni bonus di un determinato tipo;
  • Bacchetta: si avanza il segnalino del giocatore lungo la bacchetta magica attivando azioni bonus o accumulando punti vittoria in base alla situazione attuale sulla mappa;
  • Pergamena: si prende una delle carte sul tabellone che in generale danno azioni aggiuntive nel momento in cui verranno giocate oppure punti vittoria a fine partita al verificarsi di determinate condizioni.

Ometto alcune regole marginali che a mio avviso non influenzano la valutazione.

Valutazioni

Il gioco si presenta con degli ottimi materiali: le plance sono molto spesse, i segnalini in plastica e legno sono sagomati e le carte sono di discreta fattura. Il tutto ha un buon impatto visivo che attira l’attenzione grazie alle grafiche accattivanti con colori vivaci, ma non a discapito della leggibilità che è estremamente facile e l’iconografia che è chiara.

Il regolamento è scritto bene con un buon numero di esempi che non lasciano dubbi, oltretutto è strutturato in maniera ottima presentando in modo corretto le varie informazioni andando ad approfondire sempre di più i concetti senza necessità di fare riferimenti a paragrafi successivi. Infine, nell’ultima pagina è presente una spiegazione della simbologia presente sulle carte e sul retro di copertina c’è riportata la mappa principale del tabellone con i luoghi presenti.

Nota dolente della produzione italiana a cura della dV Giochi è l’assenza della Scheda Riassuntiva fisica per i giocatori che non è stata tradotta, ma è presente nella versione italiana solo in terza di copertina. C’è da dire che serve solo nei primi turni della prima partita, dopo di che non viene più consultata.

Il flusso di gioco è lineare senza tanti fronzoli: posizioni tessera, fai azioni. Pare ovvio, dopo le prime partite, che le strategie predominanti siano quelle di fare i collegamenti sulla mappa principale e posizionare le proprie streghe abbinandoci carte che danno punti vittoria a fine partita, mentre i tracciati Pentacolo e Bacchetta sono più marginali e implementano solo la meccanica della corsa, in quanto chi arriva primo farà leggermente più punti; infine, la presenza dei cristalli nel proprio calderone, che limitano i posizionamenti, è carina ma poco punitiva, spesso vengono rimossi più per fare azioni bonus aggiuntive che non per liberare spazio di posizionamento.

Ne deriva che la profondità strategica è bassa essendoci una strada maestra da seguire, ma è condita da buoni momenti tattici in cui è decisivo fare la scelta giusta nel momento giusto.

Altro aspetto da tenere in considerazione è l’incidenza della fortuna che agisce sia sulla pesca delle tessere, mitigato un po’ dalla presenza di cinque opzioni tra cui scegliere, sia sulle carte che vengono rivelate sul tabellone e che sono determinanti per guadagnare punti vittoria.

Per quanto riguarda l’interazione, è di tipo indiretta in quanto non c’è modo di danneggiare espressamente gli altri giocatori, ma sarà una corsa ad aggiudicarsi i collegamenti sul tabellone e a piazzare le proprie streghe, in quanto in ogni luogo è possibile la presenza di una sola strega, oltre alla corsa sui tracciati Pentacolo e Bacchetta come accennavo prima.

Forse proprio in virtù dell’alea e della corsa per raggiungere le posizioni desiderate, la rigiocabilità del titolo è discretamente alta, permettendo di intavolarlo più volte consci del fatto che il flusso di gioco sarà lo stesso, ma l’esito differirà in base al presentarsi o meno della fortuna.

Finora l’ho sempre giocato con quattro giocatori, ma essendoci una mappa fissa, ipotizzo che in tre ci sia un leggero sbilanciamento in quanto il giocatore chiuso tra gli altri due sarà un po’ più sacrificato, mentre in due si perderà la sensazione di urgenza avendo molto spazio a disposizione in cui muoversi.

Conclusioni

Il gioco si presenta indubbiamente bene con i suoi materiali e grafiche e una tematica abbastanza evocativa anche se poi durante la partita non si percepisce. Permette di portare una buona esperienza di gioco nelle famiglie di quattro giocatori che vogliono passare una serata ludica e di divertimento.

Bisogna subito mettere in conto che le strade strategiche da perseguire sono piuttosto limitate e influenzate dalla casualità, ma a mio avviso ben si addicono al target a cui è destinato il gioco. Infine, per la mia esperienza di gioco, la meccanica del moltiplicatore/potenziamento delle azioni in base al posizionamento delle tessere all’interno del calderone è risultata innovativa e azzeccata, stimolando molto la mia voglia di fare buoni incastri.

In conclusione sono contento dell’acquisto fatto a Play dopo la demo (bravissima la dimostratrice) e, considerando le poche scatole rimaste il sabato pomeriggio, altri sono stati sicuramente appagati dal gioco. A me piacciono anche i giochi impegnativi, ma a volte ho proprio bisogno di qualcosa di più leggero con cui passare semplicemente una serata in compagnia; questo Witchstone penso sia un buon peso medio con cui divertirsi, per cui si guadagna il suo discreto voto.

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Commenti

Provato anch'io ad Essen. Era un titolo che per peso e target mi interessava molto. Inoltre la presenza del nome di Knizia è sempre (o quasi) una garanzia.

Devo ammettere che non l'ho trovato così variato come speravo. Mi è sembrato un po' "guidato".

Inoltre la meccanica principale su cui si basa (che in realtà non è innovativa ma riprendere pari pari quella di quel gran gioco chiamato Genial, sempre di Knizia) mi ha esaltato meno di quel che speravo (per portarmi ad un acquisto). Di sicuro, per chi non conosce Genial, resta certamente una meccanica molto appagante applicata in questo caso al potenziamento delle azioni e non all'ottenimento di PV diretti.

Condivido il giudizio finale di chi ha scritto l'articolo: un gioco piacevole nel suo insieme ma che non mi ha personalmente colpito a tal punto da averlo in collezione.

Poldeold scrive:

Condivido il giudizio finale di chi ha scritto l'articolo: un gioco piacevole nel suo insieme ma che non mi ha personalmente colpito a tal punto da averlo in collezione.

pienamente d'accordo

Purtroppo dopo qualche partita devo ammettere anche io che la strada maestra per far punti è la sfera di cristallo. Pensavo si sentisse maggiormente in sfide da due giocatori ma da quello che leggo è un problema insito nel gioco
Graficamente mi piace molto e la meccanica degli incastri sulla propria plancia mi da sempre molta soddisfazione, ma sto iniziando a pensare che il gioco sia molto piu piatto di quanto pensassi all inizio e questa recensione me ne da ulteriore conferma
Peccato perchè è un titolo cmq divertente da giocare

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