Wingspan: dove osano i volatili

Da sempre si discute sulla bontà o meno di questo titolo. Furbata o capolavoro? Cerchiamo di scoprirlo.

Giochi collegati: 
Wingspan
Voto recensore:
8,0

Nel 2019 la Stonemaier Games pubblica Wingspan, gioco per 1-5 giocatori, opera prima di Elizabeth Hargrave. Un titolo che farà parlare molto di sé nel bene e nel male e che nello stesso anno si aggiudicherà il prestigioso Kennerspiel des Jahres.


Spiegare le ali: come si gioca

Partiamo subito da un paio di punti a favore.
Il setup del gioco è piuttosto rapido e la struttura del turno facile da comprendere e abbastanza lineare.
A ogni giocatore verranno assegnate carte uccello e segnalini cibo differenti, che dovrà scartare fino ad avere un totale complessivo di cinque tra le une e gli altri.
Inoltre ogni giocatore riceverà due carte obiettivo, delle quali dovrà sceglierne soltanto una.
Selezionata la faccia della plancia obiettivi e posti sopra di essa quattro segnalini obiettivo, si lanciano i dadi che rappresentano i cibi disponibili, si scoprono tre carte uccello a disposizione di tutti e, una volta scelto il primo giocatore, si è già pronti per iniziare.

Le plance dei giocatori sono strutturate in tre file nelle quali è possibile piazzare fino a cinque carte uccello ciascuna.
Ogni riga rappresenta un tipo di habitat oltre che una delle azioni disponibili, che nello specifico permetteranno di pescare altre carte uccello, ottenere cibo dalla mangiatoia o deporre uova sulle carte già giocate.
Una quarta azione, ovvero quella di giocare e posizionare una carta sulla nostra plancia, non è associata ad alcuna riga ma è comunque sempre selezionabile.

Ogni volta che selezioneremo un'azione, attiveremo tutta la fila ad essa associata e, qualora vi fossero già presenti alcune tipologie di carte, verrebbero attivate in sequenza, in un crescendo di combo possibilmente sempre più performanti.

Qui accanto potete vedere la struttura di una carta, sulla quale è indicato uno o più habitat dove l'uccello può essere giocato, il tipo di cibo necessario per giocarlo, il numero di uova che è possibile piazzare su di essa, la tipologia di nido che l'uccello in questione occupa e, ovviamente, i punti vittoria che la carta fornisce a fine partita, oltre a una speciale abilità che potrà essere attivata in frangenti diversi a seconda del suo colore (bianca: appena giocata; marrone: nel nostro turno; rosa: una volta per round nel turno degli altri).

Più carte giocheremo su una stessa fila, più alto sarà il costo da pagare, in termini di uova aggiuntive da scartare, ma anche più potente sarà l'azione base che andremo a svolgere.

Al termine di ciascun round si valuterà l'obiettivo corrente (maggior numero di uccelli in un habitat o con una particolare tipologia di nido, maggior numero di uova in un determinato nido, eccetera) e si segnerà con uno dei cubetti che si utilizzano per eseguire le azioni. Ciò implica che round dopo round (quattro in tutto) avremo sempre meno azioni da poter svolgere, per cui sarà fondamentale creare un buon motore di gioco durante la partita.


Osservare con il binocolo: grafica e materiali

Inutile dilungarsi più di tanto sull'argomento: i materiali deluxe sono il marchio di fabbrica della Stonemaier Games e di certo Wingspan non fa eccezione.
Dalle uova colorate alla torre lanciadadi a forma di mangiatoia, passando per il manuale "telato" e piacevole perfino al tatto, Wingspan è eccelso da questo punto di vista e restituisce un ottimo colpo d'occhio quando apparecchiato sul tavolo.
Di contro alcune icone non sono proprio di immediata comprensione e i manuali talvolta confondono un po' le idee.
Nonostante ciò, il gioco è talmente semplice che una volta che si è presa confidenza con i simboli, difficilmente tornerete a cercarli sul regolamento.

Non far rumore mentre cammini: ambientazione

Questo è uno degli argomenti che più mi ha lasciato qualche dubbio.
Wingspan ci prova, ma ci prova seriamente a sembrare ambientato; ogni carta contiene tanti dati per rendere il gioco il più vicino possibile a un'esperienza di birdwatching: aperture alari, nomi scientifici, zone in cui possono essere avvistati i vari uccelli, nonchè alcune curiosità riportate su un testo squisitamente flavour. Persino le abilità tentano di riprodurre il reale comportamento dei volatili.
Ma no, proprio non ce la fa.
Sebbene lo sforzo sia tangibile e apprezzabile, non appena si inizia la partita ci si dimentica completamente dell'ambientazione e ci si concentra su ciò che è necessario fare per vincere. Ricordo diverse partite in cui ho preso una carta perchè aveva quel nido o quell'abilità... e non avevo la più pallida idea di che uccello fosse, nè lo saprò mai, ma pazienza, il gioco ha altri pregi.

Prendi nota di ciò che hai osservato: considerazioni

Come detto in apertura, Wingspan è un gioco che ha generato numerose controversie. Ancora oggi, ad anni di distanza dalla sua pubblicazione, esistono faide di fanboy e hater capaci di generare decine di commenti difendendo o attaccando a spada tratta il titolo in questione, indicandolo come capolavoro imperituro o additandolo come prodotto scadente.

Questa recensione non vuole essere portatrice di verità assoluta, anche perchè, come sempre del resto, la verità sta probabilmente nel mezzo, ma è opportuno tenere sempre ben in considerazione una cosa, ovvero il target a cui i titolo si rivolge.
Wingspan non è né un gioco per giocatori super esperti, né per giocatori alle prime armi, ma banalmente è un titolo adatto all'utente medio; spesso lo avrete anche sentito indicare come un titolo per famiglie.
Bene, da questo punto di vista non si può negare che abbia centrato il suo obiettivo: Wingspan è senza dubbio una "furbata", chiamiamola così, che attira l'utente a cui si rivolge con una grafica accattivante e gli offre un prodotto con un flusso di gioco scorrevole e intuitivo.
Può non piacere, questo è indubbio, ma per come è stato pensato non si può negare che abbia fatto centro.

Ma veniamo al sodo (no, non l'uovo). 
Wingspan è un engine building nel quale in poche azioni dovrete trovare la quadratura del cerchio, per cui è importante, soprattutto a inizio partita, giocare molte carte che ci permettano di fare azioni ripetute che attivino, per l'appunto, il nostro motore di gioco, mentre verso la fine spesso risulta molto più remunerativo accumulare uova (che valgono un punto ciascuna) sulle nostre carte, piuttosto che perdere tempo, azioni (che ricordiamo, a fine partita sono poche!) e risorse per giocare una singola carta che ci fornirà pochi punti.

Il gioco scala benissimo in qualsiasi numero di giocatori e la rigiocabilità è molto alta dal momento che nella scatola sono presenti ben 170 carte uccello e che queste verranno fuori in maniera completamente casuale, ma attenzione: una buona pianificazione permetterà di mitigare l'alea poiché, oltre al fatto che le abilità delle carte spesso si ripetono, con un po' di strategia è possibile pescare molte carte e regolarsi di conseguenza facendo delle scelte oculate.
Proprio perchè le carte sono tante, così come i segnalini obiettivo, il gioco difficilmente risulterà ripetitivo, in quanto in ogni partita si potrà impostare una strategia di partenza differente.
L'interazione è uno dei punti deboli di questo titolo che è quasi un multisolitario: ci si può rubare qualche carta, qualche cibo dalla mangiatoia, attivare qualche abilità nel turno di un avversario, ma è davvero poca cosa e di solito ci si concentra sulla propria plancia e sulle proprie risorse.
In sintesi questo è un gioco che mi sento di consigliare a chi dell'ambientazione se ne cura poco (e a chi si diverte a fare scontate battute a doppio senso in ogni singolo turno) ma apprezza le combo di carte, vero punto di forza di Wingspan, mentre lo sconsiglio categoricamente a chi ama i giochi a forte, ma anche media, interazione.

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Commenti

Ottima recensione! Apprezzo Wingspan nonostante presenti un limite molto grande per i miei gusti soggettivi, ossia la quasi assenza di interazione. Lo propongo nel caso in cui si voglia fare una serata rilassata dove ognuno cerca di ottimizzare la propria plancia senza avere fastidi. Tolto questo (soggettivo) difetto il gioco regala sempre una bella esperienza e soddisfazioni. Forse un vero neo è che il punteggio è troppo poco severo (ma alla fine va bene per il target a cui è rivolto). In ogni caso, se devo giocare ad un multi solitario, preferisco giocare ad un titolo del genere (piacevole, divertente e sopratutto snello) che perdere tre ore in un gioco complesso con magari un Alea più decisiva (ogni riferimento ad  Ark Nova è puramente casuale :)) 

Anche a me piace... e non riesco veramente a capire perché qui in Italia venga più disprezzato che altro?

L'avranno giocato questi oppure si son fermati agli uccellini? Si è vero c'è molta Alea... ma non tutti i giochi devono essere "programmabili" per essere belli...

Gioco semplice da imparare e adatto anche a giocatori alle prime armi (ma non neofiti totali, IO li farei iniziare con altro...)!

tanti per sentito dire o perchè usano parametri da gioco peso per valutarlo o perchè "fa figo" lo disprezzano, ma in realtà W nel suo target è un buon gioco

Innanzitutto ti ringrazio per aver avuto il "coraggio" di recensire Wingspan: ne è uscita un'analisi ben fatta e obiettiva, né da fanboy né disfattista.

Concordo col voto e col discorso che sia sì un gioco "furbo" e fatto per vendere (ma quale gioco non lo è? ), ha l'enorme merito di aver iniziato a proporre tematiche inusuali, facendo entrare il gioco da tavolo moderno anche nei "salotti bene" degli americani. E il gioco c'è, non si tratta di solo fumo.

Personalmente ritengo che il gioco funzioni... però lo trovo noioso. Onestamente non ne comprendo il successo 

Heimdall scrive:

Personalmente ritengo che il gioco funzioni... però lo trovo noioso. Onestamente non ne comprendo il successo 

Più che legittimo, pensa che io trovo noioso Splendor, senza considerarlo un giocaccio.

Amo molto questo titolo e la varie opportunità di gioco che offre. Lo trovo un gioco rilassante ed esteticamente molto bello. Personalmente, essendo comunque un gioco medio veloce, io mi dilungo un po' a leggere ad alta voce alcuni dettagli delle carte, per creare un po' di atmosfera.

Ho appena acquistato l'espansione Europa. Non l'ho ancora provata, ma da quanto ho letto e capito finora, aumenta molto l'interazione tra giocatori. Le carte non sono tantissime, ma ci sono obiettivi e bonus di fine round diversi e anche abilità di carte diverse (entrano in gioco le abilità azzurre, che sono legate agli obiettivi di fine round). Inoltre sarà possibile posizionare alcune carte uccello in orizzontale, occupando due spazi (con i suoi pro e i suoi contro).

Penso che prenderò anche l'espansione Oceania, che addirittura contiene dei tabelloni di gioco nuovi e dei nuovi segnalini cibo.

Gira e rigira e si torna sempre lì: al discorso dell'ambientazione e alla questione dell'interazione.

Io vivo vicino alle Bolle di Magadino (nel Canton Ticino), una delle zone più importanti legate alla migrazione dei passeriformi tra Europa e Africa. Sono cresciuto in un simile contesto e ho più ricordi in tal senso fin dall'infanzia.

Per me il gioco è ambientato, proprio perché quando osservo le carte e il resto dei materiali, mi si aprono ogni volta dei cassetti nel cervello con dei richiami ben specifici a cose che ho vissuto e visto.

Giocando a Battlestar Galactica tutto ciò non mi è mai successo. Per me quel titolo, considerato da molti ambientato, è apparso poco ambientato. Eppure non mi sognerei mai di etichettarlo come "non ambientato".

Questo significa, dal mio punto di vista, che l'ambientazione percepita dipende in parte dal proprio background e dalle proprie passioni al di là dei giochi da tavolo.

Seconda questione, l'interazione che può avere un gioco è e resta una caratteristica, per me. Io non condivido per nulla la piega presa dalla Tana dei Goblin (Encliclopedia ludica inclusa) che considera l'interazione diretta quasi un pregio e quella indiretta o quasi nulla un difetto. Se i tedeschi hanno creato tutto un genere di giochi che evita gli scontri diretti, è perché le conseguenze della seconda guerra mondiale si sono fatte sentire per decenni. Quindi voler mettere in risalto un genere di gioco basato su un discorso costruttivo, in cui ognuno cerca di creare qualcosa e non distruggere gli altri, trovo che sia estremamente positivo, di sicuro non un punto debole. Una caratteristica, se vogliamo (quindi né un aspetto positivo né negativo). Wingspan ha quindi una certa caratteristica in tal senso, ma non la reputo un punto debole.

Bravo Ghost.writer, bell'articolo. Si vede che sei un appassionato di uccelli oltre che di giochi da tavolo.

Un gioco prodotto con materiali direi perfetti, fatto con un target ben preciso in testa e direi ottimo per quella parte di pubblico a cui è indirizzato.

Io l'ho comprato, appena uscito in italiano, ci ho fatto 5 o 6 partite e poi l'ho rivenduto perchè più ci giocavo e meno mi divertivo, belli i materiali, bello e diverso dal solito il tema ma lo trovavo sempre un po' "insipido", un po' come quei ristoranti per famiglie dove hai tutto, sembra tutto perfetto ma manca qualcosa dietro tutto il "make-up".

Ovviamente la mia è un'opinione personale che nulla toglie a un gioco comunque ben fatto e che ha un suo pubblico certo anche nel segmento "family" gli preferisco decisamente altro.

la recensione mi sembra equilibrata e ben fatta. 

Su Wingspan si sono spese già un sacco di parole, che preferisco copiare le mie da un vecchio intervento fatto sul forum anni fa:

Il gioco ha dei punti di forza che sono innegabili, assolutamente.
Ha meccaniche fluide.
ha meccaniche che non sono usuali per quel tipo di fascia (medio-leggera)
ha dalla sua una diversità di partita in partita che non è dovuta al gioco (setup differenti), ma che viene lasciata "in mano" la giocatore stesso, che decide che uccelli giocare (guidato ovviamente da obiettivi e vincolato alla pesca).
ha un tableau-building che ha un twist intelligente, potenziando l'azione di una riga man mano che la completi, aumentando il climax delle azioni sbloccate dagli uccelli di una riga man mano che la riempi: non ha la ripetitività uguale a sé stessa di tanti altri giochi della stessa fascia di pubblico.
ha meccaniche non punitive
ha meccaniche che non portano allo scontro diretto con gli altri al tavolo
ha meccaniche che in sostanza ne fanno un ottimo titolo "buono", che è quello che la gran parte dei giocatori di fascia casual cerca.
Quindi dal punto di vista meccanico, il gioco è assolutamente azzeccato. Assolutamente.

A questo aggiungiamo un confezionamento che non solo include divisorio e uova e gabbietta, ma anche un insieme di illustrazioni uniche e anche il piacevole presagio di espansioni a manetta, a quanto pare spaziando pure negli uccelli preistorici, oltre che di continente in continente.
Anche i colori, se vogliamo, contribuiscono inconsciamente a un relax, a un piacere di giocare senza ansia e senza affanni.

Poi certo, la pesca incide, la fortuna incide, il mettere un motorino su prima degli altri incide, ma di tutte queste cose tecniche al giocatore medio importa zero: la sensazione che lascia Wingspan è una bella sfida, un aver costruito comunque qualcosa di bello e funzionante, anche se si è perso, il non aver subito le angherie degli altri e il non aver pagato tutta la partita rodendosi il fegato l'errore fatto al primo o secondo round.

Ottima recensione che condivido in toto e che ha centrato in pieno il punto: nel suo target (family, family+ al massimo) è un gioco da 8 ( forse anche qualcosa in più considerando i materiali) e i "difetti", alea e praticamente assenza di interazione, non sono in realtà difetti per il suo target. Poi se si vuole vederlo per quel che non è, e/o confrontarlo con titoli totalmente diversi, vengono fuori considerazioni che onestamente lasciano il tempo che trovano.

Come peso medio è uno di quelli che preferisco, lo propongo volentieri a chi non gioca spesso ma ha voglia di osare. Inoltre mi sono preso anche l'edizione digitale su steam e lì ci gioco abbastanza spesso. Secondo me l'espansione europa è essenziale per vivacizzarlo un poco. 

A me il titolo non piace. Non discuto i suoi punti di forza come la grafica, i materiali e perché no, anche l'ambientazione per quanto si possa percepire. Ma non condivido affatto le meccaniche di gioco: per quanto sia un titolo di peso medio abbiamo di fronte una costruzione del proprio motore di gioco tramite pesca di carte, giocate dopo aver pagato le risorse acquisite dalla mangiatoia e soddisfando i vari obiettivi presi ad inizio partita e pescandone durante. Il tutto viene poi "lavorato" sulla plancia personale dei giocatori (con una meccanica anche carina) in stile german...ma ha senso? Alla fine tutto si riduce a: pesco il più possibile, gioco il più possibile e spero che vada bene con la pesca. Io ho solo 2 partite all 'attivo per cui posso anche sbagliarmi, ma ho visto sempre fare le stesse cose ai miei amici, e partite vinte grazie alla pesca casuale di obiettivi durante i turni finali. Senza parlare del fatto che Wingspian è quasi un solitario di gruppo..non só, a parte la noia che mi ha trasmesso (perché in fondo non hai il benché minimo controllo su quasi nulla) e il fatto che abbiano presentato un gioco dove SEMBRA che devi organizzare al meglio tutto, io in realtà ho solo visto un finto gestionale (complicato inutilmente con la meccanica della plancia personale) con un altissima dose di imprevidibilità. E per quel che mi riguarda, questi ultimi 2 fattori non sono compatibili tra loro: o è un gestionale, o è un family con una buona dose di alea. Questa cosa a metà non ci ha convinto molto, e di fatti successivamente gli sono stati preferiti altri giochi quali Bang o Ciarlatani (nel caso di serate Easy) o Istanbul e Scythe (in caso di serate più impegnative).

In linea generale 2 partite o anche l'esperienza (breve) di un solo gruppo non è indicativa. Personalmente ritengo che per giocare bene devi massimizzare le carte che ti ritrovi e non pescare a più non posso che ritengo controproducente, ma anche questa è ovviamente una mia opinione. Inoltre Istanbul e Scythe sono 2 giochi che adoro ma sono 2 target diversi e mentre Istanbul secondo me va a fare concorrenza a Wingspan Scythe è per un altro tipo di serata.

Nel genere family assoluto capolavoro uno dei migliori giochi introduttivi di sempre, forse il migliore.

Concordo con te con il fatto che due partite non siano un indice sufficentemente corretto per poter giudicare un gioco da tavolo. Per quanto riguarda Istanbul e Scythe il primo lo posso in qualche modo paragonare a Wingspian ma è decisamente più controllabile. Il secondo ovviamente è tutt'altro genere. Ma in entrambi almeno è difficile vedere qualcun altro vincere grazie ad alcune pesche fortunate, cosa che invece critico al titolo di cui discutiamo (sempre ricordando che ho all'attivo solo 2 partite). Quello che mi ha fatto storcere il naso (anche ad un paio di miei amici) è la sua natura: tutto è impostato stile gestionale easy, dove devi gestire, collocare, pagare e mettere in combo carte..e tutto può essere mandato in fumo perché non peschi le carte giuste o perché qualcun'altro fa le pescate giuste. Ecco perché ho citato Istanbul e Scythe: se voglio passare un'oretta e mezza o più a gestire un gioco preferisco questi ultimi a Wingspian, c'è più soddisfazione. Ripeto lo rigiocherò ancora perché schifo non mi fa e voglio capire se le nostre prime impressioni sono giuste o sbagliate, ma per ora non ci è piaciuto granché.

A me il gioco piace abbastanza e personalmente ritengo che la pesca fortunata ti capita se ti sei messo nelle condizioni di farla capitare ma è innegabile che l'alea è presente nel titolo... poi è ovvio che il gioco può non piacere ed è pure giusto che non a tutti piacciono gli stessi giochi il che però non vuol dire che non siano validi, ad ogni modo visto le premesse non credo che cambierete idea anche giocandolo ancora 

Gioco "accalappia-babbani" dai bellissimi materiali e splendide illustrazioni.

I suoi pregi però finiscono qua: lo spazio di gioco è quasi inesistente e si può giocare a cervello spento e col pilota automatico inserito. Se ti va bene con le carte vinci, altrimenti dà "soddisfazione" perché comunque qualcosa combini. 

L'ambientazione è esclusivamente relegata alle illustrazioni e ai dati sui volatili (inutili ai fini del gioco). Nulla del tema che vorrebbe ispirare emerge dalle meccaniche, che risultano quindi completamente astratte e prive di qualsiasi aderenza al contesto del bird-watching.

Hai perfettamente ragione.  Infatti nel post ho scritto che a me non piace, ma non mi sono permesso di dire che sia brutto perché riconosco che ha del potenziale e che nel suo target può andare forte..semplicemente a me non ha entusiasmato la parte delle meccaniche e il modo in cui si sviluppa il gioco, tutto qui. Come dici tu, non a tutti possono piacere le stesse cose!

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