Venice Connection, il vero filler

copertina venice connection
Rosengald

Parafrasando la saggezza popolare: nella scatola piccola c'è il gioco buono

Voto recensore:
7,5

Penso che quando questa recensione verrà pubblicata non mancherà tantissimo a Modena Play 2019, e tutti saremo super galvanizzati per le novità che ci attenderanno in quei tre giorni fuori dalla realtà, immersi in un meraviglioso mondo ludico fatto di spese folli e insensate, vendite di metà collezione per fare posto, spese ancor più folli in tigelle. Non aspetto nemmeno di spiegarvi il gioco, se in tutto questo trambusto ludico vi avanzerà un foglio di carta rosa in tasca, non fate l'errore di riportarvelo a casa: passate da qualcuno che abbia una certa piccola scatola blu, e magari che ve la dia in cambio di quel foglio rosa. Vi avviso, la copertina non vi esalterà di certo, ma forse il nome sulla scatola potrebbe farlo.

Era il 1988 e, mentre Noriega depone il presidente a Panama, Nelson Mandela esce di prigione per la prima volta e Bertolucci fa incetta di Oscar per L'ultimo imperatore, Alex Randolph pubblica per la prima volta un gioco astratto minimale, solo per due giocatori ed ispirato alla città che lo ha ospitato tanti anni, Venezia. E nel 2018 Oliphante ha la bella idea di riproporre al pubblico questo piccolo gioiello di quello che si può senz'altro considerare un maestro del game design.

Sto per parlarvi di un titolo che puntavo da un sacco di tempo, recuperato durante lo scorso Comics and Games: Venice Connection, gioco per soli due giocatori della durata indicativa di cinque minuti (nessun errore di battitura: cinque minuti!).

Ambientazione

"Prima di parlare domandati se ciò che dirai corrisponde a verità, se non provoca male a qualcuno, se è utile ed infine se vale la pena turbare il silenzio per ciò che vuoi dire."

Buddha

È un gioco astratto. Bisogna fare i canali, poteva essere altro.

Il gioco

"Le acque del Canal Grande sono, per i palazzi che vi sono riflessi, come uno specchio a cui si affidano senza timore. Uno specchio che sa come nascondere la brutta verità delle rughe mettendo in luce il segreto del trucco più seducente."

Mieczysław Kozłowski

TUTTI i materiali di gioco
TUTTI i materiali di gioco
Dentro la piccola confezione di Venice Connetion troveremo soltanto sedici tessere quadrate, tutte identiche, con disegnato su un lato una sezione di canale dritta, dall'altro una sezione di canale a L - una curva, insomma.

A partire dal primo giocatore ognuno dovrà fare una mossa tra le due possibili ovvero:

  • Piazzare una, due o tre tessere: se se ne piazza più di una, però, devono essere tutte adiacenti per almeno un lato e essere in linea retta fra loro – cioè non si può creare una “L” mettendo tre tessere. L'altra regola di piazzamento è che un canale non può essere interrotto con il lato delle case di un'altra tessera.
  • Dichiarare «impossibile» se si crede che le tessere avanzate non siano sufficienti a chiudere un unico circuito, a quel punto l'avversario potrà provare a creare un circuito chiuso con il canale, se ci riesce vince altrimenti perde.

Se non si arriva al momento in cui qualcuno dichiara «impossibile» vince il giocatore che piazza la tessera che chiude il canale in un unico circuito.

Fine. Ho spiegato tutto il regolamento e probabilmente usando più parole.

Venice Connetion: Mint Tide

"I limiti sono spesso soltanto delle illusioni."

Michael Jordan

Esempio di apertura
Esempio di apertura
Nonostante io abiti ad un'ora e venti di treno da Lucca, e nonostante – come certo vi ricorderete – a Lucca ero impegnato come dimostratore, e anche se la mattina avevo la sveglia alle cinque, tornato a casa la sera stessa ci ho voluto fare subito tre partite di fila con Mrs. Rosengald.

La mattina successiva sono entrato al padiglione Carducci e, come ogni mattina, per arrivare al mio stand passavo davanti a quello di Oliphante. Già mi ero fatto odiare per averli interrotti mentre prendevano il caffè per farmi fare una spiegazione di Kero, ma poi notai una vasca da pesci rossi piena di sacchettini con scritto Venice Connection Mint Tide, e con la faccia devastata dal sonno tiro fuori il mio sguardo migliore per impietosirli e per il secondo giorno di fila li interrompo mentre prendono il caffè pre-apertura – chi ha mai fatto almeno una fiera sa quanto odio merito – ma invece scelgono di non sacrificarmi a qualche divinità pagana e, anzi, mi dicono che è la mini espansione arrivata fresca fresca da Essen, quattro nuove tessere che su un lato hanno un canale a forma di T. Comprare subito!

Con solo quattro tessere in più il gioco cambia tantissimo, ve lo assicuro.

Considerazioni

"Qualsiasi sciocco può fare qualcosa di complesso; ci vuole un genio per fare qualcosa di semplice."

Pete Seeger

esempio circuito chiuso
esempio circuito chiuso
Come immagino si sia già intuito il gioco mi ha stregato, mi è piaciuto davvero tanto. Sui materiali c'è poco da dire, sono sedici tessere di cartone, la grafica non è probabilmente delle più belle ma è funzionale, e per un giochino astratto direi che disegni o colori troppo carichi avrebbero solo distratto.

Avete presente il filetto o tris o comunque lo chiamiate nella vostra parte di mondo? Da ragazzino era uno dei miei passatempi preferiti, assieme al mio compagno di banco ai tempi delle medie e delle superiori (banco diverso stesso compagno di banco), poi siamo diventati più smaliziati e ci siamo dati a scopa e briscola, ma questa è un'altra storia. Insomma, tutti hanno giocato a tris, quel gioco dove si crea una griglia 3x3 e a turno un giocatore disegna una X o una O in uno spazio ancora libero con lo scopo di mettere tre simboli uguali di fila, si è un gioco risolto, eppure tutti ci hanno giocato. Devo dire che la sensazione che questo giochino mi ha dato mi ha rimandato un po' a quel periodo, come ha commentato mio fratello “è un po' come quando giocavamo a tris, solo più complicato”. Ed effettivamente è così davvero, due regole in croce e tutto un mossa e contromossa cercando di aspettare che l'altro sbagli, il primo che riesce a condurre l'altro mettendolo nella condizione di dover rispondere e basta generalmente vince.

Il gioco è trasportabilissimo, e le tessere tutte uguali permettono una preparazione istantanea, apri la scatola e giochi, le regole sono talmente poche e facilmente assimilabili che si può spiegare anche senza il gioco sotto mano. Per tornare alla mia esperienza a due con mio fratello, sono partito nella spiegazione del gioco una mattina che eravamo in questura – per dei documenti eh! - in fila, così giusto per ammazzare il tempo, lo abbiamo provato la sera senza senza dover tornare sulle regole. Una partita dura al massimo cinque minuti, difficilmente quindi verrà tirato fuori per farne una sola. Il gioco dopo un po' tende a diventare schematico, va detto, ma con le quattro tessere dell'“espansione” (le virgolette sono d'obbligo) tutto cambia ancora una volta, e poi francamente io questo puzzle per soli due giocatori non riesco a valutarlo in un contesto ludico classico, infatti non vi troverete mai a giocarlo in una serata di giochi di coppia – o almeno è difficile – e nemmeno troppo come apertura o chiusura serata, il suo posto è proprio quello del tris, il tappabuchi.

La pasta sta finendo di cuocere? Venice Connection! - La playstation sta caricando e devi sciogliere la tensione prima della partitissima con tuo fratello? Venice Connection! - Pubblicità? Venice Connection! - La fila in banca non scorre? Venice Connection! - Al tavolino del bar? Venice Connection!

Insomma, se prendiamo alla lettera filler, questo gioco è il re della categoria, un velocissimo e intelligente riempitivo.

Se proprio devo trovargli dei difetti posso dire che potrebbe risultare frustrante per qualcuno il fatto che a metà partita si sia già visto chi ha vinto, alle volte potrebbe bastare anche un'apertura fatta male, ma dura talmente poco che il problema secondo me è più dei giocatori che del gioco.

Mi avvio a concludere dicendo che se giocate spesso in due e vi piacciono i rompicapo e le sfide astratte a due vi consiglio di provare questo Venice Connection.

I pareri di Mrs. Rosengald

"Se ti fai dar ragione da un altro, devi anche accettare che ti possa dar torto; se la giustificazione e la lode devono venirti da lui, aspetta anche la sua accusa e la sua punizione."

Max Striner

A differenza di Rosengald non sono impazzita per questo gioco (probabilmente perché perde sempre, n.d.Rosengald), l'ho trovato troppo schematico, e la maggior parte delle volte mi ha dato la sensazione che la partita si decidesse nelle prime mosse, alle volte anche già dall'apertura.

Il gioco ha anche degli aspetti positivi, puoi intavolarlo con chiunque perché le regole sono semplicissime, e dura davvero cinque minuti.

Se lo dovessi consigliare a qualcuno lo consiglierei agli amanti dei giochi scacchistici e astratti.

Lo sconsiglierei a chi cerca un qualsivoglia tipo di adrenalina o tematica per divertirsi ad un gioco, ma anche a chi è alla ricerca di una sfida corposa, sono d'accordo con Rosengald, siamo poco sopra il tris.

Il voto di Mrs. Rosengald: 6 (perché non mi piace dare le insufficienze)

Pro:
  • velocissimo.
  • trasportabile ovunque.
  • proponibile a chiunque.
Contro:
  • assolutamente astratto.
  • senso di mosse obbligate da un certo punto in poi.
Puoi votare i giochi da tavolo iscrivendoti al sito e creando la tua classifica personale

Commenti

Con la massima umiltà, credo che in base ai concetti che si stanno diffondendo nella comunità dei giocatori, nella citazione di Seeger, in base agli stessi, al posto di "complesso" ci andrebbe "complicato".

è una pignoleria lo so, ma non ho resistito mannaggia a me

Con la massima umiltà, credo che in base ai concetti che si stanno diffondendo nella comunità dei giocatori, nella citazione di Seeger, in base agli stessi, al posto di "complesso" ci andrebbe "complicato".

è una pignoleria lo so, ma non ho resistito mannaggia a me

Assolutamente d'accordo,  ma una citazione è una citazione:)

Complimenti per l'articolo. Ci ho messo di più a leggerlo che a fare 3 partite a questo gioco.

Preso ad Essen con l'"espansione" (le virgolette sono d'obbligo). Lo adoro, ma arrivato a casa Mrs. kenparker ha avuto lo stesso rigetto di Mrs. Rosengald (forse perché perde sempre anche lei), però ora non riesco più ad intavolarlo, proverò a portarlo in associazione già domani e a riproporlo perché mi da soddisfazioni. Ho il sospetto che sia risolvibile, ma non voglio studiarlo ma solo avere qualche cosa da giocare quando ho 5' liberi. 
 

Lo consiglio agli amanti degli astratti che però hanno poco tempo.

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