Unmatched: recensione del gioco da tavolo

Uno skirmish tra personaggi provenienti da libri, film, telefilm, fumetti e leggende popolari!

Voto recensore:
8,0

Nato da una costola di Star Wars: Epic Duels ecco arrivare Unmatched. Generato sempre dalla mente del mitico Rob Daviau (il papà del genere legacy per capirci), in coppia questa volta con Justin D. Jacobson. Unmatched è fondamentalmente uno skirmish 1vs1 o 2vs2, incentrato sull'utilizzo di mazzi di carte e personaggi con poteri asimmetrici presi da... ovunque. Preparatevi quindi a scontri che vedono in campo personaggi della letteratura contro altri della cultura pop, del folklore o semplicemente... Bruce Lee, che fa categoria a sé, non a caso venduto in una scatolina a parte da solo, anche perché fare una miniatura di Kareem Abdul Jabbar in mutandoni bianchi probabilmente avrebbe ucciso il brand.

Meccaniche base

Unmatched: Battle of Legends - Carte
Unmatched: Battle of Legends - Carte

A livello di meccaniche il gioco è, di base, molto semplice. Quello su cui punta molto, complice anche l'estro di Daviau, è la libertà di creare meccaniche peculiari per ogni personaggio, che rendano il più possibile unico il suo modo di giocare e affrontare i combattimenti. Ogni eroe (così vengono chiamati e non chiedetemi perché) ha un mazzo di trenta carte dedicate, un segnapunti a rotella e un numero variabile (da zero a tre) di "aiutanti", rappresentati da token in plastica.
Durante il proprio turno il giocatore può decidere di fare due tra queste tre azioni (senza alcun limite):

  • Maneuver: peschi una carta dal tuo mazzo e poi puoi muovere ogni tuo combattente (eroe ed eventuali "spalle") di un numero di spazi pari al loro valore di movimento; qualora il mazzo fosse vuoto e si dovesse pescare una carta, ogni proprio combattente riceverebbe due punti danno.
  • Scheme: è possibile giocare dalla mano una carta schema, riconoscibile dal fulmine in alto a sinistra; di solito ha effetto istantaneo.
  • Attacco: il fulcro del gioco. Se si ha un avversario a distanza è possibile attaccarlo. La distanza è dettata per i personaggi corpo-a-corpo dalla solita adiacenza, mentre per quelli a distanza utilizza un rapido e intuitivo sistema basato sul colore delle caselle. Un codifica a colori sulla mappa infatti mostra chiaramente da quali caselle si ha la linea di vista. Se ci si trova, per esempio, su una casella di colore blu, tutte le caselle che hanno quel colore sono in linea di vista. L'attaccante a questo punto gioca una carta, coperta, a scelta tra quelle nelle sua mano. Questa carta deve essere utilizzabile dal combattente con cui si sta attaccando (fondamentale far attenzione a questo nel caso in cui si utilizzi un personaggio che ha degli aiutanti, perché alcune carte possono essere usate solo da loro) e deve essere una carta di attacco (colore rosso) o ibrida (viola). Il difensore invece sceglie tra le sue carte una carta difensiva (blu) o ibrida (viola) e la mostra. A questo punto iniziano tre semplici sotto-fasi da attivare in ordine, permettendo l'utilizzo di tutte le abilità indicate sulle carte giocate ed eventuali poteri dei personaggi coinvolti che siano attivabili in queste sotto-fasi; in caso di più effetti attivabili nella stessa sotto-fase si attivano prima quelli del difensore:
    1. IMMEDIATAMENTE;
    2. DURANTE IL COMBATTIMENTO;
    3. DOPO IL COMBATTIMENTO.

    Dopo la seconda sotto-fase viene calcolato l'effettivo, eventuale, danno inflitto al difensore semplicemente sottraendo il valore della carta di difesa a quello della carta di attacco.

In battaglia non ci sono eguali!

Unmatched: Battle of Legends - Miniature
Unmatched: Battle of Legends - Miniature
Come è facile intuire dal quantitativo scarno di regole, il fulcro del titolo risiede appunto nelle carte stesse e nelle capacità dei vari personaggi coinvolti. Daviau e i suoi non hanno lesinato nell'inventarsi particolari meccaniche e poteri unici. Nel solo base abbiamo Alice che può diventare grande (attacco incrementato) o piccola (difesa incrementata), Sinbad che può giocare le sue carte viaggio per diventare sempre più forte nel corso della partita o Artù,  supportato da Merlino, che con la sua Excalibur può far tonnellate di danni. E sto parlando del solo set Battle Of Legends, perché negli altri set abbiamo Bruce Lee con i suoi diversi stili, Sherlock Holmes che si può dilettare a intuire quali carte giochino gli avversari per annullarle o l'uomo invisibile in grado di sparire tra la nebbia di Londra per ricomparire dove vuole e attaccare l'avversario.
Sono relativamente poche le meccaniche in comune. Forse unicamente la temibile carta finta è un elemento comune ed è forse la carta generica che aggiunge più pepe al titolo. Questa carta infatti permette di annullare completamente gli effetti della carta attacco giocata dall'avversario. Una finta quindi, se giocata nel momento giusto, può completamente bruciare un effetto decisivo ed è un elemento che ogni buon giocatore di Unmatched deve tenere in considerazione, soprattutto se gioca personaggi che tendono a fare molti danni con pochi attacchi (sì Artù, parlo di te). Assicurarsi che l'avversario non abbia una finta, o costringerlo a bruciarla per un attacco non potente, è un elemento cardine del gioco.
Ma il divertimento in Unmatched sta lì, nello scoprire nuovi combattenti e capire come sfruttarli appieno, cosa che non sempre è così banale. Un Artù, appunto, è sicuramente abbastanza complesso da utilizzare e richiede, soprattutto, una conoscenza profonda delle carte dell'avversario per dare il suo meglio, mentre una Medusa è più semplice e lineare.
Nel complesso il titolo risulta bilanciato, ma è impossibile non notare come alcuni personaggi siano più semplici da padroneggiare e, soprattutto, come abbiano una marcia in più (anche due) contro altri. Un personaggio con un valore di movimento molto limitato non può che soffrire di fronte a una Medusa in grado di farsi scudo con le sue arpie e sparargli a distanza. Ma non si può dire lo stesso di un Sinbad in grado di muoversi molto rapidamente in giro per la mappa. Ma alla fine è parte integrante del titolo anche trovare e provare particolari combinazioni. Si soffre troppo per gli attacchi a distanza di Medusa? Perché non giocare la prossima volta mettendole contro Robin Hood e i suoi compagni o l'inafferrabile Uomo Invisibile?
Il titolo è sicuramente un 1vs1 ma a parer mio è nel team match che brilla davvero, nel classico 2vs2. Questo perché permette di supplire facilmente ai limiti del singolo creando delle coppie che possano sfruttare i rispettivi punti di forza. Forse un bel draft iniziale dei personaggi è il tocco di classe ulteriore che può aggiungere pepe al titolo.
Sicuramente uno degli elementi più apprezzati è l'assenza di alea nella risoluzione degli scontri. È ovvio che la pesca delle carte faccia comunque la differenza al tavolo, ma gli amanti del determinismo a tutti i costi non dovranno sottostare alle regole del lancio di dadi, potendo far affidamento unicamente sulla loro capacità di gestire la propria mano di carte e il movimento tattico sulla plancia. Quest'ultimo aspetto trovo sia reso benissimo nel gioco e, soprattutto, le diverse mappe permettono di muoversi in modo diverso e di attuare diverse strategie.
Nel complesso Unmatched è un gioco interessante, adrenalinico e divertente. Tende ovviamente ad avere una longevità dipendente dal numero di personaggi che vi porterete a casa. Personalmente trovo che il set Battle Of Legends richieda quasi obbligatoriamente l'aggiunta del pack RobinHood Vs Bigfoot per brillare, in particolare perché Medusa agli inizi può sembrare davvero sbilanciata essendo l'unico personaggio con attacchi a distanza in tutto il set.

Materiali

Unmatched: Battle of Legends - Panoramica
Unmatched: Battle of Legends - Panoramica

Le miniature sono tutte molto belle e con lavaggio già applicato. I token "aiutante" sono in plastica con stampa laser. Le carte sono di qualità discreta, necessitano secondo me di essere imbustate. L'organizer interno è perfetto e permette di tenere tutto in ordine.
Unico aspetto, se non negativo sicuramente non esaltante a livello grafico, sono le mappe. Leggermente meglio in Cobble&Fog rispetto ai set precedenti ma comunque troppo semplici e piatte graficamente. Sicuramente ne giova la visibilità e il meccanismo per il calcolo della linea di vista pone degli evidenti limiti cromatici alle soluzioni adottabili, ma il risultato è che comunque il colpo d'occhio non è dei migliori.
Per fortuna questo difetto viene totalmente dimenticato grazie alle meravigliose illustrazioni che adornano il gioco. Le carte sono delle opere d'arte in miniatura e un vero piacere per gli occhi averle tra le mani e giocarle.

In conclusione

Unmatched è un ottimo skirmish "medio-leggero" che si apparecchia in cinque minuti e si gioca in trenta (in quattro supererete tranquillamente i sessanta minuti). Abbracciate però l'idea che ne vorrete sempre di più e che i personaggi non vi basteranno, quasi, mai. Gran parte del divertimento è insito nello scoprire cosa si è inventato Daviau con i vari personaggi e come sfruttarli al meglio. E devo dire che è riuscito a caratterizzare davvero bene tutti quelli che ho provato. Passando ai set disponibili trovo Cobble&Fog più interessante a livello di personaggi, meccaniche e bilanciamento, ma non voglio far assolutamente passare l'idea che Battle Of Legends non valga l'acquisto. Sicuramente però dovrete stare attenti nei primi abbinamenti, lasciando magari Medusa solo ai giocatori alle prime armi o con meno esperienza negli skirmish.
State alla lontana dal titolo unicamente se siete dei puristi che provano soddisfazione solo con lunghi skirmish belli profondi e complessi. Unmatched non è e non vuole essere questo. Unmatched fa dei suoi personaggi asimmetrici, della rapidità e semplicità di gioco i suoi punti di forza, pur non essendo affatto banale né scontato quando ci si trova poi, armi in pugno, a combattere per la vittoria!

Pro:

+ personaggi molto diversi tra loro;
+ semplice ma profondo;
+ bellissime illustrazioni e materiali.

Contro:

- la longevità è subordinata all'acquisto di nuovi personaggi;
- alcuni personaggi possono risultare più semplici da utilizzare e molto forti in alcuni abbinamenti.

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Commenti

Un must buy...

Un titolo davvero eccellente e riuscito. Soprattutto, centrato. Divertente, agile, bellissimo da guardare e una soddisfazione da collezionare. 

Gioco comn un rapporto qualità/prezzo esagerto, in cui una partita tira l'altra! 
PS: Robin Hood ha quattro "aiutanti".

Sì hai ragione. Ma non stento a credere che pur se correggessi ora ne uscirebbe uno con 8 di aiutanti XD

Hanno annunciato Willy Wonka?

Aggiudicato e avvincente! Preso anche l'espansione

Chi dice che il meglio lo da in due e chi in quattro... Mah 

Matteo Manzi scrive:

Chi dice che il meglio lo da in due e chi in quattro... Mah 

Ti stupisce ci siano opinioni diverse? :D Mi pare naturale sia così.

Entrambi gli aspetti hanno pro e contro, in base al tuo gusto puoi capire quale fa più per te.

Io ho giocato la versione con Dracula, Sherlock Holmes, Jekyll e l'uomo Invisibile e stavo morendo di noia. Semplice e semplicistico, ripetitivo e con curva d'apprendimento piatta. Una volta giocato un personaggio un paio di volte finisce lì, non c'é niente di interessante da scoprire se non passare ad un altro personaggio. E la versione da me giocata dovrebbe essere la migliore...bah...

l'idea originale è una chiara scopiazzatura del lontano fu Anachronism della Triking (infatti l'autore dell'articolo cita espressamente l'assenza dell'alea dei dadi, presenti invece in Anachronism), anche se poi le meccaniche per infliggere i danni si dipanano in maniera differente

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