Space Infantry: Resurgence, un solitario spaziale non per tutti

Cristiano

Un solitario spaziale con i Marine Spaziali, dove stavolta quelli che escono dalle “fottute pareti” sono i dadi.

Voto recensore:
7,8

Panoramica gioco

Partita in corso (missione basica)
Space Infantry: Resurgence è l’evoluzione definitiva e finale di quello che fu Space Infantry, opera principale di Gottardo Zancani.
Si tratta di un gioco solitario fantascientifico, dove si controlla una squadra di Marine spaziali in una missione in un ovvio ambiente ostile.
Esistono delle modalità multigiocatore, ma sono forzature che non contemplerò.

Il gioco può essere strutturato a campagna, con data sheet per le unità per definire la loro crescita tecnica, oppure con missioni fini a sé stesse.
Il sistema prevede un avanzamento della squadra attraverso vari luoghi di una mappa, dove possono necessitare vari successi in appositi test di abilità. Alcune situazioni possono anche generare uno scontro con forze nemiche, di tipologia e quantità variabile.
Ogni missione, di tipo prettamente militare, ha scopi differenti: si potrebbe dover verificare alcuni luoghi per recuperare oggetti, disinnescare ordigni, riattivare centri trasmissione, eliminare forze nemiche, uccidere un mostro alieno, liberare gli ostaggi di un avamposto catturato e altro ancora.

Il gioco è altamente personalizzabile, con molteplici scelte tra nemici, tipi di missione, tipi di membri della squadra, equipaggiamento, tipi di mappe…

Flusso di gioco e modalità

Una delle 15 razze e esempi di unità
Questo gioco non è per tutti...

La meccanica di gioco prevede abbondanti tiri di dado, quella che gli americani chiamano “dice fest”.
È quindi un tipo di gioco  che per alcuni è da prendere a dosi moderate.

Descriverò sommariamente il flusso di gioco della modalità a missioni singole/campagna, che fondamentalmente è assimilabile a un dungeon crawler, ma esistono nel gioco base altre due modalità, entrambe a sopravvivenza, che non ho ancora provato:

  • Horde, dove bisogna resistere più round possibili alle ondate di nemici (un po' alla Space Invaders);
  • Outpost, assimilabile a un gioco State of Siege, dove bisogna resistere agli attacchi nemici per trenta turni nella base orbitale prevenendone il collasso.
Le caratteristiche della missione sono note a priori, il percorso e le difficoltà “potenziali” anche. Sono ignoti invece alcuni luoghi della mappa che viene composta con delle carte luogo che hanno caratteristiche diverse a seconda del livello di difficoltà scelto, in una miscellanea di ambienti esterni, interni e nodi.
Alcuni dei luoghi da esplorare
I Nodi sono dei luoghi “chiave” da raggiungere sicuramente per poter avanzare nel risultato di missione e ovviamente hanno caratteristiche più ostiche o hanno dei test da superare particolari.
Nel caso degli ambienti esterni, questi possono anche essere privi di atmosfera (spazio o pianeta alieno), con relativi malus.

Si sceglie quindi il tipo di nemico, di difficoltà differente e caratteristiche peculiari proprie.
Ora, avendo più chiara la situazione, si compone la squadra, partendo da un numero di punti prefissato da distribuire per l’acquisto di unità della squadra, normali o veterani, specialisti, armi extra.
Ogni unità ha delle caratteristiche differenti, che si adattano meglio di altre alle necessità della missione scelta: si spazia dai cecchini, alle unità corazzate da corpo a corpo, dalle unità normali alle unità specializzate per ambienti a zero-G, dagli specialisti demolitori agli specialisti di computer, medici, unità lanciafiamme, eccetera, oltre al comandante della squadra.

Una squadra con partita in corso
Infine ci si può equipaggiare di alcune (massimo otto) risorse speciali, ritenute utili per la missione specifica: granate, medikit, granate fumogene, stympack, cariche di esplosivo, eccetera.

La squadra ha generalmente trenta turni per completare la missione.

Ogni luogo presenta delle caratteristiche da superare per poterci entrare a tutti gli effetti e avanzare nella mappa. Possono volerci anche vari turni in situazioni non ottimali.

Questo gioco non è per tutti…

Il turno si svolge fondamentalmente come segue (comincia la dice fest):

  • lancio di dadi per verificare se il comandante ottiene un bonus di punteggio (per poter alzare o abbassare i valori dei dadi della squadra), detto CP;
  • lancio di dadi per ogni membro della squadra che ha la caratteristica adatta per “entrare” nel luogo. Per esempio se un luogo necessita di “advance 2” o “security 2”, per entrarci occorre ottenere due successi (anche in più turni) con le skill disponibili nella squadra;
  • se si riesce a entrare nel luogo, lancio di dadi per verificare se c’è un evento (presenza nemico);
  • se sì, lancio di dadi per verificare l’entità numerica e la tipologia del nemico;

Questo gioco non è per tutti…

  • Composta la squadra di avversaria, lancio di dadi per vedere se il comandante ottiene un bonus punteggio (CP).
  • A questo punto, lancio di dadi per vedere se il turno di combattimento è corpo a corpo o a fuoco.
  • Ora cominciano gli scontri alternati tra le varie unità (lancio di dadi….)
Tipico Leviathan alieno abbastanza coriaceo
Terminato un round di scontro, si ricomincia con il tiro del bonus del comandante, verifica corpo a corpo/fuoco, eccetera, finchée una delle due squadre non è eliminata totalmente.
Terminato lo scontro a fuoco, quel luogo non avrà comunque più un evento.

Ci sono poi dei test vari sparsi sulla mappa, per eventi tipo porte che si bloccano o altro, ovviamente pilotati da lanci di dadi.
Esistono poi delle regole opzionali, che permettono al comandante di assegnare ordini di squadra, quali Imboscata, ritirarsi, dare supporto, fuoco intensivo, ripararsi, il tutto al costo di uno o più punti bonus CP ricevuti.

Questo gioco non è per tutti…

Viene spontanea la domanda se con queste carrettate di dadi (vedere voce alea) il gioco è gestibile.
Sorprendentemente sì.
Una buona scelta della squadra in funzione del nemico e dei luoghi da attraversare, una buona scelta delle risorse speciali e armi, contribuiscono già a influenzare l’esito dei dadi.

È evidente che la preparazione pre-missione è determinante: con la squadra sbagliata non si riesce a fare nulla, si è in balia dei dadi e si fallisce sicuramente.

Materiali e qualità

Carte missione, con livelli di difficoltà
Materiali sontuosi e abbondanti, ottima qualità.
Non esiste plastica, sono tutte carte di varie dimensioni, pedine in cartoncino, tabelloni da comporre, sia di cartoncino leggero che cartoncino pesante.
Le pedine sono di grosso spessore e di cartoncino lucido.
La scatola anche, grosso spessore e cartoncino lucido.
La grafica è ben curata.
Ogni mappa è differente, con note operative scritte sia sulla mappa stessa sia su carte riassunto missione.
I luoghi hanno uno sfondo diverso a seconda della tipologia, con ottima grafica.
Sulle carte riassunto missione sono inoltre scritte le condizioni per aumentare eventualmente la difficoltà.
È presente sia nelle carte missione che sulle mappe anche una parte aggiuntiva, in “slang” da marines, per chiarire lo scopo e dare un po' di ambientazione…
Le carte luogo hanno una parte grafica ben fatta, evocatrice, e la sezione di informazioni “tecniche” chiara e pulita.

Rigiocabilità

Infinita. Non scherzo.

Il gioco base (esiste anche una scatola espansione) contiene 15 tipi di razze differenti e presenta 13 missioni diverse con relative mappe e tre livelli di difficoltà a cui sommare 8 missioni nelle grotte degli alieni, con mappe modulari composte da 12 tessere mappa (the Hive). Peraltro questo consente di ottenere anche mappe Hive casuali.

A tutto questi si aggiungono:

  • 2 mappe Horde con 8 possibili tipi di missione Horde;
  • 1 mappa Outpost;
  • mini-campagna da 4 missioni Steel Bones con relative mappe;
  • campagna speciale Xenotype di una quindicina di missioni;
  • varie missioni aggiuntive che utilizzano le suddette mappe, ma con condizioni di successo e di contorno differenti.
  • modalità campagna generale, con relative carte missioni intermedie, eventi, eccetera.
Mega mappa della espansione...così per far capire...
Si viene oggettivamente travolti da questa massa di potenziali opportunità… che comunque non finiscono qui!

È disponibile infatti presso il sito web dell’editore Lock’n Load Publishing un tool online per generare missioni: è possibile settare lo scopo della missione, tipologia di mappa, livello di difficoltà e viene generato un nuovo tabellone da stampare! Stessa grafica del gioco originale!
È anche possibile generare membri della squadra.

Per gli amanti del print’n’play:

Esempio di carta generata (il mio super-ego che viene fuori...)
sono disponibili due mostruose (in termini di lavoro che c’è stato dietro) campagne, con relative mappe, carte e tutto il necessario, per le due ovvie e intuitive ambientazioni degli Space Marines:
  • Aliens;
  • Starship Troopers.

Anche queste scaricabili dal sito dell’editore (sono gratuite) e con la grafica dei relativi film/franchise (un giorno le stamperò... ma non è ancora quel giorno).

Il manuale

Occorre considerare che una tale mole di opportunità necessita di un'altrettanta mole di spiegazioni.
Il manuale è oggettivamente ben fatto, ma può risultare “intimidatorio” per un neofita, perché consta di 123 pagine.
Il gioco base normale è comunque racchiuso in quaranta pagine, scritte in grande, sette-otto pagine per le missioni nella Hive degli alieni, quindici pagine per la modalità campagna, nove per le altre due campagne specifiche, tredici-quattordici per le modalità di gioco Horde e Outpost.

Il resto sono regole opzionali, esempi di turni di gioco, niente di spaventoso quindi. Tra l’altro il manuale è anch’esso maturato da implementazioni di anni ed è anche possibile scaricare dal sito dell’editore una versione aggiornata (qualora la propria fosse antecedente).
Personalmente l'ho trovato ordinato e impostato bene.

Setup

Mappa modalità Outpost
A causa delle molteplici personalizzazioni che si possono applicare a ogni missione, il gioco prevede un certo lavoro preparatorio, per la scelta dei luoghi della mappa (interno, esterno, spazio, nodi, eccetera), del loro livello di difficoltà, del tipo di nemico, della squadra dei marines, delle armi e risorse extra: molte carte di vario tipo, molti segnalini da cercare e da preparare.

Occorre però considerare che questo lavoro è già parte del gioco, in quanto il giocatore sta già attivamente ragionando su come allestire la sua squadra di incursori e come equipaggiarla per massimizzare la probabilità di riuscita: sta già ragionando se il suo avversario sarà un Leviathan Alieno, dei Cyborg o dei Flesh Eaters. Ogni razza ha delle sue peculiarità proprie e va affrontata di conseguenza, pena la morte prematura della squadra.
Con un minimo di ragionamento, possono volerci venti minuti.

Rimettere via tutto porta via meno tempo: circa 10 minuti intensi per una missione normale.

Il futuro del gioco?

Così com'è, comprende l'espansione (mappa enorme e modalità Nightmare, e altri orpelli) e non ha bisogno di altro, ma il franchise Space Infantry è vivo e vegeto.

Dallo stesso universo è già uscito Space Infantry Federation ed è previsto un tattico su tabellone esagonale: Space Infantry Above and Beyond.

Conclusioni

Tessere mappa per le grotte degli alieni (Hive)
Il gioco è definibile quasi come un labor of love, un lavoro meticoloso nel corso degli anni di costruzione e ottimizzazione nel tempo da parte dell’autore, svolto senza dubbio con una passione enorme.
A partire dal primo Space Infantry di qualche anno prima arrivando alla scatola finale, con regole revisionate, ampliate e che contiene tutto il materiale prodotto nel corso degli anni dall’autore.

Il fatto che la produzione materiale del gioco sia fatta da Lock’n Load Publishing, azienda navigata nei wargame, garantisce una buona qualità del prodotto finale: i materiali sono infatti di ottima fattura, scatola inclusa.

Il sistema di gioco permette alle missioni di raggiungere dei buoni livelli d'implementazione, tra composizione squadra, scelta armi e accessori, possibilità di ordini.
Il livello poi di rigiocabilità della scatola base è immensa, quasi ubriacante.

Esiste sempre e comunque un ostacolo, un elefante nel negozio di cristalli, almeno per una parte dei giocatori, rappresentato dalla quantità pesante di tiri di dado nel corso del gioco.
Forse una parte di quei tiri poteva essere convertito in qualcos’altro, per mitigare il logorio, ma tant’è… personalmente considero questo un limite, certamente, ma solo per molte partite giocate in sequenza.

In ogni caso ci si accorge che i lanci di dadi e le sequenze sono molto immediate, non ci sono tabelle da consultare nei combattimenti. Quindi lanci di dadi furiosi, ma esiti rapidi.
Rimane un gioco ottimo da tirare fuori ogni tanto per delle missioni o per cimentarsi nelle mini-campagne.

Pro:
  • Una simulazione bellica particolarmente profonda con moltissime variabili applicabili.
  • Nonostante tutto una estrema leggerezza nel flusso di gioco, ideale per serate poco impegnative.
  • Rigiocabilità infinita, senza scherzi.
  • Gioco maturo e implementato nel corso degli anni con aggiustamenti nel regolamento.
  • Rapporto qualità prezzo notevole, anche solo nel gioco base.
Contro:
  • Una meccanica di gioco che per qualsiasi tipo di azione o reazione prevede tiri di dadi, che in un turno di gioco diventano tanti;
  • Non è sicuramente un gioco da fare per un mese di fila per il motivo di cui sopra: è il tasto dolente più grande.
  • Essendo una scatola che racchiude tutto quanto creato dall’autore, una parte del materiale non è subito chiaro come utilizzarlo e il manuale, pur essendo completo, nasconde bene certe informazioni.
  • Reperibilità non eccelsa, disponibile principalmente presso Hexasim in Francia (rivenditore per l’Europa di Lock’n Load Publishing).
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Commenti

wow, mi intriga e spaventa! Bella rece

Recensione chiara ed esaustiva, bravissimo!

Interessante!

Bellissimo!

Ho inseguito per anni il "vecchio" Space Infantry fino a quando è uscito questo e ho fatto l'all-in prendendo anche l'espansione.

Normalmente non gradisco molto i giochi con carrettate di lanci di dado, ma questo è un'eccellente eccezione.

L'ambientazione si sente eccome, con la pianificazione delle missioni già parte attiva del gioco (es.: Warfighter), la grafica chiara, i materiali ottimi, rigiocabilità davvero infinita.

zakk99 scrive:

wow, mi intriga e spaventa! Bella rece

E' esattamente la sensazione che volevo trasmettere!  :))

Sono ancora lontano dal finire di affontare tutte le missioni disponibili, figurarsi le combinazioni con le varianti...

alla fine lancio di dadi per vedere se ti piace...

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